giovedì 28 febbraio 2013

Comune Genova,no inaugurazione sala slot Ospite vip doveva essere Nicole Minetti


Comune Genova,no inaugurazione sala slot

Ospite vip doveva essere Nicole Minetti



(ANSA) - GENOVA, 28 FEB - E' stata vietata l'inaugurazione della sala da gioco d'azzardo piu' grande di Genova, prevista domani sul lungomare di Pegli con ospite vip Nicole Minetti. Lo ha confermato l'assessore comunale allo Sviluppo Economico Francesco Oddone. Il no del Comune di Genova e' legato al "mancato rispetto delle autorizzazioni necessarie per l'apertura di un salone di slot machine, tra cui il rispetto del Piano urbanistico comunale e l'obbligo di un parcheggio pertinenziale ogni 20 mq di superficie".

Allerta temporali su Sardegna e Sicilia Avviso meteo Protezione Civile


Allerta temporali su Sardegna e Sicilia

Avviso meteo Protezione Civile



(ANSA) - ROMA, 28 FEB - Una vasta perturbazione domani avanzera' sul Mediterraneo occidentale spostandosi dalle isole Baleari verso la Sardegna, per poi proseguire sabato in direzione della Sicilia: portera' sulle due maggiori isole italiane una fase di forte maltempo, in successiva estensione anche alle regioni piu' meridionali della penisola. Lo segnala la Protezione civile che ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

Mps: confronto continuo Mussari/Ceccuzzi Discutevano su decisioni per banca, salta interrogatorio Vigni


Mps: confronto continuo Mussari/Ceccuzzi

Discutevano su decisioni per banca, salta interrogatorio Vigni



(ANSA) - SIENA, 28 FEB - Il presidente di BMps Giuseppe Mussari e l'allora deputato del Pd, poi sindaco della citta', Franco Ceccuzzi, avevano un confronto ''pressoche' quotidiano sui temi politici nazionali e locali e in particolare quindi sulle decisioni da assumere in seno alla banca''. E' quanto si legge negli atti di un'inchiesta su Millevini, ristorante di Enoteca Italiana di Siena. Cinque le persone indagate. Intanto e' saltato l'interrogatorio previsto domani dell'ex dg Antonio Vigni.

Stop bus Sita, a terra 33mila utenti Direttore azienda, troppi tagli e assenza di programmazione


Stop bus Sita, a terra 33mila utenti

Direttore azienda, troppi tagli e assenza di programmazione



(ANSA) - NAPOLI, 28 FEB - Fermi anche oggi i 270 bus dell'azienda Sita Sud: a terra ben 33mila utenti delle province di Salerno, Napoli e Avellino. Pesantissimi i disagi per i pendolari; cinquemila al giorno solo sulla linea Salerno-Napoli.

Domani e' previsto un incontro tra il direttore della Sita Sud Campania, Simone Spinosa, e l'assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella. A rischio 462 posti di lavoro. ''Troppi tagli, ritardo di pagamenti degli enti e assenza programmazione'', denuncia Spinosa.

Il Papa lascia S.Pietro, lungo applauso.


Il Papa lascia S.Pietro, lungo applauso. Raggiungera' Castel Gandolfo in elicottero

Ultime ore da pontefice, saluto ai cardinali 'Vostra vicinanza aiuto nel mio ministero'


