lunedì 19 novembre 2012

Amazon Vergogna!!!



L’enoteca di Amazon e il vino “italiano” in polvere




Amazon ha aperto da qualche giorno la sua enoteca online con “vini artigianali dalla Napa Valley e altro ancora”. Ma sullo stesso sito sono in vendita anche i vini in polvere “italiani” contro i quali si sta battendo la Commissione europea.

Nella debuttante sezione Amazon wine si trovano ottime etichette, come quelle del regista Francis Ford Coppola e curiosità come i vini ispirati ai miti del rock, Pink Floyd e Rolling Stones. 900 rossi, 348 bianchi, e poi rosati, bollicine e vini da dessert. Per ora acquistabili solo dai consumatori di 12 Stati americani. Il vino italiano? E’ acquistabile grazie ai tanti siti collegati, thewineconnection.com, ad esempio: dal Chianti classico del Barone Ricasoli al Lagrein dell’Abbazia di Novacella.

Nella stessa sezione dell’enoteca che potrebbe diventare il sito di e-commerce del vino più frequentato al mondo, c’è invece una serie di kit che usano impropriamente i nomi di denominazioni protette italiane. Al prezzo di 44,58 dollari, si trova ad esempio un kit per il Barolo che promette in poche semplici mosse, con magiche polverine, di produrre 30 bottiglie di pregiato vino piemontese. Il kit contiene 30 etichette e altrettanti tappi. Sulla confezione sventola il tricolore e c’è una grande immagine del Colosseo. Allo stesso prezzo si possono acquistare confezioni che si appropriano di nomi di altre zone doc italiane, Valpolicella style, Montepulciano, Verdicchio, Chianti style o fantasiose interpretazioni come il Tuscany Rosso Magnifico. Con 85,77 dollari si compra invece un presunto blend di Italian Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon di Chateau Classico: in questo caso sul kit, per aumentare la confusione, compare un castello francese. Il kit della linea Cornucopia, a 48,14 dollari, offre 30 (incredibili) bottiglie di Frascati al cocco. Lo produce la canadese Paklab che sul suo sito propone un’altra chicca: una confezione per ricavare 60 bottiglie, 30 di Amarone e 30 di Barolo, di cui si raccomanda un invecchiamento di 8 mesi almeno. Il tutto a 79,99 dollari.

Prima Internetgourmet, poi Striscia la Notizia avevano sollevato il caso del vino fatto con le polverine. Pochi giorni fa, dopo l’intervento dell’europarlamentare Mara Bizzoto della Lega Nord, la Commissione europea ha chiesto agli Stati membri di vietare e far ritirare dagli scaffali  i kit che fanno un uso illecito delle denominazioni protette, ricordando che anche la semplice evocazione del nome tutelato, Chianti ad esempio, è vietata.

La Coldiretti “stima che nei diversi Paesi dell’Unione Europea almeno 20 milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso wine kit prodotti in Canada ma anche in Svezia”. E non ha calcolato quanti siano i milioni di bottiglie che sgorgano dai kit venduti anche nella Rete in America.

Il gigante Amazon ora, con la sua enoteca,  “il luogo ideale per acquistare vino online, con una vasta selezione di marchi-icona”, può dare un grande impulso al mercato, permettendo a molte buone cantine (per ora americane) di raggiungere molti nuovi clienti. Potrebbe dare anche una mano al made in Italy (afflitto nel settore alimentare da contraffazioni e prodotti italian sounding come il Parmesan per un valore annuo di 60 miliardi di euro) rinunciando a vendere il “vino italiano” con le polverine.


Sicilia: Nicolo' Marino, faro' l'assessore continuando a fare il magistrato


Sicilia: Nicolo' Marino, faro' l'assessore continuando a fare il magistrato




Palermo, 19 nov.- (Adnkronos) - "Sono orgoglioso di ricoprire il ruolo di assessore continuando a fare il magistrato, ma sono una persona molto concreta. Certo ho anche paura ad affrontare questa nuova avventura". Lo ha detto all'ADNKRONOS il neo assessore regionale siciliano Nicolo' Marino, fino a ieri pm antimafia della Dda di Caltanissetta. "Il magistrato non interpreta solo le norme e non vive certo sulla luna - dice ancora Marino - Sono innanzitutto pubblico ministero e continuero' a esserlo". "Bisogna creare una squadra giusta che possa interloquire con tutte le istituzioni - dice ancora - occorre una squadra investigativo-tecnica".

