giovedì 10 gennaio 2013

Perche' non votare Monti ,Bankitalia: a novembre giu' prestiti alle imprese Il calo per le famiglie è stato dello 0,3%


Bankitalia: a novembre giu' prestiti alle imprese

Il calo per le famiglie è stato dello 0,3%


Palazzo Koch a Roma

Non si arresta ma anzi si amplia a novembre il calo dei prestiti delle banche. Secondo i dati della Banca d'Italia sono scesi dell'1,5 per cento su base annua (-1% nel mese precedente). Il calo per le famiglie è stato dello 0,3% (era -0,1% a ottobre) mentre per le società non finanziarie è stato del 3,4 per cento (-2,9% a ottobre).
Rimangono stabili a novembre i tassi d'interesse sui finanziamenti erogati alle famiglie per l'acquisto di abitazioni a quota 4,05 per cento (4,06 a ottobre): lo dice la Banca d'Italia secondo cui i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono diminuiti al 9,49 per cento (9,65 a ottobre). I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo inferiore a 1 milione di euro sono stati pari al 4,49 per cento (4,51 nel mese precedente), mentre i tassi sui prestiti di importo superiore a tale soglia sono stati pari al 3,06 per cento (3,02 per cento a ottobre).
Accelera ancora la raccolta delle banche. A novembre 2012, secondo quanto informa la Banca d'Italia, il tasso di crescita dei depositi del settore privato é salito al 6,6 per cento (4,7 per cento a ottobre 2012), quello della raccolta obbligazionaria è stato pari al 10,6 per cento (11,9 per cento nel mese precedente).

Crisi: spread sotto 260 punti con Draghi Rendimento al 4,14%


Crisi: spread sotto 260 punti con Draghi

Rendimento al 4,14%



(ANSA) - ROMA, 10 GEN - Dopo le parole di Mario Draghi, che ha assicurato che la Bce non intende abbandonare le misure straordinarie messe in atto finora, lo spread tra Btp e Bund e' sceso sotto quota 260 punti base (259,8), con il rendimento sui titoli italiani al 4,14%.

Juncker evoca Marx: 'Serve il salario minimo'


Juncker evoca Marx: 'Serve il salario minimo'

'Altrimenti non credibili con la classe operaia. Sitazione della disoccupazione è drammatica

Juncker evoca Marx

La situazione della disoccupazione ''e' drammatica, avevamo detto che l'euro avrebbe riequilibrato la societa' e invece la disoccupazione aumenta'': lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker al Parlamento Ue.
 "Iniziamo il 2013 in una situazione nettamente migliore rispetto all'anno scorso, - ha aggiunto - il 2012 é stato un anno di risultati positivi per la zona euro".
Secondo Juncker, bisogna ritrovare la dimensione sociale dell'unione economica e monetaria, ''con misure come il salario minimo in tutti i Paesi della zona euro, altrimenti perderemmo credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla con Marx. I tempi che viviamo sono difficili, non dobbiamo dare all'opinione pubblica l'impressione che il peggio sia alle nostre spalle perché ci sono ancora cose da fare molto difficili". 
Nella Ue "non c'é accordo sulla strada da imboccare nei prossimi anni, gli Usa e gli altri ci interpellano a proposito e noi abbiamo solo risposte di cortissimo respiro", ha detto ancora il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker al parlamento Ue, lamentando come nell'ultimo vertice Ue i leader hanno fatto osservazioni discordanti sulla road map descritta dai 4 presidenti Draghi, Juncker, Van Rompuy e Barroso sul rafforzamento della governance.

Italia, maglia nera delle classifiche Dalla condizione delle donne alla libertà di stampa. Fino all'emergenza carceri. Il nostro Paese continua ad arrancare.


Italia, maglia nera delle classifiche

Dalla condizione delle donne alla libertà di stampa. Fino all'emergenza carceri. Il nostro Paese continua ad arrancare.

Detenuti stipati in celle di pochi metri quadrati. Pari opportunità quasi inesistenti. Libertà di stampa zoppicante. Senza contrare l'altissimo tasso di corruzione. E il ritardo sull'innovazione.
No, non è il quadro di un Paese del Terzo mondo. Si parla di Italia, Paese di santi, poeti e navigatori. Che, però, negli anni ha collezionato una serie di maglie nere imbarazzanti diventando fanalino di coda in molte classifiche internazionali.