L'elicottero con a bordo il Papa


Il cortile di San Damaso è pieno di gente per l'ultimo saluto di Papa Benedetto XVI che lascerà a breve il Vaticano. Ci sono religiosi, religiose ma anche laici ad attendere Papa Ratzinger. Schierato il picchetto con bandiera della Guardia Svizzera. Mons. Georg Gaenswein é apparso in lacrime all'uscita di Benedetto XVI nel cortile di San Damaso, mentre la folla applaudiva il Pontefice in partenza per Castel Gandolfo.
L'assedio pacifico di Castel Gandolfo alle 16 sembra quasi essere al completo. Fedeli provenienti da Roma, stranieri, residenti, e il popolo dell'informazione hanno praticamente colonizzato il piccolo comune. I parcheggi della cittadina sono al completo, le auto possono essere collocate soltanto nella zona del lago, che dista alcuni chilometri dal centro, e da lì tornare in paese con le navette. Quando si oltrepassano i controlli delle forze dell'ordine con i metal detector portatili, prima di accedere nel centro storico, dei ragazzi consegnano gratuitamente la foto di Benedetto XVI immortalato con il vescovo di Albano, Marcello Semeraro; bisogna invece pagare un euro per avere una bandiera bianca e gialla con la scritta "Benvenuto Papa". L'uomo che le vende ne ha cinquemila e di sicuro a fine giornata le avrà finite. Piazza della Libertà, dove è previsto che alle 17,30 Benedetto XVI si affaccerà dal balcone per l'ultima volta, è quasi colma. E' popolata da bandiere, striscioni, cartelli. Il più grande è di sicuro quello collocato sul palazzo del Municipio con scritto 'Grazie Benedetto siamo tutti con te', ogni lettera è in plastica, come fosse un palloncino. Tra i tanti fedeli ci sono suore sudamericane che hanno suonato nella piazza le chitarre, studenti dell'università del Galles, giovani dei Papaboys, delle comunità neocatecumenali e tanti residenti che per primi si sono attrezzati con seggiole portatili. Alle 16.30 la piazza vociante è stata zittita dagli altoparlanti che hanno chiesto silenzio e di pregare in attesa dell'arrivo del Pontefice.
"Tra di voi c'è anche il futuro Papa a cui prometto la mia incondizionata riverenza e obbedienza". Lo ha affermato Benedetto XVI nel suo discorso di saluto ai cardinali. "La vostra vicinanza e il vostro consiglio sono stati di grande aiuto nel mio ministero", ha aggiunto.  "Anche per me gioia é stata una camminare con voi in questi anni", ha detto il Papa dopo l'indirizzo di saluto del cardinale decano Angelo Sodano.
"Il collegio dei cardinali sia come un'orchestra in cui le diversità" possano portare ad "una concorde armonia", ha detto Benedetto XVI rivolgendosi ai cardinali.
"Siamo noi che dobbiamo ringraziare Lei per l'esempio che ci ha dato in questi otto anni di Pontificato": così il decano del collegio cardinalizio, card. Angelo Sodano, ha salutato Papa Benedetto XVI replicando alle parole di ringraziamento dello stesso pontefice, qualche giorno fa, ai collaboratori della Curia romana. Poi lo saluta nella lingua madre di Papa Ratzinger: "Vergelt's Gott, che Dio la ricompensi", dice Sodano.
"Oggi pomeriggio, verso le 17, ci sarà l'ultimo tweet di Papa Benedetto e poi come annunciato" l'account @Pontifex "rimane in stand-by" fino a quando ci sarà il nuovo Papa che potrà decidere se continuare o no con questo tipo di comunicazione. Lo ha detto Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, nel briefing con i giornalisti.
Stasera alle 20, alla fine del pontificato di Papa Benedetto XVI, ci sarà "la chiusura della porta a Castel Gandolfo" mentre in Vaticano "verranno apposti i sigilli all'appartamento del Papa e all'ascensore che porta direttamente all'appartamento, altro non mi risulta". Lo ha detto Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, nel briefing con la stampa, spiegando che per l'evento di Castel Gandolfo ci saranno le immagini in diretta del Ctv.