Orrore in Australia, bimba di sette anni divorata da un coccodrillo


Orrore in Australia, bimba di sette anni divorata da un coccodrillo



Sydney - (Adnkronos/dpa) - La tragedia è avvenuta a Gumarrirngbang, 350 chilometri a est da Darwin, nel Territorio del Nord dell'Australia. Un ranger ha poi ucciso l'animale

La Fornero Ritratta,ha paura dell'ira dei poveri laureati italiani!!


Fornero: «Choosy? Sbagliata la traduzione»

Il ministro sull'anglicismo: «Mal me ne incolse, ma significa esigente».


«Mal me ne incolse di avere usato il termine 'choosy', ma la traduzione era certamente esigente e non schizzinoso». Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, è tornata lunedì 19 novembre all'espressione che ha sollevato tante polemiche, parlando coi giovani a Trento in un incontro organizzato dalla Confindustria locale.
«PRECARIETÀ DA CORREGGERE». Il ministro ha ribadito: «Intendevo proprio dire che i giovani di oggi non possono più permettersi di essere choosy. Per questo avevo passato oltre mezz'ora per convincere gli imprenditori che sullaprecarietà non si può andare avanti così». La Fornero ha poi concluso: «Ho ricevuto ieri la lettera di un padre che mi parla di una figlia che lavora per 200 euro al mese. L'ho cercato e lo ricercherò per rispondergli che no, sua figlia non è schizzinosa, non intendevo questo. Un tirocinio di tre mesi non pagato è possibile, il lavoro di un ragazzo che ha finito gli studi non può essere gratis per tempi lunghi».

Confesercenti: cresce peso fisco su famiglie


Confesercenti: cresce peso fisco su famiglie

Pressione al 44,7%, balzo 2,2 punti su 2011 (+35 mld)


Confesercenti: cresce peso fisco su famiglie
Nel 2012 la pressione fiscale toccherà, come previsto nel Def, il 44,7% con un balzo di 2,2 punti rispetto al 2011. Così, da un anno all'altro, gli italiani avranno pagato 35 miliardi in più, per effetto delle tre manovre che si sono succedute da metà 2011, con 1.450 euro di aggravio a famiglia. E' quanto calcola la Confesercenti evidenziando che l'Italia è al terzo posto (dopo Danimarca e Svezia) fra i 27 paesi dell'Ue, con un distacco di 5 punti rispetto alla pressione fiscale media. Guardando al lungo periodo, la Confesercenti calcola aumenti netti d'imposta fra il 2001 e il 2012 di oltre 103 miliardi. In media, quasi 9 miliardi in più per ciascuno dei dodici anni trascorsi dall'inizio del terzo millennio.
Un risultato, sottolinea l'associazione dei commercianti, "che spiega altri due fenomeni: un aumento di 204 miliardi del gettito complessivo registrato nello stesso periodo, dai 495 del 2000 ai 699 attesi per il 2012 (le maggiori entrate dovute alle manovre, dunque, rappresentano oltre la metà dell'aumento complessivo); un aumento della pressione fiscale di 3,4 punti (dal 41,3% del 2000 al 44,7% del 2012), che porta a quasi 5 punti il divario rispetto al resto d'Europa". Il confronto internazionale ci colloca al terzo posto (dopo Danimarca e Svezia) fra i 27 paesi dell'Unione Europea, con un distacco di ben 5 punti rispetto alla pressione fiscale media. Questo significa che se il nostro livello di prelievo fosse uguale a quello medio europeo, ogni famiglia italiana disporrebbe di un reddito aggiuntivo di 3.400 euro, ossia quasi 10 euro al giorno. "Il futuro non sembra lasciare spazio a valutazioni ottimistiche. - continua l'associazione di Marco Venturi - Secondo le stime del Governo, infatti, nel 2013 la pressione fiscale aumenterà ancora, portandosi al 45,3%.
Altri 9 miliardi in più; ulteriori 380 euro a carico di ciascuna famiglia italiana. Inoltre, altre sorprese possono venire dalle imposte locali, che nel decennio passato hanno registrato un aumento di prelievo del 41% rispetto al 34% del resto della pubblica amministrazione". In conclusione, osserva Confesercenti "dieci anni di manovre dimostrano che l'accanimento fiscale ha prodotto un aumento gigantesco di gettito che ha impoverito pesantemente famiglie ed imprese. Non è accettabile che nelle manovre il fisco abbia pesato per il 70%, mentre i tagli alla spesa pubblica solo per il 30%. Bisogna sbarrare al più presto la strada a nuove tasse, mentre va spalancata quella che conduce alla riduzione della spesa pubblica. La pressione fiscale è insostenibile ed è diventata il maggior ostacolo alla ripresa della crescita economica. Distrugge imprese e posti di lavoro". Confesercenti chiede "un'urgente svolta" correggendo gli aumenti dell'Iva, scongiurando una nuova mazzata come l'Imu e detassando le tredicesime per evitare il preannunciato tracollo dei consumi.

