martedì 30 settembre 2014

Finalmente anche a Foggia, nasce l'associazione antiracket


Foggia, nasce l'associazione antiracket: la guiderà la wedding planner Cristina Cucci
Il figlio di Giovanni Panunzio presidente onorario

Ora è ufficiale: il 6 ottobre, alle ore 11, nella Sala Conferenze della Prefettura di Foggia sarà ufficialmente presentata l’associazione antiracket di Foggia. E sarà intitolato a Giovanni Panunzio, imprenditore ammazzato nel novembre 1992 (LEGGI E GUARDA VIDEO E FOTO). 

LA PRESENTAZIONE. All’iniziativa interverranno – oltre ai vertici istituzionali locali – anche il commissario nazionale Santi Giuffrè e il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, con il sottosegretario Ivan Scalfarotto.  Saranno ovviamente presenti anche i familiari di Panunzio e il figlio Lino ricoprirà il ruolo di presidente onorario. Dopo Vieste, questa è la seconda associazione della FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura) nel Foggiano.

LA PRESIDENZA. A guidare l’associazione sarà la presidente Cristina Cucci, titolare di un’azienda che si occupa di “wedding event planner”. Nel 2013 – spiega il sito ufficiale dell’associazione evidenziando la storia della Cucci - le arrivò una telefonata e la voce maschile dall’altro capo della cornetta arrivò subito al dunque: “Tu sei nuova qui. Se vuoi lavorare prepara 2000 euro, altrimenti ti facciamo saltare in aria il negozio”. Alle 13,30 rispose al telefono e alle due meno un quarto era già in caserma per raccontare tutto ai carabinieri. “Mi scosse l’idea – afferma Cucci- che a Foggia può capitare che uno si sveglia la mattina e decide di mettere a segno un’estorsione. Un fatto grave. Dopo la denuncia non ho avuto più problemi: ma so bene che resta ancora tanto da fare, e per questo ho deciso di scendere in campo con tutti gli altri”.

WhatsApp: ecco le funzioni utili che nessuno conosce

WhatsApp: ecco le funzioni utili che nessuno conosce


La-chat-vocale-di-Whatsapp

Non tutti sanno che WhatsApp nasconde delle funzioni segrete che consentono all’utente di personalizzare la propria esperienza con l’applicazione, ad esempio evitando di mostrare la data e l’orario dell’ultimo accesso o bloccando un utente indesiderato.
Selezionando IMPOSTAZIONI e poi ACCOUNT è possibile scegliere la sezione PRIVACY e quindi decidere se l’ultimo accesso può essere visualizzato da tutti, dai soli contatti salvati o da nessuno. Questa è una opzione molto utile qualora volessimo evitare che qualcuno possa indagare troppo sulle nostre attività. Da tenere presente che la dicitura ONLINE comparirà comunque se ad un contatto capita di leggere la nostra conversazione mentre siamo collegati all’app.
Un’altra delle funzioni segrete di WhatsApp è la possibilità di bloccare un utente affinché non possa più interagire con noi. Basta entrare nella conversazione, selezionare il tasto con le opzioni e scegliere BLOCCA. Se volessimo bloccare più utenti, dalle IMPOSTAZIONI scegliere ACCOUNT, poi PRIVACY, dunque MESSAGGI ed indicare una lista di contatti da bloccare.
E’ possibile creare una scorciatoia per le conversazioni con utenti che contattiamo con una certa frequenza, al fine di risparmiare tempo. Si entra nella conversazione, si preme il tasto delle opzioni, si sceglie ALTRO, quindi si seleziona AGGIUNGI SHORTCUT.
Talvolta può capitare che non si abbia a disposizione molto traffico dati residuo. In questi casi inviare o scaricare una foto, un video, un suono attraverso WhatsApp può risultare il colpo di grazia alla propria connessione internet e farci pagare il traffico eccedente alla nostra opzione tariffaria. Si può quindi decidere di bloccare lo scaricamento automatico degli allegati. Basta selezionare IMPOSTAZIONI, IMPOSTAZIONI CHAT, SCARICA MEDIA AUTOMATICAMENTE e in questa sezione effettuare la modifica.
Alcune conversazioni sono particolarmente importanti e si potrebbe decidere di inviarle ad un indirizzo di posta elettronica. In questo caso è possibile scegliere di inoltrare solo il testo o anche i contenuti mediali. Si seleziona IMPOSTAZIONI, IMPOSTAZIONI CHAT, INVIA CONVERSAZIONE VIA MAIL e dunque si seleziona la conversazione desiderata.
Whatsapp nasconde alcune importanti funzioni segrete, di cui quelle elencate sono le principali che vale la pena conoscere. E’ però possibile anche effettuare il cambiamento del numero associato all’applicazione, oppure leggere le statistiche di utilizzo, o anche effettuare un backup completo delle conversazioni da caricare su un nuovo smartphone o sullo stesso dopo un ripristino.