Hollande al Pd: dal voto italiano una lezione per l’Europa


Hollande al Pd: dal voto italiano una lezione per l’Europa


«La crisi economica e la sofferenza che ne deriva sono ormai di tale gravità che è l’Unione Europea a non poter più restare sorda rispetto al messaggio chiaro che emerge dal voto degli italiani». Lo sostiene il presidente francese François Hollande, che dopo il terremoto-Grillo ha preso il telefono per consultarsi direttamente con Pierluigi Bersani, come racconta il sito ufficiale del Pd. «Il presidente francese ha condiviso con Bersani l’analisi sulla rilevanza europea di questo voto italiano». Uno scossone da far tremare i palazzi di Parigi e quelli di Bruxelles? A quanto pare, per provocarlo ci voleva il “clown” Grillo, secondo l’irridente definizione del tedesco Peer Steinbrück, candidato socialdemocratico alla successione di Angela Merkel. Dalla Germania l’ennesima uscita infelice dopo quella – gravissima – di un altro autentico veggente, il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, che alla vigilia si augurava che gli italiani “votassero bene”, scegliendo Bersani e non Berlusconi.
Spazzatura politica europea, che costringe Napolitano a disertare la cena con l’ottuso Steinbrück, proprio mentre, a Roma, sono le massime Hollandenomenklature del Pd a pronunciare parole che, prima delle elezioni, circolavano clandestine praticamente solo sul web: un’altraEuropa è possibile, anzi è ormai inderogabile, sentenzia nientemeno che Enrico Letta, che annuncia che il Pd – pur di “costringere” i grillini ad accettare un patto di salvezza nazionale votando la fiducia a un governo d’emergenza – ora è pronto a parlare di conflitto d’interessi, legge elettorale e lotta ai privilegi della casta, ma soprattutto a mettere in discussione il Muro di Bruxelles, la montagna di vincoli anti-sociali come il Fiscal Compact che hanno ispirato per oltre un anno il governo Monti, nume tutelare e faro illuminante della politica del Pd a partire dall’autunno 2011. Fino a ieri sarebbero state eresie, robaccia da “antipolitica”. Oggi, invece, voti alla mano, la lingua dei grillini la capiscono al volo Bersani, Letta e persino Hollande.
Si avvera la profezia di Giulietto Chiesa: non appena l’Italia potrà disporre di una vera opposizione parlamentare in grado di mettere in discussione l’orrore anti-democratico che si è andato costruendo in questi anni grazie ai “maggiordomi” politici dei poteri forti, la stessa Europa sarà costretta a fare i conti coi propri popoli, rassegnandosi a rinegoziare le regole disoneste imposte dai trattati-capestro approvati sottobanco dai governi, grazie alla complicità di partiti infiltrati dai ras della finanza mondiale, i signori delle crisi, i bancarottieri delle privatizzazioni fraudolente. Ricatto sul debito pubblico, sovranità nazionale finanziaria, rifiuto della “dittatura” della Bce: è ovvio che si tratta di tornare “padroni a casa nostra”, per poter finanziare qualunque programma democratico. A cominciare da quello del “Movimento 5 Stelle”, che scommette sulla riconversione ecologica dell’economia, sulla difesa del welfare (scuola e sanità pubblica) e propone misure d’urto – come il reddito minimo di cittadinanza – per impedire che la grande crisipilotata dall’élite bancaria si traduca in un massacro sociale capace di trascinare nel caos un paese di 60 milioni di abitanti, cerniera Giulietto Chiesamediterranea della Nato, membro del G8 e co-fondatore dell’Unione Europea.
Serviva Grillo, per aprire davvero il negoziato che i sindacati confederali non hanno osato intavolare? Niente di strano, peraltro: democrazia, elezioni, voti. Era l’ultima arma – civile e nonviolenta – a disposizione del cittadino comune. E non è strano che a far notizia sia ancora una volta l’Italia: mentre i grandi dirigenti della fu socialdemocrazia europea ancora si attardano a ridere di Berlusconi, a cui hanno voltato le spalle 8 milioni di elettori, gli italiani guardano avanti, tornano a sentirsi comunità nazionale, gonfiano le piazze. E avvertono i gelidi signori di Bruxelles: attenti, si avvicina la resa dei conti per chi imbroglia le carte traviando partiti e pilotando giornali e televisioni. Gli italiani saranno i primi a salire sulle barricate elettorali, confidava Giulietto Chiesa, ma non saranno soli: «Ci sono Spagna e Portogallo, Grecia, Irlanda e anche la Francia». Aveva ragione, se ora persino Hollande si incarica di “spiegare” che il voto italiano è una lezione per tutti. Al di là delle alchimie tecnico-istituzionali, un dato è evidente: indietro non si torna. Un popolo si è messo in marcia, ha “parlato” in modo inequivocabile e la sua voce arriva forte e chiara in tutte le capitali europee.