Cancellieri !!! come negli anni di piomvbo??Colpirne 1.000 per educarne uno


Colpirne 1.000 per educarne uno

 Roma, 14/11/2012.Finalmente, il nuovo questore di Roma, il dott.Fulvio Della Rocca, subentrato al ben più mite e fin troppo pragmatico prefetto Francesco Tagliente, ci ha dato un mirabile saggio su come vadano rieducati i ‘sovversivi’ alla disciplina del bastone, in nome dell’eterna Legge del Padrone, col plauso unanime degli organi istituzionali.
In merito alla tonnara organizzata per il manganellamento collettivo tra il Lungotevere dei Vallati e Ponte Sisto, dinanzi a qualche rimostranza isolata, Anna Maria Cancellieri, la ministra tecnica di polizia, ha tenuto a precisare che “le foto vanno viste tutte”…

«Una foto è spesso l´effetto finale di qualcosa che magari si è svolto prima»

Salvo poi rettificare che alcuni “eccessi” vanno comunque sanzionati. Evidentemente, col senno di poi, deve aver notato che la correlazione di certi ‘effetti’ non è sempre proporzionata alle ‘cause’…
Quantomeno, lo sfoglio delle sequenze deve aver sollevato qualche dubbio nell’imperturbabile ministro, sull’irreprensibilità di certi comportamenti non esattamente professionali.
Per qualcuno, “gestione dell’ordine pubblico” infatti vuol dire: immobilizzare dei ragazzini, menare manganellate ad libitum in pieno viso, tenendo ferme le braccia per meglio lasciare il ‘segno’ ed essere così sicuri che il malcapitato di turno non possa proteggersi la faccia; utilizzare le finestre del Ministero della Giustizia come una postazione di tiro contro la folla in fuga; cogliere l’occasione per bastonare perfino gli innocui ambulanti cingalesi sul Lungotevere, tanto non gli pareva vero di poter menare i “negri”. Soprattutto, fendere colpi alle spalle, mirando sistematicamente alla nuca ed al collo….
Naturalmente, la quasi totalità delle responsabilità è dei manifestanti e dei soliti gruppi di ‘facinorosi’, ovviamente ‘infiltrati’, che destabilizzerebbero la pacifica transumanza autorizzata, tra i cordoni blindati di contenimento di una protesta addomesticata, e opportunamente sterilizzata nei recinti di una democrazia sempre più formale, a vantaggio di una finzione condivisa. E chissà perché in un paese avvitato in una spirale recessiva senza precedenti, dove la disoccupazione giovanile è endemica, il malessere sociale non ha più alcun diritto di cittadinanza né di rappresentanza, in cui un direttorio tecnocratico di non-eletti governa unicamente per decreto-legge, con un parlamento di nominati plurinquisiti nel quale non esiste alcuna forma di opposizione, dove ogni provvedimento è rimesso alle regole ferree delfiscal compact e l’agenda di governo si detta a Berlino, le proteste (in assenza di qualsivoglia interlocutore) assumano forme sempre più ‘violente’ in reazione all’unica risposta certa che “Istituzioni” e “Governo” sanno dare: più botte per tutti.
 Immaginando che non tutti abbiano metabolizzato il massacro genovese del 2011, la ministra ha anche invitato a “storicizzare” le repressioni selvagge di 11 anni fa.
