venerdì 14 giugno 2013

Bnl (Bnp Paribas): sindacati contrari a rete esterna promotori

Bnl (Bnp Paribas): sindacati contrari a rete esterna promotori


ROMA (MF-DJ)--Le Organizzazioni Sindacali di Bnl (Gruppo Bnp Paribas),Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub e Uilca, ribadiscono "la ferma opposizione" al progetto di creazione di una rete esterna di promotori
finanziari.

Le sigle, si ricorda una nota, hanno gia' manifestato la propria opposizione al progetto "all'azienda durante il confronto sulla procedurarelativa alla riorganizzazione 2013-2015 conclusa con l'accordo del
febbraio 2013. "Nel valutare negativamente la decisione dell'Azienda di dare corso al progetto, considerandolo lesivo delle professionalita'interne esistenti, nonostante l'impegno assunto dalla stessa di rimandare a data da destinarsi qualsiasi iniziativa in tal senso e comunque non prima di un adeguato confronto sindacale", le organizzazioni sindacali"sottolineano come la posizione del sindacato sia contenuta in una dichiarazione a verbale inserita nell'accordo di chiusura della procedura"di riorganizzazione.

"Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub e Uilca confermano la ferma opposizione a qualsiasi progetto della Bnl che non consideri la possibilita' di sviluppo delle professionalita' interne, tenda ad individuare attivita' esterne all'azienda atte a creare anche forme di salario non contrattato, eviti il confronto con il sindacato", conclude la
nota.com/mur

giovedì 13 giugno 2013

IL TEAM GABANELLI FA BINGO

IL TEAM GABANELLI FA BINGO: I VERTICI DELLA MENARINI RINVIATI A GIUDIZIO

Il patron della Menarini avrebbe accumulato nei paradisi fiscali circa un miliardo di euro. Report ne aveva parlato in una sua inchiesta


Il patron della Menarini avrebbe accumulato nei paradisi fiscali circa un miliardo di euro. Report ne aveva parlato in una sua inchiesta
Tra le carte dell'inchiesta della Procura di Firenzeemergerebbero le prove di una gigantesca truffa allo Stato messa in atto dal 1984 da Alberto Aleotti, patron della Menarini, cioè la più importante azienda farmaceutica italiana. 

Come aveva sottolineato Report nell'inchiesta "Effetti collaterali" andata in onda il 28 aprile 2013, il principio attivo è il componente da cui dipende l'azione curativa di un medicinale. E alcuni di quelli lavorati nello stabilimento della Menarini de L'Aquila, Aleotti li ha comprati dalla farmaceutica americana Bristol-Myers Squibb e dalle giapponesi Meiji, Astra e Fujisawa, attraverso società di comodo create all'estero (sembrerebbe grazie all'aiuto di Roberto Verga). Poi Aleotti li ha rivenduti alla stessa Menarini ma a un costo maggiorato. 

Un meccanismo che avrebbe consentito di vendere i farmaci e farseli rimborsare dallo Stato a prezzi più alti del dovuto. Grazie a questo sistema, Aleotti avrebbe accumulato all'estero circa un miliardo di euro che poi ha scudato e lasciato in eredità a figli e nipoti. 

Mentre il patron della Menarini è fuori dal processo perché inabile, Lucia Aleotti è stata rinviata a giudizio con l'accusa di corruzione nei confronti dei senatore Cesare Cursi e con l'accusa di riciclaggio. Giovanni Aleotti, con l'accusa di riciclaggio. Pier Franco Riva, l'avvocato svizzero di Paolo Aleotti, e Roberto Verga, il titolare della Veco Group, hanno patteggiato la pena per riciclaggio. 

New York, Brutta avventura per due operai

New York,   Brutta avventura per due operai



New York, 12 giugno 2013 - Brutta avventura per due operai rimasti bloccati su una impalcatura in cima ad uno dei più alti grattacieli nel cuore di Manhattan, la Hearst Tower, alta 182 metri e con 46 piani. I vigili del fuoco dal tetto dell’edificio stanno tentando di mettere in salvo le due persone rimaste intrappolate dopo che l’impalcatura ha ceduto rompendosi al centro. Le strade circostanti l’edificio sono state chiuse al traffico.Le due persone rimaste intrappolate sono addetti di una ditta che si occupa della pulizie dei vetri dei grattacieli newyorchesi. L’Hearst Tower si trova all’altezza di Columbus Circle, a due passi dal Central Park. Non a caso una folla di curiosi, soprattutto turisti, si e’ radunata dietro le transenne messe da polizia e vigili del fuoco. Il salvataggio ‘ad alta quota’ viene seguito in diretta su tutte le principali tv americane. Soccorritori ed esperti stanno cercando anche di mettere in sicurezza l’impalcatura e scongiurare il pericolo di crollo.

