giovedì 27 dicembre 2012

Nozze gay: Gb, cresce consenso, 62% si' Solo lo scorso marzo i favorevoli erano il 45%


Nozze gay: Gb, cresce consenso, 62% si'

Solo lo scorso marzo i favorevoli erano il 45%



(ANSA) - LONDRA, 27 Dic - Con la campagna per il riconoscimento dei matrimoni gay, sostenuta dal premier David Cameron, crescono i consensi per le nozze tra persone dello stesso sesso che nel Regno Unito superano adesso il 60%. Secondo un sondaggio del Guardian, il 62% degli interpellati e' favorevole contro il 31% che vi si oppone. Solo lo scorso marzo i favorevoli erano il 45%. I piu' propensi si confermano gli elettori del partito laburista, ma anche tra i tory il 52% e' favorevole.

L'ultimo regalo di Monti: le 5 tasse di Capodanno


L'ultimo regalo di Monti: le 5 tasse di Capodanno

L'ultimo regalo di Monti:
le 5 tasse di Capodanno
(e multe alle stelle)

Archiviate il cenone della Vigilia e gustatevi gli eccessi pantagruelici di Capodanno. Dal 1 gennaio sarà bene che abbiate digerito per non farvi venire la gastrite. Aumenta tutto: canone Rai, bolli bancari, pedaggi autostradali, multe. Pensavate di aver finito il salasso con l’Imu del 17 dicembre? Sbagliate. Il 2013 si annuncia ancora più esoso con i contribuenti che già pagano tutto.
Rai, di tasse ... di più
È un’imposta di possesso del mezzo e quindi la dobbiamo pagare anche se la scatola la usiamo per servire a tavola o fare da sottovaso alle piante. Il canone Rai aumenterà di altri 1,5 euro. L’abbonamento sale così a 113,50, grazie ad un tempestivo decreto del ministero dello Sviluppo economico. Per pagare il canone c’è tempo fino al 31 gennaio. Dopo scattano le multe. C’è da capire che fine abbia fatto l’idea di far pagare  il canone a chi ha un’utenza elettrica attiva. L’evasione contributiva crollerebbe e forse non ci sarebbe da innalzare ogni dodici mesi il contributo richiesto. Certo la Rai ha un buco di bilancio impressionante, oltre 600 dipendenti da mandare a casa e se non pesca nelle tasche degli ascoltatori è costretta a chiedere maggiori risorse al Tesoro. Via XX Settembre non intende sborsare un euro in più e quindi con il presepe ancora illuminato ci rifila quest’altro scippo. 
Più multe per tutti
Se avete l’abitudine a guidare senza cintura, parlare con il telefonino incollato all’orecchio, lasciare l’auto in doppia fila o fare una gara di Formula 1 casello casello, sarà questo l’anno per cambiare. Dal 1 gennaio, infatti, la sanzione per divieto di sosta passerà da 39 a 41 euro, quella per eccesso di velocità (fra 10 e 40 km/orari oltre il limite) da 159 a 168 euro. Se poi guidate con il piede pesante andrà anche peggio: da 212 a 224 euro. Amate la libertà? Ha un prezzo più salato andare a spasso con la cintura di sicurezza slacciate. La sanzione per il conducente o passeggero senza cinture passerà da 76 a 80 euro, mentre quella prevista per chi guida usando il telefonino senza auricolare o senza viva voce aumenterà da152 a 161 euro. Aumento, si badi bene, non per contrastare gli incivili, ma per un “adeguamento Istat”. Un modo come un altro per fare cassa, nulla di più.
Missive salate
Mandare una lettera o spedire un pacco sarà solo un affare da «ricconi», con i rincari su francobolli e commissioni per le spedizioni. La semplice lettera (posta prioritaria fino a 20 grammi), costerà ben 70 centesimi (10 cent in più rispetto ad oggi), con un incremento di ben il 15%. La lettera media standard passa da 1,40 euro a 1,90 euro, con un aumento del 35%. Per le spedizioni fino a 50 grammi, l’aumento deciso alla vigilia di Natale sarà del 40%: da 1,50 a 2,10 euro. E poi raccomandate (fino a 20 grammi) più care di 30 centesimi  (da 3,30 a 3,60 euro). Per quelle fino a 100 grammi si arriverà a 4,95 euro (20 cent in più). 
Brutte nuove anche per i correntisti Bancoposta. Per il “Bancoposta+” il canone annuo passerà da 30,99 euro a 48 euro. Certo il bancomat sarà gratuito, ma per 10 assegni si pagherà (3 euro), e salirà anche il costo dei bonifici. Vale la pena ricordare che appena a inizio luglio per pagare i bollettini postali il costo era stato aumentato da 1,10 a 1,30 euro. 
Banche: il fisco c’è
Già i conti delle aziende non vanno bene, ma da gennaio chi ha un conto bancario intestato ad una società dovrà sborsare un capitale per utilizzarlo. L’imposta di bollo per i conti intestati a soggetti diversi dalle persone fisiche passerà da 73,8 euro a 100 euro tondi tondi. C’è di buono che almeno i conti delle persone fisiche - che nell’anno non hanno avuto una giacenza media superiore a 5mila euro - non dovremmo più pagare i 34,20 euro di bollo. E neppure chi è in rosso pagherà l’imposta: sono 8 milioni i conti in rosso attivi in Italia.  Non sfuggono però i buoni fruttiferi postali, tassati alla scadenza con l’aliquota dello 0,1% per il 2012 e dello 0,15% nel 2013. Esenzione prevista se il valore non supera i 5mila euro.
Casello misterioso
Insieme a lenticchie e cotechino arrivano gli aumenti dei pedaggi autostradali: il 31 dicembre del 2012 aumentarono mediamente del 3% già dal primo gennaio. Con punte del 12 e del 14% in Veneto e Valle d’Aosta (+30% negli ultimi 24 mesi). Il traffico è calato (complice la crisi) del 7%, ma la voglia di ritoccare le tariffe no. Nel Nord Est potrebbero arrivare anche quest’anno rincari dal  5 al 17%. Più dispendioso il Passante di Mestre e la Venezia-Trieste, più contenuti gli aumenti sulla Brescia-Padova, come da delibera Cipe di fine novembre.