Premesso che la rabbia costante che sta sfilacciando il tessuto sociale e infiammando le “giovani generazioni”, che si vorrebbero lobotomizzate nella docile attesa della crescita che verrà (Aspettando Godot), ha origini molto più recenti, in massima parte riconducibili alle attuali politiche monetariste del Governo Montied agli scempi di una politica sempre più sclerotizzata nell’auto-conservazione, nei cui confronti il sentimento prevalente è lo SCHIFO, ci sarebbe da dire che la percezione dei tutori del (dis)ordine sarebbe diversa se qualcosa nell’ultimo decennio fosse davvero cambiata…
Rispetto al G-8 del 2011, in sintesi, dopo la grande “macelleria messicana”, si può notare che gli abusi e le violenze poliziesche sono aumentate, nella reiterata impunità e nella sostanziale indifferenza degli organi di vigilanza democratica, quasi per assuefazione al peggio. O per mero opportunismo elettorale (bisogna conquistare il voto ‘moderato’).
Nonostante le condanne, nessuno dei funzionari coinvolti (e condannati) per le violenze genovesi è stato rimosso.
E peccato che tra i celerini degli interventi odierni, ci siano tutt’ora in servizio gli stessi responsabili degli ‘abusi’ di 11 anni fa. Non per niente tra le unità più zelanti nel massacro alla scuola Diaz c’era il reparto mobile della Questura romana, che infatti non ha perso occasione per smentirsi un paio di giorni fa, contro gli studenti romani.
 Si aspettano con pazienza i famosi chiarimenti del Capo della Polizia, Antonio Manganelli (nomen omen), nonostante la sua promessa solenne [QUI]. Noi abbiamo buona memoria.
Rispetto al 2011, comunque qualche cambiamento indubbiamente c’è stato…
Sono spariti dalla circolazione i famigerati“tonfa”, branditi come martelli.
Gli operatori di PS nei loro forum di discussione pubblica si sono fatti più prudenti, evitando di rivendicare dinanzi a lettori indiscreti l’appartenenza a fratellanze in armi, lezioni ai rossi, ed il solito campionario di amenità machiste da guerriero metropolitano, come avveniva sino a qualche tempo fa.
La qualità della ‘moderazione’ è notevolmente migliorata, così come quella degli interventi. Forse è persino aumentata la “sensibilità democratica” degli operanti. Ad ogni modo, sembrerebbe che la pressione degli ultimi mesi abbia ingenerato una tensione psicologica altrettanto forte.
Come avviene in tutte le istituzioni totali, c’è uno scollamento persistente tra la realtà percepita e quella effettiva, nell’ingigantimento costante delle minacce vere o presunte, con una certa tendenza a drammatizzare gli eventi dei quali ci si reputa vittima ed a minimizzare tutto il resto, in una logica di appartenenza sostanzialmente autoassolutoria, ma funzionale al rafforzamento della coesione interna del gruppo ed allo spirito di corpo.
Negli interventi leggibili on line, prevale la diffidenza endemica, ma completamente de-ideologizzata, nei confronti del ‘manifestante’, che il “celerino” fatica a capire e le cui ragioni gli restano in massima parte oscure, nella reciproca incomprensione. Manifestare è un diritto (lo recitano come una poesia imparata a forza), ma chi protesta lo fa a suo rischio e pericolo. Se si rimanesse a casa, sarebbe molto meglio. E comunque non ci si presenta alle manifestazioni con il casco ed il volto protetto, confidando nell’anonimato durante gli scontri. Proprio come fanno questi signori in tenuta blu, che ci tengono molto alla loro irriconoscibilità…


