Dopo le dichiarazioni della Sec, il titolo di Facebook perde il 6,4% a Wall Street sotto 32 dollari. La discesa continua. Secondo i dati Dealogic, si tratta dell'avvio peggiore nelle prime tre sedute di un'Ipo che ha raccolto più di un miliardo di dollari dal 2007.


Alla vigilia della quotazione di venerdì scorso, proprio quando i vertici della società stavano organizzando gli ultimi dettagli per lo sbarco a Wall Street, gli analisti della banca - il maggiore sottoscrittore dell'Ipo - hanno infatti espresso dubbi sulla redditività di Facebook.Ma non è finita. La Financial Industry Regulatory Authorithy (Finra) potrebbe esaminare le accuse mosse contro Morgan Stanley per l'Ipo di Facebook.Morgan Stanley è accusata di aver condiviso informazioni negative prima dell'Ipo di Facebook con gli investitori istituzionali.

L'esperto Scott Devitt, come risulta dai documenti presentati dall'istituto, si era dichiarato perplesso sul fatturato pubblicitario legato agli utenti che accedono al sito tramite smartphone, meno redditizio rispetto al traffico tradizionale via computer. Non solo. Anche Goldman Sachs e Jp Morgan, anch'essi sottoscrittori dell'Ipo, si sono probabilmente comportati allo stesso modo.
Non è anomalo che gli analisti taglino le stime di una società alla vigilia dello sbarco in Borsa; l'aspetto singolare, nel caso di Facebook, è che l'analista in questione appartenesse proprio a una delle banche che sottoscrivevano l'offerta. Ma gli esperti sottolineano che gli analisti sono tenuti a operare indipendentemente dagli istituti per cui lavorano.