Capodanno insolito: quattro viaggi a piedi In Italia, Portogallo e Marocco


Capodanno insolito: quattro viaggi a piedi

In Italia, Portogallo e Marocco


Capodanno insolito, quattro viaggi a piedi: Puglia

Prenotare un 31 dicembre lontano da tutto e da tutti ma anche immergendosi in un viaggio lento, può risultare un’alternativa valida e diversa al solito cenone con cotechino. Il sito Traterraecielo.itpropone quattro itinerari per un Capodanno a piedi. Infatti, dicono gli organizzatori, “Solo andando a passo lento è possibile immedesimarsi nei luoghi, assorbirne le influenze e tornare a casa con un carico di emozioni difficili da scrollarsi di dosso. Se poi il trekking coincide con il Capodanno, il viaggio rimane scolpito per sempre nell’album dei ricordi personali”. L’iniziativa si chiama “Le Vie dei Canti” e le mete sono Puglia, Basilicata, Portogallo e Marocco. Si tratta di viaggi a piedi in piccoli gruppi e con guida locale, quindi, occhio: lo zaino deve essere leggero e la mente sgombra da abitudini e pregiudizi, perché “ogni proposta è un incontro con una nuova terra e con differenti punti di vista”.

In Portogallo si può compiere El camino portuguès a Santiago: l’itinerario scelto per raggiungere Santiago de Compostela, mecca dei pellegrini di tutto il mondo, è quello che attraversa il versante portoghese del cammino. Dalla città di Porto infatti si raggiunge la celebre cattedrale del centro spagnolo camminando tra boschi millenari e borghi medievali, e toccando Barcelos e la città più antica del Portogallo, Ponte de Lima. Si farà un bel bagno caldo nel lavatoio di Caldas de Reis e si visiterà Finisterre, lembo estremo che si affaccia sull’Oceano Atlantico. La meta? Assistere alla messa del pellegrino di Capodanno a Santiago, un’esperienza religiosa davvero suggestiva, anche per gli atei. 

Altra possibilità è, cuoco, uomini blu e cammellieri al seguito, il cammino lungo la via di sabbia che conduce a Timbuctù. Perdersi nel mare di dune del Sahara e rilassarsi nelle pozze colme di pioggia nella roccia è un’opportunità per chi trascorre giorni e giorni fra calde oasi e sale e scende dai rilievi del Jbel Bani (niente paura per i bagagli, ci pensano i dromedari). Inoltre, c’è la possibilità di hammam, di visitare la Medina di Marrakech e di visitare il vorticoso suq della città o pranzare in una piccola kasbah con una tradizionale famiglia. 