Giulietto Chiesa: entusiasmo e onestà, mi fido di Grillo


Giulietto Chiesa: entusiasmo e onestà, mi 

fido di Grillo


«Scommetto sull’onestà di Beppe Grillo: lo faccio perché scommetto sull’entusiasmo dei suoi sostenitori». Parola di Giulietto Chiesa, da anni impegnato per un’alternativa politica radicale, che smascheri e mandi in pensione la casta dei “maggiordomi”, agli ordini dello spread. Della sinistra “falcemartellata e girotondina” non vale neppure la pena di parlare: «Addio per sempre! La riscossa è venuta da un’altra parte. Ed è giusto che sia così, perché la storia non fa sconti a nessuno». E il Pd? «Esce clamorosamente sconfitto, e adesso implora». Quanto al centrodestra, «forse festeggia soltanto lo scampato pericolo della sua sparizione, ma le cifre lo dicono: dai 17 milioni di voti che aveva nel 2008, è sceso a 8 milioni. Meno della metà. Un tracollo: sono stati dimezzati». Fine della “narrazione berlusconiana”. «Hanno perduto otto milioni e mezzo di voti. L’Italia è cambiata, e non solo perché Beppe Grillo ha vinto». Il trionfo “5 Stelle”, semmai, è una certificazione: siamo entrati in una nuova epoca.
I neo-eletti grillini? «Avranno molti problemi difficili da risolvere, è ovvio che commetteranno errori, ma non certo crimini». I media si affrettano a Giulietto Chiesapaventare che molti di loro potranno essere “comprati”? Coloro che dicono queste cose sui giornali e in televisione, sostiene Giulietto Chiesa nell’ultimo video-editoriale su “Megachip”, «misurano la realtà con il loro metro da schiavi. E per fortuna la realtà non è tutta composta di schiavi o di servi, come il voto ha dimostrato». Questo non significa che non ci siano pericoli: «Si può star sicuri che, per ognuno degli oltre centosessanta deputati e senatori dell’opposizione, si stanno già compilando i dossier: i servizi segreti sono lì per quello, non penseremo mica che se ne staranno con le mani in mano. Si scava e si scaverà nelle loro vite, si cercheranno le loro magagne, per poi “spenderle” prima o dopo nella melma degli intrighi di Palazzo. La nostra fortuna è che saranno dei dossier poveri e “giovani” e quindi conteranno poco, perché questo non è un personale ricattabile».
I problemi, aggiunge Chiesa, saranno più grandi e difficili: «Si dovranno prendere decisioni di portata nazionale, europea, internazionale. E lo si dovrà fare stando sotto la mira di cecchini impietosi e feroci, i cosiddetti “mercati”, cioè i grandi banchieri del Superclan mafioso-massonico europeo e mondiale». Si pone il problema di «una squadra» che protegga Grillo e i suoi parlamentari. «I vecchi marpioni del Palazzo già cominciano con le loro lusinghe, e tutti i giornali titolano “Bersani apre a Grillo”, “Bersani sfida Grillo”, “Bersani si inginocchia davanti a Grillo”». Fino all’altro ieri, semplicemente, per i media Grillo non esisteva: «Non se n’erano accorti, adesso capiscono che non lo possono evitare, e ci provano». Funzionerà? Assolutamente no: le lusinghe del day-after «non serviranno a catturare né Grillo né i suoi, perché Grillo ha costruito una macchina che non lo consente. E coloro che gli fanno delle proposte più o meno sconce Bersani e Grillo continuano a ragionare come se non ci fosse Grillo: ma Grillo c’è, e il “Movimento Cinque Stelle” c’è».
Purtroppo non ci sono soltanto le lusinghe, che si possono respingere: «Ci sono invece questioni che non si possono aggirare: le grandi questioni sociali, come quella dellavoro. E c’è un paese in ginocchio che implora, che esige una tregua dopo questa rapina che ha subito con il consenso di tutti quelli che sono stati battuti, non per caso, in queste elezioni». Agitando lo spauracchio dell’ingovernabilità, il Palazzo proverà a rovesciare sul “Movimento 5 Stelle” «responsabilità che non sono sue». Dunque, occorre prepararsi. «Per questo credo che Grillo e il M5S abbiano bisogno di un forte sostegno nel paese, molto più ampio di quel 25% – straordinario – che è stato raggiunto». Per Giulietto Chiesa, «serve una forte e organizzata opposizione sociale che muova dalle aziende, dalle fabbriche, dalla scuola, dall’università, dalle categorie colpite, dalla società civile». Opposizione sociale che «deve essere ancora costruita». Il record strepitoso del 25%? Tutto merito di Grillo, «una spallata forte e possente». Il resto «sarà opera di tutti noi, insieme al “Movimento Cinque Stelle”».