Sovraffollamento carcerario, la condanna dell'Ue

Anche il 2013 sembra confermare questo triste trend. Dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, infatti, è appena arrivata la condanna  per trattamento inumano e degradante di sette detenutirinchiusi negli istituti carcerari di Busto Arsizio e Piacenza con a disposizione meno di tre metri quadrati a testa.
Spazi fuori norma che, in realtà, non sono eccezioni, bensì la regola. Basta guardare la popolazione carceraria italiana che ha toccato quota 65 mila detenuti, a fronte di una capienza di 45 mila posti nei 206 istituti di pena.
GLI STANDARD COMUNITARI. Eppure gli standard del Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa parlano chiaro: ogni detenuto deve avere a disposizione quattro metri quadrati in cella multipla e sette in cella singola, mentre se si hanno a disposizione meno di tre metri quadrati, come in Italia, si è in presenza di tortura.
LA SCIA DELLE SOLUZIONI TAMPONE. Un problema antico, quello del sovraffollamento degli istituti di pena, che il nostro Paese si porta dietro da anni, senza riuscire a individuare una via di uscita. E così piano carceri dopo piano carceri, amnistia dopo amnistia, i governi hanno sempre scelto la strada della soluzione tampone. Ne sa qualcosa il leader dei Radicali, Marco Pannella, con i suoi ripetuti scioperi della fame e della sete, l’ultimo interrotto da poco solo per gravi rischi di salute.
LA CLASSIFICA DEL DISONORE. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se l’Italia, quanto a sovraffollamento, si classifichi ai primi posti. Anzi, si aggiudica il bronzo nell’Europa a 27 con le carceri occupate oltre il 140% della loro capienza. Secondo i dati Isfol del 2011 il Paese si colloca quindi ben al di sopra della media Ue del 109,7. Magra consolazione sapere di essere sorpassati solo dalla Bulgaria, a quota 155,6% e da Cipro, con un tasso di occupazione pari al 147,9%.

Libertà di stampa: allo stesso livello della Guyana e dietro al Mali

Gli italiani, però, non sono messi meglio neppure sul fronte della libertà di stampa. Basta scorrere la classifica Freedom House del 2012 per scoprire che il nostro Paese si piazza soltanto al 70esimo posto, insieme con Guyana e Kong Kong.
UN'ETICHETTA PESANTE. Sarà anche migliorata di qualche posizione rispetto agli anni passati, ma l’etichetta di «Paese parzialmente libero» e non «libero» pesa come un fardello. E pesa ancora di più se confrontato con Stati come il Mali, che raggiunge il 43esimo, o il Ghana che guadagna il 58esimo. Persino Cile e Namibia con i loro 67 e 68esimo posto possono contare su un livello d’informazione più libero di quello made in Italy.

Corruzione: Italia 72esima come la Tunisia

Figurarsi se la Penisola non ha un ruolo da protagonista nelle bad list sulla corruzione. Il consueto rapporto annuale di Transparency International, non a caso, le riserva un’attenzione di tutto rispetto. Tutto merito, si fa per dire, di quel 72esimo posto nella graduatoria mondiale.
GRECIA AL TOP. La Grecia, in effetti, primeggia in 92esima posizione, ma si tratta di una notizia poco confortante. Soprattutto alla luce di un peggioramento rispetto allo scorso anno che è costato all'Italia la perdita di tre posizioni. Con i suoi 42 punti su 100 totalizzati, insomma, possiamo vantare un livello di corruzione assimilabile a quello della Tunisia. Un abisso, comunque, rispetto a Paesi come la Danimarca o la Nuova Zelanda che hanno totalizzato ben 90 punti.

Pari opportunità: le donne vivono meglio in Kazakistan

Neppure il gentil sesso, purtroppo, se la passa troppo bene dentro i confini nazionali. E non solo a causadell'escalation di femminicidi con 120 vittime solo lo scorso anno. Lo conferma anche la classifica di Newsweek sui 165 Paesi in cui è meglio o peggio nascere donne: l’Italia si situa solo al 59esimo posto e si guadagna un’altra maglia nera. In base ai parametri analizzati dal magazine americano (giustizia, salute, istruzione, economia e politica), ci precedono addirittura la Mongolia e il Kazakistan, rispettivamente alla 32 e 33esima posizione. Non solo ma il Rwanda distanzia la Penisola di ben 21 posizioni.

Innovazione: il made in Italy superato dalla Malesia

A perdere colpi, tuttavia, è anche l’innovazione made in Italy. Il nostro Paese, infatti, ha aggiunto alla sua collezione di bocciature anche quella del World Economic Forum (Wef). In effetti, nel rapporto 2011, sui 138 Paesi mondiali analizzati ci siamo piazzati solo 51esimo posto (era 38esimo nel 2006), dopo India, Tunisia e Malesia.