Restando in Italia, invece, si può puntare sulla prima alba del 2013 (28 dicembre - 2 gennaio): infatti la prima alba dell’anno in Italia sorge a Punta Palascìa, in Puglia. Siamo vicini ai Balcani e due sponde diverse dello stesso mare si destano in contemporanea: nel segno dell’incontro e dell’unione fra popoli diversi e fra due sponde separate dello stesso mare si sviluppa un viaggio a piedi da Torre Sant’Andrea fino ai ruderi silenziosi dell’Abbazia di San Nicola di Casole, nel cuore del Salento, passando per la Valle dell’Idro con i suoi segreti millenari custoditi da cripte e affreschi e la Valle dei Cervi a Porto Badisco con le sue pitture preistoriche. 

Oppure in Basilicata, sulle Dolomiti Lucane (30 dicembre - 3 gennaio): tra guglie e sagome da capogiro e foreste di oltre quattromila ettari per è una vera e propria evasione dalla realtà in una terra silenziosa e struggente. Capaci di disegnare bizzarri profili di giorno, le vette delle montagne scompaiono nel profondo buio della notte lasciando spazio alle sole luci delle stelle. Il viaggio inizia da Ponte di Campomaggiore, passa dal sentiero letterario fra Pietraperosa e Castelmezzano e termina nel capoluogo Potenza. Ogni tappa è scandita dai sapori tipici di questo fazzoletto di terra dell’Italia meridionale, dalle orecchiette fatte in casa al caciocavallo, dai cavatelli ai fagioli di Sarconi. Che dire: Buon Anno!

Non sono tutti così..pero' capita ,Ortopedico arrestato per concussione Aveva chiesto soldi a paziente per operazione a carico Ssn


Ortopedico arrestato per concussione

Aveva chiesto soldi a paziente per operazione a carico Ssn



(ANSA) - BOLOGNA, 27 DIC - Un chirurgo ortopedico francese e' stato arrestato in flagranza dai carabinieri del Nas di Bologna per concussione ai danni di un paziente.

Il professionista, abilitato all'esercizio della professione sanitaria in Italia e operante in una casa di cura accreditata di Bologna convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, aveva costretto per l'accusa una persona affetta da ernia cervicale a consegnare denaro per sottoporlo a un'operazione con oneri a carico della sanita' pubblica.


Questa è la nazione che cresce il pil velocemente??Cina: confiscate tv in 300 monasteri Basta programmi anti-cinesi, favoriscono auto immolazioni


Cina: confiscate tv in 300 monasteri

Basta programmi anti-cinesi, favoriscono auto immolazioni



(ANSA) - ROMA, 27 DIC - Per porre un freno alle auto immolazioni, le autorita' cinesi hanno confiscato televisori da 300 monasteri nella remota prefettura di Huangnan in Tibet e smantellato apparecchiature di trasmissione satellitare che mandavano in onda programmi "anti-cinesi''. Sono 81 i tibetani che nel 2012 si sono dati fuoco contro il dominio cinese. Il governo locale avrebbe investito 8,64 milioni di yuan (1,39 milioni dollari) per 50 trasmettitori che trasmettono il 70% dei canali tv locali

Meno male che il pazzo è andato via??doveva nascere durante l'inquisizione magari rischiava di essere impalato


Giustifica femminicidio, prete lascia abito talare

L'annuncio di don Piero Corsi dopo 'una notte insonne per il dolore e il rimorso': Io indegno'

