lunedì 19 marzo 2012

Fonsai: a Ligresti 40mln in 2003-2010 Unipol allora sei scema??


Unipol allora sei scema??   Unipol o ci fai??Unipol allora ci sono i soliti interessi?? evviva il comunismo della liberta'?!?!??!!?

Fonsai: a Ligresti 40mln in 2003-2010

E' quanto emerge da relazione collegio sindacale

19 marzo, 20:20
Fonsai: a Ligresti 40mln in 2003-2010(ANSA) - MILANO, 19 MAR - Fonsai e la Milano Assicurazioni hanno pagato tra il 2003 e il 2010 40 milioni di euro a Salvatore Ligresti per attivita' di consulenza. E' quanto emerge dalle 114 pagine delle relazione del collegio sindacale di Fonsai dopo la denuncia del fondo Amber su una lunga serie di operazioni con parti correlate.

Befera.... Evasori e non

Caro Befera,
sempre a proposito di cani, è da un po' che mi arrovello con una questione di principio:
dato che la privacy impone lo scontrino "parlante" alle farmacie, scontrino che però non comprende il nome del farmaco, nel compilare il 730 mi troverò a fare l'evasore anche senza volerlo.
Infatti, non avendo la possibilità di distinguere tra farmaci "veterinari" e farmaci "umani", dovrò inserire tutto nel calderone "umani", frodando così il fisco, pur non avendone la minima intenzione.
Lo so che se tutte le frodi fiscali fossero di questa fatta, in Italia staremmo come papi (intesi come Santi Padri), ma è pur sempre un invito alla frode fiscale lasciato libero e senza alcun controllo.
Sono un masochista?
Forse sì, se penso che a breve oltre al 730 avrò da pagare l'IMU, mentre sento di frodi fiscali perpetrate dappertutto su vasta scala e anche con l'appoggio di Giudici Tributari (notizia di oggi, quindi con beneficio di inventario).
Però di fronte a tanto schifo non mi va di aggiungermi al "tanto peggio tanto meglio".
Mi scusi perciò per lo sfogo

Draghi ne sai nulla??Monti salda il debito e gli assumono il figlio!!! ragazzi che italia


 Quei derivati "greci" dell’Italia




lunedì 19 marzo 2012
SPILLO/ Quei derivati greci dell’Italia
Ha ragione Alessandro Penati su Repubblica a punzecchiare (noi) giornalisti italiani: sull’esposizione in derivati della Repubblica Italiana un sistema di “media” evoluto in una democrazia degna di questo nome non si sarebbe limitato a registrare burocraticamente e frettolosamente la notizia della chiusura di un debito “derivato” dell’Italia presso Morgan Stanley con una perdita di 2,6 miliardi.
Anzitutto perché - come del resto segnala Penati - la storia non è affatto chiusa: l’esposizione in derivati della Repubblica includerebbe, al momento, altri 24 miliardi di euro di perdita presunta (l’1,5% del Pil italiano), mentre altri 9 miliardi di rischio penderebbero sui bilanci delle banche italiane. “Debito sommerso”, scrive il commentatore. “Bilanci falsi” ci permettiamo di aggiungere qui noi: usando né più né meno le espressioni di dura condanna usati dall’Europa nei confronti della Grecia. E il bilancio pubblico di Atene era stato “falsificato”, per la cronaca, da un’operazione derivata contratta nel 2001 con la Goldman Sachs. 
L’attuale presidente della Bce, Mario Draghi, allora “executive vice president” della banca d’affari in Europa, dovette faticosamente negare il proprio coinvolgimento. E a proposito, l’operazione Italia-Morgan Stanley è datata 1994: il direttore generale del Tesoro era Draghi. Fino alla primavera il premier era il “super-tecnico” Carlo Azeglio Ciampi, poi lui stesso ministro del Tesoro con Romano Prodi dal ‘96 al ‘98. Nel maggio ‘94 con il Berlusconi-1 arriva al Tesoro Lamberto Dini, poi lui stesso premier. Nel 2001 con il Berlusconi-2 in Via XX settembre approda Giulio Tremonti, con Domenico Siniscalco direttore generale e poi ministro. Con il Prodi-2 all’Economia c’è Tommaso Padoa-Schioppa, mentre alla direzione generale s’è intanto installato Vittorio Grilli, oggi viceministro dell’Economia del premier Monti. Intanto Draghi viene richiamato dalla Goldman in Bankitalia.
Nessuno s’è mai accorto di nulla, soprattutto quando i mercati si sono rovesciati? In ogni caso - in estrema sintesi - l’Italia ha pagato un differenziale d’interessi fuori dagli esercizi di competenza: spalmandoli su trent’anni.
I contribuenti italiani - oltre alle autorità Ue - sono stati tenuti all’oscuro dei rischi reali insiti nel loro debito? Oppure, peggio: qualcuno sapeva (ad esempio, le agenzie di rating o grandi intermediari globali) e ha speculato quest’estate? Inevitabile interrogativo finale: l’austerity che i tecnici stanno somministrando agli italiani con molta enfasi morale, sta in realtà tappando qualche buco lasciato da qualche altro super-tecnico (impreparato, imprudente, troppo amico delle grandi banche)? (Su questa vicenda molti colleghi - non solo di Repubblica - potrebbero aprire un dibattito di più ampia cultura politica e professionale: per il bene della democrazia è meglio battersi a colpi di intercettazioni sui comportamenti privati del premier o a colpi di trasparenza pubblica sui comportamenti pubblici di altri responsabili del Paese?). 