Fare impresa: meglio di noi Rwanda e Bulgaria

Che fare impresa in Italia, infine, sia difficilissimo è cosa risaputa. Ma i dati nero su bianco dell’ultimo Rapporto della Banca Mondiale Doing Business fanno comunque un certo effetto.
MEGLIO SOLO DELLA GRECIA. Ancora una volta, insomma, gli italiani sono sul podio nero. Con il suo 80esimo posto in classifica, infatti, l’Italia può bearsi soltanto di precedere la Grecia e di essere di poco meglio dell’Albania. D’altronde, che Rwanda (alla 58esima posizione) e Bulgaria (che si classifica 51esima) siano di gran lunga avanti è un fatto che non ha bisogno di altri commenti.

Bersani vergognati 4,Baffino sempre nascosto,Primarie Pd Modena. Un successo andato in fumo (per usare un eufemismo)


Primarie Pd Modena. Un successo andato in fumo (per usare un eufemismo)


In una delle riserve dell’ortodossia postcomunista si registra: il miglior successo personale di un renziano in tutt’Italia (segno che le due anime possono ben coesistere...)

di Enrico Grazioli
Ce ne voleva per rovinare un passaggio politico felice come le “parlamentarie” del Pd a Modena, ma ci si sta riuscendo. Dunque: il 30 dicembre 28mila (28mila, capito? Il 30 dicembre...) modenesi vanno a scegliere i quattro nomi a cui il Porcellum garantirà un posto in Parlamento. Un successo di partecipazione dopo un confronto serrato nei tempi ma costruttivo nei modi e nei contenuti. Sono premiati 4 nomi di valore, si introduce un rinnovamento da tutti auspicato, resta aperta la possibilità che le ulteriori scelte romane rimpinguino la rappresentanza modenese a Roma.
In una delle riserve dell’ortodossia postcomunista si registra: il miglior successo personale di un renziano in tutt’Italia (segno che le due anime possono ben coesistere se vogliono); la sorpresa limpidissima della segretaria dei giovani (quei giovani che da anni il partito ammette di far fatica a convincere e conquistare); il riconoscimento responsabile dell’impegno a sostenere il governo uscente, con una sottosegretaria non certo avvezza alle feste dell’Unità e ora legittimata anche da chi frigge il gnocco, non certo catapultata; la scalata di un ex sindaco ora assessore provinciale, che in prima persona ha seguito (con fatica e buon senso riconosciuti sul campo) la fase più delicata del terremoto.
Insomma, bilancio di tutto rispetto per un partito che dimostra di non essere solo apparato ma anche popolo con presenza di spirito e non solo mal di pancia: e di conseguenza, per la sua classe dirigente che dovrebbe andarne fiera. Risultato? Il segretario provinciale, invece, si dimette. Perché? Qualcosa non ha funzionato? Sono stati pochi gli elettori ai seggi? Sono stati scelti dei ciarlatani incapaci di leggere una delibera comunale? No: è che anche lo stesso segretario provinciale era candidato ma ha perso, in volata, la sua corsa al Parlamento. E che i desideri del gruppo dirigente erano in parte diversi, a cominciare dalla riconferma delle parlamentari che di fare un passo indietro non ne volevano sapere. Ma questi sono i rischi e i costi (anche personali) della democrazia partecipata che tanto invochiamo. E comunque: erano primarie o un referendum sui vertici del partito, forse un congresso a porte aperte? Nel mandato di Baruffi c’era di garantirne lo svolgimento equo e regolare o di vincerle?
Io, fossi stato il segretario provinciale Pd avrei sventolato numeri, risultati e quota di rinnovamento, per dire che il partito aveva dato segni di vitalità e ricchezza, qui più che altrove, poi mi sarei buttato a capofitto nella campagna elettorale, conscio, giovane e intelligente come sono, di avere davanti a me ancora una vita da spendere ancora in politica. Ma per fortuna (mia e del Pd) io faccio un altro mestiere: così posso assistere, sbigottito, anche a quello che succede dopo. Qualcuno domanda per Modena la presenza in lista protetta anche di un sindaco del terremoto. Mossa astuta per creare scompiglio e magari riequilibrare qualche rapporto di forza interno, pia richiesta a cui non si può dir di no a priori: sarebbe ingeneroso, come rifiutarsi di fare un’offerta per la ricostruzione. E infatti il Pd non dice di no, vota anche un impegno in tal senso.
A me, che non faccio il politico, viene da chiedermi chi meglio del promosso assessore Vaccari possa conoscere il tema terremoto (rappresenta anche la Provincia che con la sua voce più alta ha reclamato il sindaco terremotato, mah...); mi viene in mente che Pini è di Camposanto (pieno cratere), che Bersani nel ricordare al Vaticano la presenza dei cattolici in lista ha pescato Patriarca, che di Carpi è e rimane, non credo insensibile al lamento della sua terrà né inetto di fronte alle alchimie di chi compila un bilancio dello Stato; penso che in lista c’è già il sindaco di Crevalcore, che sarà nel Bolognese ma invidie o derby della sfiga tra le macerie non ce ne possono essere; penso addirittura che Errani, che a Modena e per il terremoto ha dato forse il meglio di sé, qualcosa potrebbe contare a Roma in futuro se le cose andranno in un certo modo; e soprattutto non riesco a credere che chiunque sia eletto in Emilia, magari anche un Lapo Pistelli, non faccia del dopo terremoto la propria mission parlamentare... Ma tant’è: Modena chiede, Roma acconsente, Bologna (che poi è abbastanza Modena...) non si capisce bene, comunque quel posto salta fuori. Ma a scapito del ripescaggio agli ultimi posti utili del segretario provinciale (nel frattempo nel limbo) e di una deputata uscente. Uno pensa, faranno il bel gesto, alla settima fetta capiranno che è polenta... Invece, niet: il Pd di Modena che voleva il sindaco terremotato, a questo punto non lo vuole più... Meglio gli altri due nomi, Roma per loro val ben una messa.
Ora, sullo straordinario talento della sinistra a farsi del male da sé si sono scritte biblioteche: non c’era bisogno di questo vaudeville. E non c’era bisogno a Modena di avere un Pd imbalsamato nei prossimi mesi da una stagione congressuale che si annuncia ispida e contorta: c’è da immaginare un futuro per la città e per il suo governo, c’è da recuperare intuizione nell’elaborare strategie e progetti, magari ristabilendo efficacia e sensibilità nella capacità di relazione con i cittadini. Che, anche a questo giro, hanno fatto del loro meglio, partecipando e votando: qualcun altro no. E non veniteci a dire che se nell’elettorato resterà il retrogusto sgradevole avvertito in questi giorni, la colpa è nostra che abbiamo sottolineato i retroscena meno edificanti della vicenda. Noi, per dirla con Bersani o chi per lui, non siamo qui a smacchiare i giaguari. Qualcun altro non sappiamo.

