martedì 30 luglio 2013

Sesso per alloggio, arrestato assessore

Sesso per alloggio, arrestato assessore

Fatto accaduto a Chieti, domiciliari a esponente dell'Udc



(ANSA) - CHIETI, 30 LUG - Avrebbe chiesto prestazioni sessuali in cambio dell'assegnazione di alloggi popolari: protagonista della vicenda l'assessore alla sanita', politiche della casa e protezione civile del Comune di Chieti, Ivo D'Agostino, di 54 anni, dell'Udc, posto agli arresti domiciliari dagli uomini della Squadra Mobile locale in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Chieti, Paolo Di Geronimo; l'uomo è accusato di concussione, tentata concussione e violenza sessuale.
 

Maltempo: carabinieri contro sciacalli

Maltempo: carabinieri contro sciacalli

Uomini dell'Arma a Grezzago per assistere la popolazione



(ANSA) - MILANO, 29 LUG - Numerosi uomini dell'Arma sono a Grezzago (Milano) per fornire assistenza alla popolazione e prevenire atti di sciacallaggio. Secondo quanto riferiscono i carabinieri, i feriti sono dieci, di cui due in condizioni più serie. La tromba d'aria che ha flagellato la zona ha abbattuto molti alberi e danneggiato tetti e giardini. Circa una decina i capannoni industriali danneggiati e due praticamente distrutti.

Una decina gli autoarticolati ribaltati sul fianco e numerose le auto distrutte.

Svizzera: scontro frontale tra due treni, 40 feriti

Svizzera: scontro frontale tra due treni, 40 feriti

E'successo poco prima delle 19 nei pressi della stazione di Granges-Marnand


Train collision in Western Switzerland

Collisione frontale tra due treni viaggiatori in Svizzera poco prima delle 19.00 nei pressi della stazione di Granges-Marnand, nel cantone di Vaud (Ovest).
Sarebbero 40 i feriti, quattro dei quali gravi, dello scontro. Lo riferisce l'agenzia di stampa svizzera Ats. La collisione è avvenuta tra un treno che arrivava in stazione e l'altro che era appena partito, ha indicato all'Ats Pierre-Olivier Gaudard, portavoce della polizia cantonale. Le immagini mostrano parte di un vagone distrutta e accartocciata.

lunedì 29 luglio 2013

Rogo in ospedale a Magenta, no feriti Evacuati alcuni reparti, nessun paziente fuori dalla struttura

Rogo in ospedale a Magenta, no feriti

Evacuati alcuni reparti, nessun paziente fuori dalla struttura



(ANSA) - MILANO, 28 LUG - Un incendio senza conseguenze si è sviluppato oggi all'interno dell'ospedale di Magenta (Milano) intorno alle 19. Secondo le prime ricostruzioni, avrebbe preso fuoco del materiale su un montacarichi. Il rogo è stato subito spento dai vigili del fuoco, ma il fumo ha invaso almeno un paio di piani della struttura. Alcuni reparti (ostetricia-ginecologia, pediatria, patologia neonatale) sono stati evacuati, ma non c'è stato bisogno di portare i pazienti all'esterno dell'ospedale.

Bus in scarpata sulla Napoli-Bari in Irpinia

Bus in scarpata sulla Napoli-Bari in Irpinia Almeno 38 morti e 10 feriti dopo gita amici

Mezzo caduto per 20-30 metri in una scarpata, 2 bambini sono gravi. Tra vittime anche l'autista. Inchiesta per omicidio colposo plurimo. Polstrada, nessuna traccia frenata