Don Piero Corsi

Don Piero Corsi lascia l'abito talare dopo la polemica per un suo scritto in cui ha giustificato il femminicidio. "Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia 'imprudente provocazione' comunico che ho deciso di mettere da parte l'abito talare, del quale mi sento indegno", dice don Corsi.
"Spero - dice - che la riflessione e la penitenza mi consentano un giorno di riconquistare quella serenità che ho oggi innegabilmente smarrito". "Rinnovo ancora più sentitamente le scuse non solo a tutte le donne colpite dal mio scritto ma anche a tutti coloro che si siano sentiti offesi dal mio operato o dalle mie parole, in primis il giornalista verso il quale, in un momento d'ira, ho proferito quella ignobile parola".
Nei giorni scorsi il parroco aveva scatenato un putiferio affiggendo una rilettura 'sui generis' della lettera pastorale 'Mulieres dignitatem' di vent'anni fa alla bacheca della sua parrocchia. "Le donne e il femminicidio. Facciano sana autocritica, quante volte provocano?", è il titolo inequivocabile del fogliettone appeso nella bacheca della chiesa e improvvisamente rimosso su 'ordine' del vescovo della Spezia mons. Ernesto Palletti che lo ha convocato domani mattina per un chiarimento.
Una bufera che alla fine spinge don Corsi a chiedere "pubbliche scuse": "Voglio scusarmi con tutti - dice - per quella che voleva essere soltanto una imprudente 'provocazione'. In particolare mi voglio scusare con tutte quelle donne che si siano sentite offese in qualche modo dalle mie parole. Affronterò con serenità le decisioni della Curia".
Il contenuto del volantino, fotografato prima che si dissolvesse nel nulla, riprende un articolo del sito ultraintegralista Pontifex.it ed è scritto con chiarezza, una specie di autodafé che doveva essere ben compreso dai parrocchiani e, soprattutto, dalle parrocchiane. "Una stampa fanatica e deviata attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione la spinta alla violenza. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise".
Nel volantino si esamina poi la questione della violenza sessuale: "Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. Roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?".
E' rivolta totale. Dopo l'ira del vescovo - "nel volantino si leggono motivazioni inaccettabili che vanno contro il comune sentire della Chiesa", tuona mons. Palletti - la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, chiede l'intervento del premier Monti e finanche del Papa: quel documento "lede la dignità delle donne e istiga alla violenza".
E mentre viene chiuso il gruppo Facebook di don Corsi, sommerso dagli improperi degli utenti dopo che il contenuto dell' 'analisi' sul femminicidio è stato diffuso via web, il sacerdote non demorde e al giornalista di RadioRai che lo intervista dice: "Non so se è un frocio anche lei o meno: cosa prova quando vede una donna nuda?". Nella bufera che travolge il prete, l'unica voce a favore è proprio quella di Pontifex.it: "Questo innocente gesto ha dato inizio ad una sorta di 'crociata dei pezzenti' messa in piedi da alcuni arroganti tuttologi dell'informazione", scrive il sito. Dalla politica, invece, solo parole di condanna che attraversano tutto lo schieramento, dall'ex ministro del Pdl Mara Carfagna - "idee folli, un danno per la Chiesa" - alla parlamentare del Pd Roberta Pinotti, che chiede "una presa di distanza o un provvedimento". Provvediemnto che forse domani arriverà e che don Corsi si appresta ad accettare "con serenità", dopo aver chiesto "scusa a tutte le donne" per la sua "imprudente provocazione".

Il proprietario di una piantagione di tè nel Nord-est dell'India e sua moglie sono stati arsi vivi durante una violenta agitazione dei braccianti.


Bruciati vivi due padroni di piantagioni in India

Dipendenti inferociti per i mancati stipendi. Veicoli in fiamme.


Una piantagione di tè

Il proprietario di una piantagione di tè nel Nord-est dell'India e sua moglie sono stati arsi vivi durante una violenta agitazione dei braccianti.
L'incidente è avvenuto la sera del 26 dicembre nella Mkb tea estate, una delle tante piantagioni dello Stato dell'Assam, famoso nel mondo per la produzione di té.
PROTESTA PER MANCATI STIPENDI.Circa mille dipendenti inferociti perché da tempo non ricevevano lo stipendio hanno marciato sul bungalow dei possidenti e hanno appiccato il fuoco con della benzina. All'interno c'era il titolare, Mridul Bhattacharya, insieme alla consorte: per la coppia non c'è stato scampo.
VEICOLI IN FIAMME. A far scattare la rabbia degli operai è stato l'arresto di due compagni nei giorni scorsi. I dimostranti hanno anche bruciato un paio di veicoli parcheggiati. I braccianti delle piantagioni di té, che sono concentrate nella zona di Darjeeling e dell'Assam, sono stati spesso al centro di scioperi per l'aumento dei salari e per migliori condizioni di lavoro.


Monti, leader dei centristi alle elezioni



Il Professore entra in politica e lo annuncia su Twitter. Con lui ci sono Montezemolo, Casini e Riccardi. Verso una lista unica col suo nome.Bersani: «Ora dica da che parte sta».

