mercoledì 10 ottobre 2012

D'alema..ormai sei sistemato hai tutto quello che hai voluto resta a casa..basta!!!!!!!!


Tra D'Alema e Renzi scontro è aperto



E' scontro tra Massimo D'Alema e Matteo Renzi. La tensione tra i due è alta da tempo, ma sfocia oggi in un duro botta e risposta dopo che un retroscena della Stampa ha attribuito al presidente del Copasir le parole, da lui smentite: "Renzi ha sbagliato e continua a sbagliare. Si farà del male".
"Il presidente del Copasir dice a un avversario politico, e peraltro farei parte del suo partito, che si farà del male? Spero che D'Alema smentisca queste frasi, spero che non le abbia dette, c'è un che di allusorio che non capisco". E' la reazione del sindaco di Firenze e candidato alle primarie, nel videoforum di Repubblica Tv condotto da Massimo Giannini. La richiesta di Renzi giunge comunque a circa mezz'ora dalla smentita di D'Alema alle ricostruzioni della stampa.
"Avevo detto a Bersani di valutare assieme l'ipotesi che io non mi ricandidi al Parlamento. Ma ora no. Poi, naturalmente, parlerà il partito". Per Massimo D'Alema, secondo quanto riferisce il retroscena della Stampa, "Renzi ha sbagliato e continua a sbagliare. Si farà del male". "Sono stato a Matera per una iniziativa su Berlinguer: c'era il doppio della gente rispetto a quanta era accorsa ad ascoltare Renzi. Però i giornali non lo scrivono, perché rottamare il Pd conviene a molti", è una frase attribuita a D'Alema. Il presidente del Copasir non risparmia critiche al sindaco di Firenze. "La settimana scorsa Renzi è andato a Sulmona, in jet privato da Ciampino, poi una Mercedes. In camper c'é salito alle porte di Sulmona, ma quando è arrivato in piazza, tutti ad applaudire il giovane ribelle che 'altro che auto blu, lui viaggia in camper'". "A me la parola 'rottamare' non piace proprio per niente", dice ancora D'Alema, che smentisce di essere stato a sua volta un rottamatore. "Non ho mai spinto verso il ricambio per sostituire qualcuno, per un fatto personale. Dopo Occhetto, il segretario poteva farlo tranquillamente Veltroni, e in ogni caso, nessuno riempì di insulti il leader uscente. Quanto a Natta - aggiunge - gli dissi semplicemente quel che ero stato incaricato di dirgli per conto del partito. Lui, un dirigente serissimo, capì. E alla fine ci stringemmo in un abbraccio".
"Le parole che Federico Geremicca attribuisce a D'Alema in colloqui con amici, colleghi o collaboratori, non sono state mai pronunciate. Risponde, invece, al vero, la notizia che D'Alema è amareggiato per gli attacchi personali che gli sono rivolti e determinato ad impegnarsi nella campagna delle primarie". E' quanto si legge in una nota della portavoce di Massimo D'Alema, Daniela Reggiani.
Quanto al volo per Sulmona, cui D'Alema avrebbe fatto accenno, Renzi dichiara: "Ho pagato di tasca mia un volo per andare al funerale di Piero Luigi Vigna, che è un pezzo di storia di Firenze, e non avevo altra possibilità che fare 40 minuti di volo".

Gli avevano staccato l'elettricita',Incendio in un appartamento a Torino, un morto,quante vittime dovremo vedere ancora??grazie Monti


Incendio in un appartamento a Torino, un morto




TORINO - Un uomo è morto la scorsa notte nell'incendio di un appartamento nel quartiere San Secondo, non lontano dal centro di Torino. Le fiamme si sono sprigionate al quarto piano del caseggiato e sono state spente dai vigili del fuoco, intervenuti con sette squadre. Quando sono entrati all'interno dell'appartamento, i soccorritori hanno trovato il corpo, tra immondizia e altre masserizie. Sull'accaduto indaga la polizia.
La vittima aveva 50 anni. Secondo i primi accertamenti degli investigatori, l'uomo utilizzava le candele in quanto l'elettricità era stata staccata. E' probabile che si sia addormentato lasciandole accese e che qualcuna sia caduta. Le fiamme si sono sviluppate incendiando il letto e i vestiti senza lasciargli scampo. Sul fatto che tutto sia avvenuto in modo accidentale per gli investigatori non c'é alcun dubbio.

