mercoledì 8 aprile 2015

G8 Genova, Orfini contro De Gennaro: "Vergognoso che sia presidente di Finmeccanica"

G8 Genova, Orfini contro De Gennaro: "Vergognoso che sia presidente di Finmeccanica"


<p>Matteo Orfini </p>

"Lo dissi quando fu nominato e lo ripeto oggi dopo la sentenza. Trovo vergognoso che De Gennaro sia presidente di Finmeccanica". Lo scrive su Twitter il presidente del Pd, Matteo Orfini, all'indomani della sentenza di Strasburgo che condanna l'Italia per l'irruzione alla Diaz.
Una frase che scatena le repliche del centrodestra. Per Maurizio Gasparri (Fi), "è vergognoso che qualcuno colga questa occasione per delegittimare poliziotti e carabinieri che operano sempre con grande senso di responsabilità".
Secondo il senatore azzurro, "bisogna prendere atto delle sentenze italiane e delle decisioni europee. Ma tutto ciò non deve servire per criminalizzare le forze dell'ordine che ogni giorno si sacrificano per tutelare la legalità e difendere i cittadini. Il Senato ha già votato l'introduzione anche in Italia del reato di tortura e nei prossimi giorni ci sarà il passaggio alla Camera"

Grazie Renzi:La crisi raddoppia i suicidi, 439 in 3 anni: in aumento giovani e disoccupati

La crisi raddoppia i suicidi, 439 in 3 anni: in aumento giovani e disoccupati


 
<p>
<?EM-dummyText Didascalia>

</p>

La crisi continua a mietere vittime. Tra il 2012 ed il 2014, infatti, sono raddoppiati i suicidi per motivi economici: in 439 si sono tolti la vitaschiacciati da debiti, fallimenti, licenziamenti e disoccupazione, 201 nel 2014 in salita rispetto ai 149 del 2013 e agli 89 del 2012. E se il 45% sono imprenditori e titolari di aziende, il 42% sono disoccupati mentre aumenta il malessere giovanile che porta al 5,5% il numero di suicidi di chi ha tra i 25 e i 34 anni, il 4% solo nel 2014, e all'1,4% quelli di chi ha meno di 25 anni (era 0 nel 2012). A fotografare la disperazione che ancora travolge il Paese è uno studio di Link Lab, il laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University.
Numeri che di freddo hanno poco e che non conoscono diversità geografica o di classe sociale. Il triste primato del Nord Est, che negli ultimi 3 anni registra complessivamente il 25,3% del totale dei suicidi, infatti, è insidiato dal numero dei suicidi dell'Italia centrale che ne denuncia il 22,3% mentre il Sud ne conta il 20,3%, il Nord-Ovest il 20% e le Isole l’11,8%. 'Trasversali' anche le regioni più colpite: Veneto e Campania che dal 2012 al 2014 fanno registrare rispettivamente il 17,7% e l’11,6% del totale dei suicidi per crisi economica. Ugualmente per tipologia di lavoro: sono 198 le vittime tra imprenditori e titolari di azienda ma 183 tra i disoccupati. Un numero, quest'ultimo, in crescita costante e che passa dal 31,5% del 2012 al 38,9% del 2013 e al 48,3% del 2014. A salire anche i suicidi tra i 35 e i 44 che dal 13,5% del 2012 sono passati al 21,4% del 2014 perche', annota ancora il report di Link Lab, "c'è stato negli ultimi anni un abbassamento nell'età delle vittime".
Ma qualcosa è iniziato a cambiare negli ultimi mesi dello scorso anno. Un leggero miglioramento che Link Lab associa ad una iniezione di fiducia analoga a quella registrata dall'Istat a fine marzo scorso. "Dagli ultimi mesi del 2014 si registra una significativa diminuzione del numero di suicidi: da agosto, con i 12 casi registrati, si arriva ai 10 e 11 casi di novembre e dicembre, il numero più basso di vittime dall’inizio dell’anno contro i 26 tragici episodi di aprile, che si conferma, come nel 2013, il mese con il maggior numero di suicidi".

