venerdì 28 dicembre 2012

Parlamentarie Pd, le truppe di Renzi Oltre a Scalfarotto e Gentiloni, nel listino forse Petrini e Baricco. Le sfide locali. Il vademecum del voto.


Parlamentarie Pd, le truppe di Renzi

Oltre a Scalfarotto e Gentiloni, nel listino forse Petrini e Baricco. Le sfide locali. Il vademecum del voto.

Matteo Renzi e il suo braccio destro Roberto Reggi.

Almeno per un po' starà lontano da interviste e telecamere, come annunciato solennemente dopo la sconfitta alle primarie nazionali. Ma Matteo Renzi non ha affatto smesso di far politica. Anzi. In vista delleprimarie per i parlamentari e della compilazione delle liste del Pd che verranno presentate a metà gennaio, il sindaco di Firenze si sta spendendo molto per preparare l'ingresso dei suoi in parlamento.
LA QUOTA BLINDATA. Dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani Renzi ha ottenuto l'ingresso di almeno una ventina di suoi sostenitori nel listino bloccato, tra collaboratori e parlamentari uscenti, e pensa ad altri nomi forti della società civile da proporre per la quota blindata, sui quali però vige il più stretto riserbo.
DA REGGI A DA EMPOLI: I NOMI CERTI. Di certo, a entrare nel 10% non sottoposto al giudizio degli elettori saranno Simona Bonafè, responsabile dell'Organizzazione della squadra del sindaco durante le primarie; Giuliano Da Empoli, ex Italia futura divenuto poi uno dei principali consiglieri politici del rottamatore; Roberto Reggi, responsabile della sua campagna elettorale e - ma è ancora in forse - il costituzionalista Francesco Clementi.
LA RIVINCITA DI PAGANELLI. Della pattuglia di renziani inseriti nel listino faranno parte anche Lino Paganelli, deus ex machina delle feste democratiche - «una vita a organizzare le feste dei Ds ma che mai i Ds hanno portato in parlamento», ironizzano dallo staff del sindaco di Firenze - e l'ambientalista Ermete Realacci, entrambi schierati al fianco del rottamatore nella sfida con Bersani.
IL DILEMMA DI GENTILONI. Posti blindati, con molta probabilità, anche per i renziani Ivan Scalfarotto e Paolo Gentiloni, quest'ultimo però ancora indeciso tra la candidatura a sindaco di Roma e quella al parlamento.
Quanto alla società civile, Renzi, raccontano dal suo entourage, sta riflettendo su alcuni nomi noti da inserire nel listino. Ad Alessandro Baricco è stata chiesta la disponibilità, come pure a Carlìn Petrini e a Oscar Farinetti. Ma per ora nessuno dei tre ha sciolto la riserva.

A Firenze una corsa per tre: Erminni, Nardella, Di Giorgi

Intanto, in tutta Italia, i renziani si apprestano ad affrontare la sfida delle primarie. A cominciare dal profondo Nord, Bergamo, dove si è candidato Giorgio Gori, ex amministratore delegato di Magnolia e consigliere per la comunicazione del sindaco fiorentino.
RICHETTI CANDIDATO A MODENA.L'altro braccio destro di Renzi, Matteo Richetti, fresco di dimissioni dalla presidenza dell'Assemblea regionale dell'Emilia Romagna, gareggia invece a Modena, mentre per un altro renziano doc, il politologo Salvatore Vassallo, deputato uscente, la cui esclusione dal listino bloccato aveva suscitato numerose polemiche, la corsa al parlamento passerà da Bologna.
A Milano i renziani candidati sono Teresa Cadorna, Marco Campione, Gabriele Messina e Augusto Schieppati.
GIACHETTI CONTRO I GIOVANI TURCHI. A Roma città, dovrà vedersela invece con i bersaniani Matteo Orfini e Stefano Fassina, il renziano Roberto Giachetti, deputato uscente, salito all'onore delle cronache non solo per la sua abilità tattica nel maneggiare i regolamenti parlamentari ma anche per essersi battuto fino all'ultimo, sciopero dalla fame incluso, per la riforma della legge elettorale, poi non realizzata.
A Firenze, invece, dove è più probabile il pieno di voti per i sostenitori del sindaco, i candidati renziani sono tre: David Erminni, il vicesindaco Dario Nardella e l'assessore Rosa Maria Di Giorgi. L'altra donna forte dello staff renziano, Maria Elena Boschi, correrà invece ad Arezzo.

Nel Mezzogiorno la sfida di Mazzei e Faraone

A Sud, la partita della rottamazione si gioca soprattutto tra Napoli e Palermo.
L'APPOGGIO DI RANIERI. Nel capoluogo campano, dove il sindaco di Firenze nello scontro con Bersani ha avuto l'appoggio di alcuni esponenti della fondazione Mezzogiorno Europa, come Umberto Ranieri, uomo molto vicino al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a rappresentare i renziani ci sarà il vicepresidente della fondazione, Alfredo Mazzei. Che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per il giovane rottamatore e che oggi è tra i principali animatori del comitato cittadino a sostegno del primo cittadino fiorentino.
D'ANTONI A RISCHIO. In Sicilia, invece, un renziano rischia di far fuori, politicamente s'intende, un big come l'ex segretario della Cisl Sergio D'Antoni. Si tratta di Davide Faraone, che, dopo la sconfitta alle primarie per la scelta del candidato sindaco, ha deciso di puntare sul consenso conquistato sul territorio per giocare la sua nuova partita politica a Palermo. ma questa volta con ambizioni nazionali.