Servizio Pubblico: Stasera Ospite Silvio Berlusconi

Servizio Pubblico: Stasera Ospite Silvio Berlusconi


Grande attesa per la puntata di questa sera di 'Servizio Pubblico' su La7, questa sera sarà ospite del programma di Michele Santoro Silvio Berlusconi, proprio così, la notizia che circolava già da tempo ora sembra sia stata ufficializzata anche dalle agenzie di stampa dunque questa sera vedremo l'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in diretta nello studio di Santoro, non dimentichiamo che ci sarà ancheMarco Travaglio, vedremo cosa accadrà questa sera...

Mafia e rifIuti: blitz Dia, 27 arresti


Mafia e rifIuti: blitz Dia, 27 arresti

Nel Catanese, indagati 16 amministratori e funzionari pubblici



(ANSA) - CATANIA, 10 GEN - Ventisette persone sono state arrestate dalla Dia di Catania in un'inchiesta della contro l'infiltrazione della mafia nel ciclo dei rifiuti nelle province del capoluogo etneo, Enna e Milano. La Procura di Catania ha disposto perquisizioni nei confronti di altri 16 indagati, compresi amministratori e funzionari pubblici. Disposta l'acquisizione di atti e documenti in 14 Comuni dell'alto versante Ionio-Etneo e in aziende specializzate nelle raccolte di rifiuto e societa' d'ambito.

Megatruffa all'Inps, 13 arresti a Napoli Sequestrati due milioni di euro sul conto di un commercialista


Megatruffa all'Inps, 13 arresti a Napoli

Sequestrati due milioni di euro sul conto di un commercialista



(ANSA) - NAPOLI, 10 GEN - Tredici ordinanze di custodia (uno in carcere; 12 ai domiciliari) sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Napoli in un'inchiesta su una truffa all'Inps.

L'indagine, coordinata dal pm Francesco Greco e dal Pm Giancarlo Novelli, ha accertato che attraverso la realizzazione di false posizioni Inps venivano erogate indennita' di disoccupazione.

In carcere e' finito un commercialista ritenuto l'ideatore della truffa sul cui conto corrente sono stati sequestrati due milioni di euro.