giovedì 24 gennaio 2013

MPS fallimento di un sistema,Monti Grazie per l'aiuto alle banche


MPS fallimento di un sistema





Quando le crisi sono profonde e sistemiche, vengono al pettine tutte le mele marce. Monte dei Paschi è una di quelle. Il problema della banche italiane  è quello di ricevere i soldi dalla BCE o dallo Stato, quindi trattenerli per se ed ingrossare i dividendi dei pochi azionisti. Questa è una delle tesi corporativiste e populiste che circolano nelle menti dei più (mi sto trattenendo, sic!). Esempi da non seguire sono ititoli di giornale come questo, ma adesso siamo in campagna elettorale, la peggiore aggiungo.
Il problema serio delle banche italiane è che i loro azionisti di riferimento, sono le Fondazioni. Queste  a sua volta sono in quota ad enti Statali. Per MPS la provincia ed il comune sono tra i principali azionisti. È chiaro che questo meccanismo perverso va a snaturale il ruolo originario del risparmio bancario, creando evidenti asimmetrie. Qui entrano in gioco le logiche politiche, dalle nomine dirigenziali fino ai dipendenti,  passando anche per lo sport (si veda Siena Calcio e la squadra di Basket). Non solo. Oltre lo sport e dietro la politica ci sono le strade, i ponti, i finanziamenti a onlus, cooperative e chi più ne ha più ne metta. E da ciò voglio escludere i finanziamenti alle imprese private, perché se dovessero essere stati fatti con queste logiche, beh allora di che stiamo parlando. Il risultato si chiama consenso politico autoalimentante, fino allo scoppio . Cioè quando le Fondazioni sono state più volte chiamate a mettere mano al portafogli e scopertesi senza cassa, hanno dovuto stringere la cinghia (dal 2009 in poi i tagli alla spesa pubblica hanno tolto linfa a questo sistema, finalmente direi).
MPS è una banca da resettare in tronco. Ma sappiamo che questa è in buona compagnia, vedasi per esempio BPM.  Banca che con la crisi di sistema attuale, sommata alla crisi della banca stessa, dovranno ben destreggiarsi per riportare i margini a conto economico, sempre che ci riescano. Chiaro, stiamo parlando di unabanca tecnicamente fallita.
Attenzione, non si tratta di colore politico, MPS sarà vicina a PD, come BPM è vicina alla lega. Anche quando le banche adottarono la forma delle Spa, nel 1995, l’abbraccio fra politica e banca non si è mai sciolto, affidandosi alla “superstiziosa senesità”: cambiare per non cambiare niente. Sradicare queste logiche perverse non è facile e non sarà facile per nessuno, Illusionisti compresi.
Altra  prova  è l’ammontare di sofferenze che ha il sistema bancario italiano (circa 120 miliardi di euro).  Gestioni bancarie non ottimali e l’incompetenza dell’ultimo trentennio, sono frutto anche di politiche di credito “spinte” troppo in là. Non è solo colpa dei derivati. Il FMI ha posto già l’accento su questo problema, definendo il 2013 un anno fondamentale per le sorti del sistema economico italiano.
Non bastano solo le dimissioni di Mussari, altrimenti la gente non capisce. Lo Stato da ad MPS 3,9 mld, che sono tasse dei cittadini, ma chi ha gestito questi disastri non può cavarsela con le dimissioni. Il cda di MPS e rappresentanti della provincia e comune dovrebbero essere banditi dalle cariche pubbliche e non solo.  È un sistema che va riformato e questo dovrebbe essere uno dei compiti del futuro governo. Ma la storia la conosciamo già.