Genova: esplode sigaretta elettronica, 25enne ricoverato in ospedal


Genova: esplode sigaretta elettronica,
25enne ricoverato in ospedale


Dopo il maxi-sequestro di prodotti cinesi fuori 

norma, arrivano i primi incidenti

Stava «caricando» il liquido da vaporizzare nel serbatoio e la sigaretta elettronica gli è scoppiata fra le mani: un venticinquenne genovese L. R. non si è fatto molto male, è stato colpito agli occhi dalla nicotina ed è corso all'ospedale per il forte bruciore. Al pronto soccorso del Galliera è stato medicato e dimesso con una prognosi di dieci giorni per l'infiammazione oculare: la nicotina è un veleno.
MAXI-SEQUESTRO - «Primo caso del genere» dicono i sanitari. E i medici, come i Nas, mettono in guardia sulle sigarette elettroniche «taroccate», quelle prive di autorizzazioni, spesso di fabbricazione cinese come quella che è esplosa mentre L.R. la preparava. A Genova sono stati sequestrati dai Nas in questi giorni più di 3000 kit per sigarette elettroniche fuori norma. Almeno una evidentemente è sfuggita ai controlli ed è arrivata nelle mani dello sfortunato aspirante non-fumatore. Giusto in tempo per esplodere

Vergogna Italia(colpa della lega e dello psiconano)L'Hotel Africa finisce sull'Herald Tribune


L'Hotel Africa finisce sull'Herald Tribune



L'Herald Tribune del 27 dicembre

Chissa' che il 2013 sia l'anno giusto per gli ospiti del famigerato 'Salaam Palace', il palazzone di otto piani alle porte di Roma occupato da oltre 800 profughi fuggiti da guerre e persecuzioni in Sudan, Etiopia, Eritrea e Somalia. Da qualche anno e' questa la loro casa ma al limite dell'umano. Il Viminale ha promesso di avviare un tavolo per trovare una soluzione dopo il reportage dell'International Herald Tribune apparso in prima pagina.
E chissa' che la stampa estera sia piu' fortunata di quella italiana. A luglio anche l'ANSA aveva raccontato e filmato la vita di questi 'detenuti senza sbarre' che affollano l'hotel Africa, come e' stato ribattezzato l'edificio che un tempo era sede della facolta' di Lettere dell'Universita' di Tor Vergata. Alle finestre niente vetri, e niente porte alle stanze dove c'erano brandine sistemate alla meglio. Di bagni uno solo, al secondo piano, mentre i vani per la doccia erano coperti da stracci.
Condizioni denunciate anche al Commissariato per i diritti umani del Consiglio d'Europa che aveva chiesto all'Italia di intervenire. E invece nulla. Da qui l'articolo della versione internazionale dell'Herald Tribune, che denuncia il paradosso per cui l'Italia riconosce senza troppe lungaggini burocratiche il diritto di asilo ai rifugiati che lo chiedono, ma poi li trascura dimenticandoli in strutture come il 'Salaam Palace'. Ieri, in una nota, la replica del ministero dell'interno: "A breve sarà avviato un tavolo per la definizione di un progetto di inclusione sociale, attraverso il coinvolgimento di tutte le istituzioni responsabili e del comitato di gestione della comunità dello stabile''. Sperando che sia la volta buona.

Perchè Non votare Monti, Soldi, Imu e affari: ecco perché il Vaticano ha bisogno di Monti


Soldi, Imu e affari: ecco perché il Vaticano ha bisogno di Monti


Soldi, Imu e affari: ecco perché 
il Vaticano ha bisogno di Monti

La benedizione delVaticano a Mario Monti arriva proprio nei giorni in cui i principali quotidiani italiani, dal Corriere della Sera al Sole 24 Ore (di certo non anti-professore), muovono accuse dure all'agenda dell'attuale premier e candidato tale per il 2013. "Troppo stato", attaccano gli influenti economisti Alesina e Giavazzi, aria fritta secondo Zingales che non vede segnali veri di un piano per la crescita. Epperò, l'Osservatore romano è "salito in campo" a fianco di Monti, il cui "impegno è nobile" perché "recupera il senso più alto della politica, che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune". 

Soldi, Imu e affari - Comune o meno, di sicuro il prof il bene della Chiesa lo ha fatto. Sul Giornale Vittorio Feltri apre con gli "spiccioli" del maxi emendamento al ddl stabilità approvato prima di Natale: 17 milioni di euro di aiuti a due istituti assai cari ai porporati, l'ospedale Gaslini di Genova (vicino ad Angelo Bagnasco, 5 milioni) e il Bambin Gesù di Roma (12 milioni, per la gioia di Tarcisio Bertone). In tempi di tagli con la mannaia alla sanità, certi aiuti solidali valgono bene unendorsement così impegnativo. Restano questioni aperte, perché se sull'esenzione dalla temutissima Imu il governo tecnico ha fatto un gran favore al Vaticano, sugli aiuti alle scuole paritarie c'è molto da fare. Negli ultimi 10 mesi, Papa Benedetto XVI ha ricevuto Monti ben 7 volte, un piccolo record segno che il dialogo tra governo italiano e San Pietro non è stato mai così solido. Più per questioni di crisi e congiuntura, forse, che per reale disposizione d'animo, ma in questi casi poco conta. L'importante è che in caso di un bis di Monti, il prof si impegni di più sulle delicate questioni etiche, chiudendo la porta a Nichi Vendola e alle istanze della sinistra.







