mercoledì 3 ottobre 2012

Italia tra maggiori evasori,Nel mondo peggio di noi solo Turchia e Messico


Corte dei Conti: 'Serve un patto sociale, Italia tra maggiori evasori'

Nel mondo peggio di noi solo Turchia e Messico 'Carcere per chi evade', sì da 7 italiani su dieci



 "Destinare almeno parte dei recuperi della lotta all'evasione alla riduzione del prelievo complessivo; un modo per dare concretezza a una sorta di patto sociale basato su un diffuso consenso nei confronti dell'azione di riduzione dell'evasione". Lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino in Senato.
Serve un fisco "più equo e meno distorsivo nei confronti del sistema economico". Afferma Giampaolino.

L'Italia "si colloca ai primissimi posti nella graduatoria internazionale" per l'evasione. Lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, in audizione al Senato, ricordando che gli ultimi dati Ocse danno il Belpaese al terzo posto fra i paesi dell'area. Alle spalle solo di Turchia e Messico

Tra Iva ed Irap il minor gettito lordo stimato ammonta a oltre 46 miliardi l'anno. E' la cifra è fornita da Giampaolino. Nell'area che resta fuori (Irpef, Ires, altre imposte sugli affari e contributi previdenziali) "si collocano forme di prelievo che lasciano presumere tassi di evasione non molto dissimili" rispetto a quelli di Iva e Irap. 

"Difficilmente il comportamento evasivo si esaurisce in un'unica violazione. Di norma, si è in presenza di un circuito dell'evasione caratterizzato da un effetto domino": si parte dall'Iva "con un aggravio della spesa sociale". Sottolinea il presidente della Corte dei Conti.

"La grande società avendo una struttura organizzativa complessa ed organismi di controllo interno ed esterno, può essere indotta apratiche evasive più sofisticate, non di rado confinanti con l'elusione fiscale, tra le quali svariate forme di pianificazione fiscale internazionale".

Il nord Italia evade in valore assoluto più del sud. Ma nel sud si concentra la quota più alta di "devianza" cioé di fenomeni evasivi. Lo conferma il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, in audizione in Senato, spiegando che il sud è l'area a più alto tasso di evasione a fronte di una devianza dimezzata nel nord. Le differenze si invertono se si guarda ai valori assoluti: il grosso dell'evasione si concentra al nord, dove si realizza la quota più rilevante degli affari e del reddito.

Le mamme sono sempre le mamme!!!

Perchè le mamme gridano tanto!


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Juve,gli Agnelli non vendono piu' auto, aumentano il costo dei biglietti??


JUVENTUS STADIUM: UN CLIMA IRREALE

Il tifo juventino è restato in silenzio


Chiellini e Bonucci l'hanno definito "surreale". Di certo per la prima storica in Champions League, loJuventus Stadium non ha sfoggiato il suo abito migliore, in quella che doveva essere una festa. Spazi vuoti, silenzio tombale per buona parte della partita per uno sciopero del tifo bianconero interroto solo nel finale per attaccare il settore distinti. "Il silenzio è quello che si meritano" commenta un esponente della curva juventina a fine gara.
Qualcuno aveva attributi il clima troppo amichevole dello stadio al primo non sold-out dai tempi di Juventus-Catania. Allora a fermare l'arrivo in massa allo Stadium del popolo bianconero fu la neve, con loShakhtar invece la scelta è stata premeditata. Sciopero del tifo per il caro biglietti e per un problema legato ai bandieroni all'interno dello stadio. Tanto basta (40 euro il costo del ticket in curva) per far partire la protesta e far mancare il sostegno a tutta la squadra per tutta la partita. Zero cori, poco incitamento, clima surreale per utilizzare la definizione data da Chiellini e Bonucci. Un elemento, quello ambientale, che si è ritorto contro in un match delicato in quella che rimane la più importante vetrina europea. Una brutta figura nemmeno ipotizzabile all'estero.
La protesta della curva bianconera però è convinta e con ogni probabilità continuerà. Il silenzio infatti è stato interrotto solo nei minuti finali del match, quasi a risuonare come una beffarda presa in giro. La cosa non è andata giù al settore distinti che ha fischiato i "colleghi" di tifo facendo partire una scenetta censurabile con due settori dello stesso stadio a insultarsi tra loro. "Il silenzio irreale di stasera è quello che si meritano - si legge in rete -. La società ci vuole così, addomesticati".