Scoperto fossile di ragno di 215 milioni di anni fa


Scoperto fossile di ragno di 215 milioni di anni fa

fossile 1
Una quarta specie triassica di migale risalente a 215 milioni di anni fa e fino ad ora mai conosciuta. La straordinaria scoperta e' avvenuta in Friuli nelle Prealpi Carniche, vicino alla localita' turistica di Forni di Sopra in provincia di Udine. Le rocce di questa zona, infatti, sono famose per i resti fossili di rettili, pesci, piante e crostacei ritrovati numerosi negli ultimi trent'anni. Il nuovo ragno, depositato ora al museo friulano di Storia Naturale del Comune di Udine, e' stato denominato ''Friularachne rigoi'' dai paleontologi Fabio M. Dalla Vecchia dell'Institut Catala' de Paleontologia di Sabadell (Spagna) e collaboratore del museo udinese e Paul A. Selden dell'University of Kansas a Lawrence (USA) in onore della regione dove e' stato scoperto e del suo rinvenitore, Robero Rigo.
Le migali, impropriamente note con il nome popolare di tarantole, sono tra i ragni piu' noti a causa delle grandi dimensioni e della velenosita' del morso di alcune di esse. La storia evolutiva dei migalomorfi, il gruppo al quale le migali appartengono, e' poco nota perche' i resti fossili dei ragni sono estremamente rari. Si pensi che dei ragni vissuti nell'intervallo del tempo geologico chiamato Triassico (durato oltre 50 milioni di anni, da 252 a 201 milioni di anni fa) si conoscevano finora solo tre specie, una dalla Francia, una dalla Virginia (USA) e una dal Sud Africa. Tre specie alle quali ora, grazie alla straordinaria scoperta, si aggiunge quella friulana. Lo studio di Rigo, pubblicato sulla rivista internazionale ''Acta Palaeontologica Polonica'', ha rivelato che il ritrovamento e' un migalomorfo, uno dei piu' antichi (secondo solo al francese Rosamygale grauvogeli, anch' esso vissuto nel Periodo Triassico). Ricorda il genere vivente Calommata e forse appartiene agli Atypoidea, il che estenderebbe indietro nel tempo la testimonianza fossile di questa superfamiglia di oltre 100 milioni di anni. 'Friularachne' era un ragno minuscolo, lungo meno di mezzo centimetro e con arti deambulatori sottili e di dimensioni subeguali, ma con appendici atte ad afferrare le prede (chiamati cheliceri) relativamente grandi, dirette in avanti e robuste, e altre appendici espanse alle estremita' (chiamate pedipalpi) che indicano che si trattava di un maschio adulto. L'addome era ricoperto e protetto da un ampio scudo. Questo ragno viveva nelle isole che emergevano dal basso mare tropicale che copriva il Friuli 215 milioni di anni fa ed era contemporaneo dei primi dinosauri, le cui tracce fossili sono state trovate nel vicino Parco delle Dolomiti Friulane.

Il Dna come supporto di memorizzazione dei dati


Il Dna come supporto di memorizzazione dei dati


















Siamo stati abituati a vedere archivi di dati cartacei pieni zeppi di documenti di ogni genere. Il progresso tecnologico ha portato alla progressiva digitalizzazione delle informazioni, pensate che allo stato attuale i dati digitali esistenti nel nostro pianeta sono circa tre zettabyte. Molti di voi si staranno chiedendo a quanto corrisponde un zettabyte, equivalgono precisamente a mille miliardi di miliardi, una quantità davvero esorbitante.
Uno studio condotto in maniera congiunta dai ricercatori dell’ European Bioinformatics Institute (Embl-Ebi) nel Regno Unito e dagli ingegneri dell’Agilent Technologies una compagnia californiana, ha dato la possibilità di mettere a punto una nuova tecnologia che consentirebbe di immagazzinare un quantitativo di dati multimediali come ad esempio 100 milioni di ore filmato in alta qualità in un piccolissimo segmento del Dna.
Il progresso dei nostri giorni ci costringe ad avere sempre a disposizioni una grossa mole di dati, è vero esistono ad esempio gli hard disk, ma sono ingombranti e molto costosi, e nel corso degli anni tendono a danneggiarsi. Proprio per questo motivo il ricercatore della Embl-Ebi Nick Goldman si è chiesto per quale motivo non servirsi del Dna:”E’ piccolo, compatto e non consuma energia per immagazzinare dati”.
Sostanzialmente quello che succede è che l’informazione in bit viene innanzitutto convertita in trit, un sistema numerico a tre cifre (0,1,2), in seguito ogni trit viene fatto corrispondere un nucleotide. Attraverso questa tecnica è possibile riconfigurare lunghi filamenti di dna, servendosi delle numerose combinazioni realizzabili.
Ecco quanto dichiarato dal signor Goldman :“Abbiamo creato un archivio capace di immagazzinare dati per 10 mila anni, o forse più”. Adesso il team di ricercatori sta lavorando per perfezionare la tecnologia con la speranza di poter in un futuro prossimo, realizzare molecole sintetiche da utilizzare come fossero veri e propri supporti di memorizzazione dati.