Caldoro, Sud assente nell'agenda Monti Governatore Campania, vice premier Lega? no, del Mezzogiorno


Caldoro, Sud assente nell'agenda Monti

Governatore Campania, vice premier Lega? no, del Mezzogiorno



(ANSA) - NAPOLI, 28 DIC - ''Nell'interesse del Paese c'e' bisogno di molto piu' Sud, come priorita', volonta' strategica Per esempio nell'Agenda Monti manca totalmente il Sud''. Lo ha detto Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, intervenuto a Omnibus, in onda su La7. Caldoro parla di un ''Sud nuovo, che cambia''. ''E a una domanda sull'ipotesi di vicepresidenza del Consiglio alla Lega, ha risposto con una battuta: ''Piu' che un vicepremier della Lega ci vorrebbe un vicepremier del Sud''. (ANSA).

La Grande compagnia trucca i conti,Unipol: rivede bilanci dopo Consob Perdite 2011 aumentano di 28 milioni, no impatto concambi Fonsai


Unipol: rivede bilanci dopo Consob

Perdite 2011 aumentano di 28 milioni, no impatto concambi Fonsai



(ANSA) - MILANO, 28 DIC - La Consob contesta il bilancio 2011 e la semestrale 2012 di Unipol in quanto ''non conformi'' a tre principi contabili internazionali nella classificazione di parte degli investimenti in titoli strutturati: per effetto delle riclassificazioni, le perdite del bilancio pro-forma 2011 aumentano di 28,2 milioni. Unipol precisa che l'adozione della diversa modalita' di contabilizzazione richiesta dalla Consob non ha ''determinato alcun effetto'' sui concambi per la fusione con Fonsai.

Spread Btp-Bund apre a 321 punti rendimento al 4,53%


Spread Btp-Bund apre a 321 punti

rendimento al 4,53%



(ANSA) - ROMA, 28 DIC - Il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco a 10 anni apre invariato rispetto alla chiusura di ieri a 321,7 punti con un rendimento al 4,53%.

Fukushima:8 marinai Usa denunciano Tepco 'Menti' su reale minaccia per salute', chiesto indennizzo


Fukushima:8 marinai Usa denunciano Tepco

'Menti' su reale minaccia per salute', chiesto indennizzo



(ANSA) - ROMA, 28 DIC - Otto marinai americani, che parteciparono ai soccorsi dopo lo tsunami del 2011 in Giappone, hanno citato in giudizio la Tepco, la societa' elettrica che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, per la loro esposizione alle radiazioni. Lo scrive la Bbc online. I marinai accusano la Tepco di aver mentito sulla reale minaccia proveniente dall'impianto danneggiato e chiedono 10 milioni di dollari a testa di indennizzo e un fondo di 100 milioni di dollari per pagare le loro spese mediche.

Fornero oltrre che in india accade anche qui' per il lavoro,Morto imprenditore dato alle fiamme Era ricoverato da due giorni all'ospedale di Brindisi


Morto imprenditore dato alle fiamme

Era ricoverato da due giorni all'ospedale di Brindisi



(ANSA) - BRINDISI, 28 DIC - E' morto nell'ospedale 'Perrino' di Brindisi dove era stato ricoverato in condizioni disperate l'imprenditore 51enne a cui persone non ancora identificate avevano dato fuoco nelle campagne del Brindisino due notti fa.


Damiano De Fazio, proprietario di una piccola azienda agricola a Brindisi, era stato ricoverato con ustioni sul 95% del corpo dopo essere stato soccorso, nella notte di Natale, ancora avvolto dalle fiamme, da una guardia giurata che lo aveva trovato nelle campagne di Mesagne.

giovedì 27 dicembre 2012

Nozze gay: Gb, cresce consenso, 62% si' Solo lo scorso marzo i favorevoli erano il 45%


Nozze gay: Gb, cresce consenso, 62% si'

Solo lo scorso marzo i favorevoli erano il 45%



(ANSA) - LONDRA, 27 Dic - Con la campagna per il riconoscimento dei matrimoni gay, sostenuta dal premier David Cameron, crescono i consensi per le nozze tra persone dello stesso sesso che nel Regno Unito superano adesso il 60%. Secondo un sondaggio del Guardian, il 62% degli interpellati e' favorevole contro il 31% che vi si oppone. Solo lo scorso marzo i favorevoli erano il 45%. I piu' propensi si confermano gli elettori del partito laburista, ma anche tra i tory il 52% e' favorevole.

L'ultimo regalo di Monti: le 5 tasse di Capodanno


L'ultimo regalo di Monti: le 5 tasse di Capodanno

L'ultimo regalo di Monti:
le 5 tasse di Capodanno
(e multe alle stelle)