Il luogo della tragedia

Cento metri contro il guardrail e poi il volo dal viadotto, un salto di 30 metri e poi lo schianto: quello che doveva essere un fine settimana di festa alle terme, con un pellegrinaggio a Pietralcina nella terra di Padre Pio, si è trasformato in una strage di innocenti: 38 vittime e 10 feriti, molti dei quali in gravi condizioni per un bilancio che non è ancora definitivo.
I Vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte per estrarre le vittime e i superstiti dalle lamiere contorte dell'autobus ormai ridotto a rottame che ieri sera è precipitano da un viadotto della A16 a Monteforte Irpino. Lungo la provinciale che porta a Taurano, proprio sotto il viadotto dell'autostrada, sono state allineate 36 bare, accanto a vestiti e lenzuoli insanguinati, bagagli ed effetti personali delle vittime, pezzi di sedili dell'autobus e della barriera new jersey dell'autostrada travolta dalla folle corsa del bus.
I corpi delle vittime sono poi stati portati nella palestra della scuola media di Monteforte Irpino, trasformata in una camera ardente dove sono già arrivati diversi familiari e amici.
Urla, pianti, disperazione sui volti. "Erano amici che andavano in gita spesso, si conoscevano quasi tutti - racconta uno di loro -. Avevano deciso di trascorrere un fine settimana a Telese Terme e poi un giorno a Pietralcina. Ad organizzare era sempre la stessa persona, Luciano Caiazzo, salumiere di Pozzuoli".
Le operazioni di soccorso non sono ancora concluse: all'appello, dice il comandante dei Vigili del fuoco di Avellino Alessio Barbarulo, manca una persona: "La stiamo cercando, se è sotto le lamiere del bus cercheremo di trovarla il prima possibile, ma speriamo che qualcuno ci dica che non era sull'autobus".C'erano invece almeno cinque o sei bambini su quel pullman e al momento non sono miracolosamente tra le vittime: cinque di loro sono ricoverati all'ospedale Santobono di Napoli, due dei quali in gravi condizioni, mentre il sesto si trova sempre a Napoli ma al Cardarelli. Sia il bilancio dei feriti che quello dei morti non è però ancora definitivo e solo nelle prossime ore si potrà avere un quadro più chiaro.
Come non è assolutamente possibile, allo stato, stabilire le cause dell'incidente, che dovranno essere chiarite dall'inchiesta della procura di Avellino. Alcuni testimoni hanno riferito ai soccorritori di aver visto l'autista del mezzo sterzare verso destra una volta resosi conto che sarebbe finito contro le auto incolonnate davanti a lui. Manovra, questa, che avrebbe portato il bus prima a strusciare per un centinaio di metri contro il guardrail fino a romperlo e precipitare nella scarpata. Altre voci, che non hanno trovato alcuna conferma ufficiale, parlano invece di una gomma esplosa mentre una delle prime ipotesi avanzate è quella di un guasto ai freni.
Polstrada, nessuna traccia frenata - Nel luogo dove ieri sera e' avvenuto l'incidente la polizia autostradale non ha rilevato segni di frenata da parte dell'autobus.Il mezzo secondo una prima ricostruzione si e' strascinato lungo una barriera di cemento ed ha poi sfondato il guardrail finendo nella scarpata. La polizia sta valutando ogni possibile causa dell'incidente: dal funzionamento dell'impianto frenante del bus all'ipotesi dello scoppio di uno pneumatico formulata da alcune persone fino alla velocità dell'autocorriera. Ieri sera la Società Autostrade per l'Italia ha riferito che l'autobus prima di finire nella scarpata ha tamponato alcuni veicoli essendo giunto ad una velocità superiore a quella consentita su un cantiere segnalato con i display e con la segnaletica verticale ed orizzontale.
La polizia stradale ha sequestrato tutta la documentazione relativa al bus Volvo precipitato. Secondo quanto si apprende, gli uomini della Polstrada si sono recati nella sede della "Mondotravel" di Giugliano e oltre ai documenti relativi al pullman, hanno sequestrato anche i documenti degli altri mezzi della ditta, per verificare che tutto fosse in regola.
Accertamenti tossicologici saranno effettuati sul cadavere dell'autista del bus. I test per verificare l'eventuale presenza di droghe o alcol nel sangue, secondo quanto si apprende da fonti investigative, saranno effettuati attraverso l'analisi dei liquidi biologici.
L'inchiesta avviata dalla procura di Avellino sull'incidente è per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. L'indagine - e' stato spiegato all'ANSA - sarà "a tutto campo". Gli accertamenti giudiziari saranno finalizzati a far luce non solo su eventuali responsabilità dell'autista, che è morto nell'incidente, ma anche sulle condizioni tecniche dell'autocorriera. Inoltre, sarà verificato il corretto segnalamento dei cantieri autostradali presenti nella zona. L'inchiesta potrà poi riguardare anche la qualità tecnica della barriera di protezione che è stata abbattuta dall'autobus.
Prima di finire nella scarpata l'autobus ha urtato altre sei automobili, provocando il ferimento di 14 persone che erano nelle vetture. Nessuna di queste é in gravi condizioni. Al bilancio di 38 morti e 10 feriti tra le persone che erano a bordo del bus devono aggiungersi altri 14 feriti lievi.
Secondo quanto rende noto il prefetto di Avellino, Umberto Guidato, il bilancio della strage del bus finito in una scarpata è di 38 morti e di 10 feriti. Il prefetto ne ha parlato alla camera ardente. Secondo Guidato, non ci sarebbe nessun disperso. Il prefetto di Avellino non si sbilancia sulle cause che hanno potuto determinare il gravissimo incidente. ''Sono qui per assicurare la mia vicinanza ai parenti delle vittime - ha detto al suo arrivo alla camera ardente di Monteforte Irpino - bisogna dare il tempo necessario perché si possa comprendere la causa di questa tragedia''. Il prefetto ha anche sottolineato che dalla scorsa notte è in continuo contatto con il ministero degli Interni e il governo.
Letta annulla visita acropoli Atene - Il premier Enrico Letta ha annullato questa mattina una visita privata all'acropoli di Atene in segno di lutto per la tragedia stradale in Irpinia. Il presidente del Consiglio, in missione in Grecia, proseguirà la sua agenda della mattinata con gli impegni ufficiali, che lo vedranno tra l'altro incontrare il primo ministro Antonis Samaras.

giovedì 25 luglio 2013

Pannella a Regina Coeli, referendum

Pannella a Regina Coeli, referendum

Tra gli altri anche quello per l'abolizione dell'ergastolo



(ANSA) - ROMA, 25 LUG - "Siamo qui per rendere grazie e forza ai detenuti della seconda, terza e quarta sezione del carcere 'Regina coeli'. Sono in sciopero della fame e in lotta non violenta: lotta non di protesta ma proponendo amnistia e i referendum che riguardano i diritti umani e civili". Cosi' Marco Pannella al termine della visita al carcere di Regina Coeli rinnova l'invito a partecipare ai 12 referendum proposti dai Radicali. Tra questi, anche quello per l'abolizione dell'ergastolo.

Spagna: disoccupazione cala al 26,3%,e in italia??

Spagna: disoccupazione cala al 26,3%

In secondo trimestre tasso scende per prima volta da due anni



(ANSA) - ROMA, 25 LUG - In Spagna la disoccupazione segna un calo per la prima nel giro degli ultimi due anni. Il tasso dei senza lavoro e' sceso al 26,3% nel secondo trimestre dal 27,2% del trimestre precedente. Il risultato e' migliore delle attese degli economisti che prevedevano un dato invariato. Il numero di posti di lavoro e' aumentato di 149.000 unita' portando il totale a 16,8 milioni.

Ue: addio costi extra carte credito,Bruxelles taglia tariffe


Ue: addio costi extra carte credito,Bruxelles taglia tariffe

Aggiornata direttiva su servizi pagamenti




Ue: addio costi extra carte credito, Bruxelles taglia tariffeUe: addio costi extra carte credito, Bruxelles taglia tariffe
BRUXELLES - Basta costi aggiuntivi che il cliente è costretto a pagare quando usa le carte di credito, caso che riguarda soprattutto l'acquisto dei biglietti aerei online: con una direttiva la Commissione Ue oggi propone di tagliare le tariffe interbancarie, cioè i costi che le banche si applicano a vicenda per le transazioni con carte e bancomat.


Abbassando i costi per le banche, spiega Bruxelles, si abbasseranno anche i costi per i consumatori. In base alla proposta della Commissione, le tariffe o commissioni interbancarie saranno limitate allo 0,2% della transazione per le carte di debito (bancomat) e 0,3% per quelle di credito. Per un periodo transitorio di 22 mesi saranno applicate solo alle transazioni transnazionali, e poi saranno valide anche nei mercati domestici.


''Le tariffe interbancarie oggi variano da Paese a Paese e sono dei costi nascosti per i consumatori'', ha detto il commissario al mercato interno Michel Barnier, autore della proposta assieme al collega della concorrenza Joaquin Almunia, secondo cui al momento questi costi più elevati ''si scaricano su tutti e non solo su chi paga con carta credito''.


