lunedì 22 luglio 2013

l premier ungherese Orban caccia il FMI: “abbiamo pagato, andatevene!”

Il premier ungherese Orban caccia il FMI: “abbiamo pagato, andatevene!”

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L’Ungheria si riprende la propria sovranità economica e con una nota che non lascia spazio a dubbi invita, senza giri di parole, i rappresentati del Fondo Monetario Internazionale a fare le valigie. Niente più controlli, niente più uffici a Budapest e niente più funzionari nei corridoi della banca centrale.
Alla vigilia delle elezioni politiche il governo di Viktor Orbàn ha voluto quindi dare un segnale forte alla popolazione. Dopo aver goduto degli aiuti del FMI per quasi 5 anni, il Paese è pronto a riavere la propria sovranità e non ha intenzione di aspettare.
Con un atto che va molto al di là del suo puro aspetto simbolico, il governatore della banca centrale ungherese György Matolcsy ha chiesto ai rappresentanti del Fondo di andare via e chiudere tutti gli uffici di Budapest.

La lettera

Lo stesso capo dell’istituto centrale ha inviato una lettera al presidente del FMI Christine Lagarde, nella quale chiarisce le motivazioni di tale decisione.
In particolare, Matolcsy avrebbe sottolineato che l’Ungheria, avendo già restituito gran parte delprestito di 20 miliardi di euro contratto in seguito alla grave crisi finanziaria del 2008 che stava portando il Paese al tracollo, sarebbe arrivata alla conclusione:
“che non è più necessario mantenere un ufficio di rappresentanza dell’FMI”.
Se non è un foglio di via, ci si avvicina parecchio.
Ma ciò che colpisce ancora di più è l’intenzione del Governo Orbàn di restituire con largo anticipo i restanti 2,2 miliardi di euro dovuti all’organismo internazionale.
Il termine previsto per il rimborso scade infatti il 31 marzo del prossimo anno, ma dato che l’Ungheria i soldi li ha già, ma che soprattutto non ha più voglia di subire ingerenze da parte dell’ente di Bretton Woods, l’esecutivo avrebbe deciso di pagare l’ultima tranche già a fine 2013, in modo da sciogliere qualsiasi legame rimasto.

Le reazioni

Il FMI per adesso abbozza, ma siamo sicuri che né Christine Lagarde, né gli altri funzionari dell’organismo internazionale abbiano preso di buon grado questa decisione.
Attraverso una nota, il Fondo sottolinea come il mandato di Iryna Ivaschenko, sua rappresentante a Budapest, sia vicino alla scadenza e, dal momento che “la presenza nei Paesi membri avviene su invito” degli stessi, l’organizzazione non invierà nessun altro funzionario a sostituire la Ivaschenko.
Bisogna sottolineare inoltre che i rapporti tra il Governo di Budapest e il FMI non sono mai stati proprio idilliaci. Nel corso di questi anni le frizioni erano state parecchie e oggi si è arrivati alla “soluzione finale”.
Da oggi in poi l’Ungheria deciderà da sola sulla propria politica economica, il Fondo Monetario Internazionale rivolga le sue attenzioni altrove.

Quanto è Falsa la Bonino:Bonino: 'Valutiamo espulsione dell'ambasciatore kazako, mia preoccupazione difendere Alma'

Bonino, punti oscuri da chiarire su caso Ablyazov

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Emma Bonino

BRUXELLES - "Ci sono ancora dei punti oscuri che altre istituzioni devono chiarire": così il ministro degli Esteri, Emma Bonino, parlando del caso della signora Shalabayeva e di sua figlia Alua, all'ingresso del Consiglio Affari Esteri Ue.
"Per quello che seguo in solitario e con grande attività dal 1 giugno, di fronte a istituzioni del Paese che continuavano a ripetere che tutto era regolare, la mia preoccupazione è stata difendere questa signora (Shalabayeva, ndr). Ritengo altresì che ci siano punti oscuri che altre istituzioni debbano chiarire", ha detto il ministro Bonino, rispondendo ai giornalisti che chiedevano se i diritti umani nel caso Ablyazov siano stati violati.
Allontanare l'ambasciatore kazako dell'Italia? "Stiamo ancora valutando": lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, sul caso Ablyazov. "La mia prima preoccupazione è non indebolire per reazione o controreazione la nostra presenza ad Astana", ha aggiunto Bonino. "Da quando è stata provata la superattività dell'ambasciatore kazako abbiamo preso una serie di iniziative per risolvere la questione, ma senza contraccolpi che indeboliscano la nostra presenza e capacità di assistenza", ha aggiunto la titolare della Farnesina. "Non vorrei che alla fine restassimo con una presenza più indebolita con l'avvicinarsi del generale agosto. Indubbio è che l'attuale ambasciatore kazako in vacanza, dopo questi avvenimenti, non sarà più una persona molto utile nemmeno per i kazaki".
"Poichè ampiamente informati - risponde il ministro Emma Bonino a chi domanda se pensa che nel corso dei lavori le verranno fatte richieste di chiarimenti sul caso Ablyazov - non credo che l'argomento sarà sollevato. Abbiamo da tempo avvertito - dice - sia la presidenza dell'Ue, che peraltro è l'unica che mantiene un ufficio ad Almaty, e che ha garantito il supporto a difesa e a monitoraggio della situazione della signora (Shalabayeva) così come abbiamo avvertito la commissione Ue", spiega. "A Ginevra è già stato mandato il 10 luglio il rapporto che ci era stato inviato dal capo della polizia. Ho anche avuto occasione di parlarne alla riunione che abbiamo avuto a Maiorca con tutta una serie di ministri", aggiunge il ministro. Bonino spiega poi come "la questione della difesa e della protezione della signora", sia stata la sua "preoccupazione dal primo giugno", e si è "manifestata in diversi incontri con gli avvocati e nell'essere andati a visitarla due volte raccogliendo la firma per la procura, perché potesse fare un esposto".