Miracolo Islanda: è bastato fermare i parassiti del rigore


Miracolo Islanda: è bastato fermare i parassiti del rigore


Per circa tre anni, i nostri governi, la cricca dei banchieri e i media industriali ci hanno garantito che loro conoscevano l’approccio corretto per aggiustare le economie che loro avevano in precedenza paralizzato con la loro mala gestione. Ci è stato detto che la chiave stava nel balzare sul Popolo Bue imponendo “l’austerità” al fine di continuare a pagare gli interessi ai Parassiti delle Obbligazioni, a qualsiasi costo. Dopo tre anni di questo continuo, ininterrotto fallimento, la Grecia è già insolvente per il 75% dei suoi debiti e la sua economia è totalmente distrutta. La Gran Bretagna, la Spagna e l’Italia stanno tutte precipitando in una spirale suicida, in cui quanta più austerità quei governi sadici infliggono ai loro stessi popoli tanto peggiore diventa il problema del loro debito/deficit. L’Irlanda e il Portogallo sono quasi nella stessa condizione.
Ora, in quello che potrebbe essere il più grande “mea culpa” economico della storia, i media ammettono che questa macchina governativa-bancaria-Olafur Ragnar, presidente dell'Islandapropagandistica della Troika ha avuto torto per tutto il tempo. Sono stati costretti a riconoscere che l’approccio dell’Islanda al pronto intervento economico è stato quello corretto sin dall’inizio. Quale è stato l’approccio dell’Islanda? Fare l’esatto contrario di tutto ciò che i banchieri che gestivano le nostre economie ci dicevano di fare. I banchieri (naturalmente) ci dicevano che dovevamo salvare le GrandiBanche criminali a spese dei contribuenti (erano Troppo Grandi Per Fallire). L’Islanda non ha dato nulla ai banchieri criminali. I banchieri ci dicevano che nessuna sofferenza (del Popolo Bue) sarebbe stata troppo grande, pur di garantire che i Parassiti delle Obbligazioni fossero rimborsati al cento per cento di ogni dollaro. L’Islanda ha detto ai Parassiti delle Obbligazioni che avrebbero ricevuto quel che sarebbe rimasto dopo che il governo si fosse preso cura del popolo.
I banchieri ci dicevano che i nostri governi non potevano più permettersi la stessa istruzione, lo stesso sistema pensionistico e di assistenza sanitaria che i nostri genitori avevano dato per scontato. L’Islanda ha detto ai banchieri che quello che il paese non poteva più permettersi era di continuare a vedersi succhiare il sangue dai peggiori criminali finanziari della storia della nostra specie. Ora, dopo tre anni abbondanti di questa assoluta dicotomia nelle scelte politiche, è emerso un quadro chiaro (nonostante gli sforzi migliori della macchina della propaganda per celare la verità). Nel loro stile tipico, nel momento in cui i media dell’industria sono costretti ad ammettere di averci gravemente disinformati per molti degli ultimi anni, vengono immediatamente schierati i revisionisti per riscrivere la storia, come dimostrato da questo estratto da “Bloomberg Businessweek” «L’approccio dell’isola al proprio salvataggio ha portato a una ripresa banchieri“sorprendentemente” forte, ha affermato il capo della missione del Fondo Monetario Internazionale nel paese».
In realtà, dal momento in cui è stato orchestrato il Crollo del 2008 e i nostri governi moralmente in bancarotta hanno cominciato ad attuare i piani dei banchieri, io ho scritto che l’unica strategia razionale era di mettere il Popolo prima dei Parassiti. Anche se non mi aspettavo che i decisori dellapolitica nazionale traessero la loro ispirazione dai miei scritti, quando stilavo le ricette economiche per le nostre economie non ho basato le mie idee sulla compassione o semplicemente sul “fare la cosa giusta”. Ho, invece, costantemente sostenuto che il fatto che “l’approccio islandese” fosse l’unica strategia che aveva una possibilità di riuscita era una questione di semplice aritmetica e dei più elementari principi dell’economia. Quando Plutarco, 2.000 anni fa, scriveva che «uno squilibrio tra i ricchi e i poveri è il male più fatale di tutte le repubbliche» non stava ripetendo a pappagallo un dogma socialista (1.500 anni prima della nascita del socialismo). Plutarco stava semplicemente esprimendo il Primo Principio dell’economia; qualcosa su cui tutti gli economisti capitalisti moderni che ne hanno seguito le orme Plutarcohanno basato le loro stesse teorie.