Molti si credono non tutori, ma incarnazione stessa della “Legge”.
L’uso proporzionato della forza è praticamente sconosciuto: chiunque mi si pari contro è un nemico da neutralizzare, il placcaggio diventa pestaggio, la durezza degli interventi è giustificata dalla concitazione degli scontri e dall’impossibilità di poter prevedere l’entità della minaccia. Non manca un certo spirito di rivalsa: se mi sfidi io ti distruggo. E ci si chiede chissà perché mai molti ragazzi alle manifestazioni indossino ormai il casco del motorino…
Ogni operazione di OP (ordine pubblico) viene concepita come una battaglia campale, come una sfida per la sopravvivenza. E pone seri interrogativi sulla formazione professionale, la capacità di controllo e la disciplina di interi reparti che evidentemente sono convinti di essere in guerra.
La terribile testuggine di gomma (foto Sole24h)La distorsione della minaccia presunta è tale ed esasperata a tal punto, che un gruppo di sedicenni viene percepito come un’orda di guerrieri barbarici assetati di sangue, pronti a sterminare gli eroici legionari a difesa del vallo. Lo scoppio di un petardo viene descritto come la salva di un mortaio da 88 mm. Una barriera improvvisata di scudi di polistirolo e cartone pressato diventa una intollerabile provocazione, una testuggine da guerra contro la quale ordinare l’assalto, onde sventare la terribile minaccia.
Nugoli di ragazzini, con l’imponenza fisica e la massa muscolare che può avere un 15enne, diventano nemici da braccare e abbattere in gruppo, ovviamente per preservare la propria incolumità personale. Le ragazze non fanno eccezione; in quanto partecipanti sono “colpevoli” o, nella migliore delle ipotesi, costituiscono incidenti di percorso:

Diluita l’adrenalina, nella maggior parte delle dichiarazioni prevale “la Sindrome di Calimero”: ce l’hanno tutti con noi, nessuno ci capisce, siamo sottorappresentati…
E se qualche errore di valutazione c’è stato, be’… a forzare la metafora, è un po’ come la vecchia storiella di quella che lo stupro se l’è cercato perché girava si sera con la minigonna… 

“Nessuno di voi ha mai preso uno schiaffo dai propri genitori senza averne colpa? Sono probabilità: se vai a 200 forse intruppi, perdi il controllo della vettura. Se vai a manifestare forse ti prendi una manganellata”

“Se uno non vuole trovarsi in situazioni del genere fa in modo di evitarlo”

..Sono le sofisticate valutazioni tecniche, che alcuni operanti di PS si sono sentiti in dovere di esternare sui forum dedicati, quando a volte basterebbe sussurrare semplicemente la parola proibita: “SCUSA”.

In fondo, a ben vedere, è tutta una questione diRispetto.
E il rispetto non è un atto dovuto verso la ‘divisa’ o il ‘grado’. Il rispetto è qualcosa che si deve alla persona, per quello che fa e per ciò che è. E come tale va conquistato.
È sempre più difficile averne per chi bastona studenti e ragazzi, che rivendicano il loro diritto ad avere un futuro, ed ai quali viene finanche negata la speranza. E lo fa indiscriminatamente, senza troppe eccezioni, perché quando non si ha nulla anche l’indignazione è un lusso. Ed ha bisogno di un permesso di polizia, giacché la rassegnazione si insegna attraverso la sottomissione; in questo, il manganello è un ottimo maestro.
È difficile portare rispetto per chi carica i disoccupati che protestano contro chi li ha licenziati, fuggendo via con la cassa dell’azienda messa in liquidazione.
È difficile rispettare chi manganella i minatori del Sulcis, senza più lavoro né reddito… icassintegrati dell’Alcoa… i facchini dell’Ikea a Piacenza, che scioperano contro salari da 300 euro al mese!
Oggi, soprattutto oggi, agenti di polizia e carabinieri dovrebbero chiedersi chi, e soprattutto cosa, stanno difendendo e contro chi. Accettare di fare il cane da guardia dei padroni della finanza, del rating organizzato, del Fondo Monetario, dei tecnocrati europei e (fino a ieri) di un Nano puttaniere… per poco più di mille euro al mese, non è un’attenuante ma un’aggravante. Ciò detto, se dopo 10 anni dall’entrata in Polizia si fa ancora “OP”, vuol dire che a qualcuno “menare la gente” piace.. ci prova gusto… E questo preoccupa.