Beppe Grillo promuove la Felicità nazionale lorda - Bababook - Non solo politica


Beppe Grillo promuove la Felicità nazionale lorda - Bababook - Non solo politica



Anche se non ha un vero programma in materia di fisco, Beppe Grillo ha già portato a casa un risultato: ha costretto gli analisti di Jp Morgan a occuparsi dell'indice della Felicità nazionale lorda (in inglese Gross national happiness) utilizzato nella piccola monarchia buddista del Bhutan.
A New York gli esperti della banca d'affari americana hanno preso molto sul serio l'ex comico ligure. E, prevedendo il boom del Movimento 5 stelle, ne hanno analizzato la politica economica in un report intitolato: «Un corso accelerato di 'Grillonomics'».
Non si sono limitati ai 20 punti pubblicati sul celebre blog, ma hanno studiato anche le idee in materia economica professate dal movimento.
GRILLO OLTRE IL PIL. «Grillo spinge per l'abbandono di indicatori come il Prodotto interno lordo a favore del dato di Felicità nazionale lorda», hanno appuntato gli analisti, prima ancora di analizzare le proposte sul ruolo dei piccoli azionisti nei consigli di amministrazione delle società quotate o di inalberarsi di fronte alla volontà grillina di indire un referendum sull'euro.
Il peso che Jp Morgan ha dato alla proposta rimbalzata nelle discussioni di molti meet up non è casuale: l'indice della felicità, da contrapporre al Pil come indicatore della crescita del Paese, dice molto dell'universo Grillo.

grillo

ha distrutto il pd e lo fanno ancora parlare??D'Alema: governo a guida Pd e legislatura costituente con Pdl e M5S


D'Alema: governo a guida Pd e legislatura costituente con Pdl e M5S

(uno come te che no riesce a comunicare alle masse Deve ancora consigliare?? Di Vittorio riusciva a comunicare con i contadini e con i professori,tu sei un asino e con la tua prosopopea hai distrutto un PD che questa volta poteva sbancare tutto.Ti consiglio di pensionarti e dire al PD che per vincere bisogna essere diversi da tee!!magari essere come RENZI ??,che dici )



Roma, 28 feb. (Adnkronos) - Interviste e articoli principali di giovedì 28 febbraio
D'Alema: governo a guida Pd e legislatura costituente con Pdl e M5S
"Una legislatura costituente", con "un'assunzione di responsabilita' da parte delle forze principali, innanzitutto Movimento 5 stelle, centrodestra e noi" , attribuendo ai primi due "le presidenze delle due assemblee parlamentari, ovviamente sulla base della proposta di personalita' che siano adeguate a ruoli istituzionali di garanzia", e con un governo guidato dal "partito che ha la maggioranza relativa al Senato e quella assoluta alla Camera. E che ha espresso come candidato premier Bersani". Lo propone Massimo D'Alema, in un'intervista al 'Corriere della Sera'.
Squinzi: con programma Grillo industria italiana e' finita
"Se applicassimo il programma di Grillo l'industria italiana sarebbe finita. Grillo vuole bloccare le infrastrutture, noi pensiamo che si debba colmare un grave ritardo infrastrutturale". Lo afferma il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi in un'intervista a 'Repubblica' in cui prevede che "i prossimi sei mesi saranno orribili, i peggiori degli ultimi cinquant'anni". Per Squinzi in tempi brevi "toccheremo il punto piu' acuto della crisi poi comincera' la risalita" ma, aggiunge, "questo e' il momento di mettere al centro l'economia reale"

Trombati sì, ma se ne vanno col sacco pieno!


Le elezioni politiche del 2013 hanno decretato il successo del Movimento 5 Stelle e il ritorno di Silvio Berlusconi. Non ci sono solo vincitori o sconfitti, ma anche dei “trombati” ossia coloro che non ce l’hanno fatta ad entrare in Parlamento. Tra le vittime illustri c’è Gianfranco Fini. Contenti? Mica tanto. In alcuni casi i trombati ci costano più degli eletti.

L’ex presidente della Camera percepirà una pensione di 6.200 euro netti al mese. Non solo. Fini riscuoterà anche 260 mila euro dall’assegno di reinserimento all’attività lavorativa. Meno soldi arriveranno ad Antonio Di Pietro. L’ex magistrato prenderà una pensione di 4.300 euro al mese e una liquidazione di 60 mila euro. Ci sono però anche quelli che hanno deciso non partecipare alle elezioni. Uno di questi è Beppe Pisanu. Il “pidiellino” percepirà una pensione di 6.500 euro e un assegno 175 mila euro. Sfortunato Italo Bocchino. L’esponente di FLI è troppo giovane per la pensione e deve accontentarsi solo dell’assegno di reinserimento di 150 mila euro. Ecco la lista dei nuovi pensionati d’oro (trombati e non):


Politico                    Pensione(€)               Liquidazione(€)
Beppe Pisanu              6.500                        175.000
Mario Tassone             6.500                        158.000
Emma Bonino              6.500                         60.000