In Cina la giustizia non esiste


In Cina la giustizia non esiste. Parola del dissidente Ai Weiwei


L'architetto più contestato della Repubblica popolare è stato condannato per evasione fiscale e la sua Factory dovrà essere chiusa. Ecco come il regime ha zittito un altro suo nemico

In Cina la giustizia non esiste. Parola del dissidente Ai Weiwei

In un modo o nell'altro, il Partito comunista cinese vince sempre. Lo ha dimostrato con il modo in cui ha gestito il caso Bo Xilai, e lo ha ribadito con la conferma in appello della maximulta di 2,4 milioni di dollari all'architetto dissidente Ai Weiwei. L'uomo che, dopo aver collaborato al progetto per la realizzazione per conto del regime il Nido d'Uccello, lo stadio delle Olimpiadi di Pechino, si è imbarcato in una crociata contro quest'ultimo da cui è uscito, dopo quattro anni di sfide e denunce, sicuramentesconfitto. Anche se non dal suo punto di vista.
Ufficialmente l'architetto 55enne è stato condannato perevasione fiscale della sua impresa, la Beijing Fake Cultural Development Limited, che ora è stato "invitato" a chiudere perché la licenza "non incontra i requisiti di registrazione annuale richiesti". Un registrazione che, in realtà, non è stata rinnovata perché i documenti necessari per farlo sono stati confiscati dalle autorità circa un anno fa.
La saga di Ai Wiewei è iniziata quando l'artista ha esposto nella sua Factory la lista dei bambini morti nel crollo delle scuole delSichuan, durante il terribile terremoto del 2008. Denunciando indirettamente il governo di aver fatto finta di non sapere che gli edifici distrutti erano stati costruiti con materiali di scarto. Ad aprile 2011 il dissidente cinese, già considerato un "uomo molto pericoloso" perché capace di influenzare cinesi e stranieri con le sue opere e con i suoi commenti sul regime diffusi grazie a un blog che, fino a quando non è stato bloccato dalla polizia informatica, nel maggio 2009, era letto in media da 10.000 utenti al giorno, è stato arrestato. All'aeroporto di Pechino, mentre stava per imbarcarsi per Hong Kong. Ed è stato poi rlasciato dopo 81 giorni di detenzione (illegale), e senza che gli fossero restituiti i documenti. Dettaglio che costringe il dissidente a rimanere fermo in Cina. Da dove non potrà più infastidire il Partito visto che la suaFactory sarà presto chiusa.
Una sconfitta sotto ogni punto di vista, verrebbe da dire. E invece no. Perché almeno Ai Weiwei ha lottato. Ha fatto in modo che la stampa internazionale e soprattutto i cinesi parlassero di lui, e fossero informati sulle evoluzioni del suo caso. E anche del fatto che in tribunale nessuno gli abbia permesso di parlare. Per aiutare una nazione intera a rendersi conto che, in Cina, la giustizia non esiste.

Fonsai: Cerchiai sara' presidente


Fonsai: Cerchiai sara' presidente


Fonsai: Cerchiai sara' presidente

- MILANO, 2 OTT - Fabio Cerchiai, capolista della lista Premafin per il Cda di Fonsai, sara' proposto per la carica di presidente della ex compagnia assicurativa dei Ligresti. Lo si legge in una nota di Premafin. A quanto si apprende, Carlo Cimbri, a.d. Unipol, dovrebbe essere candidato per la carica di a.d.. Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol, dovrebbe invece essere proposto alla carica di vicepresidente di Fonsai.