Archiviate il cenone della Vigilia e gustatevi gli eccessi pantagruelici di Capodanno. Dal 1 gennaio sarà bene che abbiate digerito per non farvi venire la gastrite. Aumenta tutto: canone Rai, bolli bancari, pedaggi autostradali, multe. Pensavate di aver finito il salasso con l’Imu del 17 dicembre? Sbagliate. Il 2013 si annuncia ancora più esoso con i contribuenti che già pagano tutto.
Rai, di tasse ... di più
È un’imposta di possesso del mezzo e quindi la dobbiamo pagare anche se la scatola la usiamo per servire a tavola o fare da sottovaso alle piante. Il canone Rai aumenterà di altri 1,5 euro. L’abbonamento sale così a 113,50, grazie ad un tempestivo decreto del ministero dello Sviluppo economico. Per pagare il canone c’è tempo fino al 31 gennaio. Dopo scattano le multe. C’è da capire che fine abbia fatto l’idea di far pagare  il canone a chi ha un’utenza elettrica attiva. L’evasione contributiva crollerebbe e forse non ci sarebbe da innalzare ogni dodici mesi il contributo richiesto. Certo la Rai ha un buco di bilancio impressionante, oltre 600 dipendenti da mandare a casa e se non pesca nelle tasche degli ascoltatori è costretta a chiedere maggiori risorse al Tesoro. Via XX Settembre non intende sborsare un euro in più e quindi con il presepe ancora illuminato ci rifila quest’altro scippo. 
Più multe per tutti
Se avete l’abitudine a guidare senza cintura, parlare con il telefonino incollato all’orecchio, lasciare l’auto in doppia fila o fare una gara di Formula 1 casello casello, sarà questo l’anno per cambiare. Dal 1 gennaio, infatti, la sanzione per divieto di sosta passerà da 39 a 41 euro, quella per eccesso di velocità (fra 10 e 40 km/orari oltre il limite) da 159 a 168 euro. Se poi guidate con il piede pesante andrà anche peggio: da 212 a 224 euro. Amate la libertà? Ha un prezzo più salato andare a spasso con la cintura di sicurezza slacciate. La sanzione per il conducente o passeggero senza cinture passerà da 76 a 80 euro, mentre quella prevista per chi guida usando il telefonino senza auricolare o senza viva voce aumenterà da152 a 161 euro. Aumento, si badi bene, non per contrastare gli incivili, ma per un “adeguamento Istat”. Un modo come un altro per fare cassa, nulla di più.
Missive salate
Mandare una lettera o spedire un pacco sarà solo un affare da «ricconi», con i rincari su francobolli e commissioni per le spedizioni. La semplice lettera (posta prioritaria fino a 20 grammi), costerà ben 70 centesimi (10 cent in più rispetto ad oggi), con un incremento di ben il 15%. La lettera media standard passa da 1,40 euro a 1,90 euro, con un aumento del 35%. Per le spedizioni fino a 50 grammi, l’aumento deciso alla vigilia di Natale sarà del 40%: da 1,50 a 2,10 euro. E poi raccomandate (fino a 20 grammi) più care di 30 centesimi  (da 3,30 a 3,60 euro). Per quelle fino a 100 grammi si arriverà a 4,95 euro (20 cent in più). 
Brutte nuove anche per i correntisti Bancoposta. Per il “Bancoposta+” il canone annuo passerà da 30,99 euro a 48 euro. Certo il bancomat sarà gratuito, ma per 10 assegni si pagherà (3 euro), e salirà anche il costo dei bonifici. Vale la pena ricordare che appena a inizio luglio per pagare i bollettini postali il costo era stato aumentato da 1,10 a 1,30 euro. 
Banche: il fisco c’è
Già i conti delle aziende non vanno bene, ma da gennaio chi ha un conto bancario intestato ad una società dovrà sborsare un capitale per utilizzarlo. L’imposta di bollo per i conti intestati a soggetti diversi dalle persone fisiche passerà da 73,8 euro a 100 euro tondi tondi. C’è di buono che almeno i conti delle persone fisiche - che nell’anno non hanno avuto una giacenza media superiore a 5mila euro - non dovremmo più pagare i 34,20 euro di bollo. E neppure chi è in rosso pagherà l’imposta: sono 8 milioni i conti in rosso attivi in Italia.  Non sfuggono però i buoni fruttiferi postali, tassati alla scadenza con l’aliquota dello 0,1% per il 2012 e dello 0,15% nel 2013. Esenzione prevista se il valore non supera i 5mila euro.
Casello misterioso
Insieme a lenticchie e cotechino arrivano gli aumenti dei pedaggi autostradali: il 31 dicembre del 2012 aumentarono mediamente del 3% già dal primo gennaio. Con punte del 12 e del 14% in Veneto e Valle d’Aosta (+30% negli ultimi 24 mesi). Il traffico è calato (complice la crisi) del 7%, ma la voglia di ritoccare le tariffe no. Nel Nord Est potrebbero arrivare anche quest’anno rincari dal  5 al 17%. Più dispendioso il Passante di Mestre e la Venezia-Trieste, più contenuti gli aumenti sulla Brescia-Padova, come da delibera Cipe di fine novembre.

Capodanno insolito: quattro viaggi a piedi In Italia, Portogallo e Marocco


Capodanno insolito: quattro viaggi a piedi

In Italia, Portogallo e Marocco


Capodanno insolito, quattro viaggi a piedi: Puglia

Prenotare un 31 dicembre lontano da tutto e da tutti ma anche immergendosi in un viaggio lento, può risultare un’alternativa valida e diversa al solito cenone con cotechino. Il sito Traterraecielo.itpropone quattro itinerari per un Capodanno a piedi. Infatti, dicono gli organizzatori, “Solo andando a passo lento è possibile immedesimarsi nei luoghi, assorbirne le influenze e tornare a casa con un carico di emozioni difficili da scrollarsi di dosso. Se poi il trekking coincide con il Capodanno, il viaggio rimane scolpito per sempre nell’album dei ricordi personali”. L’iniziativa si chiama “Le Vie dei Canti” e le mete sono Puglia, Basilicata, Portogallo e Marocco. Si tratta di viaggi a piedi in piccoli gruppi e con guida locale, quindi, occhio: lo zaino deve essere leggero e la mente sgombra da abitudini e pregiudizi, perché “ogni proposta è un incontro con una nuova terra e con differenti punti di vista”.