Sole e temperature in aumento, arriva la primavera

Sole e temperature in aumento, arriva la primavera


<p>Sole primaverile</p>

<p>Xinua</p>

L’alta pressione delle Azzorre si appresta a conquistare anche le regioni centro-meridionali dove ieri la neve ha fatto la sua comparsa fin sopra i 400 metri, imbiancando molte zone della Puglia, Abruzzo e Molise. La redazione web del sito www.iLMeteo.it ci comunica buone notizie per i prossimi giorni. L’alta pressione delle Azzorre invaderà tutto il nostro Paese portando tantissimo sole e temperature che aumenteranno gradualmente su tutte le regioni fino a raggiungere i 20/23° al Nord, 18/21° al Centro e al Sud.
Nel corso del weekend andranno ad aumentare le nubi sulle Alpi, Prealpi anche con piovaschi, domenica qualche piovasco andrà ad interessare il Nordest e le regioni adriatiche, sintomo di un temporaneo peggioramento atteso tra il 13 e il 16 aprile. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it avvisa infatti chetra lunedì 13 e giovedì 16 aprile l’alta pressione delle Azzorre si ritirerà verso occidente facendo giungere da Nordest venti più freschi orientali che causeranno un peggioramento del tempo che dal Nordest si porterà verso il Centro e il Sud a suon di temporali, vento forte e possibili grandinate. A seguire l’alta pressione ritornerà a conquistare il nostro Paese riportando sole e caldo.

Strani avvistamenti in un fascicolo della Forestale dedicato a 'Gnomi e fate dei boschi'

Strani avvistamenti in un fascicolo della Forestale dedicato a 'Gnomi e fate dei boschi'

Gnomi, fate, elfi, orchi e streghe. Personaggi che popolano fiabe e leggende della tradizione, ma anche i boschi di una zona ben precisa del nostro Paese. Fantasia o realtà? L'Adnkronos ha scovato un fascicolo, custodito dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato e aperto quasi 15 anni fa, che reca la dicitura “Gnomi e fate dei boschi”. Una cartellina verde del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali – Corpo Forestale dello Stato che contiene informazioni, segnalazioni, materiale fotografico che riguarda esattamente quello che il suo titolo evoca: avvistamenti stranamente concentrati in un'area ben precisa, l'Appennino tosco-romagnolo, con alcuni suoi comuni, come San Piero in Bagno e Bagno di Romagna.
Abbiamo guardato dentro quel fascicolo. Il suo contenuto? In alcuni casi fa sorridere, in altri no. Inquieta la fotografia scattata da G.F., banchiere di Cesena, in viaggio di notte con la moglie per raggiungere la sua baita all'interno della Foresta della Lama, nell'Appennino forlivese. Costretto a fermare l'auto e a scendere dalla vettura per montare le catene da neve ha visto “qualcosa”, un essere dalla sembianze umane, carponi e intento a mangiare neve.
La sua fotografia, nel fascicolo della Forestale è classificata come “elfo” per via delle orecchie allungate che si intravedono. La foto è sfocata, il negativo mai consegnato, ma secondo alcune fonti "il testimone sarebbe una persona seria e attendibile". Che poi quello sia proprio un elfo, tutto da dimostrare. C'è chi invece è convinto che si tratti di un poltergeist, lo spirito di un ragazzino morto anni prima ucciso da un mugnaio e che si aggira senza pace nella zona.
Fa sorridere, invece, il verbale di dichiarazioni spontanee datato 2 agosto 2001, raccolte nel Comando Stazione Bagno di Romagna da ufficiali e agenti del Cfs che hanno ascoltato e messo nero su bianco il racconto del signor Pierluigi Ricci il quale, all'interno del Parco dell'Armina, mentre si apprestava a bere alla fonte, avvistava “un essere alto circa 25 centimetri che ritengo essere uno 'gnomo' dei boschi”.
E ne fornisce una descrizione “da manuale”, anche troppo: sembianze umane e abbigliato con casacca azzurra, pantaloni marroni, stivali di pelo beige, cappello rosso e barba bianca. Il tradizionale gnomo, insomma, proprio come quello che nell'area ha dato un volto al Sentiero degli Gnomi e al Bosco di Gnomo Mentino, che attirano ogni anno migliaia di visitatori. Perché sulla scia della moda dello gnomo è nato tutto un turismo, con pacchetti dedicati e con i suoi gadget, sul modello del turismo magico o di fantasia tipico dei paesi nordici.
Gli gnomi, però, in questa zona popolano i racconti e, in alcuni casi, i ricordi di tante persone, anche degli anziani che non si interessano di marketing e di turismo e per i quali gli Appennini sono pieni di mostri, draghi, fate, orchi e santi.
Avvistamenti ce ne sono sempre stati e racconti di “fenomeni strani” nei boschi, che si tatti di presenze, misteriose combustioni di alberi o di luci, perché lo gnomo "potrebbe essere la rappresentazione sensibile dello spirito del bosco - spiega all'Adnkronos Stefano Cazora, capo ufficio stampa del Corpo Forestale dello Stato e autore di un libro, "Luoghi della meraviglia", dedicato agli itinerari del fantastico in Italia - se il bosco ha una sua forma di intelligenza, stando ad alcuni studi scientifici, a questa potrebbe corrispondere una forma di spiritualità semplice di cui lo gnomo è rappresentazione".
Ma perché in caso di avvistamento si va alla Forestale? "Alla Forestale arrivano segnalazioni di tutti i generi, in questo caso allo gnomo si associa un guardiano della natura così come al Cfs si riconosce il ruolo di tutela ambientale", aggiunge Cazora.
Gnomi dell'Appennino, fate nel casentino, streghe al centro e al sud: per chi volesse tentare l'incontro, questa è la geografia da tenere presente. Meno chiaro il metodo, che potrebbe variare da persona a persona, ma una regola di base c'è: secondo gli esperti bisogna imparare a guardare verso il basso, immedesimarsi negli elementi naturali, liberarsi della sovrastrutture culturali. Perché - sempre secondo gli esperti - gli gnomi ci sono, siamo noi che non li vediamo.