South by Southwest, i 16 progetti Web e tech vincenti

South by Southwest, i 16 progetti Web e tech vincenti
© Michael Buckner/Getty Images Entertainment
Musica, cinema e Internet si danno appuntamento dal 1997 ad Austin, in Texas, per il festival South By Southwest, dove ogni anno vengono eletti i progetti migliori emersi dalla Rete, e non solo: può capitare di assistere a un'inedita lezione di musica tenuta da Bruce Springsteen, o alle gag dell'attore Jack Black. Per la sezione "interactive" vengono decretati ogni anno i vincitori di 16 categorie, e anche questa edizione ha onorato la tradizione: ecco il meglio del 2012 secondo i giurati della kermesse. 
Nuovi trend digitali: Pinterest tramite le sue lavagne gli utenti possono condividere foto e video, un vero e proprio boom "visuale" negli Stati Uniti
Social Media: Storify - lanci di agenzie, foto, video, tweet, la piattaforma transmediale permette di documentare l'evoluzione di un fatto o di un argomento di dibattito
Sperimentali: Take This Lollipop - l'applicazione crea un film horror semplicemente sulla base del tuo profilo di Facebook 
Attivismo: Slavery Footprint - il portale ti dice quanti dei 27 milioni di schiavi moderni presenti nel mondo hanno lavorato per fabbricare le tue scarpe e i tuoi comfort
Divertimento: Life of George - un’applicazione per iPad basata sui mattoncini Lego
Arte: Bla Bla - il film interattivo del regista Vincent Morriset
Business: Screw D - un reality su YouTube il cui protagonista Alan Weischedel, un lavoratore con scarse capacità manuali, deve superare una serie di prove di sopravvivenza armato solo di utensili trovati in casa e dei consigli degli utenti.
Classici: Expedition Titanic - un viaggio nel relitto del Titanic
Community: Big Stories, Small Towns - foto e racconti di gente comune proveniente da tutto il mondo
Istruzione: Projeqt - raccoglie e permette la condivisione  e la presentazione dinamica di slide di lezioni 
Film/TV: Goa Hippy Tribe - la versione Web del documentario australiano sulla comunità hippie di Goa pubblicato nel 2010 su Facebook 
Motion Graphics: Lights - il progetto unisce musica, animazione, interattività e social networking grazie all'html5
Musica: Obsessed With Sound - permette di esplorare il funzionamento di un'orchestra di 54 elementi isolando il suono di ogni singolo strumento
Personali: ChairTrips - in viaggio meglio non dimenticare mai... una poltrona
Studenti: Coal a Love Story - la storia del carbone raccontata dagli studenti di giornalismo di News21
Miglioramenti tecnici: Eye-Fi iPad App - un’applicazione disponibile su App Store che permette di trasferire le foto da una macchina fotografica a un iPad (o a un iPhone) senza bisogno di cavi grazie a una scheda di memoria Eye-Fi X2.

Pinterest, un'infografica mappa gli utenti e il loro utilizzo del social

Pinterest, un'infografica mappa gli utenti e il loro utilizzo del social

Mentre ferve la battaglia tra chi lo bolla come una moda passeggera e chi lo definisce il social network del futuro, i numeri di Pinterest continuano a crescere, tanto da richiamare sempre più attenzione non solo sui suoi contenuti e dinamiche, ma anche su questioni dicopyright. Volendo fare una carta d'identità del sito a pochi mesi dal suo lancio nel Belpaese, Done! ha elaborato un'infografica da cui emerge chiaramente che la maggior parte degli utenti sono donne e che l'Italia a livello mondiale è il quarto Paese in cui Pinterest gode di maggior seguito. Altri dati interessanti riguardano l'età media degli utenti, circa 30 anni, e una grandeeterogeneità delle fonti delle immagini condivise. Ecco l'infografica completa:

