lunedì 2 settembre 2013

Il governo italiano userà l’esercito per reprimere le proteste: c’è la direttiva ministeriale!

Il governo italiano userà l’esercito per reprimere le proteste: c’è la direttiva ministeriale!

Se la polizia non basta, c’è sempre l’esercito. In fondo, a che cavolo serve un’armata di professionisti se non acontrollare la propria popolazione? Chi aveva stolidamente plaudito all’eliminazione della leva obbligatoria – e quindi alla concezione di un “esercito popolare”, in qualche misura controllabile dal basso, ovvero dalle stesse truppe – ora è servito: i professionisti obbediscono agli ordini e non si fanno domande. “It’s my job”, ripetono come automi senza neuroni i militari Usa che tornano dai teatri di guerra (o meglio: occupazioni militari all’estero).

 
Il fatto che ora si pensi di impegarli direttamente in piazza, per le prevedibili proteste di massa di questo autunno, secondo un irrefrenabile “bisogno” di seguire l’esempio egiziano (e non solo), dà la misura di quanto questo governo di “larghe intese” sia costitutivamente fascista nella concezione del potere. Del resto, non è che un gruppo di obbedienti esecutori agli ordini della Troika (viene ricordato anche oggi su diversi media: “se  salta questo goerno, arriva direttamente la Troika”, senza più la finzione di un governo nazionale). E il ministro della difesa Mauro, ora “montiano” (ovvero Troika doc!) viene direttamente da Alleanza Nazionale. Come un Gasparri qualsiasi, insomma, ma con un po’ di aplomb nelle parole ufficiali ma pronto a sparare altrettanto piombo sui (propri?) cittadini. Conto terzi, naturalmente.
Inviteremmo i compagni a non prendere sottogamba questa analisi che prendiamo in prestito dal blog /www.forzearmate.org/; anzi, sarebbe meglio addentrarsi in proprio nella “direttiva” emanata dal ministero della difesa.


PREPARATIVI PER L’AUTUNNO

Euro-rigore ad ogni costo: ora si prepara anche l’esercito. Un ipotetico scenario alla luce delle difficolta’ economiche, sociali e lavorative in Italia e in Europa.
L’Italia sta per subire uno choc socio-economico così forte da provocare disordini e rivolte: la profezia che Gianroberto Casaleggio ha affidato a Gianluigi Nuzzi è così realistica che se ne starebbe occupando persino l’esercito, nell’eventualità di dover rinforzare l’ordine pubblico in previsione di sommosse, provocate dal regime europeo dell’austerity. Lo sostengono Eugenio Orso e Anatolio Anatoli, che nel loro blog analizzano la recentissima “Direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013” (vedi qui:http://www.difesa.it) emanata dal ministero della difesa, retto dall’ex Pdl Mario Mauro, ora montiano. L’aspetto sconcertante, osservano i due analisti, riguarda l’impegno diretto delle forze armate verso obiettivi non propriamente militari: e cioè il rispetto assoluto dei trattati europei dell’austerity a cominciare dalla intangibilità dell’Eurozona, condizioni che vengono elevate al rango di elementi-chiave per la sicurezza nazionale.
La premessa è fosca, in una cornice di guerra imminente: «Non può essere ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del paese e del sistema di alleanze del quale siamo parte in un confronto militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia operazioni convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico», afferma il ministero. «Elemento irrinunciabile della politicanazionale è anche il pieno rispetto degli impegni assunti in sede europea». Impegni che il ministero della difesa considera «finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario». Proprio la stabilità dell’Eurozona «deve essere considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo, costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano».
L’Italia, pertanto, «deve operare con determinazione per azzerare il deficit di bilancio e ricondurre nei tempi previsti il debito pubblico entro i limiti stabiliti a livello europeo». Strano che ad occuparsi di questo tema non sia il ministero dell’economia, ma quello della difesa. «Il mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio lungo un arco di tempo pluriennale – conclude la nota – rappresenterà, quindi, un vincolo ineludibile nella definizione delle scelte in materia di difesa che, negli anni, saranno adottate». Mettendo insieme questi punti e sapendo leggere fra le righe, scrivono Orso e Anatoli, il quadro che ne esce è a dir poco preoccupante: «Obbiettivo primario è il pareggio di bilancio, il mantenimento e la difesa dell’euro a qualsiasi costo (anche a costo del sangue della popolazione) e il conseguente mantenimento dell’Italia, checché ne dica il popolo, nel lager dell’Eurozona, fondamentale spazio globalista in cui rinchiudere i popoli europei adattandoli, con le buone o con le cattive, al nuovo ordine neocapitalistico».
Il vincolo ineludibile della disciplina di bilancio nel lungo periodo informa anche le scelte in materia di difesa e di impiego delle forze armate, perché, sempre leggendo fra le righe, «la minaccia risulta chiara: se il popolo ridotto allo stremo si ribellerà – a partire dall’autunno inverno di quest’anno, poniamo – non si esiterà a impiegare la forza, armata, per ridurlo a più miti consigli, in un possibile conflitto “ibrido” in cui molte saranno le armi impiegate, accanto a quelle convenzionali».
Ed ecco che quella “possibilità remota” di coinvolgimento militare in un conflitto «diverrebbe drammaticamente concreta», al punto che «la forza militare nazionale sarebbe impiegata, da uno spregevole governo collaborazionista degli occupatori del paese, contro lo stesso popolo italiano, a vantaggio, come si scrive nel testo riportato, della stabilità di lungo periodo della moneta comune, controllata da entità private euroglobaliste, nonché del mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio (ormai recepita in Costituzione) lungo un arco di tempo pluriennale».
Per Orso e Anatoli, il messaggio è inequivocabile: «In presenza di disordini sociali estesi, ai quali la repressione poliziesca e dei carabinieri non riuscirà a far fronte, scenderanno in campo le forze armate». Scenario possibile? «Se ti tolgono il lavoro, la sicurezza, la possibilità di un minimo di pianificazione dell’esistenza e persino il cibo», è facile che si possa ricorrere all’uso di armi magari improprie, per «spaccare tutto, cercando di fermare i tuoi nemici», scrivono i due blogger, che accusano i politici italiani di essere «collaborazionisti dell’euro-nazismo, dell’atlantismo, dell’Occidente, del libero mercato globale e della liberaldemocrazia». Autunno caldo: «Il rischio di estesi sociali disordini, in Italia, è quindi un rischio reale», anche se Letta e Napolitano «continuano a negare l’evidenza».