In carcere gli eredi del 'Papa'di Foggia


In carcere gli eredi del 'Papa'di Foggia

Operazione 'Habemus papam', eseguiti 7 arresti



In carcere a Foggia gli eredi del cosiddetto 'Papa di Foggia', Giosue' Rizzi, capo della mafia foggiana, ucciso il 10 gennaio scorso. La polizia ha eseguito la fase finale dell'operazione denominata "Habemus Papam", con l'arresto, nell'ambito di due distinte indagini, di 7 persone ritenute responsabili di estorsione aggravata in concorso. Il provvedimento riguarda due distinti gruppi criminali, uno riconducibile a Giosuè Rizzi, e l'altro riguardante il clan Trisciuoglio.

In call center 301 lavoratori irregolari

Nell'Avellinese operatori guadagnavano meno di 2 euro all'ora



NAPOLI, 10 OTT - Guadagnavano poco meno di due euro all'ora. Operatori telefonici di un call center di Grottaminarda (Avellino) legati all'azienda da un rapporto lavorativo 'a progetto' che poi si e' scoperto essere a tutti gli effetti subordinato. Ben 301 le posizioni lavorative irregolari, scoperte dalla Guardia di Finanza, che hanno consentito alla societa' di risparmiare migliaia di euro di contributi previdenziali ed assistenziali.

Ma la lega affermava che il nord non era toccato dalla 'ndrangheta??


'Pago' le cosche per i voti': arrestato Zambetti, assessore Regione Lombardia

Domenico Zambetti accusato di aver comprato un pacchetto di preferenze dalla 'ndrangheta



 L'assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, e' stato arrestato dai Carabinieri con l'accusa di aver comprato un pacchetto di preferenze per la sua elezione nelle Regionali 2010 da due esponenti della 'ndrangheta. L'esponente del Pdl è accusato di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa per aver comperato 4.000 preferenze, in vista delle elezioni del 2010, pagando 200.000 euro a due esponenti della 'ndrangheta (50 euro per ogni voto). A suo carico vi sarebbero intercettazioni telefoniche che documentano le fasi del pagamento.
L'arresto è stato chiesto dal pm della Dda Giuseppe D'Amico ed è stato disposto dal gip Alessandro Santangelo. Tra gli arrestati c'è anche Ambrogio Crespi, fratello dell'ex sondaggista Luigi Crespi. Complessivamente nell'ambito dell'inchiesta sono finite in carcere una ventina di persone. Al centro l'accusa di voto di scambio.
Con l'arresto di Domenico Zambetti sale a 13 il numero di esponenti politici - fra Giunta e Consiglio - indagati dal 2010, inizio della legislatura al Pirellone. Proprio l'altro ieri, è stato condannato in primo grado a due anni e mezzo per falso e truffa il consigliere del Pdl Gianluca Rinaldin mentre la scorsa settimana è stato chiesto il rinvio a giudizio per varie ipotesi di reato, fra cui corruzione, per l'ex vice presidente dell'Aula, Filippo Penati, ex Pd.
Questa sorta di 'elenco' stilato dai media per raccontare, in questi mesi, le vicende che intrecciano politica e giustizia in Regione Lombardia comprende il presidente Roberto Formigoni (Pdl), accusato di corruzione aggravata nella inchiesta sulla Fondazione Maugeri; l'ex presidente del Consiglio regionale, Davide Boni (Lega), accusato di corruzione; i due suoi ex vicepresidenti Penati appunto e Franco Nicoli Cristiani (Pdl, che, arrestato, si è dimesso dal Consiglio regionale), accusati a loro volta di corruzione; l'ex consigliere segretario Massimo Ponzoni (Pdl), arrestato a gennaio con varie accuse fra cui la corruzione e la bancarotta fraudolenta. Sia Boni sia Nicoli sia Ponzoni, fra l'altro, sono stati assessori regionali nelle Giunte precedenti. Indagati, al Pirellone, anche il consigliere del Pdl Angelo Giammario, ex sottosegretario di Formigoni, per corruzione; l'attuale assessore alla Sicurezza, Romano La Russa, accusato di finanziamento illecito; la consigliera Pdl Nicole Minetti, a processo per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile nell'ambito del caso Ruby. In un'inchiesta per tifo violento è, invece, stato coinvolto l'assessore leghista Daniele Belotti. Fuori ormai dalla politica, dunque senza alcun incarico, ma dentro questo 'elenco' ci sono l'ex consigliere leghista Renzo Bossi (dimessosi per l'inchiesta sull'uso dei rimborsi elettorali del Carroccio nella quale è accusato di appropriazione indebita) e l'ex assessore sempre leghista, Monica Rizzi, sospettata in passato di aver prodotto dossier proprio per screditare avversari interni di Bossi Jr.