 

Times Higher Education, classifica delle migliori università: Harvard prima


Times Higher Education, classifica delle migliori università: Harvard prima

Times Higher Education, classifica delle migliori università: Harvard prima
© Darren McCollester/Getty Images News

L'annuale graduatoria stilata dal Times Higher Education è stata pubblicata per l'ultimo anno scolastico.
La classifica è stata stabilita in base alle votazioni di 17.554 docenti in attività da almeno 16 anni negli istituti di 149 Paesi. Questo report tiene contro degli insegnamenti previsti e il numero di ricerche scientifiche. 
La classifica premia in particolare il prestigioso ateneo diHarvard, poi il Massachusetts Institute of Technologye Cambridge. A seguire al quarto posto Stanford, al quinto Berkeley, al sesto Oxford e al settimo Princeton. Nella Top Ten, in ottava posizione, trova posto anche un'università non anglosassone: quella di Tokyo. Completano le prime dieci posizioni l'Università di Los Angeles e Yale.
Il redattore del Times Higher Education Phil Baty in un'intervista al Guardian ha tenuto a sottolineare il balzo in avanti degli istituti asiatici:
“I nostri dati ci forniscono la prova evidente che, in termini di prestigio tra gli accademici di tutto il mondo, c'è l'inizio di uno spostamento di potere da ovest a est”
Non c'è traccia delle università italiane nei primi cento posti.

17 ragazze, il film di Muriel e Delphine Coulin vietato in Italia ai minori di 14 ann


17 ragazze, il film di Muriel e Delphine Coulin vietato in Italia ai minori di 14 anni







Ispirato ad un fatto realmente accaduto negli Stati Uniti ma ambientato in un paesino sulla costa atlantica della Francia, 17 ragazze è la storia di un gruppo di liceali che, come estremo gesto di ribellione, decidono di restare incinte insieme per emanciparsi dalla famiglia e diventare "libere e rispettate".
Firmato da Muriel Delphine Coulin17 ragazze è stato presentato all'ultimo Festival del Cinema di Cannes, e ora si appresta a uscire in Italia il prossimo 23 marzo. Ma la commissione censura italiana ha deciso di imporre il divieto ai minori di 14 anni: una scelta dettata dai temi trattati dal film delle sorelle Coulin, che potrebbero essere del tutto travisati dai più giovani.
Teodora Film, che distribuisce la pellicola nelle sale italiane, replica al divieto puntando proprio sul fattore educativo del film:
"Tutti argomenti che riguardano da vicino gli adolescenti e che in Italia proprio a loro saranno vietati, a differenza degli altri paesi dove il film è stato distribuito. Una scelta che lascia perplessi, tanto piu’ che 17 ragazze affronta i temi della gravidanza, del corpo della donna e dell’adolescenza con uno sguardo attento, critico e mai volgare, offrendo lo spunto per una riflessione vera e non banale".
In Rete si infiamma il dibattito: giusto o no vietare agli adolescenti un film che parla di adolescenti? Quello che è certo è che, grazie a tutto questo clamore, il film delle Coulin staccherà sicuramente qualche biglietto in più...

Google vs Facebook


James Whittaker: “Google ossessionata da Facebook”

James Whittaker: “Google ossessionata da Facebook”

Il 4 aprile del 2011 Larry Page, co-fondatore di Google nel 1998 insieme a Sergey Brin, ha preso il posto di Eric Schmidt nel ruolo di CEO della società. Da allora sono cambiate molte cose, tra cui l'introduzione di Google+, un prodotto nato per fare concorrenza a Facebooksul terreno dei social network, ma che finora sembra non avere avuto il successo sperato. 
James Whittaker è un ex dipendente di Google, dimessosi da poco dall’incarico di test director dei prodotti Google, e adesso spiega sul sul blog i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare l’azienda che fino a qualche mese fa lui stesso reputava come uno dei migliori posti al mondo per lavorare. Whittaker dice che nell’ultimo anno Big G si è trasformata da un’azienda il cui primo obiettivo è la pubblicità e non più l'innovazione.
"Forse Google ha ragione. Forse il futuro sta nell’imparare quanto più possibile sulle vite private della gente. Forse Google è capace di capire meglio di me quando dovrei chiamare mia madre o che la mia vita sarebbe migliore se facessi shopping da Nordstrom. Forse se mi tormentano abbastanza sulla quantità di tempo libero nel mio calendario mi allenerò più spesso. Forse se mi propongono un annuncio pubblicitario di un avvocato divorzista perché sto scrivendo una mail sul fatto che mio figlio di quattordici anni ha rotto con la sua ragazza io apprezzerò talmente da porre finire al mio matrimonio. O forse capirò queste cose per conto mio"
Secondo Whittaker il motivo principlae del cambiamento di rotta di Google sarebbe proprio l’ansia di concorrere dietro a Facebook. Ma non sono cambiati soli gli obiettivi dell'azienda, Whittaker racconta che con la nuova gestione di Larry Page Google ha puntato tutto sul social network e ha modificato anche i metodi di lavoro.
Whittaker scrive che Google si è comportata come il ragazzetto ricco e viziato che non viene invitato alla festa e organizza una festa tutta sua come ripicca. Ma alla festa non va nessuno. Il vecchio Google, scrive, ha fatto una fortuna con la pubblicità perché aveva degli ottimi contenuti. Il nuovo Google sembra più concentrato sulla pubblicità e basta.

