Si è scatenato l'inferno all'Ilva di Taranto. Una tromba d'aria, un vortice nero che ha portato morte e distruzione al suo passaggio sulla via Appia, quella Taranto-Bari che taglia in due lo stabilimento dell'Ilva ed e' stato teatro in questi mesi delle proteste degli operai tarantini. Lo spettacolo e' terrificante. Un pullman delle linee scoppio e' stato sollevato più' volte dalla forza della tromba d'aria e' schiacciato al suolo con forza inaudita.
Il conducente e' ferito, cosi come alcuni passeggeri. Poteva andare molto peggio considerate le condizioni: i finestrini sono in framtumi e le tendine rosse si gonfiano sotto il vento sferzante che continua a soffiare malgrado siano passate due ore dal passaggio dell'Uragano che qualcuno ha ribattezzato Ilva. Qualche metro più in là del pullamn c'e' un camion piegato al di la' del guard rail con su la scritta novarredo. Pure il conducente di questo mezzo e' ferito. Lo spettacolo e' spettrale: i segnali stradali divelti, la struttura color ruggine dei nastri trasportatori scoperchiata, l'appia e' attraversata da decina di mezzi della polizia, carabinieri, vigili del fuoco.

Sono 40 in tutto i feriti per la tromba d'aria verificatasi stamane nella zona dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, in generale in tutta l'area industriale ma anche nella vicina cittadina di Statte, ex frazione del capoluogo jonico. Non tutti sono stati ricoverati. Due hanno riportato un trauma cranico. Otto bambini, rimasti lievemente feriti nella scuola elementare di Statte, sono stati medicati all'ospedale 'Moscati'. Intanto le strade cominciano a essere liberate. Devastanti gli effetti della tromba d'aria: un camion a rimorchio si trova adagiato su un lato lungo la statale 106.
Ci sono anche i sommozzatori che nelle acque antistanti lo stabilimento sono alla ricerca dell'uomo scomparso tra i flutti. Una giornata buia e tutti sperano non luttuosa che rimarra' impressa a lungo nella memoria della citta-fabbrica.
Intanto si lavora sul fronte legislativo. È allo studio un provvedimento «subito operativo» per assicurare la piena attuazione delle disposizione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata all'Ilva il 26 ottobre scorso. Così il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha spiegato il decreto che dovrebbe essere varato venerdì per trovare una soluzione alla chiusura dello stabilimento di Taranto. E così si legge nella bozza, che prevede pr 24 mesi, a decorrere dall'entrata in vigore del decreto, che l'Aia «esplica in ogni caso effetto» e per conseguenza «è in ogni caso autorizzata la prosecuione dell'attività nello stabilimento della società Ilva di Taranto», per tutta la durata stabilita «salvo che sia riscontrata l'inosservanza anche ad una sola delle prescrizioni impartite nel provvedimento stesso».
Intanto, dopo la sciagura, Fim Fiom Uilm hanno deciso per la giornata di domani, 29 novembre di confermare lo sciopero di 8 ore di tutto il Gruppo e di annullare la manifestazione prevista a Roma mantenendo un presidio sotto la Presidenza del Consiglio in concomitanza con l'incontro previsto.