Quando gli economisti moderni esibiscono il loro gergo, come nel caso della Propensione Marginale al Consumo, esso è francamente basato sulla saggezza di Plutarco: che un’economia sarà sempre più sana con la sua ricchezza nelle mani dei poveri e della classe media invece che essere accumulata da ricchi pidocchiosi (e giocatori d’azzardo). Così, quando i Revisionisti di “Bloomberg” tentano di convincerci che la forte (e reale) ripresa economica dell’Islanda è stata una “sorpresa”, ciò potrebbe essere vero se nessuno dei nostri governi, nessuno dei banchieri e nessuno dei preziosi “esperti” dei media comprendesse i più elementari principi dell’aritmetica e dell’economia. E’ questo il messaggio che i media vogliono comunicare? Quello che qui è ancor più insincero è il tono congratulatorio di questo esercizio di Revisionismo, poiché nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.
Come ho detto in dettaglio in una serie di quattro articoli un anno fa, la campagna di “stupro” economico perpetrata contro i governi d’Europa negli ultimi due anni e mezzo (in particolare) è stata espressamente mirata a cancellare “l’opzione islandese” per gli altri governi dell’Europa. Uno dei motivi per cui l’Islanda è stata in grado di sfuggire alla garrota della cricca bancaria occidentale è che la sua economia (e il suo popolo) conservavano ancora una prosperità residua sufficiente a resistere, mentre la cricca bancaria cercava di strangolare l’economia dell’Islanda come punizione per aver respinto la loro Schiavitù del Debito. Così, l’austerità non è stata niente di meno di una campagna deliberata per distruggere queste economie europee in modo tale che gli Schiavi fossero troppo economicamente deboli per essere in grado di recidere il loro collare. Missione compiuta!
Si può solo ritenere che né i media dell’industria né i Banchieri Padroni avrebbero consentito che questo chiaro riconoscimento che l’Islanda aveva ragione e noi avevamo torto comparisse sulle loro pagine, a meno che si sentissero sicuri di sapere che tutti gli altri Schiavi del Debito erano stati paralizzati oltre la loro capacità di sfuggire mai a questa oppressione economica. In effetti, quale prova di questo, non dobbiamo che guardare alla Grecia, l’unica altra nazione europea in cui c’erano state “avvisaglie” (cioè rivolte) mirate a rovesciare il Governo Traditore che aveva servito la cricca dei banchieri. Dopo due elezioni, la combinazione di paura e propaganda ha intimidito il popolo greco da lungo tempo sofferente al punto da fargli scegliere un altro Governo Traditore, che si era espressamente impegnato a rafforzare i vincoli della schiavitù economica. La rivolta degli islandesi contro i finanzieri parassiti dell'austerityQuando gli Schiavi votano per la schiavitù, i Padroni degli Schiavi possono permettersi di gongolare.
Qui, lo scopo di questa propaganda di “Bloomberg” non è stato di elogiare il governo islandese (quando sia i banchieri sia i media dell’industria disprezzano l’Islanda con tutta la loro considerevole malignità). Piuttosto, l’obiettivo di questa disinformazione è stato di costruire una nuova Grande Bugia. Invece della Verità, secondo cui dal primo giorno l’approccio islandese era l’unica strategia possibile che avrebbe potuto avere successo, mentre i nostri governi hanno scelto una strategia destinata a fallire, otteniamo la Grande Bugia. I nostri Governi Traditori avevano agito onestamente e onorevolmente e il successo dell’Islanda e il nostro fallimento sono stati ancora un’altra “sorpresa che nessuno avrebbe potuto prevedere”.
Abbiamo assistito esattamente allo stesso Revisionismo dopo lo stesso Crollo del 2008, quando i media convenzionali hanno tirato in ballo tutti i loro esperti nell’imbonimento per dirci che erano rimasti “sorpresi” da quell’evento economico, mentre quelli del settore dei metalli preziosi erano andati profetizzando un tal cataclisma, in termini ancora più energici, per molti anni. Il vero messaggio, qui, per i lettori, è che quando una strategia economica del Popolo (prima dei Parassiti) ha successo, non c’è nulla di minimamente “sorprendente” al riguardo. Così come non è sorprendente che il fatto che tutto il resto del mondo intorno a noi promuova il benessere dei Parassiti, sia un bene soltanto per i Parassiti stessi.
(Jeff Neilson, “Lo spirito della resistenza è vivo”, da “Znetitaly.org”; intervento tradotto da Giuseppe Volpe per “Senza Soste” e ripreso da “Informare per Resistere” il 1° gennaio 2013).