Walter Veltroni             6.500                         44.000
Filippo Berselli             6.200                        278.000
Gianfranco Fini            6.200                        260.000
Livia Turco                   6.100                        241.000
Massimo D’Alema         6.000                          64.000
Francesco Rutelli         5.600                        111.000
Roberto Castelli           5.500                        195.000
Franco Marini               5.300                        188.000
Stefano Stefani            5.000                        176.000
Pierluigi Castagnetti     5.000                       111.000
Claudio Scajola             4.700                       158.000
Fernando Adornato     *4.500                       112.000
Antonio Di Pietro          4.300                        60.000
Enzo Carra                   3.600                      111.000
Sergio D’Antoni            3.600                      111.000
Furio Colombo             3.600                        64.000
Savino Pezzotta           2.200                        44.000

* Dal 2014

Grillo: "No a 42 milioni di rimborso"


Grillo: "No a 42 milioni di rimborso"



Dopo il voto, un fiume di denaro pubblico arriverà ai partiti: M5S rinuncia
ROMA - Ben 42,7 milioni di euro. Questa è la sostanziosa cifra che tocca a Beppe Grillo e il suoMovimento 5 Stelle dopo l'en plein alle urne, come rimborso elettorale. Ma il partito ha fatto sapere che rinuncerà e con tweet Grillo, sempre mercoledì, ha detto: "Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio".
In tutto sono 159 milioni di euro i rimborsi che i partiti riceveranno e che si ripartiranno proporzionalmente ai voti presi alla Camera e al Senato. Cifra comunque inferiore ai 407 milioni che le formazioni politiche ricevettero dopo la tornata del 2008, ma comunque notevole: al Pd andranno 45,8 milioni, al Pdl 38 milioni e a Monti 15 milioni.

Richieste a Bersani di un nostro lettore


Richieste a Bersani di un nostro lettore



Egregio Bersani,

subito la invito a riformare la legge elettorale restituendo oltretutto ai cittadini il diritto di scegliere chi mandare in Parlamento e poi a fare una legge contro il conflitto d’interessi. Le ricordo anche di averle inviato una serie di mail in cui le dicevo che:

-la proposta di riduzione del numero dei  deputati da 630 a 508 e dei senatori da 315 a 254 era una ridicola parvenza di riduzione e di portarli a 300m e 150!!!!!! 

-il taglio delle Auto Blu doveva essere realizzato velocissimamente.
-bisognava ridurre gli stipendi dei parlamentari (portarli a livello europeo).   
                           
in cui la invitavo:

-ad annullare l'acquisto degli F35 uno spreco di denaro pubblico, inconcepibile di questi tempi.
                                                                                                 
-a redigere una legge in cui il rimborso delle spese elettorali realmente sostenute e giustificate da ricevute non doveva superare il 30% dei vecchi rimborsi. 
                                            
 -a redigere una legge per la restituzione dei rimborsi avuti da partiti che non esistono più (Margherita, eccetera).
                                                                                           
  -a promuovere una legge per annullare l’O.K. del Parlamento in sede di autorizzazione agli arresti dei parlamentari-ministri e per obbligarli a presentarsi in tribunale come qualsiasi cittadino perché non è stata mai rispettata la legge-regola che non si deve scendere nel merito delle accuse, ma soltanto verificare se c'è accanimento giudiziario!!!                                                                      

-far pagare la multa di 10.000,00 Euro che Bruxelles ha comminato all'Italia per non aver concesso subito, ma dopo 10 anni(?) le frequenze a Europa 7 di Avezzano-L'Aquila che ne aveva diritto, ai responsabili governativi (indovina chi sono?) che non hanno ottemperato. Chi fa il furbo e sbaglia, paga di tasca propria e non noi cittadini, capito Bersani??? Cazzo!!!!                                               

-a varare una legge che limiti a due mandati la vita .......... parlamentare e poi a casa senza fare i furbetti, nel senso che chi era stato eletto alla Camera si ripresenta al Senato e viceversa!!!
La invito infine a sistemare una volta per tutte la storia infinita delle province, capitoooooo?

Bersani in caso di opposizione, stravolgimento, bocciatura delle proposte di legge dovrà dire chiaramente ai cittadini chi si è opposto-ha bocciato-boicottato il tutto. Dovrà urlarne i nomi  
E’ chiaro, Bersani??????


Saluti.

P.S. Tornerò in Italia alla metà di Aprile. Voglio trovare tutto già predisposto per l’approvazione in Parlamento!!!!