In Portogallo si può compiere El camino portuguès a Santiago: l’itinerario scelto per raggiungere Santiago de Compostela, mecca dei pellegrini di tutto il mondo, è quello che attraversa il versante portoghese del cammino. Dalla città di Porto infatti si raggiunge la celebre cattedrale del centro spagnolo camminando tra boschi millenari e borghi medievali, e toccando Barcelos e la città più antica del Portogallo, Ponte de Lima. Si farà un bel bagno caldo nel lavatoio di Caldas de Reis e si visiterà Finisterre, lembo estremo che si affaccia sull’Oceano Atlantico. La meta? Assistere alla messa del pellegrino di Capodanno a Santiago, un’esperienza religiosa davvero suggestiva, anche per gli atei. 

Altra possibilità è, cuoco, uomini blu e cammellieri al seguito, il cammino lungo la via di sabbia che conduce a Timbuctù. Perdersi nel mare di dune del Sahara e rilassarsi nelle pozze colme di pioggia nella roccia è un’opportunità per chi trascorre giorni e giorni fra calde oasi e sale e scende dai rilievi del Jbel Bani (niente paura per i bagagli, ci pensano i dromedari). Inoltre, c’è la possibilità di hammam, di visitare la Medina di Marrakech e di visitare il vorticoso suq della città o pranzare in una piccola kasbah con una tradizionale famiglia. 

Restando in Italia, invece, si può puntare sulla prima alba del 2013 (28 dicembre - 2 gennaio): infatti la prima alba dell’anno in Italia sorge a Punta Palascìa, in Puglia. Siamo vicini ai Balcani e due sponde diverse dello stesso mare si destano in contemporanea: nel segno dell’incontro e dell’unione fra popoli diversi e fra due sponde separate dello stesso mare si sviluppa un viaggio a piedi da Torre Sant’Andrea fino ai ruderi silenziosi dell’Abbazia di San Nicola di Casole, nel cuore del Salento, passando per la Valle dell’Idro con i suoi segreti millenari custoditi da cripte e affreschi e la Valle dei Cervi a Porto Badisco con le sue pitture preistoriche. 

Oppure in Basilicata, sulle Dolomiti Lucane (30 dicembre - 3 gennaio): tra guglie e sagome da capogiro e foreste di oltre quattromila ettari per è una vera e propria evasione dalla realtà in una terra silenziosa e struggente. Capaci di disegnare bizzarri profili di giorno, le vette delle montagne scompaiono nel profondo buio della notte lasciando spazio alle sole luci delle stelle. Il viaggio inizia da Ponte di Campomaggiore, passa dal sentiero letterario fra Pietraperosa e Castelmezzano e termina nel capoluogo Potenza. Ogni tappa è scandita dai sapori tipici di questo fazzoletto di terra dell’Italia meridionale, dalle orecchiette fatte in casa al caciocavallo, dai cavatelli ai fagioli di Sarconi. Che dire: Buon Anno!

Non sono tutti così..pero' capita ,Ortopedico arrestato per concussione Aveva chiesto soldi a paziente per operazione a carico Ssn


Ortopedico arrestato per concussione

Aveva chiesto soldi a paziente per operazione a carico Ssn



(ANSA) - BOLOGNA, 27 DIC - Un chirurgo ortopedico francese e' stato arrestato in flagranza dai carabinieri del Nas di Bologna per concussione ai danni di un paziente.

Il professionista, abilitato all'esercizio della professione sanitaria in Italia e operante in una casa di cura accreditata di Bologna convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, aveva costretto per l'accusa una persona affetta da ernia cervicale a consegnare denaro per sottoporlo a un'operazione con oneri a carico della sanita' pubblica.


Questa è la nazione che cresce il pil velocemente??Cina: confiscate tv in 300 monasteri Basta programmi anti-cinesi, favoriscono auto immolazioni


Cina: confiscate tv in 300 monasteri

Basta programmi anti-cinesi, favoriscono auto immolazioni



(ANSA) - ROMA, 27 DIC - Per porre un freno alle auto immolazioni, le autorita' cinesi hanno confiscato televisori da 300 monasteri nella remota prefettura di Huangnan in Tibet e smantellato apparecchiature di trasmissione satellitare che mandavano in onda programmi "anti-cinesi''. Sono 81 i tibetani che nel 2012 si sono dati fuoco contro il dominio cinese. Il governo locale avrebbe investito 8,64 milioni di yuan (1,39 milioni dollari) per 50 trasmettitori che trasmettono il 70% dei canali tv locali

Meno male che il pazzo è andato via??doveva nascere durante l'inquisizione magari rischiava di essere impalato


Giustifica femminicidio, prete lascia abito talare

L'annuncio di don Piero Corsi dopo 'una notte insonne per il dolore e il rimorso': Io indegno'