Noi cittadini abbiamo pagato i loro errori,e loro stanno ancora li??? per molto meno i dirigenti vengono licenziatiMps, Grilli contro Bankitalia: 'Sono sue le competenze


Affidiamo l'Italia a Grillo sara' meglio

Mps, Grilli contro Bankitalia: 'Sono sue le competenze'

Ministro Economia: 'Non è fulmine a ciel sereno' Il titolo crolla in borsa, -7%. Cominciato il Cda


Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli

E' iniziato pochi minuti fa il Consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, presieduto da Alessandro Profumo e dall'a.d. Fabrizio Viola. Quasi certamente nella riunione odierna, alla vigilia dell'assemblea dei soci convocata per domani, si parlerà anche della tempesta scatenatasi sul Monte per la vicenda derivati. In piazza Salimbeni ci sono numerosi giornalisti, fotografi e cameraman.
 "La situazione di Mps non è una novità, non è un fulmine a ciel sereno. Conoscevamo le sue problematicità già da un anno. Non ho evidenza di problemi in altre banche. Sui controlli dico solo che sono di competenza di Banca d'Italia". Così il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, da Torino.
Domani Beppe Grillo parteciperà all'Assemblea straordinaria degli azionisti del Monte dei Paschi di Siena. Lo conferma in una nota lo staff del leader del Movimento 5 Stelle che ricorda che l'assemblea si terrà a partire dalle 9.00 in viale Giuseppe Mazzini 23 a Siena.
Amplia il calo Mps in Piazza Affari. Il titolo cede il 7,01% a 0,23 euro, con oltre 485 milioni di pezzi passati di mano, pari al 4,15% del capitale dell'istituto senese. Ieri era emerso che i vertici della banca avevano omesso alla Banca d'Italia i documenti dello scandalo. Al tempo stesso l'istituto aveva precisato, per la prima volta, che la richiesta dei 500 milioni di Monti bond in più (per un totale di 3,9 miliardi) effettuata a fine novembre è legata alle perdite addizionali sul portafoglio titoli (3,2 miliardi a fine settembre 2012). Secondo gli analisti di Equita sim, quindi, "il beneficio della riduzione degli spread a fine anno non sarà più di un miliardo ma solo di 500 milioni".
Oggi, intanto è previsto un Cda della banca che non dovrebbe esaminare il portafoglio titoli, mentre la Consob a stretto giro sentirà collegio sindacale e revisori oltre ad essere in contatto costante con i vertici della banca. Domani invece è in agenda l'assemblea straordinaria con all'ordine del giorno il via libera al cda per l'emissione dei Monti Bond, di cui 1,9 finalizzati alla sostituzione dei Tremonti Bond del 2009.
BERSANI (non è accusando gli altri che si risolvono i problemi!cosi' vuoi diventare primo ministro?), MARONI RICORDI CREDIT NORD - "A Maroni che ha parlato a nome della Lega dico solo una parola: Credit Nord", la banca legata al Carroccio salvata nel recente passato. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenuto ad "Agorà" su Raitre, a proposito delle polemica su Mps.
ALFANO, IN PD NON FACCIANO MARZIANI E GOVERNO RIFERISCA - "La vicenda Monte Paschi di Siena è gravissima e scandalosa. Quattro miliardi sono stati dati a questa banca prendendoli dalle tasche dei cittadini anche attraverso l'Imu". Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano ai tg. "Dalle parti del Pd - ha aggiunto - fanno i marziani come se fossero immediatamente caduti da Marte. E invece il Monte dei Paschi è sempre stato cosa loro. Noi chiediamo al Pd di non fare finta di niente e di dire con chiarezza tutto ciò che loro sanno su questo scandalo".
Il Pd non può comportarsi come se sia precipitato ora da Marte sulla Terra. Dovrebbe spiegare agli italiani tutto quello che sa sulla storia del MPS. C'é una banca che prodotto un buco, risanato in parte con i soldi dei cittadini. Ora non si può fare gli ufo, non si può fare i marziani: a sinistra dicano quel che sanno". Lo ha detto Angelino Alfano, ospite di Antonello Piroso nel web show in diretta su www.blogo.it. "Ci dovrebbe essere un'immediata chiarificazione parlamentare - aggiunge Alfano - di ciò che il governo e la sinistra italiana hanno fatto sul Monte dei Paschi di Siena. Nella prossima legislatura vanno istituite delle commissioni speciali".