Scontri in piazza Altri testimoni sentiti dalla Digos


Scontri in piazza Altri testimoni sentiti dalla Digos



Proseguono le indagini della Procura di Roma e della Digos per identificare gli autori di comportamenti eccessivi durante la manifestazione del 14 novembre.

Inquirenti e investigatori stanno infatti continuando ad ascoltare testimoni e setacciando decine di video e foto, molti comparsi su siti web, per individuare e isolare eventuali episodi di abusi di e sui manifestanti e identificare gli autori. E potrebbe aggravarsi la posizione del poliziotto del commissariato Viminale indagato per avere manganellato sul volto un manifestante che era stato bloccato in terra da altri due agenti. Su di lui è stata avviata anche un'indagine disciplinare per verificare le responsabilità che potrebbe comportare la sospensione dal servizio.

Vergogna Campionato..siamo alle solite


Moratti furibondo, gli arbitri e il conflitto d’interessi di Sky

Moratti furibondo per la mancata concessione del rigore

Campionato già scritto

Se il calcio italiano non è più una cosa seria la colpa, come sostiene in diretta Sky o sul sito della Repubblica Massimo Mauro, non è mica colpa degli errori arbitrali che ne minano errore dopo errore la sua residua credibilità. No. La colpa è di chi come Massimo Moratti denuncia gli errori arbitrali e protesta perché non si fa niente per correggerli. Chiaro, no? E semplice, direi. Il messaggio arriva come sempre forte e chiaro: non disturbare il manovratore. Come disse una volta Marcello Lippi a Zdeněk Zeman che osava mettere in discussione il sistema calcio italiano: queste sono le regole, prendere o lasciare.
Vogliamo cambiare il calcio? Non paghiamo più l’abbonamento SkyMai in passato, però, sto soffrendo meno come questa volta. Perché? Semplice: sapevo benissimo (e l’ho detto e ripetuto fino alla noia in tempi non sospetti) che la restaurazione fosse in atto e già dalla scorsa stagione. La Fiat  vuole ferocemente riappropriarsi del potere perduto dopo Calciopoli ed è tenacemente determinata a vincere lo scudetto a ogni costo e quanto più l’Inter (o il Napoli o la Fiorentina) proveranno a resistere e più si correrà il rischio (ed è in fondo proprio quello che francamente mi auguro) di vedere un’altra stagione vergognosa quasi quanto lo è stata la più vergognosa di tutte e cioè quella del ’97-’98. Siamo tornati esattamente al punto di partenza e cioè esattamente a come erano le cose prima che scoppiasse Calciopoli. A ulteriore dimostrazione di come nel caso di Luciano Moggi e della sua associazione a delinquere il problema non era Moggi dirigente della Fiat ma la Fiat. Quindi due sono le cose: o si fa saltare il banco non rispettando più le regole finte di un calcio finto o bisogna rassegnarsi allo stato dei fatti. Non credo però che il nostro caro grande presidente Massimo Moratti possa avere la forza (né l’interesse) di far crollare un sistema di cui fa parte a pieno titolo e come tutti gli interisti penso quindi che tutto ahimè sia destinato a rientrare nella normalità e che la rabbia (giusta e sacrosanta) del momento sarà ancora una volta circoscritta e trasformata in sterile intrattenimento mediatico.
Massimo Mauro opininionista indipendenteEppure sarebbe molto più semplice di quello che possa sembrare riuscire a mettere in ginocchio un’industria che vive principalmente del consenso di milioni di tifosi-consumatori. Basterebbe boicottare le pay tv e non pagare più gli abbonamenti e tutto il sistema crollerebbe all’improvviso. Metti che centinaia di migliaia di abbonati da un giorno all’altro – tutti insieme – decidessero di non pagare più e puf! magicamente (ci potete scommettere) scomparirebbero dal video i Massimo Mauro, i Mario Sconcerti e le IIarie D’Amico e Sky si porrebbe improvvisamente il problema di offrire un calcio meno ridicolo e, soprattutto, meno finto e inguardabile di quello attuale. Sarebbe una piccola grande rivoluzione di civiltà, indolore quanto devastante. Ma Moratti, anche se a caldo nel dopo partita ha invitato gli interisti a non seguire più Sky, purtroppo non avrà mai il coraggio di andare fino in fondo nella sua battaglia contro gli arbitri e i media e quindi non ce lo chiederà mai per davvero. Anche perché sarebbe una cosa che andrebbe contro i suoi stessi interessi.