Terremoto nel mar Tirreno

Terremoto nel mar Tirreno

Una scossa di magnitudo 4.2 è stata registrata nella notte. Il sisma è stato avvertito anche in Campania

Terremoto nel mar Tirreno

Un terremoto si è fatto sentire nella notte al Sud. La scossa di magnitudo 4.2 è stata registrata alle 3.14 di notte (tra domenica e lunedì) al largo delle coste occidentali della Calabria, nel mar Tirreno, dalle parti della provincia di Cosenza. Il sisma ha avuto ripercussioni pure in Campania: uno dei comuni più vicini all'epicentro è Camerota, in provincia di Salerno, che dista 48 chilometri dal punto del fenomeno. Nonostante l'intensità della vibrazione, il sisma non ha avuto conseguenze, anche perché l'epicentro è stato localizzato a oltre 20 chilometri di distanza dalla terra ferma, come indica la segnalazione dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), mentre l'ipocentro ha interessato una profondità di 326 chilometri. Non si registrano danni a cose o persone. (0050)




Scossa terremoto 2.9 in Lunigiana

Scossa terremoto 2.9 in Lunigiana

Epicentro tra Casola Lunigiana, Fivizzano e Minucciano, no danni



(ANSA) - CARRARA (MASSA CARRARA), 1 SET - Scossa di terremoto di magnitudo 2.9, alle 17 nel distretto sismico della Lunigiana (Massa Carrara). L'epicentro, secondo quanto rilevato dalla Rete sismica nazionale dell'Ingv, è stato localizzato, a una profondità di circa 10 km, tra i comuni di Casola in Lunigiana, Fivizzano e Minucciano (Lucca), colpiti il 21 giugno da un terremoto di magnitudo 5.2. Come spiegato dal sindaco di Fivizzano Paolo Grassi non si sono registrati danni. Tra gli abitanti c'è chi è sceso in strada.

Con tir protegge bimba ferita in incidente

Con tir protegge bimba ferita in incidente

Su A4. Autista fa scudo col camion. Volontari Cri la rianimano


Tir in una foto di archivio

C'è stata una gara di solidarietà questa mattina sulla A4, l'autostrada Milano Venezia, per aiutare una bambina di otto anni che è stata sbalzata fuori da una Ford Galaxy volata contro la barriera new-jersey centrale fra Dalmine e Bergamo. Un camionista ha messo il suo tir di traverso facendo scudo all'auto incidentata per evitare che fosse travolta dagli altri veicoli, e una squadra di volontari della croce rossa che stava passando ha prestato il primo soccorso alla bambina, che era in arresto cardiaco, rianimandola. Adesso la piccola, di origini marocchine che vive con i genitori a Pieve di Soligo in provincia di Treviso, è ricoverata in condizioni molto gravi all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo dove ha subito un intervento al viso
Ma se è viva probabilmente lo deve alla prontezza di riflessi dell'autista e dei volontari della Cri di Lomazzo (Como) che in pulmino stavano andando alle gare di primo soccorso a Castiglione delle Stiviere, nel mantovano. ''Abbiamo visto il camion sull'autostrada - ha spiegato la caposquadra Susanna Pagani -. Erano libere la corsia di sorpasso e quella di emergenza. Pensavano che avesse avuto lui l'incidente, poi passando con la coda dell'occhio abbiamo visto un uomo in ginocchio che stringeva una bambina''. Non ci hanno pensato un momento, si sono fermati e scesi dal pulmino l'hanno sentito urlare disperato chiedendo aiuto. La madre, invece, non riusciva ad esprimersi in italiano, forse perché sotto choc. Il papà aveva avvolto la piccola - sbalzata dal finestrino posteriore sinistro dell'auto - in una coperta. Subito i volontari si sono accorti che oltre ad avere un trauma cranico era in arresto cardiaco e hanno iniziato le manovre di rianimazione. Loro hanno fatto il massaggio cardiaco, mentre il papà l'ha ventilata. Il cuore ha ricominciato a battere, la bambina ha ripreso a muoversi e a piangere, anche se non si poteva dire che fosse cosciente. Sono arrivati la polstrada - che dovrà accertare da dinamica dell'incidente - l'automedica e l'ambulanza che ha portata la piccola in ospedale.