BERLUSCONI: BANCA CUI VOGLIO BENE, MI CONCESSE MUTUI - "Io ho un legame particolare con Monte dei Paschi perché grazie a loro potei costruire Milano due e Milano 3, il legame era tale per cui risultai come l'unica società con cui la banca concedeva mutui premiando la mia puntualità nei pagamenti. E' un istituzione cui voglio bene". Lo afferma Silvio Berlusconi, ospite di '28 minuti' su Radio 2.
FINI, GOVERNO FAREBBE BENE A RIFERIRE IN PARLAMENTO - "Siamo in campagna elettorale e tutto fa brodo, ma la questione è drammaticamente seria. E' vero che il governo Monti ha stanziato 3,9 miliardi a sostegno dell'Mps ma il primo governo a farlo fu quello di Berlusconi con i Tremonti Bonds". Così Gianfranco Fini a 'Omnibus', La7. "Non si tratta di denaro a fondo perduto e la questione non riguarda solo l'Italia ma credo che il governo Monti farebbe bene a riferire subito in Parlamento, anche se è sciolto, e in Commissione, su questa vicenda che deve far riflettere".
D'ALEMA(come è bravo a nascondersi), IL SINDACO DI SIENA NON E' IL PD  - "L'amministrazione comunale di Siena certamente, essendo parte della fondazione Monte dei Paschi, si occupa del Monte dei Paschi, è naturale sia così, questo è il suo compito. Nel senso che la proprietà è posseduta da una fondazione di cui sono soci gli enti locali. In questo non c'é nulla di scandaloso. Il PD non si è mai occupato del Monte dei Paschi. Il sindaco non è il PD, è eletto dal popolo, è un'istituzione, non c'é nulla di scandaloso e strabiliante". Così Massimo D'Alema, intervenuto a RTL 102.5, ha risposto alla domanda se si fosse arrabbiato quando ha sentito ieri sera Renzi parlare di responsabilità indiretta. "Mentre il PD non si è mai occupato del MPS, il sindaco se ne è occupato e in particolare il sindaco Ceccuzzi è stato quello che ha chiesto oltre un anno fa un ricambio totale al vertice della banca e lo ha fatto anche sfidando alle resistenze che lo hanno portato alle dimissioni. Sono i fatti, non vedo perché ci si debba arrabbiare", ha concluso. E alla domanda se il rapporto tra lui e Renzi resti complicato: "Assolutamente no, ognuno fa il suo lavoro. Non abbiamo occasioni frequenti per incontrarci. Io ho espresso un sincero apprezzamento per il modo in cui Renzi, dopo le primarie, sta dando una mano a Bersani e al nostro partito nella sfida elettorale. E' molto apprezzabile tutto questo".
ADUSBEF, PRONTI ESPOSTI CONTRO BANKITALIA E CONSOB - Adusbef annuncia esposti-denunce alla magistratura contro Banca d'Italia e Consob per la vicenda dei derivati di Mps. E' quanto si legge in una nota dove punta il dito contro "la Banca d'Italia, che dispone di un esercito di 7.500 dipendenti e di un ufficio di vigilanza di prim'ordine diretto fino a poco tempo fa dalla signora Anna Maria Tarantola" e la Consob. Adusbef insiste poi "sulla favoletta raccontata da Bankitalia, che ieri oltre ad aver dichiarato la propria inutilità nell'ammettere di essere stata ingannata da una banca ha il dovere di vigilare anche con strumenti ispettivi, valutando la corretta apposizione delle poste contabili nei bilanci per prevenire crack, dissesti ed abusi nella delicata gestione del credito e del risparmio, senza ingannare a sua volta con cortine fumogene e comunicati poco credibili". L'associazione, che giudica "poco credibile la storiella dei 'documenti nascosti'" affermata da Via Nazionale, presenterà esposti denunce alle Procure della Repubblica, "chiedendo di valutare negligenze, connivenze, omessa vigilanza e responsabilità dirette di Bankitalia e Consob".
BANKITALIA: MPS NASCOSE DOCUMENTI - "La vera natura di alcune operazioni riguardanti il Monte dei Paschi di Siena riportate dalla stampa é emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all'Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps". E' quanto afferma la Banca d'Italiain una nota