La lunga marcia della Cina tra puritanesimo e rivoluzione sessuale


La lunga marcia della Cina tra puritanesimo e rivoluzione sessuale


Le cose sono molto cambiate dai tempi di Mao, ma gli antichi pregiudizi sono difficili da sradicare



La lunga marcia della Cina tra puritanesimo e rivoluzione sessuale

La società cinese è sicuramente cambiata molto dai tempi di Mao Zedong, ma ci sono aspetti della cultura di un paese che non si modificano tanto in fretta.
La Repubblica Popolare Cinese, oggi, affronta la sessualità in maniera ambivalente: se da un lato il processo di apertura e di liberazione sessuale iniziato quasi trent’anni fa è facilmente riconoscibile, dall’altro rimangono forti resistenze culturali, ancora lontane dall’essere rimosse.
Nello scorso weekend, oltre 30.000 visitatori hanno affollato il decimo festival nazionale della cultura sessuale a Canton, e hanno potuto osservare spettacoli di pole dance, comprare preservativi e sex toys, guardare filmati pornografici.
Tante coppie si sono fatte fotografare con grandi rappresentazioni della virilità, mentre altri visitatori esaminavano delle bambole estremamente realistiche.
Su un palco Ma Jian, autore 78enne, illustra a qualche decina di ascoltatori i segreti per un’attività sessuale soddisfacente. “La Cina ha oltre 2.000 anni di storia, cultura e tecnica sessuale. Ha un’esperienza sul sesso di cui i paesi occidentali non hanno mai saputo nulla”.
“Voglio portare queste conoscenze alle persone qui e a quelle oltreoceano, e rendere tutti gli uomini felici”, ha detto. “Tutte le donne ne beneficiano. Prendo uomini che durano tre minuti e insegno loro ad arrivare a 30″.
Ma Jian era fino a 10 anni fa “un lavoratore clandestino”, che svolgeva la sua attività in segreto, cresciuto nella società sessualmente repressa creata da Mao Zedong. IlPresidente ebbe probabilmente numerose donne, ma sotto il suo governo anche tenersi per mano in pubblico era considerato scandaloso.
Alla fiera di Canton, tuttavia, non è tutto come potremmo immaginarlo: le immagini più spinte risulterebbero decisamente soft per un pubblico occidentale; e anche i tantissimi uomini che osservano e fotografano le modelle non si permettono di fare loro un cenno.
In Cina, oggi, la sperimentazione sessuale e il puritanesimo vanno a braccetto. Nel paese ci sono circa sei milioni di sex workers, eppure la nudità è ancora inaccettabile al cinema, e le retate anti-pornografia sono comuni. La ricostruzione dell’imene per apparire vergini è un’operazione diffusa, e scandali sessuali hanno travolto personalità accademiche o politici come Bo Xilai.
A guidare il cambiamento, più che un movimento generale di liberazione simile a quelli occidentali, è stato il Partito Comunista. Come spiega Pan Suiming della Renmin University, “dopo la Rivoluzione Culturale il controllo del governo si è allentato, e allo stesso tempo la politica dell’unico figlio ha reso evidente che fosse possibile avere una vita sessuale senza l’obiettivo di avere figli”.
Ancora nel 1979, un bacio pubblicato dalla rivista Popular Cinema avviò una polemica nazionale, con ufficiali della propaganda che bollarono la decisione come “decadente, capitalista, un atto volto ad avvelenare la nostra gioventù”, ma anche migliaia di cittadini a supportare la rivista.
Oggi un bacio non è più sovversivo, e il sesso prematrimoniale è diffuso. Molti, tuttavia, ritengono ancora che una relazione sessuale debba portare al matrimonio.
“C’è ancora molta strada da fare. La gente pensa ancora che una donna sia una poco di buono se ha avuto diversi uomini”, ha spiegato Emily Mai, una delle persone intervistate da Pan Suiming. E questo, purtroppo, non succede soltanto in Cina.