Occidente incerto, come la gallina con la zampa sollevata

Occidente incerto, come la gallina con la zampa sollevata


Come l’osservazione insegna, le galline, sono fortemente indecise sulla direzione da prendere o sul da farsi, restano immobili, come in ipnosi, con una zampa alzata. E in questa posizione possono restare anche per molti minuti. A volte questa situazione è prodotta da improvvisi lampi che stordiscono l’animale, inducendolo ad una sorta di stato di trance, tanto più prolungato quanto più i lampi si ripetono. Forse questo esempio ci fa capire che sta succedendo ai piani alti del sistema occidentale. I decisori (statisti, finanzieri, militari) sono entrati nella globalizzazione a bandiere spiegate e a passo di carica, convinti che avrebbero facilmente travolto ogni ostacolo e tali sono rimati sino al 2007-2008, quando è iniziata la nuova “grande crisi”. Il 2008 è stato l’anno di svolta, quando la crisi è stata conclamata in contemporanea alle Olimpiadi di Pechino e alla crisi georgiana. Le prime annunciarono al mondo che la Cina era venti anni più avanti sulle previsioni e si avviava a diventare in brevissimo tempo la seconda grande potenza mondiale; la crisi georgiana con il mancato intervento americano ed europeo, su cui Saakasvili contava, ha segnalato un ritorno tacito di zone d’influenza nelle quali gli Usa non entrano.
Le tre cose insieme segnalarono il tramonto dell’ordine mondiale monopolare che, con la caduta dell’Urss, si era immaginato dovesse imporsi per un’intera epoca storica. In questo contesto Obama era eletto come primo presidente dell’epoca post-Gallinamonopolare. Da quel momento i “decisori” occidentali (tanto in sede politica quanto in sede finanziaria) hanno iniziato ad essere via via meno sicuri. Prima hanno cercato di negare la crisi, dopo l’hanno data per destinata a risolversi in breve, dopo hanno cercato di trattare i diversi casi finanziari e politici come se si trattasse di fenomeni separati e non interdipendenti. Gli sviluppi successivi (seconda caduta della crisi nel 2011-12, primavere arabe,guerra di Libia, ritiro americano da Afghanistan e Iraq, ondata “populista” inEuropacrisi del Califfato) sono stati alti lampi che hanno ulteriormente “accecato” i decisori, riducendone molto l’effettiva operatività: di fatto, di fronte alla crisi finanziaria, l’unica decisione che sono stati capaci di assumere sono state le continue iniezioni di liquidità, mentre nessuno dei tentativi di riforma del settore è andata a buon fine.
In questa paralisi dell’azione dei decisori pesa grandemente l’incapacità degli intellettuali di reagire sviluppando una critica adeguata al sistema. Ma pesano anche altri fattori, come l’autoinganno ideologico del pensiero neoliberista. La scelta fatta trenta anni fa è stata quella di delegittimare ogni altro pensiero economico, che non fosse quello neoclassico, ed ogni pensiero politico che non fosse quello liberal-conservatore. Nel tritacarne sono finiti non solo i marxisti ma anche i keynesiani, i cattolico-sociali, i socialdemocratici e persino i liberali di sinistra o, comunque, non conservatori. La manovra è a lungo riuscita, ma oggi la cultura politica ed economica dell’Occidente si è enormemente impoverita e non c’è una classe politica di ricambio (come abbiamo detto in un pezzo precedente), come sempre accade quando tace il dibattito politico e culturale. Oggi ne paghiamo tutti il prezzo con una classe di decisori politici e finanziari che non sanno dove andare e restano a guardare immobili con la zampa alzata.