Don Piero Corsi

Don Piero Corsi lascia l'abito talare dopo la polemica per un suo scritto in cui ha giustificato il femminicidio. "Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia 'imprudente provocazione' comunico che ho deciso di mettere da parte l'abito talare, del quale mi sento indegno", dice don Corsi.
"Spero - dice - che la riflessione e la penitenza mi consentano un giorno di riconquistare quella serenità che ho oggi innegabilmente smarrito". "Rinnovo ancora più sentitamente le scuse non solo a tutte le donne colpite dal mio scritto ma anche a tutti coloro che si siano sentiti offesi dal mio operato o dalle mie parole, in primis il giornalista verso il quale, in un momento d'ira, ho proferito quella ignobile parola".
Nei giorni scorsi il parroco aveva scatenato un putiferio affiggendo una rilettura 'sui generis' della lettera pastorale 'Mulieres dignitatem' di vent'anni fa alla bacheca della sua parrocchia. "Le donne e il femminicidio. Facciano sana autocritica, quante volte provocano?", è il titolo inequivocabile del fogliettone appeso nella bacheca della chiesa e improvvisamente rimosso su 'ordine' del vescovo della Spezia mons. Ernesto Palletti che lo ha convocato domani mattina per un chiarimento.
Una bufera che alla fine spinge don Corsi a chiedere "pubbliche scuse": "Voglio scusarmi con tutti - dice - per quella che voleva essere soltanto una imprudente 'provocazione'. In particolare mi voglio scusare con tutte quelle donne che si siano sentite offese in qualche modo dalle mie parole. Affronterò con serenità le decisioni della Curia".
Il contenuto del volantino, fotografato prima che si dissolvesse nel nulla, riprende un articolo del sito ultraintegralista Pontifex.it ed è scritto con chiarezza, una specie di autodafé che doveva essere ben compreso dai parrocchiani e, soprattutto, dalle parrocchiane. "Una stampa fanatica e deviata attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione la spinta alla violenza. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise".
Nel volantino si esamina poi la questione della violenza sessuale: "Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. Roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?".
E' rivolta totale. Dopo l'ira del vescovo - "nel volantino si leggono motivazioni inaccettabili che vanno contro il comune sentire della Chiesa", tuona mons. Palletti - la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, chiede l'intervento del premier Monti e finanche del Papa: quel documento "lede la dignità delle donne e istiga alla violenza".
E mentre viene chiuso il gruppo Facebook di don Corsi, sommerso dagli improperi degli utenti dopo che il contenuto dell' 'analisi' sul femminicidio è stato diffuso via web, il sacerdote non demorde e al giornalista di RadioRai che lo intervista dice: "Non so se è un frocio anche lei o meno: cosa prova quando vede una donna nuda?". Nella bufera che travolge il prete, l'unica voce a favore è proprio quella di Pontifex.it: "Questo innocente gesto ha dato inizio ad una sorta di 'crociata dei pezzenti' messa in piedi da alcuni arroganti tuttologi dell'informazione", scrive il sito. Dalla politica, invece, solo parole di condanna che attraversano tutto lo schieramento, dall'ex ministro del Pdl Mara Carfagna - "idee folli, un danno per la Chiesa" - alla parlamentare del Pd Roberta Pinotti, che chiede "una presa di distanza o un provvedimento". Provvediemnto che forse domani arriverà e che don Corsi si appresta ad accettare "con serenità", dopo aver chiesto "scusa a tutte le donne" per la sua "imprudente provocazione".

Il proprietario di una piantagione di tè nel Nord-est dell'India e sua moglie sono stati arsi vivi durante una violenta agitazione dei braccianti.


Bruciati vivi due padroni di piantagioni in India

Dipendenti inferociti per i mancati stipendi. Veicoli in fiamme.


Una piantagione di tè

Il proprietario di una piantagione di tè nel Nord-est dell'India e sua moglie sono stati arsi vivi durante una violenta agitazione dei braccianti.
L'incidente è avvenuto la sera del 26 dicembre nella Mkb tea estate, una delle tante piantagioni dello Stato dell'Assam, famoso nel mondo per la produzione di té.
PROTESTA PER MANCATI STIPENDI.Circa mille dipendenti inferociti perché da tempo non ricevevano lo stipendio hanno marciato sul bungalow dei possidenti e hanno appiccato il fuoco con della benzina. All'interno c'era il titolare, Mridul Bhattacharya, insieme alla consorte: per la coppia non c'è stato scampo.
VEICOLI IN FIAMME. A far scattare la rabbia degli operai è stato l'arresto di due compagni nei giorni scorsi. I dimostranti hanno anche bruciato un paio di veicoli parcheggiati. I braccianti delle piantagioni di té, che sono concentrate nella zona di Darjeeling e dell'Assam, sono stati spesso al centro di scioperi per l'aumento dei salari e per migliori condizioni di lavoro.


Monti, leader dei centristi alle elezioni



Il Professore entra in politica e lo annuncia su Twitter. Con lui ci sono Montezemolo, Casini e Riccardi. Verso una lista unica col suo nome.Bersani: «Ora dica da che parte sta».

Nessuna discesa in campo, semmai quella di Mario Monti è una «salita». Sì, perché dopo un'antivigilia di Natale in cui aveva lasciato trapelare parecchi indizi, prima nella conferenza stampa di fine mandato, poi nell'intervista da Lucia Annunziata a In mezz'ora, il professore ha scelto la notte del 25 dicembre per lanciare un messaggio che ha tutta l'aria di essere una vera e propria dichiarazione d'intenti: «Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. 'Saliamo' in politica!», ha scritto dal suo nuovo account Twitter (@SenatoreMonti).
IL SUO NOME PER UNA LISTA. La controcitazione della «discesa» berlusconiana è evidente e tutt'altro che casuale, ed è palese anche una strada che, se non ancora portata a termine, è ormai imboccata, e porta verso le politiche del 24 febbraio.
Il senatore a vita l'ha già spiegato: il suo nome potrebbe non comparire all'interno di una lista, ma in cima a questa sì. Una serie di candidati moderati, centristi e riformisti, selezionati con cura dal Professore, a cui concedere il proprio marchio e quell'agenda già pubblicata su internet.
Un vero e proprio programma elettorale che prosegue e va oltre il lavoro di 13 mesi di governo tecnico.
RISERVA 'QUASI' SCIOLTA. «Insieme ...'Saliamò in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it». E insieme con lui ci sarebbero il transfuga democratico Pietro Ichino, Luca Cordero di Montezemolo, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Andrea Riccardi. Tutti gli uomini del presidente, tutti quelli che l'hanno convinto a prendere questa decisione, superando incertezze e titubanze che comunque l'hanno accompagnato fino all'ultimo.
Il Professore, secondo quanto riferito da un suo collaboratore, «non ha sciolto definitivamente la riserva», ma «tutto sembra indicare che è quello che farà». Di certo, si sa che Monti starebbe spingendo per una lista unica sia alla Camera sia al Senato.