Nessuna discesa in campo, semmai quella di Mario Monti è una «salita». Sì, perché dopo un'antivigilia di Natale in cui aveva lasciato trapelare parecchi indizi, prima nella conferenza stampa di fine mandato, poi nell'intervista da Lucia Annunziata a In mezz'ora, il professore ha scelto la notte del 25 dicembre per lanciare un messaggio che ha tutta l'aria di essere una vera e propria dichiarazione d'intenti: «Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. 'Saliamo' in politica!», ha scritto dal suo nuovo account Twitter (@SenatoreMonti).
IL SUO NOME PER UNA LISTA. La controcitazione della «discesa» berlusconiana è evidente e tutt'altro che casuale, ed è palese anche una strada che, se non ancora portata a termine, è ormai imboccata, e porta verso le politiche del 24 febbraio.
Il senatore a vita l'ha già spiegato: il suo nome potrebbe non comparire all'interno di una lista, ma in cima a questa sì. Una serie di candidati moderati, centristi e riformisti, selezionati con cura dal Professore, a cui concedere il proprio marchio e quell'agenda già pubblicata su internet.
Un vero e proprio programma elettorale che prosegue e va oltre il lavoro di 13 mesi di governo tecnico.
RISERVA 'QUASI' SCIOLTA. «Insieme ...'Saliamò in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it». E insieme con lui ci sarebbero il transfuga democratico Pietro Ichino, Luca Cordero di Montezemolo, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Andrea Riccardi. Tutti gli uomini del presidente, tutti quelli che l'hanno convinto a prendere questa decisione, superando incertezze e titubanze che comunque l'hanno accompagnato fino all'ultimo.
Il Professore, secondo quanto riferito da un suo collaboratore, «non ha sciolto definitivamente la riserva», ma «tutto sembra indicare che è quello che farà». Di certo, si sa che Monti starebbe spingendo per una lista unica sia alla Camera sia al Senato.

Le liste le fa il Professore

Al Prof i leader del nuovo centro, sembrano voler delegare tutto: non solo la stesura del programma di governo, ma anche la decisione sulle liste: sul loro numero e sulla loro composizione.
Così presto una nuova fondazione, o più d'una, potrebbe riunire e federare i centristi italiani, anche se su questo punto resta ancora qualcosa da chiarire.«Lui non ha ancora deciso se aderire o meno», hanno infatti avvisato membri del suo entourage, ma tutto fa pensare che la lista Monti si farà.
MONTEZEMOLO PRESTA LA MACCHINA. E potrebbe partire da Italia Futura, il laboratorio di Montezemolo che ha ormai tre anni di impegno civile alle spalle, che era pronto a entrare in politica, e che cederebbe il passo a un progetto più 'alto'.
«Credo sia la soluzione più logica», ha detto uno dei collaboratori del presidente della Ferrari, «del resto Montezemolo ha sempre detto che se Monti fosse sceso, pardon 'salito', in campo, lui avrebbe fatto un passo laterale». Il tutto senza «farsi cannibalizzare, visto che sono tre anni che si lavora a creare il movimento e non possiamo 'regalarlo' così».
UDC: SOPRAVVIVERE O MORIRE. Resta il nodo sul futuro di Casini. Un nodo che non riguarda l'adesione al progetto, ma semmai le sue modalità. Il 27 dicembre è in programma a Roma un incontro tra i collaboratori di Monti e Montezemolo, poi un altro tra lo stesso fondatore di Italia Futura, Casini, Cesa e Riccardi. Monti non è atteso alle due riunioni, perché ancora a Milano. Anche per definire questi dettagli, il 27 dicembre é previsto un incontro fra i più stretti collaboratori di Monti e Montezemolo.
In gioco c'è anche la sopravvivenza dell'Unione di centro, che potrebbe tornare utile soprattutto a Palazzo Madama, per raccattare qualche senatore in più con la complessa legge elettorale in vigore. Altrimenti sarà la fine di un partito, e la nascita di un altro.


Nessuna discesa in campo, semmai quella di Mario Monti è una «salita». Sì, perché dopo un'antivigilia di Natale in cui aveva lasciato trapelare parecchi indizi, prima nella conferenza stampa di fine mandato, poi nell'intervista da Lucia Annunziata a In mezz'ora, il professore ha scelto la notte del 25 dicembre per lanciare un messaggio che ha tutta l'aria di essere una vera e propria dichiarazione d'intenti: «Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. 'Saliamo' in politica!», ha scritto dal suo nuovo account Twitter (@SenatoreMonti).
IL SUO NOME PER UNA LISTA. La controcitazione della «discesa» berlusconiana è evidente e tutt'altro che casuale, ed è palese anche una strada che, se non ancora portata a termine, è ormai imboccata, e porta verso le politiche del 24 febbraio.
Il senatore a vita l'ha già spiegato: il suo nome potrebbe non comparire all'interno di una lista, ma in cima a questa sì. Una serie di candidati moderati, centristi e riformisti, selezionati con cura dal Professore, a cui concedere il proprio marchio e quell'agenda già pubblicata su internet.
Un vero e proprio programma elettorale che prosegue e va oltre il lavoro di 13 mesi di governo tecnico.
RISERVA 'QUASI' SCIOLTA. «Insieme ...'Saliamò in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it». E insieme con lui ci sarebbero il transfuga democratico Pietro Ichino, Luca Cordero di Montezemolo, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Andrea Riccardi. Tutti gli uomini del presidente, tutti quelli che l'hanno convinto a prendere questa decisione, superando incertezze e titubanze che comunque l'hanno accompagnato fino all'ultimo.
Il Professore, secondo quanto riferito da un suo collaboratore, «non ha sciolto definitivamente la riserva», ma «tutto sembra indicare che è quello che farà». Di certo, si sa che Monti starebbe spingendo per una lista unica sia alla Camera sia al Senato.