Secondo Almunia, oggi i prezzi al dettaglio ''sono gonfiati a causa di queste commissioni'' e con la direttiva ''i consumatori trarranno vantaggio perché gli esercenti applicheranno costi trasparenti''. Almunia smonta poi anche la maggiore critica mossa dai primi colpiti dalla direttiva, cioé Visa e Mastercard, secondo cui tagliare le tariffe farebbe aumentare il costo della carta di credito: ''Non e vero che i titolari di carte avranno costi aggiuntivi perche ci sarà maggiore trasparenza'', ha detto.


Risparmiate America Express, Diners e Paypal che hanno degli schemi di pagamento differenti, e non applicano quindi tariffe interbancarie. Ma resta la possibilità per i commercianti di rifiutare tali carte, cosa che invece non possono fare con Visa e Mastercard che possiedono il 96,8% del mercato.

Galileo: primo grande successo test Gps europeo

Galileo: primo grande successo test Gps europeo

Vicepresidente Tajani: risultato storico per l'Europa



Galileo: primo grande successo test Gps europeoGalileo: primo grande successo test Gps europeo
FUCINO (L'AQUILA) - Successo pieno del primo test pubblico del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo. Il segnale, di precisione elevatissima, e' stato acquisito nel Centro di controllo del Fucino (L'Aquila) da tutti e quattro i satelliti attualmente in orbita.

Un risultato ''storico'' per l'Europa, ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per la politica industriale e lo spazio, Antonio Tajani. ''Per la prima volta - ha detto - siamo stati in grado di determinare una posizione al suolo in un punto qualsiasi della superficie terrestre affidandoci a un'infrastruttura interamente europea collegata a una rete europea di stazioni terrestri. Galileo, con le sue applicazioni, apre nuovi orizzonti e mercati per le industrie e le piccole e medie imprese''.
VIDEO 
Introduzione al sistema satellitare Galileo:

Il centro di controllo del sistema satellitare Galileo:


Applicazioni del sistema satellitare Galileo:






Acquisizione segnale del sistema satellitare Galileo:
 

mercoledì 24 luglio 2013

Se fossi un politico mi preoccuperei:Disoccupati occupano il Comune di Napoli

Disoccupati occupano il Comune di Napoli

Su balcone espongono striscione per chiedere impiego



(ANSA) - NAPOLI, 24 LUG - Un gruppo di disoccupati, ex corsisti del progetto d'inserimento lavorativo Bros, appartenenti il cosiddetto movimento dei "Banchi Nuovi" si è introdotto e sta protestando nella sede del Comune di Napoli di Palazzo San Giacomo.

In 5-6 sono riusciti a raggiungere uno dei balconi del palazzo all'esterno del quale hanno affisso uno striscione che invita le istituzioni a dare loro risposte sulle questioni lavorative che propongono da tempo. Sul posto è intervenuta la Polizia.

lunedì 22 luglio 2013

l premier ungherese Orban caccia il FMI: “abbiamo pagato, andatevene!”

Il premier ungherese Orban caccia il FMI: “abbiamo pagato, andatevene!”

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L’Ungheria si riprende la propria sovranità economica e con una nota che non lascia spazio a dubbi invita, senza giri di parole, i rappresentati del Fondo Monetario Internazionale a fare le valigie. Niente più controlli, niente più uffici a Budapest e niente più funzionari nei corridoi della banca centrale.
Alla vigilia delle elezioni politiche il governo di Viktor Orbàn ha voluto quindi dare un segnale forte alla popolazione. Dopo aver goduto degli aiuti del FMI per quasi 5 anni, il Paese è pronto a riavere la propria sovranità e non ha intenzione di aspettare.
Con un atto che va molto al di là del suo puro aspetto simbolico, il governatore della banca centrale ungherese György Matolcsy ha chiesto ai rappresentanti del Fondo di andare via e chiudere tutti gli uffici di Budapest.

La lettera

Lo stesso capo dell’istituto centrale ha inviato una lettera al presidente del FMI Christine Lagarde, nella quale chiarisce le motivazioni di tale decisione.
In particolare, Matolcsy avrebbe sottolineato che l’Ungheria, avendo già restituito gran parte delprestito di 20 miliardi di euro contratto in seguito alla grave crisi finanziaria del 2008 che stava portando il Paese al tracollo, sarebbe arrivata alla conclusione:
“che non è più necessario mantenere un ufficio di rappresentanza dell’FMI”.
Se non è un foglio di via, ci si avvicina parecchio.
Ma ciò che colpisce ancora di più è l’intenzione del Governo Orbàn di restituire con largo anticipo i restanti 2,2 miliardi di euro dovuti all’organismo internazionale.
Il termine previsto per il rimborso scade infatti il 31 marzo del prossimo anno, ma dato che l’Ungheria i soldi li ha già, ma che soprattutto non ha più voglia di subire ingerenze da parte dell’ente di Bretton Woods, l’esecutivo avrebbe deciso di pagare l’ultima tranche già a fine 2013, in modo da sciogliere qualsiasi legame rimasto.

Le reazioni

Il FMI per adesso abbozza, ma siamo sicuri che né Christine Lagarde, né gli altri funzionari dell’organismo internazionale abbiano preso di buon grado questa decisione.
Attraverso una nota, il Fondo sottolinea come il mandato di Iryna Ivaschenko, sua rappresentante a Budapest, sia vicino alla scadenza e, dal momento che “la presenza nei Paesi membri avviene su invito” degli stessi, l’organizzazione non invierà nessun altro funzionario a sostituire la Ivaschenko.
Bisogna sottolineare inoltre che i rapporti tra il Governo di Budapest e il FMI non sono mai stati proprio idilliaci. Nel corso di questi anni le frizioni erano state parecchie e oggi si è arrivati alla “soluzione finale”.
Da oggi in poi l’Ungheria deciderà da sola sulla propria politica economica, il Fondo Monetario Internazionale rivolga le sue attenzioni altrove.