Costi politica:Gdf acquisisce note spese


Costi politica:Gdf acquisisce note spese

Nell'ambito inchiesta conoscitiva della Procura di Venezia



(ANSA) - VENEZIA, 24 GEN - Atti relativi alle spese e alle attività dei gruppi consiliari di Pdl, Pd e Lega Nord della Regione Veneto sono stati acquisiti nel corso delle indagini legate a una inchiesta conoscitiva aperta alcuni mesi fa dalla procura della repubblica di Venezia. Gli atti richiesti in copia hanno riguardato in particolare i contratti di consulenza e di lavoro, le spese sostenute dai consiglieri e per le attività dei gruppi. "Sapevano quello che volevano chiedere'' dice Dario Bond, capogruppo del Pdl.

Perche' non votare Monti,PD,PDL,Unioncamere, in 2012 chiuse mille imprese al giorno Squinzi: Cgil non ostacolo alle riforme ma remare uniti


Unioncamere, in 2012 chiuse mille imprese al giorno

Squinzi: Cgil non ostacolo alle riforme ma remare uniti



Nel 2012 hanno chiuso i battenti mille imprese al giorno. Lo calcola Unioncamere, secondo cui nell'anno che si è appena concluso si sono registrate 364.972 chiusure (+24mila sul 2011) a fronte di 383.883 aperture (il valore più basso degli ultimi otto anni e 7.427 in meno rispetto al 2011). Il saldo tra entrate e uscite è dunque positivo per 18.911 unità, ma si tratta del secondo peggior risultato dal 2005 e vicino, dopo due anni di recupero, al 2009, l'anno peggiore della crisi.
Stando ai dati diffusi da Unioncamere, non è la prima volta che calano la saracinesca per sempre mille imprese al giorno, o anche di più. A parte l'annus horribilis 2009, era già successo nel 2008 e nel 2007: tuttavia in quegli anni le nuove iscrizioni avevano abbondantemente superato le 400mila unità e pertanto il saldo finale positivo era molto più consistente: a fronte del +0,31% dello scorso anno, nel 2007 si registrò un +0,75% e nel 2008 un +0,59%. Tornando al 2012, se si considerano anche le cancellazioni delle imprese ormai non operative da più di tre anni, al 31 dicembre dello scorso anno lo stock complessivo delle imprese esistenti ammontava a 6.093.158 unità. Guardando ai diversi settori, la ricerca evidenzia che si restringe ulteriormente (-6.515 imprese) il tessuto imprenditoriale dell'industria manifatturiera, trascinato dalla forte contrazione dell'artigianato, che chiude l'anno con 20.319 imprese in meno, quello delle costruzioni (-7.427) e dell'agricoltura (-16.791). Il conto più salato del 2012 lo paga il Nord che - Lombardia esclusa - perde complessivamente circa 6.600 imprese, i tre quarti delle quali (poco meno di 5mila unità) nel solo Nord-Est. Giovani under 35, immigrati e donne, attività del turismo, del commercio e dei servizi alle imprese e alle persone sono le tipologie di imprenditori e i settori di attività che, nel 2012, hanno consentito di mantenere in lieve attivo il bilancio anagrafico delle imprese italiane.
La Cgil ''non e' un ostacolo alle riforme e agli interventi per la crescita''. Lo afferma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a RadioAnch'io su Radio1 Rai, in merito alle polemiche emerse in campagna elettorale sul ruolo della Cgil. Squinzi sottolinea, comunque, che ''siamo tutti sulla stessa barca, nel pieno della tempesta perfetta'' e che quindi bisogna ''tutti remare nella stessa direzione''.
E che ora serve ''un nuovo miracolo italiano''. ''Io non considero nessuno un ostacolo a questo tipo di interventi e di riforme'', spiega Squinzi commentando le reazioni al manifesto di Confindustria presentato ieri.
''So che anche la Cgil sta per presentare un suo documento programmatico - prosegue - non so ancora i contenuti, ma quello che vorrei ricordare e' che siamo tutti sulla stessa barca, siamo nel pieno della tempesta perfetta, quindi dobbiamo metterci tutti a remare nella stessa direzione. Io mi auguro che si ritrovi quella coesione che ha permesso alla nostra nazione di uscire dalla crisi della seconda guerra mondiale'' e di diventare ''una delle cinque potenze economiche mondiali piu' forti: serve un nuovo miracolo italiano, dobbiamo avere questo obiettivo, ci dobbiamo credere. Noi imprenditori ci crediamo e ce la metteremo tutta''.