RC AUTO

RC AUTO
Otto assicurazioni nel mirino dell'Antitrust



L'ipotesi è gravissima: ostacolo alla concorrenza. È stato notificato oggi a otto compagnie assicurative, Unipol Gruppo Finanziario, Fondiaria-SAI, Assicurazioni Generali, Allianz, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Società Cattolica di Assicurazione, Axa Assicurazioni, Groupama Assicurazioni il provvedimento con il quale l'Autorità garante del mercato ha formalmente comunicato l'avvio di un'indagine tesa a verificare se effettivamente se gli otto gruppi "abbiano posto in essere altrettante intese verticali finalizzate a ostacolare l'esercizio del plurimandato da parte degli agenti assicurativi, e idonee nel loro insieme a restringere la concorrenza". Le società interessate dal provvedimento rappresentano l'80% della raccolta premi nel ramo danni e nella Rc auto. Tutto nasce da un esposto degli agenti. Al centro dell'istruttoria, avviata alla luce di alcune segnalazioni presentate dallo Sna, il sindacato nazionale agenti, le clausole contenute nei contratti di agenzia stipulati dalle otto società. Secondo l'Antitrust le clausole contenute nei contratti di agenzia e relativi allegati delle compagnie parti del presente procedimento, potrebbero "costituire obblighi di non concorrenza, diretti o indiretti, potenzialmente idonei a imporre di fatto agli agenti di non vendere prodotti assicurativi in concorrenza con quelli oggetto del contratto di agenzia". Ostacolato il plurimandato. Secondo l'Autorità, le disposizioni contenute nei rapporti contrattuali tra le otto imprese e le rispettive reti agenziali potrebbero determinare restrizioni verticali alla concorrenza, ostacolando o addirittura impedendo la diffusione di reti di agenzie in plurimandato: verrebbe così evitato il rischio di un effettivo confronto competitivo tra le compagnie nei mercati assicurativi danni, tra i quali in particolare il mercato Rc auto. Le possibili restrizioni verticali dei contratti di agenzia potrebbero inoltre agevolare comportamenti collusivi tra le imprese di assicurazioni interessate dal procedimento. L'istruttoria dovrà concludersi entro il 30 giugno 2014.

mercoledì 12 giugno 2013

Disastro ambientale a Gela

Disastro ambientale a Gela



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"Gela 04 giugno 2013: nel fiume di Gela migliaia di litri di petrolio. Il fattaccio è da attribuire alla rottura di una valvola dell'impianto topping 1 della Raffineria di Gela, si dovrebbero essere attivati sensori e marchingegni altamente tecnologici per evitare il disastro ambientale, ma non hanno funzionato. L'allarme non è partito dalla raffineria, dalla Capitaneria, né da addetti alla sicurezza ambientale e cittadina, l'allarme è stato lanciato dai CITTADINI che hanno notato l'enorme macchia di petrolio sul canale della Raffineria, sul fiume di Gela e sul mare, mentre una parte di greggio risaliva le sponde del fiume verso l'entroterra. Tutto ciò si aggiunge ad un altro disastro ambientale provocato dalla rottura della conduttura che porta il greggio dai pozzi di Giuarone (GELA) alla raffineria (non è dato sapere quante tonnellate di petrolio in questa zona sono state versate nei campi di carciofeti e frumento). Una trentina di persone si sono ritrovate davanti il palazzo di vetro della raffineria e pacificamente hanno deciso di occupare il prato verde di fronte l'entrata. Mentre i cittadini venivano a conoscenza dei sit in grazie ai social network, i media, il sindaco e i Consiglieri comunali, sindacalisti, dipendenti eni e consiglieri comunali, tutti compatti a sminuire ed a insabbiare tutto l'accaduto." Giuseppe Lo Monaco, M5S Gela

Turchia: un Poliziotto spara in testa a un manifestante e fugge

Video shock Turchia: un Poliziotto spara in testa a un manifestante e fugge

Un video uscito soltanto poche ore fa, inerente al primo giorno della protesta scoppiata ad Ankara — più specificamente nel quartiere commerciale di Kızılay — che prosegue da oltre 10 giorni. Proprio qui, un poliziotto in tenuta antisommossa, dopo essersi scagliato su un gruppo di circa 20 manifestanti con bandiere e striscioni, si è sentito messo alle strette. Così, ha estratto la pistola d’ordinanza e ha iniziato a sparare, a mo’ di avvertimento, verso l’alto. Nel frattempo però, veniva colpito un manifestante. A giudicare dalle immagini, non dallo stesso poliziotto che era lì, invischiato nella ressa, ma probabilmente da un agente lontano. Che, visto il collega in difficoltà, ha pensato bene di sparare a caso nella folla ad altezza d’uomo. Il poliziotto al centro della bagarre, subito dopo gli spari, è fuggito.
La vittima si chiama Ethem Sarısülük, un lavoratore di 27 anni. E’ stato colpito alla testa e si è accasciato a terra. I suoi compagni hanno sventolato bandiere bianche perché fosse soccorso nell’immediato. Fonti turche parlano di morte cerebrale, ma il suo legale ha fin ora smentito. Sarebbe la quinta vittima della repressione — telecomandate dal Primo Ministro Erdogan — che stanno letteralmente insanguinando la protesta in Turchia.
Un pubblico ministero si è già rivolto alle forze di polizia perché fosse fatto il nome dell’uomo che ha aperto il fuoco. Al momento, secondo il Partito Comunista Turco, non è ancora arrivata una risposta. Rimaniamo in attesa di nuovi aggiornamenti, di cui vi informeremo ora per ora.

Interniamo la Biancofiore,come fa ad essere sottosegretario al governo??

LA BIANCOFIORE: "SILVIO PATRIMONIO DELL'UMANITÀ"

"Penso che non ci sia uomo pari a lui nella storia da molto tempo"


biancofiore2.JPGAgenzia Asca di pochi minuti fa. L'onorevole e sottosegretario Pdl Michaela Biancofiore ha dichiarato quanto segue:

"Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell'Unesco, ma anche dell'Italia e di tutti gli italiani. Purtroppo non si può fare. Io, piuttosto che il Berlusconismo, credo sia da candidare direttamente Berlusconi perché penso che non ci sia uomo pari a lui nella storia da molto tempo. Berlusconi è un patrimonio soprattutto dell'Italia, che l'Italia stessa e gli italiani dovrebbero preservare qualora succeda qualcosa di grave. Credo assolutamente che Berlusconi sia anche un patrimonio mondiale, molto più apprezzato all'estero di quanto in Italia vogliano far credere sempre i cosiddetti giornali e salotti politically correct".