Quanto è Falsa la Bonino:Bonino: 'Valutiamo espulsione dell'ambasciatore kazako, mia preoccupazione difendere Alma'

Bonino, punti oscuri da chiarire su caso Ablyazov

Bonino: 'Valutiamo espulsione dell'ambasciatore kazako, mia preoccupazione difendere Alma'


Emma Bonino

BRUXELLES - "Ci sono ancora dei punti oscuri che altre istituzioni devono chiarire": così il ministro degli Esteri, Emma Bonino, parlando del caso della signora Shalabayeva e di sua figlia Alua, all'ingresso del Consiglio Affari Esteri Ue.
"Per quello che seguo in solitario e con grande attività dal 1 giugno, di fronte a istituzioni del Paese che continuavano a ripetere che tutto era regolare, la mia preoccupazione è stata difendere questa signora (Shalabayeva, ndr). Ritengo altresì che ci siano punti oscuri che altre istituzioni debbano chiarire", ha detto il ministro Bonino, rispondendo ai giornalisti che chiedevano se i diritti umani nel caso Ablyazov siano stati violati.
Allontanare l'ambasciatore kazako dell'Italia? "Stiamo ancora valutando": lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, sul caso Ablyazov. "La mia prima preoccupazione è non indebolire per reazione o controreazione la nostra presenza ad Astana", ha aggiunto Bonino. "Da quando è stata provata la superattività dell'ambasciatore kazako abbiamo preso una serie di iniziative per risolvere la questione, ma senza contraccolpi che indeboliscano la nostra presenza e capacità di assistenza", ha aggiunto la titolare della Farnesina. "Non vorrei che alla fine restassimo con una presenza più indebolita con l'avvicinarsi del generale agosto. Indubbio è che l'attuale ambasciatore kazako in vacanza, dopo questi avvenimenti, non sarà più una persona molto utile nemmeno per i kazaki".
"Poichè ampiamente informati - risponde il ministro Emma Bonino a chi domanda se pensa che nel corso dei lavori le verranno fatte richieste di chiarimenti sul caso Ablyazov - non credo che l'argomento sarà sollevato. Abbiamo da tempo avvertito - dice - sia la presidenza dell'Ue, che peraltro è l'unica che mantiene un ufficio ad Almaty, e che ha garantito il supporto a difesa e a monitoraggio della situazione della signora (Shalabayeva) così come abbiamo avvertito la commissione Ue", spiega. "A Ginevra è già stato mandato il 10 luglio il rapporto che ci era stato inviato dal capo della polizia. Ho anche avuto occasione di parlarne alla riunione che abbiamo avuto a Maiorca con tutta una serie di ministri", aggiunge il ministro. Bonino spiega poi come "la questione della difesa e della protezione della signora", sia stata la sua "preoccupazione dal primo giugno", e si è "manifestata in diversi incontri con gli avvocati e nell'essere andati a visitarla due volte raccogliendo la firma per la procura, perché potesse fare un esposto".

venerdì 19 luglio 2013

Vergogna Alfano,Ablyazov: Letta, imbarazzo e discredito

Ablyazov: Letta, imbarazzo e discredito

L'intervento al senato sulla mozione di sfiducia ad Alfano


Ma quanto è autorevole Alfano per non sapere cosa è successo??


(ANSA) - ROMA,19 LUG - ''L'espulsione della moglie di Ablyazov e della sua figlioletta e' per noi motivo di imbarazzo e discredito''. Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando al Senato

Alfano Bugiardo o non capace a fare il ministro :Caso Ablyazov, Repubblica: Espulsione era su ANSA

Caso Ablyazov, Repubblica: Espulsione era su ANSA

Il quotidiano ricorda che già il 31 maggio alle 20:01 l'ANSA aveva riportato la vicenda dell'espulsione di Alma Shalabayeva


Alma Shalabayeva e la figlia

Il quotidiano La Repubblica, nell'edizione del 18 luglio, ricorda che l'ANSA già il 31 maggio alle 20:01 aveva riportato la vicenda dell'espulsione di Alma Shalabayeva e della figliola con un aereo arrivato appositamente del Kazakistan.
"A dispetto - si legge sul quotidiano - delle parole dell’ormai ex capo di gabinetto Giuseppe Procaccini che lo affondano e che non può smentire. E di fronte alle quali il ministro è costretto ad una contorsione concettuale. Per giunta tardiva. Separare come non fossero i due tempi di una stessa sequenza la consapevolezza di aver dato lui il “la” all’operazione Ablyazov (sollecitando l’incontro di Procaccini con l’ambasciatore kazako) e la conoscenza dell’esito che l’operazione aveva prodotto (l’espulsione della Shalabayeva e della sua bimba). [...] Nella spirale grottesca in cui il ministro ha già trascinato l’intero Dipartimento di Pubblica sicurezza e i suoi «flussi di informazioni ascendenti e discendenti», c’è ora un altro dettaglio cruciale. Un take dell’agenzia Ansa delle 20.01 del 31 maggio scorso. «Espulsa moglie oppositore Kazakistan - Alma Shalabayeva, moglie dell'uomo d'affari e oppositore politico kazako Mukhtar Ablyazov, ricercato in patria per presunte truffe ed associazione criminale, è stata espulsa oggi da Roma, dove risiedeva dallo scorso anno, insieme con la figlia di sei anni ed imbarcata su un aereo, appositamente arrivato dal Kazakistan, per riportarla in patria".
Di seguito il pezzo scritto da Francesco Tamburro per l'ANSA
ROMA, 31 MAGGIO ORE 20:01  - Alma Shalabayeva, moglie dell'uomo d'affari e oppositore politico kazako Mukhtar Ablyazov, ricercato in patria per presunte truffe ed associazione criminale, e' stata espulsa oggi da Roma, dove risiedeva dallo scorso anno, insieme con la figlia di sei anni ed imbarcata su un aereo, appositamente arrivato dal Kazakistan, per riportarla in patria.
''Un fatto di una gravita' inaudita - ha tuonato l'avvocato Riccardo Olivo, legale della donna insieme con colleghi dello studio Vassalli - la signora Shalabayeva non ha commesso alcun illecito ed ora e' esposta all'elevatissimo rischio trattamenti disumani, analoghi a quelli cui fu sottoposto il marito nel 2003, quando si opponeva al regime di Nursultan Nazarbayev, e denunciati da Amnesty International''.
La donna e' stata prelevata mercoledi' notte dalla polizia nel corso di un'operazione finalizzata alla ricerca, risultata vana, del marito. Il suo passaporto e' infatti risultato contraffatto ed il Prefetto ha emesso un decreto di espulsione della signora Shalabayeva e di sua figlia. I legali della donna si sono opposti rappresentando alla Questura ed alla Procura i rischi di un trasferimento in Kazakistan e la disponibilita' della donna ad abbandonare volontariamente il suolo nazionale.
''Nonostante cio' - ha aggiunto l'avvocato Olivo - e con una rapidita' sorprendente, e' stato decisa l'espulsione. Shalabayeva non andava espulsa perche' non ha fatto nulla di male e, soprattutto, non andava riconsegnata al Kazakistan''. Disperata anche una delle figlie maggiori della donna, Madina, residente in Svizzera. ''Un grave abuso nei confronti di cittadini stranieri innocenti - ha dichiarato - in violazione dei diritti civili e' stato compiuto in queste ore in Italia''. ''Proprio per i rischi di trattamenti disumani - ha aggiunto - mia madre stava peregrinando dal 2009 in diversi paesi avendo dovuto abbandonare il Kazakistan ed avendo ottenuto l'asilo politico in Inghilterra''.
 