Spring break, gli studenti Usa intimoriti dalle foto sconvenienti pubblicate sui social


Spring break, gli studenti Usa intimoriti dalle foto sconvenienti pubblicate sui social 

Spring break, gli studenti Usa intimoriti dalle foto sconvenienti pubblicate sui social
© Rick Gershon/Getty Images News

Anche quest'anno per gli studenti statunitensi è arrivato il momento tanto atteso dello spring break, il tradizionale periodo di vacanze dall'università trascorso in genere sulle spiagge americane o su quelle tropicali. Gli ingredienti classici delle ferie primaverili sono quelli di sempre, tanto alcol e tanto sesso. Da qualche tempo però un'altra cosa non manca mai nelle sfrenate vacanze dei ragazzi dello spring break, lo smartphone. Al tempo dei social network, video e foto che ritraggono momenti memorabili per chi li ha vissuti ma certamente imbarazzanti per la propria reputazione rischiano di girare di bacheca in bacheca con tutte le conseguenze del caso. Per questo, tra le cose da fare e quelle da evitare durante la settimana più pazza dell'anno indicate da tantissimi blog tra i primi accorgimenti c'è proprio quello di stare attenti all'occhio sempre presente di Facebook e compagnia. E a giudicare da quello che racconta il New York Times il messaggio è passato.

MIchele Santoro porta a Servizio pubblico Angelo Provenzano


MIchele Santoro porta a Servizio pubblico Angelo Provenzano











Michele Santoro torna a parlare dei rapporti tra Stato e Cosa Nostra nel ventesimo anniversario della strage di via d'Amelio, in cui venne ucciso il giudice Paolo Borsellino. Il giornalista apre la puntata con una provocazione: 
"Ma quanti cittadini al di sopra di ogni sospetto hanno rapporti con la mafia? La differenza tra me e Giuliano Ferrara è che io cerco di capire cosa è successo mentre a lui non frega nulla"
Segue poi la testimonianza di Agnese Borsellino, la vedova del magistrato assassinato nel 1992, che dichiara: 
“Mio marito è stato abbandonato al suo destino di morte. Non era un grande giurista ma eticamente era un uomo giusto e mi disse: io non vedrò i risultati del mio lavoro, li vedrete voi dopo la mia morte. [...]Io non voglio vendetta, voglio la verità!”
Dopo l'intervento di Walter Veltroni e di Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, intorno alle 22.30 Santoro lancia l'intervista adAngelo Provenzano, figlio del boss della mafia considerato il "Capo dei capi". Provenzano jr. dichiara che "Falcone e Borsellino sono delle vittime da immolare all'altare della patria, vittime della violenza", ma, allo stesso tempo, lancia un appello sulle condizioni di salute del padre, detenuto nel carcere d Parma, e chiede per lui una perizia medica per accertare la precaria situazione neurologica dell'ex boss e fornirgli adeguata assistenza. 
Ingroia replica:
Tutto si può dire fuorché che lo Stato non stia rispettando i diritti civili anche di assassini come Bernardo Provenzano. Mi pare del tutto fuori luogo questa uscita. Davanti la telecamera è venuto fuori tutto il linguaggio della famiglia e della cultura mafiosa. La frase “la violenza chiama violenza” è rappresentativa della cultura della mafia
Anche Claudio Martelli commenta l'intervista del figlio del boss, e conclude: 
"La posizione che lui assume è sopra le parti, le istituzioni e la mafia. Si mette in una posizione superiore che secondo me sarà il nuovo volto della mafia".