Le liste le fa il Professore

Al Prof i leader del nuovo centro, sembrano voler delegare tutto: non solo la stesura del programma di governo, ma anche la decisione sulle liste: sul loro numero e sulla loro composizione.
Così presto una nuova fondazione, o più d'una, potrebbe riunire e federare i centristi italiani, anche se su questo punto resta ancora qualcosa da chiarire.«Lui non ha ancora deciso se aderire o meno», hanno infatti avvisato membri del suo entourage, ma tutto fa pensare che la lista Monti si farà.
MONTEZEMOLO PRESTA LA MACCHINA. E potrebbe partire da Italia Futura, il laboratorio di Montezemolo che ha ormai tre anni di impegno civile alle spalle, che era pronto a entrare in politica, e che cederebbe il passo a un progetto più 'alto'.
«Credo sia la soluzione più logica», ha detto uno dei collaboratori del presidente della Ferrari, «del resto Montezemolo ha sempre detto che se Monti fosse sceso, pardon 'salito', in campo, lui avrebbe fatto un passo laterale». Il tutto senza «farsi cannibalizzare, visto che sono tre anni che si lavora a creare il movimento e non possiamo 'regalarlo' così».
UDC: SOPRAVVIVERE O MORIRE. Resta il nodo sul futuro di Casini. Un nodo che non riguarda l'adesione al progetto, ma semmai le sue modalità. Il 27 dicembre è in programma a Roma un incontro tra i collaboratori di Monti e Montezemolo, poi un altro tra lo stesso fondatore di Italia Futura, Casini, Cesa e Riccardi. Monti non è atteso alle due riunioni, perché ancora a Milano. Anche per definire questi dettagli, il 27 dicembre é previsto un incontro fra i più stretti collaboratori di Monti e Montezemolo.
In gioco c'è anche la sopravvivenza dell'Unione di centro, che potrebbe tornare utile soprattutto a Palazzo Madama, per raccattare qualche senatore in più con la complessa legge elettorale in vigore. Altrimenti sarà la fine di un partito, e la nascita di un altro.


Nessuna discesa in campo, semmai quella di Mario Monti è una «salita». Sì, perché dopo un'antivigilia di Natale in cui aveva lasciato trapelare parecchi indizi, prima nella conferenza stampa di fine mandato, poi nell'intervista da Lucia Annunziata a In mezz'ora, il professore ha scelto la notte del 25 dicembre per lanciare un messaggio che ha tutta l'aria di essere una vera e propria dichiarazione d'intenti: «Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. 'Saliamo' in politica!», ha scritto dal suo nuovo account Twitter (@SenatoreMonti).
IL SUO NOME PER UNA LISTA. La controcitazione della «discesa» berlusconiana è evidente e tutt'altro che casuale, ed è palese anche una strada che, se non ancora portata a termine, è ormai imboccata, e porta verso le politiche del 24 febbraio.
Il senatore a vita l'ha già spiegato: il suo nome potrebbe non comparire all'interno di una lista, ma in cima a questa sì. Una serie di candidati moderati, centristi e riformisti, selezionati con cura dal Professore, a cui concedere il proprio marchio e quell'agenda già pubblicata su internet.
Un vero e proprio programma elettorale che prosegue e va oltre il lavoro di 13 mesi di governo tecnico.
RISERVA 'QUASI' SCIOLTA. «Insieme ...'Saliamò in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it». E insieme con lui ci sarebbero il transfuga democratico Pietro Ichino, Luca Cordero di Montezemolo, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Andrea Riccardi. Tutti gli uomini del presidente, tutti quelli che l'hanno convinto a prendere questa decisione, superando incertezze e titubanze che comunque l'hanno accompagnato fino all'ultimo.
Il Professore, secondo quanto riferito da un suo collaboratore, «non ha sciolto definitivamente la riserva», ma «tutto sembra indicare che è quello che farà». Di certo, si sa che Monti starebbe spingendo per una lista unica sia alla Camera sia al Senato.