giovedì 18 luglio 2013

Carceri:Mauro,servono amnistia e indulto

Carceri:Mauro,servono amnistia e indulto

Ministro a Rebibbia parla anche dei marò, ''fiduciosi su esito''



(ANSA) - ROMA, 18 LUG - "Amnistia e indulto non sono parole di cui vergognarsi, sono nei fondamenti della Costituzione e devono essere coraggiosamente presi in considerazione dal Parlamento per alleggerire la situazione delle carceri". Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, al termine della sua visita al carcere di Rebibbia. Mauro ha toccato anche un altro tema, quello dei due marò trattenuti in India: "Sono arrivate indicazioni confortanti. Siamo fiduciosi sull'esito e sui tempi", ha detto.

mercoledì 17 luglio 2013

Aumentano i più poveri, record dal 2005

Aumentano i più poveri, record dal 2005

Sono oltre 9,5 mln poveri, di cui 4,8 mln assoluti. La metà vive al Sud, allarme minori


La mensa per i poveri

ROMA - In Italia sono 9 milioni 563 mila le persone in poverta' relativa, pari al 15,8% della popolazione. Di questi, 4 milioni e 814 mila (8%) sono i poveri assoluti, che non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per una vita dignitosa. Lo rileva l'Istat nel report sulla povertà in Italia.
Nel 2012 quasi la metà dei poveri assoluti in Italia, 2 milioni 347 mila persone, risiede nel Mezzogiorno. Erano 1 milione 828 mila nel 2011. I minori in povertà assoluta al Sud sono 1 milione 058 mila (703 mila nel 2011, l'incidenza è salita dal 7% al 10,3%) e gli anziani 728 mila (977 mila, l'incidenza è pari a 5,8% per entrambi gli anni). Lo rileva l'Istat nel report sulla povertà in Italia, diffuso oggi.
Aumenta in un anno l'incidenza della povertà assoluta in Italia: le persone in povertà assoluta passano dal 5,7% della popolazione del 2011 all'8% del 2012.Un record dal 2005. Anche l'incidenza di povertà relativa è aumentata in un anno, passando dal 13,6% al 15,8%. Le famiglie in povertà assoluta sono il 6,8% del totale delle famiglie italiane. Dal 2011 al 2012 l'incidenza aumenta tra le famiglie con tre (dal 4,7% al 6,6%) , quattro (dal 5,2% all'8,3%) e cinque o più componenti (dal 12,3% al 17,2%); tra le famiglie composte da coppie con tre e più figli, quelle in povertà assoluta passano dal 10,4% al 16,2%. Se si tratta di tre figli minori, dal 10,9% si raggiunge il 17,1%. Aumenti della povertà assoluta vengono registrati anche nelle famiglie di monogenitori (dal 5,8% al 9,1%) e in quelle con membri aggregati (dal 10,4% al 13,3 %).


 

Fonsai, arrestata la famiglia Ligresti,adesso tocca a Giannini ex presidente isvap??!!?

Fonsai, arrestata la famiglia

Ligresti...GIUSTIZIA E' FATTA!!1 W LA 

MAGISTRATURA!!!!




Ordine di arresto per Salvatore e i suoi tre figli, i due ex a.d., Fausto Marchionni ed 

Emanuele Erbetta, e l’ex vice presidente pro-tempore, Antonio Talarico. Ricercato Paolo 

Ligresti

10:03 - La procura di Torino ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti della famiglia Ligresti, Salvatore e i suoi tre figli, e i due ex amministratori delegati, Fausto Marchionni ed Emanuele Erbetta, e l'ex vice presidente pro-tempore, Antonio Talarico. I provvedimenti giudiziari, nell'ambito dell'inchiesta Fonsai, sono scattati per le ipotesi di reato di false comunicazioni sociali.
Salvatore Ligresti, ex presidente onorario di Fonsai, è agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Milano. Domiciliari anche per Talarico e Marchionni. Per gli altri arrestati è stata disposta invece la custodia cautelare in carcere. Secondo l'accusa, avrebbero fittiziamente sottostimato nel bilancio 2010 le riserve assicurative per 600 milioni di euro al fine di evitare ricadute sul titolo Fonsai. Sulle attività di Fonsai, oltre all'inchiesta della magistratura di Torino, è in corso un'altra inchiesta della procura di Milano.

Ricercato Paolo Ligresti - Gioacchino Paolo Ligresti, uno dei quattro componenti della famiglia nei confronti dei quali sono disposte le misure cautelari, non è stato arrestato e risulta allo stato "ricercato". I finanzieri sanno che il manager si trova in Svizzera e prima di prendere ufficialmente contatti con le autorità elvetiche, attendono di sapere se l'uomo intende rientrare in Italia e consegnarsi.

martedì 16 luglio 2013

PD PDL giocano con gli italiani:Dimezza turismo sociale, crollo affari

Dimezza turismo sociale, crollo affari

Secondo indagine Unioncamere-Isnart-Osservatorio turismo sociale



(ANSA) - ROMA, 16 LUG - E' praticamente dimezzato il turismo sociale e associato in Italia, quello fatto da Cral, parrocchie, scuole e associazioni. Il volume d'affari, infatti, passa da 1,4 miliardi di euro a 762 milioni mentre il numero delle vacanze da 2,3 milioni scende a 1,3 milioni. E' quanto emerge da una indagine condotta da Unioncamere Isnart in collaborazione con l'Oit&A, Osservatorio Italiano del Turismo Sociale e Associato, presentata oggi a Roma presso la sede dell'Enit/Agenzia Nazionale per il Turismo.