Perche' non votare Bersani,Mps: scivola in avvio Borsa, -5% Fatica a fare prezzo, in pochi minuti trattati 50 milioni titoli


Mps: scivola in avvio Borsa, -5%

Fatica a fare prezzo, in pochi minuti trattati 50 milioni titoli



(ANSA) - MILANO, 24 GEN - Partenza difficile per Mps in Piazza Affari: il titolo, che in avvio di seduta non e' riuscito a fare prezzo per la forte corrente di vendite, e' entrato agli scambi in calo del 5% a 0,24 euro. In pochi minuti sono stati trattati oltre 50 milioni di azioni della banca senese, contro una media quotidiana recente di circa 300 milioni di 'pezzi' scambiati.

p.s ricordate a Bersani chi obbligarono  per salvare l'unipol ad acquistare banca 121??
     ricordate a Bersani  con che soldi volevano comprare BNL??
ci sarebbe tanto da scrivere  ..per questo ..ci conviene votare Grillo.. almeno diamo una possibilita' a chi non ha mai fatto pappette con il sistema
  

Roberto Baggio lascia la FIGC sbattendo la porta: "Non amo le poltrone, amo fare"


Roberto Baggio lascia la FIGC sbattendo la porta: "Non amo le poltrone, amo fare"


Calciomercato l’aveva anticipato: Roberto Baggio prepara il rientro nel calcio professionistico, come dirigente o allenatore, deciso com’è ad abbandonare l’incarico di presidente del Settore Tecnico della FIGC. Dopo settimane di notizie nella stessa direzione filtrate su altri media è arrivata la conferma del diretto interessato, il divin codino lascia l’incarico in Federazione rilasciando una polemica intervista al Tg1, lui che non è mai stato poi così abile nel gestire i rapporti con i media.
L’obiettivo è uscire di scena, cercando di farlo nella maniera più rumorosa possibile, anche nell’ottica di preparare al meglio il ritorno ad un incarico in un club. Con la FIGC dell’eterno riconfermato Giancarlo Abete è stato un fiasco. Baggio non condanna il suo ex presidente (coraggioso sì, ingenuo no), ma lascia intendere che tutto il suo lavoro in questi due anni è rimasto lettera morta:
In Consiglio federale non avevo diritto di voto e ho capito che era inutile stare ad assistere a riunioni che nulla avevano a che fare con il mio incarico di presidente del settore tecnico. Faccio un esempio: quando abbiamo presentato il progetto, abbiamo fatto cinque ore di anticamera e abbiamo avuto un quarto d’ora per presentarlo. È stato approvato, sono stati stanziati 10 milioni, e sono grato al presidente Abete. Ma purtroppo al momento non ho ricevuto i fondi, e tutto è rimasto sulla carta
Il piano su cui Baggio ha lavorato con un ampio staff che comprendeva l’amico-manager Vittorio Petrone, quelle 900 pagine che avrebbero dovuto riorganizzare il sistema di formazione dei giovani calciatori, non è stato ufficialmente bocciato da nessuno (anche se sottovoce di critiche ne sono arrivate), ma era rimasto nel cassetto senza trovare uno sbocco nella realtà.