La teoria degli errori arbitrali che alla fine si compensano è solo una cazzata

Dire che gli arbitri hanno il diritto di sbagliare è stupido e intellettualmente disonesto per il semplice motivo che a nessuno verrebbe mai in mente solo di pensare che gli arbitri non possano sbagliare. Certo che possono sbagliare. Gli arbitri sbagliano come tutti, ma non è ovviamente questo il problema. No, il problema è quando sbagliano sempre e solo a beneficio di qualcuno. È diverso. Senza allungarmi inutilmente troppo faccio un esempio: la squadra della Fiat ha mai perso una partita subendo un gol irregolare dopo averne segnato uno regolare ma ingiustamente annullato dagli arbitri? Quante volte negli ultimi 20 anni la squadra della Fiat ha perso come ha perso alcune settimane fa il Catania? Venti volte? Dieci? Cinque? Una? O mai? Beh, è facile rispondere: mai. Questo per dire che sarebbe più onesto sostenere che gli errori arbitrali alla fine si compensano ad esclusione della squadra della Fiat.

Il problema non è Massimo Mauro ma Sky e il suo conflitto di interessi

Silvio Berlusconi e Rupert MurdochQualcuno ha presente il conflitto di interessi che esiste nel calcio tra Sky (o Mediaset Premium) in quanto detentrice dei diritti della Serie A e Sky  (o Mediaset Premium) che fa informazione? Qualcuno si è mai chiesto come può essere seriamente possibile che Sky (o Mediaset Premium) in quanto gestore dell’industria del calcio dovrebbe allo stesso tempo  controllare di fatto il corretto funzionamento dell’industria del calcio che gestisce? Sky (o Mediaset Premium) che dovrebbe praticamente controllare se stessa? Non è ridicolo tutto ciò? Sì, parecchio. Ma in Italia – e a dirlo è un antiberlusconiano di quelli convinti – gli unici conflitti di interessi riconosciuti e combattuti (a chiacchiere) sono quelli di Berlusconi…
Questo per dire che il problema della disinformazione televisiva (e non) non dipende dal fatto che Massimo Mauro sia per così dire uno stronzo. No. Il problema non è Mauro, ma di chi l’ha messo lì per rassicurare i tifosi-consumatori a cui continuare a vendere un prodotto finto. Il problema è Sky (o Mediaset Premium) che paga e utilizza i tanti Mauro della comunicazione quotidiana affinché tutto sembri regolare e sia sotto controllo. Perché Sky non fa informazione, ma più semplicemente vende un prodotto. Di cui bisogna sempre e soltanto parlare bene. E i suoi (presunti) giornalisti, opinionisti e commentatori vari sono semplicemente degli imbonitori che fanno, né più né meno, una televendita. Poi, certo, c’è chi spudoratamente si prende a cuore gli interessi dell’azienda come Massimo Mauro o Mario Sconcerti e chi invece, nonostante tutto, prova comunque a salvare almeno le apparenze cercando di barcamenarsi alla meno peggio come per esempio il buon Luca Marchegiani. Ma sempre e solo di imbonitori stiamo parlando e di nient’altro. Punto.