Revoca della più alta onorificenza ai dittatori

Revoca della più alta onorificenza ai dittatori

Revoca della più alta onorificenza ai dittatori

Il Cavalierato di Gran Croce decorato di cordone è la più alta onorificenza italiana e va conferita per altissimi meriti. 
Peccato che ad oggi ne siano insigniti anche Mubarak, Ceausescu, Karimov, Tito, Mobutu e Nazarbaev.
La drammatica situazione in Egitto è stata preceduta da trent'anni di mandato di Mubarak con la legge marziale in vigore come misura d'emergenza per l'assassinio di Sadat (con conseguente facoltà della polizia di attuare arresti per periodi illimitati e il ricorso ai tribunali speciali). 
Eppure l'Italia ha conferito l'onorificenza a Mubarak nel 1981.
ll Maresciallo Tito (onorificenza conferita il 02/10/1969) viene ritenuto colpevole crimini contro l'umanità come le persecuzioni anti-italiane e i massacri delle foibedefiniti dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano "pulizia etnica".
Islom Karimov (dittatore uzbeko) fu insignito di tale onorificenza il 02/05/1997: ma già nel 1991 le elezioni che lo hanno portato al potere sono state dominate da brogli e conteggi falsi, ed estese il proprio potere fino al 2007, quando incostituzionalmente si ricandidò. L'ONU giudicò la tortura “istituzionalizzata, sistematica e dilagante” in Uzbekistan.
Nel 1973 sono stati insigniti dell'onorificenza Mobutu e Ceaucescu: il primo è un noto dittatore sanguinario famoso anche per la corruzione, il secondo si distinse per il suo autoritarismo e la Securitate, una polizia segreta che faceva sì che la Romania fosse uno stato di polizia.
Nazarbaev risulta essere eletto secondo l'OSCE grazie a brogli elettorali.
Insomma nessuno dei soggetti citati ha le caratteristiche necessarie per ambire a tale onorificenza, la cui caratteristica basilare è quello di essersi messi in rilievo per motivazioni nobili, non certo per tali crudeltà.
Sono un blogger laureando in legge e libero pensatore.
Chiedo la revoca immediata del Cavalierato a Mubarak, Ceausescu, Karimov, Tito, Mobutu e Nazarbaev perché nel corso della loro vita - ed invero già al momento del conferimento - si sono dimostrati indegni di tale onorificenza avendo assunto posizioni antidemocratiche ed, in alcuni casi, avendo anche ucciso o sanzionato i propri oppositori. 
Se ritirassimo le onorificenze, la nostra credibilità internazionale potrebbe migliorare.

5 STELLE: MOZIONE DI SFIDUCIA PER ALFANO

5 STELLE: MOZIONE DI SFIDUCIA PER ALFANO

I parlamentari del Movimento chiedono le dimissioni del ministro



sarti-mozione.JPGIl Gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle alla Camera dopo la gestione imbarazzante del caso della famiglia Ablyazov, dissidente kazako, in cui una donna e la sua figlioletta sono state strappate a forza dal loro letto e tradotte immediatamente in un Cie per essere rimpatriate in tempi record in base alla falsa informazione di passaporti non validi, CHIEDE LE DIMISSIONI DI ALFANO. Anche la dignità italiana è stata calpestata, nell'ignorare brutalmente i diritti umani di una bambina e della sua mamma solo per obbedire agli ordini di uno Stato straniero. 

Colpo alle batterie della 'Società Foggiana': 24 arresti per omicidi, rapine ed estorsioni

Foggia, operazione 'Corona': 24 arresti 16 luglio 2013

Colpo alle batterie della 'Società Foggiana': 24 arresti per omicidi, rapine ed estorsioni

Al centro dell'operazione Corona le batterie della Società Foggiana, responsabili di efferati omicidi, rapine, estorsioni e di una diffusa infiltrazione del tessuto economico del capoluogo dauno
Foggia, operazione 'Corona': 24 arresti 16 luglio 2013
Duro colpo ai clan foggiani. All'alba di questa mattina i carabinieri del R.O.S. e del comando provinciale di Foggia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del tribunale di Bari nei confronti di 24 indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione di armi, ed altri delitti aggravati dalle finalità mafiose.
Al centro delle indagini le batterie della Società Foggiana, responsabili di efferati omicidi, rapine, estorsioni e di una diffusa infiltrazione del tessuto economico del capoluogo dauno. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si svolgerà presso la locale procura della Repubblica, alle 10.30. Ci sarà anche il procuratore capo di Bari e un rappresentante della direzione nazionale antimafia di Roma



venerdì 12 luglio 2013

Festa San Firmino,3 incornati a Pamplona

Festa San Firmino,3 incornati a Pamplona

Un turista straniero di 20 anni colpito a braccia e gambe



(ANSA) - MADRID, 12 LUG - Drammatico sesto encierro, la corsa davanti ai tori, delle celebri feste di San Firmino, a Pamplona, che si è chiuso oggi con un bilancio di almeno 3 incornati. Tra i feriti, un turista straniero di 20 anni, colpito da tre cornate a braccia e gambe, e uno spagnolo di 47 anni, ferito all'addome. Protagonisti della corsa odierna sei tori. In particolare un esemplare nero si è staccato dal gruppo ed ha incornato alcuni dei temerari che gli correvano davanti.

Bhutan: regno felicità domani al voto

Bhutan: regno felicità domani al voto

Circa 380 mila elettori alle urne



(ANSA) - NEW DELHI, 12 LUG - Il Bhutan, il piccolo regno stretto tra India e Cina famoso per "l'indice della felicita'", va alle elezioni domani per la seconda volta nella sua storia.

Circa 380 mila elettori sono chiamati alle urne per eleggere 47 membri del Parlamento alla scadenza del primo mandato quinquennale. Il partito di governo, il Druk Phuensum Tshogpa (Partito della pace e prosperita', Dpt) dovra' fronteggiare la sfida dell'opposizione del Partito Democratico del Popolo (Pdp).

Il gianduiotto diventa turco, Averna vende Pernigotti

Il gianduiotto diventa turco, Averna vende Pernigotti

Le società genera 75 milioni di fatturato


Il gianduiotto diventa turco, Averna vende Pernigotti

 Ancora un marchio storico italiano che lascia il Paese. Stavolta si tratta di Pernigotti. Il noto marchio dolciario di proprietà dei fratelli Averna ha siglato un accordo con il gruppo della famiglia Toksoz per la cessione dell'azienda.
Pernigotti, azienda italiana con oltre 150 anni di storia, si distingue nel segmento del cioccolato gianduia (con gli storici gianduiotti). Le vendite ammontano a circa 75 milioni di euro.


giovedì 11 luglio 2013

ALTROCONSUMO SBUGIARDA LA STAR

ALTROCONSUMO SBUGIARDA LA STAR, ECCO COSA CONTIENE IL SUO BRODO DI POLLO

Sulla confezione, subito dietro al piatto con la minestra, una bella coscia di pollo. In realtà, si tratta di carne disossata meccanicamente


Sulla confezione, subito dietro al piatto con la minestra, una bella coscia di pollo. In realtà, si tratta di carne disossata meccanicamente
Con l'avvicinarsi della stagione fredda, una minestra calda può essere molto gradita. Tra quelle in busta (a cui basta aggiungere solo un po' d'acqua), Star propone "una nuova bontà": pollo con pasta all'uovo. L'immagine sulla parte principale della confezione è quella di un piatto di minestra con una bella coscia di pollo. Stesso discorso per la parte posteriore dove vengono mostrati fotograficamente una cipolla, la pasta all'uovo e, naturalmente, il pollo. Scorrendo la lista degli ingredienti però scopriamo che la coscia altro non è che "carne disossata meccanicamente", nella percentuale del 4,1%. 