Le liste le fa il Professore

Al Prof i leader del nuovo centro, sembrano voler delegare tutto: non solo la stesura del programma di governo, ma anche la decisione sulle liste: sul loro numero e sulla loro composizione.
Così presto una nuova fondazione, o più d'una, potrebbe riunire e federare i centristi italiani, anche se su questo punto resta ancora qualcosa da chiarire.«Lui non ha ancora deciso se aderire o meno», hanno infatti avvisato membri del suo entourage, ma tutto fa pensare che la lista Monti si farà.
MONTEZEMOLO PRESTA LA MACCHINA. E potrebbe partire da Italia Futura, il laboratorio di Montezemolo che ha ormai tre anni di impegno civile alle spalle, che era pronto a entrare in politica, e che cederebbe il passo a un progetto più 'alto'.
«Credo sia la soluzione più logica», ha detto uno dei collaboratori del presidente della Ferrari, «del resto Montezemolo ha sempre detto che se Monti fosse sceso, pardon 'salito', in campo, lui avrebbe fatto un passo laterale». Il tutto senza «farsi cannibalizzare, visto che sono tre anni che si lavora a creare il movimento e non possiamo 'regalarlo' così».
UDC: SOPRAVVIVERE O MORIRE. Resta il nodo sul futuro di Casini. Un nodo che non riguarda l'adesione al progetto, ma semmai le sue modalità. Il 27 dicembre è in programma a Roma un incontro tra i collaboratori di Monti e Montezemolo, poi un altro tra lo stesso fondatore di Italia Futura, Casini, Cesa e Riccardi. Monti non è atteso alle due riunioni, perché ancora a Milano. Anche per definire questi dettagli, il 27 dicembre é previsto un incontro fra i più stretti collaboratori di Monti e Montezemolo.
In gioco c'è anche la sopravvivenza dell'Unione di centro, che potrebbe tornare utile soprattutto a Palazzo Madama, per raccattare qualche senatore in più con la complessa legge elettorale in vigore. Altrimenti sarà la fine di un partito, e la nascita di un altro.

Sciopero metro Londra nel giorno dei maxi-saldi


Sciopero metro Londra nel giorno dei maxi-saldi

Boxing Day sales

LONDRA - Uno sciopero della metropolitana rischia di rovinare a Londra il 'Boxing day', il tradizionale giorno di festa caratterizzato dai grandi saldi nei negozi, appuntamento che tradizionalmente attrae nella capitale britannica inglesi e turisti.
Tutte le linee della 'tube' - la metropolitana londinese - sono state fermate da stamattina con chiusure parziali, servizi rallentati e a singhiozzo, ha fatto sapere la Transport for London (Tfl) che gestisce i mezzi pubblici della città. Il disagio è legato allo sciopero dei conducenti che anche quest'anno - per il terzo anno consecutivo - hanno deciso di incrociare le braccia proprio nel tradizionale giorno di shopping a saldo, per una lunga e irrisolta vertenza contrattuale.
Uno sciopero che sta creando disagi ma che non ha fermato gli 'addicted' dello shopping: già dalle prime ore del mattino lunghe file si sono formate davanti ai negozi dei principali brand a Oxford Street, principale via dello shopping della capitale. Secondo il sito specializzato in consumi MoneySupermarket.com, circa 2,9 milioni di sterline (circa 3,5 milioni di euro) è il giro d'affari nel Regno Unito durante le vendite giorno di Santo Stefano mentre - secondo un sondaggio - sono quasi 4 milioni le persone che hanno programmato di fare acquisti oggi.

mercoledì 26 dicembre 2012

Monti scende in politica??ma chi avra' il coraggio di votarlo??Natale: Federconsumatori, -14% consumi Spesa media 148 euro. Cala anche elettronica e giocattoli

Natale: Federconsumatori, -14% consumi

Spesa media 148 euro. Cala anche elettronica e giocattoli

 




ROMA, 26 DIC - Natale d'austerita' per gli italiani: i consumi - secondo un primo consuntivo dell'Osservatorio Nazionale di Federconsumatori - hanno registrato un vero tracollo, con un calo del 14% rispetto al 2011. Calano anche il settore alimentare (-1%), quello dei giocattoli(-3%) e l'elettronica di consumo (-4%). La spesa media a famiglia si e' attestata a circa 148 euro, raggiungendo complessivamente una spesa di 3,5-3,8 miliardi di euro.

 

ill.mo Papa,ma siamo ritornati all'inquisizione??

Femminicidio? Le donne provocano', polemica sul parroco

Telefono Rosa: rimuovetelo, lede dignita' e istiga a violenza contro donne

 

Un volantino affisso dal parroco alla bacheca della chiesa di san Terenzo (Lerici) che 'reinterpreta' la lettera pastorale 'Mulieres dignitatem' e solleva dubbi sul 'femminicidio', accusando in sostanza le donne di essersi allontanate dalla virtù e dalla famiglia sta scatenato una rovente polemica.
Don Piero Corsi - che ha affisso l'estratto dalla lettera apostolica commentata dall'editorialista del sito Pontifex.it dal titolo ''Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?'' - era gia' noto alle cronache per la sua passione al 'tatsebao', avendo gia' dedicato fogliettoni satirici contro l'Islam e contro gli immigrati appesi alla porta della chiesa.
Il volantino comincia con "l'analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto 'femminicidio'". "Una stampa fanatica e deviata attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione questa spinta alla violenza", si legge nel volantino. Che prosegue: "Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise".
Il volantino esamina poi la questione della violenza sessuale: "Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?".
"Chiediamo alle massime autorità civili e religiose che si attivino perché venga immediatamente rimosso il manifesto affisso dal parroco e che riteniamo una gravissima offesa alla dignità delle donne". E' questa la reazione della presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli.
"Non è solo un problema di forma o di dignità lesa - scrive Moscatelli -. Noi di Telefono Rosa riteniamo che questo messaggio sia una vera e propria istigazione a un comportamento violento nei confronti delle donne perché si offre una inaudita motivazione ad atti criminali contro di esse. Chiediamo che sia lo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti, che proprio ieri nel suo discorso ha parlato della necessità di una nuova rappresentazione delle donne intervenga attraverso i ministri competenti. Ma la richiesta è diretta anche a Papa Benedetto XVI e al vescovo della Spezia. In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d'Europa e ha un altissimo numero di violenze consumate all'interno delle mura domestiche, un episodio come questo non è piu tollerabile".