Le liste le fa il Professore

Al Prof i leader del nuovo centro, sembrano voler delegare tutto: non solo la stesura del programma di governo, ma anche la decisione sulle liste: sul loro numero e sulla loro composizione.
Così presto una nuova fondazione, o più d'una, potrebbe riunire e federare i centristi italiani, anche se su questo punto resta ancora qualcosa da chiarire.«Lui non ha ancora deciso se aderire o meno», hanno infatti avvisato membri del suo entourage, ma tutto fa pensare che la lista Monti si farà.
MONTEZEMOLO PRESTA LA MACCHINA. E potrebbe partire da Italia Futura, il laboratorio di Montezemolo che ha ormai tre anni di impegno civile alle spalle, che era pronto a entrare in politica, e che cederebbe il passo a un progetto più 'alto'.
«Credo sia la soluzione più logica», ha detto uno dei collaboratori del presidente della Ferrari, «del resto Montezemolo ha sempre detto che se Monti fosse sceso, pardon 'salito', in campo, lui avrebbe fatto un passo laterale». Il tutto senza «farsi cannibalizzare, visto che sono tre anni che si lavora a creare il movimento e non possiamo 'regalarlo' così».
UDC: SOPRAVVIVERE O MORIRE. Resta il nodo sul futuro di Casini. Un nodo che non riguarda l'adesione al progetto, ma semmai le sue modalità. Il 27 dicembre è in programma a Roma un incontro tra i collaboratori di Monti e Montezemolo, poi un altro tra lo stesso fondatore di Italia Futura, Casini, Cesa e Riccardi. Monti non è atteso alle due riunioni, perché ancora a Milano. Anche per definire questi dettagli, il 27 dicembre é previsto un incontro fra i più stretti collaboratori di Monti e Montezemolo.
In gioco c'è anche la sopravvivenza dell'Unione di centro, che potrebbe tornare utile soprattutto a Palazzo Madama, per raccattare qualche senatore in più con la complessa legge elettorale in vigore. Altrimenti sarà la fine di un partito, e la nascita di un altro.

Sciopero metro Londra nel giorno dei maxi-saldi


Sciopero metro Londra nel giorno dei maxi-saldi

Boxing Day sales

LONDRA - Uno sciopero della metropolitana rischia di rovinare a Londra il 'Boxing day', il tradizionale giorno di festa caratterizzato dai grandi saldi nei negozi, appuntamento che tradizionalmente attrae nella capitale britannica inglesi e turisti.
Tutte le linee della 'tube' - la metropolitana londinese - sono state fermate da stamattina con chiusure parziali, servizi rallentati e a singhiozzo, ha fatto sapere la Transport for London (Tfl) che gestisce i mezzi pubblici della città. Il disagio è legato allo sciopero dei conducenti che anche quest'anno - per il terzo anno consecutivo - hanno deciso di incrociare le braccia proprio nel tradizionale giorno di shopping a saldo, per una lunga e irrisolta vertenza contrattuale.
Uno sciopero che sta creando disagi ma che non ha fermato gli 'addicted' dello shopping: già dalle prime ore del mattino lunghe file si sono formate davanti ai negozi dei principali brand a Oxford Street, principale via dello shopping della capitale. Secondo il sito specializzato in consumi MoneySupermarket.com, circa 2,9 milioni di sterline (circa 3,5 milioni di euro) è il giro d'affari nel Regno Unito durante le vendite giorno di Santo Stefano mentre - secondo un sondaggio - sono quasi 4 milioni le persone che hanno programmato di fare acquisti oggi.