La carne disossata meccanicamente o, come dice la legge "carne separata meccanicamente", non rientra nella definizione legislativa di carne. Le norme giuridiche, infatti, stabiliscono in maniera puntuale cosa si deve intendere per carne quando questa è indicata nella lista degli ingredienti, definendo sia la percentuale di grasso che il rapporto tra collagene e proteine (rapporto che varia a seconda degli animali utilizzati). I prodotti catalogati come "carni separate meccanicamente", a causa del processo di lavorazione a cui sono sottoposti, contengono una maggiore quantità di lipidi, colesterolo e calcio, e non corrispondono a ciò che comunemente si intende per carne. Per questo motivo abbiamo segnalato all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, la presunta ingannevolezza dell'etichetta. 

Maltempo: allerta protezione civile E-R

Maltempo: allerta protezione civile E-R

Per 24 ore fino alle 14 di domani, possibili fenomeni intensi



(ANSA) - BOLOGNA, 11 LUG - Allerta temporali in Emilia Romagna dalle 14 di oggi e per 24 ore. Pur non sussistendo le condizioni per emettere un Avviso meteo - spiega la Protezione civile - la situazione è comunque tale da poter creare situazioni di rischio localizzato. Affluiscono correnti instabili in quota che determinano sviluppo di temporali localmente intensi associati ad attività elettrica, grandinate e raffiche di vento. Oggi temporali sul crinale appenninico con la possibile estensione in collina e pianura.

81 femminicidi in primi 6 mesi anno

81 femminicidi in primi 6 mesi anno

Rapporto Eures-Ansa, 2.200 vittime tra 2000 e 2012



(ANSA) - ROMA, 11 LUG - Nei primi sei mesi del 2013 sono state uccise 81 donne, di cui il 75% nel contesto familiare o affettivo. Tra il 2000 ed il 2012 si contano complessivamente in Italia 2.200 donne vittime di omicidio, pari ad una media di 171 all'anno. E' quanto emerge dal rapporto Eures-ANSA sull'omicidio volontario in Italia.

mercoledì 10 luglio 2013

IL MOVIMENTO 5 STELLE LASCIA L'AULA PER PROTESTA

IL MOVIMENTO 5 STELLE LASCIA L'AULA PER PROTESTA

Vito Crimi prende la parola per denunciare l'abuso del PDL. Poi i 5 Stelle lasciano l'aula per protesta

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Governo sull'orlo della crisi all'indomani della decisione della Cassazione di calendarizzare per il 30 luglio l'udienza del processo Mediaset. 

Il Pdl questa mattina, per bocca del presidente dei deputati Renato Brunetta, ha chiesto di sospendere le attività parlamentari per tre giorni. Mentre più tardi il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, uscendo dalla conferenza dei capigruppo in corso a Palazzo Madama ha puntualizzato: "Abbiamo chiesto la sospensione dei lavori del Senato ma solo per oggi''. 

Sospensione confermata dal presidente del Senato, Pietro Grasso: "La conferenza dei capigruppo ha deciso a maggioranza che l'aula e le commissioni oggi pomeriggio non tengano seduta". E "l'esame dei ddl sulle riforme costitituzionali riprenderanno domani mattina per concludersi entro domani sera, senza un orario di chiusura. Di conseguenza il previsto question time non avrà luogo". 

I senatori del M5S si levano giacca e cravatta in Aula per protesta per la decisione della conferenza dei capigruppo di sospendere i lavori al Senato per l'intera giornata di oggi. 

martedì 9 luglio 2013

Cosa Farebbe il grande Pertini oggi

Furti aziende nord, operazione polizia

Furti aziende nord, operazione polizia

Nove persone arrestate, tutte di Cerignola



(ANSA) - CERIGNOLA (FOGGIA), 9 LUG – La polizia ha eseguito una operazione per la disarticolazione di due distinti gruppi criminali dediti alla commissione di furti, soprattutto in aziende del Nord, ricettazione ed al riciclaggio di merce di ingente valore. Nove le persone arrestate, tutte di Cerignola, accusate di furti (avvenuti soprattutto ai danni di ditte venete) per un valore di merce complessivo di un mln.

L'organizzazione era dedita anche a rapine.

Squillo uccisa a Numana, fermato killer

Squillo uccisa a Numana, fermato killer

E' un imprenditore marchigiano di 34 anni, suo cliente



(ANSA) - ANCONA, 9 LUG - Un uomo di 34 anni, un imprenditore residente a Castelfidardo (Ancona), è stato fermato dai carabinieri di Ancona perché sospettato di essere il killer che la notte tra il 7 e l'8 aprile scorsi ha ucciso la squillo romena Adriana Mihaela Simion, 26 anni, colpendola con una trentina di coltellate. Il corpo era stato rinvenuto dal fidanzato e da un'amica della giovane, anche loro romeni, nella casa che la 26enne aveva preso in affitto a Marcelli di Numana.

L'uomo sarebbe un cliente della Simion.
 