La foto della Nasa che fa paura al Nord Italia

La foto della Nasa che fa paura al Nord Italia

La zona padana sotto una cappa di nanoparticelle


La Nasa ha fornito una foto scattata che mostra la pianura padana vista dall’alto e sotto una cappa di nanoparticelle. La foto è stata scattata da un satellite.
Ma cosa sono le nanoparticelle? Progetto Upupa monitora questo tipo di inquinante nell’area di Piacenza. Come mostra una sua elaborazione, si tratta di particelle ultrafini di particolato che fanno male alla salute, e che sono più piccole di un capello. Ancora più piccole delle famigerate polveri sottili.
Scrive il Corriere:
Le polveri ultrafini peggiorano ulteriormente la salute della pianura padana. A rivelarlo i risultati del progetto Upupa (Ultrafine Particles in Urban Piacenza Area) del Laboratorio Energia e ambiente Piacenza (Leap) – centro di ricerche del Politecnico di Milano – presentati il 22 gennaio e incentrati sul particolato delle polveri sottili. Tre anni di ricerca, sostenuti dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, per dimostrare la minaccia rappresentata da quelle componenti ultrafini (migliaia di nanoparticelle come, per esempio, solfato e nitrato di ammonio e tracce di metalli presenti nella massa delle polveri) che non solo attualmente non trovano posto in nessuna normativa, ma che proprio per la loro ridottissima dimensione (inferiore di cento volte a una particella di Pm10) sono estremamente pericolose per la salute umana. Peggiorando un quadro già di suo non certo piacevole.

Sola andata, un futuro da migranti. Garantisce il Pd

Sola andata, un futuro da migranti. Garantisce il Pd


Ne ha scritto la stampa italiana, ne hanno scritto il “Guardian” e “Le Monde”, ma noi che continuiamo a leggere restiamo ancora senza parole: il sindaco di Elmas, Valter Piscedda, paga il viaggio di sola andata ai giovani disoccupati che se ne vogliono andare. Sembra una barzelletta, invece è la realtà della classe politica sarda nel 2014. Eppure io me lo ricordo cosa scriveva Valter Piscedda, il sindaco di Elmas, nel suo sito istituzionale da candidato Pd alle elezioni regionali: «Il pensiero va anche ai più giovani: pensiamo a quei ragazzi che nonostante i loro studi non vedono prospettive. Questa situazione non è più sostenibile. Ecco perché ho deciso di candidarmi, è necessario invertire la rotta. Con Francesco Pigliaru presidente possiamo fare in modo che questa Sardegna riparta con rinnovata speranza». Quell’“invertire la rotta” suona oggi ironico, visto che la rotta suggerita da Valter Piscedda ai giovani di Elmas è quella che li porta fuori dalla Sardegna con un biglietto di sola andata e dita incrociate per un lieto futuro da emigrati.
Chi ha votato Francesco Pigliaru presidente e Valter Piscedda come suo consigliere regionale forse non aveva capito che la Sardegna che aspettava di Valter Piscedda con Renzi“ripartire con rinnovata speranza” lo avrebbe poi fatto con un bando che le regalava un viaggio di sola andata per emigrare. Il gesto del sindaco di Elmas significa solo una cosa: «Andatevene: qui non c’è speranza, non solo perché non c’è lavoro, ma anche perché chi vi governa, cioè io nel paese e la mia maggioranza in Regione, non ha la minima idea di come cambiare le vostre condizioni». Un atto di resa politica avvilente e offensivo, che fa venire voglia di chiedere a Valter Piscedda e al Partito Democratico sardo: ma se non avevi idea di come provare a risolvere il problema della disoccupazione, perché diamine ti sei candidato sindaco? Se la tua giunta non ha alcuna risposta da dare ai giovani disoccupati, perché diamine vi siete fatti eleggere al governo della Sardegna?
Se il tuo partito non sa come dare ai sardi risposte diverse da quelle dell’emigrazione, della militarizzazione e dei tagliai finanziamenti per la ripresa, perché avete promesso alle persone che avreste risolto la situazione? Se queste sono le vostre risposte, dimettetevi. Non siete stati eletti per mandare via i sardi dall’isola mentre i militari e gli imprenditori dalla trivella facile si preparano a sbarcarci con la benedizione del decreto “Sblocca Italia” voluto dal vostro governo. Queste le domande. Per le risposte, leggete cosa ha scritto Matteo Bellu Ticca sul sito di “Sardegna Possibile”. Sono troppe le cose che di questa giunta non tornano ed è tempo di cominciare a mostrare che qualcosa di diverso, a volerlo davvero, lo si sarebbe potuto fare.