Ingroia: un uomo solo al comando, come voleva Licio Gelli

Ingroia: un uomo solo al comando, come voleva Licio Gelli


Non c’è riuscito Berlusconi ma ora ce la faranno Letta e Alfano, sotto l’alto patronato di Giorgio Napolitano: lo chiameranno presidenzialismo, ma è il vecchio piano di Licio Gelli, quello della P2. Questione di «qualche settimana», e sarà tardi per tutti: avremo un Parlamento che conterà zero, ancora meno di adesso, e i boss della finanzadirettamente al potere: a quel punto, con «un uomo solo al comando», obbedire ai loro diktat sarà sempre più facile, con tanti saluti alla democrazia italiana e alla “volontà degli elettori”. Si sente parlare di “riforme istituzionali” – legge elettorale, dimezzamento dei parlamentari – ma quello che stanno preparando, sottobanco, sarebbe un vero colpo di Stato. Parola di Antonio Ingroia, deciso a dare battaglia: comitati di mobilitazione per difendere la nostra Costituzione antifascista, quella che secondo Jp Morgan «frena il business». Ingroia è determinato: «Scriverò al Pd, a Vendola e a Grillo. Si impegnino a impedire che il Parlamento tocchi la Costituzione, senza prima aver consultato gli italiani».
Dirompente l’intervento di Ingroia, ospite il 30 giugno all’assemblea nazionale di “Alternativa”, il laboratorio politico fondato da Giulietto Enrico Letta e Giorgio NapolitanoChiesa: «Uniamo le forze per questa battaglia – annuncia l’ex pm antimafia – perché è in gioco quel che resta della democraziaitaliana: difendere la Costituzione significa “svegliare” l’opinione pubblica e recuperare alla politica milioni di italiani delusi, la marea dell’astensionismo che ormai è il primo partito. E’ l’Italia dei referendum, quella che sa scegliere da che parte stare, dire no al nucleare e schierarsi per l’acqua pubblica e i beni comuni». Conclusione: «Difendere la Costituzione democratica contro ogni nuovo progetto piduista, di chi vuol riportare indietro le lancette dellastoria, credo sia una battaglia nella quale è non solo legittimo ma anche doveroso mettere tutte le nostre energie». Per l’ex leader di “Rivoluzione civile”, ora alla testa del gruppo “Azione civile”, il pericolo è grande: Pd e Pdl, al servizio dei poteri forti, stanno per imbavagliare definitivamente un paese dove si intimidiscono i magistrati per far restare nell’ombra l’oscura origine della Seconda Repubblica, inquinata dalla “trattativa Stato-mafia” costata la vita a Falcone e Borsellino.
Ai temi della lotta alla mafia, cuore della sua campagna elettorale di febbraio, Ingroia aggiunge un’elaborazione politicaperfettamente al passo con la crisi: «In un sistema bloccato, di democrazia ormai soltanto apparente», chi abita nella “stanza dei bottoni” sta cercando di cambiare anche la Costituzione formale: «L’accordo di revisione, sottoscritto del “governo dell’inciucio” Letta-Alfano, porta diritto allo stravolgimento della Costituzione, dando definitiva convalida costituzionale alla trasformazione della nostra democrazia parlamentare in democrazia presidenziale di stampo autoritario». Tempi strettissimi: accadrà entro l’anno, se qualcuno non li fermerà. «Ovviamente non ce lo raccontano, il piano viene nascosto, si sbandierano riforme istituzionali sulla legge elettorale o sul dimezzamento del numero dei parlamentari, ma la vera riforma è quella presidenziale». Antonio IngroiaObiettivo: «La concentrazione del potere nelle mani di uomo solo al comando e un sostanziale azzeramento degli altri poteri».
Addio al potere legislativo parlamentare, già ridotto a fare da notaio di scelte fatte altrove: gli elettori non contano più niente, dice Ingroia, perché è la politica che ha persopeso, visto che «ormai i processi decisionali sono in altre stanze, fuori dalla politica». Così, «con una politica subordinata alle scelte delle grandi lobby economico-finanziarie, queste hanno maggiori possibilità di incidere quando il potere esecutivo è concentrato nelle mani di uomo solo, che poi sia a sua volta espressione di queste lobby». Parlamento ridotto a notaio, dunque, e magistratura imbavagliata, completamente neutralizzata insieme a «quel che resta della libera informazione». In altre parole, «un piano di restaurazione di tipo autoritario, sul modello di quello che Licio Gelli aveva pensato: abbiamo il concreto rischio che, fra qualche settimana, ciò avvenga con l’avallo del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio, che si presentano entrambi come uomini di sinistra».
Di fronte a questa prospettiva, «di vera e propria emergenza democratica e costituzionale», Antonio Ingroia pensa si debba creare un’alleanza trasversale, non concepita «nel chiuso delle stanze di veri o presunti leader di questo o quel movimento o partito», ma un’alleanza «che si svolga nella società, fra le parti più dinamiche e consapevoli dell’opposizione». L’ex pm palermitano parla di «un vero e proprio fronte popolare, democratico e costituzionale, che metta insieme queste forze e possa costruire una mobilitazione sui territori che consenta di cambiare i rapporti di forza: può apparire velleitario, ma credo che non abbiamo scelta». “Alternativa” dunque si mobilita insieme ad “Azione civile”, attraverso i comitati “W la Costituzione”. Una sfida aperta, diretta anche «alle forze parlamentari che dicono di essere dalla parte del cambiamento, dal Pd al M5S». Se fanno sul serio, devono «assumere l’impegno a non aprire un dibattito parlamentare Ingroia con Giulietto Chiesasulle modifiche costituzionali fino a quando non viene interpellato il “popolo del cambiamento”, che loro stessi dicono di avere come punto di riferimento».
Ingroia ha già deciso: «Scriverò personalmente al segretario Pd, Guglielmo Epifani, al leader di Sel Nichi Vendola e a Beppe Grillo, e chiederò loro di rispondere a questo mio appello. Noi siamo un piccolo movimento, non siamo in grado di organizzare una vera e propria consultazione popolare, loro invece sì: fanno le primarie, possono consultare gli italiani». Le primarie: «Invece di utilizzarle solo per la selezione del personale politico, accentuando la personalizzazione della politica che è uno dei mali degli ultimi anni, le utilizzino anche per selezionare le idee: che siano “primarie delle idee” e non delle persone». Se vogliono, questi partiti lo possono fare: «Cominciamo a interpellare il “popolo del cambiamento”», per sapere se vuole una Costituzione democratica parlamentare o invece una democraziapresidenziale. «Io sono ostile al presidenzialismo – ammette Ingroia – ma rispetto le idee altrui. Però dico che, di fronte a una modifica così epocale, il minimo è sentire cosa ne pensano gli italiani, il “popolo del cambiamento”, quello dei referendum. Persone che stanno dalla parte di valori sui quali la parola sinistra ha avuto un significato per decenni». E’ il “popolo del progresso” che va interpellato, per fermare la svolta autoritaria: l’Italia nelle mani di «un uomo solo», agli ordini del super-potere.