martedì 10 aprile 2012

Lega/ finalmente il trota ha capito

RENZO BOSSI SI DIMETTE. CALDEROLI: 'AUSPICABILI QUELLE DI ROSY MAURO'

di Teodoro Fulgione
ROMA - Renzo Bossi si dimette da consigliere regionale della Lombardia. L'annuncio arriva davanti alle telecamere per "dare l'esempio", dice, e per provare a calmare l'ira della base leghista. Il 'trota' così fa un passo indietro e passa il cerino a Rosy Mauro che però prova a resistere fino all'ultimo. Le pressioni affinché lasci la vicepresidenza del Senato sono pesantissime. Anche all'interno della Lega le si chiede di farsi da parte: "Aiuterebbero il partito", sintetizza laconicamente Roberto Calderoli. Sulla 'nera' Umberto Bossi glissa ("poi vediamo"), plaude però al figlio. "Ha fatto bene", dice. Ma poi l'affetto paterno fa sfuggire al Senatur, quasi a giustificarlo, che "erano due mesi che Renzo diceva che era stufo di stare in Regione". L'inchiesta sui fondi della Lega Nord sta spazzando via la classe dirigente del movimento, 'cerchisti' in primis. Il partito prova a reagire, dimostrando che si sta facendo pulizia.
''Ritorno tra i ranghi per evitare che a pagare le conseguenze dell'attacco incrociato sia l'intero movimento e soprattutto mio padre... . Ho la tranquillita' di chi sa che non ha mai fatto nulla di quello che e' stato riportato dai media'' spiega Renzo Bossi in una lettera aperta ai militanti della Lega pubblicata da Brescia Oggi.
A Bergamo c'é la manifestazione dell'Orgoglio Padano ed il Carroccio rischia di arrivarci a pezzi. Forse per questo sono arrivate le dimissioni di Renzo, la cui immagine è stata ulteriormente offuscata dalle rivelazioni scandalistiche del suo autista. "Sono sereno e ho fiducia nella magistratura - si difende il 'trota' in tv - So cosa ho fatto e soprattutto cosa non ho fatto. Io non sono indagato, ma credo sia giusto e opportuno fare un passo indietro per il movimento". Quel passo che in tanti attendono da Rosy Mauro. "Aiuterebbero - ammette Calderoli - Vale lo stesso ragionamento che ha fatto Renzo Bossi. E' un gesto di responsabilità, difficile, ma che aiuta il movimento a superare una fase del genere". Non sono soltanto le inchieste giudiziarie a preoccupare i 'lumbard'. Il futuro della Lega deve fare i conti con le fratture interne. Non ci sono più soltanto i 'maroniani' contro i 'cerchisti'; c'é la volontà di contare di più nel partito da parte dei veneti. Il segretario della Liga Veneta Gian Paolo Gobbo torna ad avanzare una candidatura di Luca Zaia alla guida del partito, ma il governatore, pur ringraziando, declina l'invito.
Quantomeno per ora. D'altronde il congresso è lontano e fino all'autunno cambieranno molte cose. Ci sono anche aperti scambi di accuse anche tra esponenti di partito: lo 'sceriffo' Giancarlo Gentilini attacca il senatore Piergiorgio Stiffoni; a Brescia si punta sulle dimissione dell'assessore regionale Monica Rizzi; mentre si rischia la chiusura di più di qualche sezione. Insomma, il partito è in subbuglio. Calderoli, che ai tempi del governo Berlusconi era stato soprannominato 'il mediatore', prova a zittire le voci di dissidi interni al Carroccio tra Bossi e Maroni: "La stampa - afferma - ha riportato in contrapposizione le loro parole" sulla necessità di pulizia interna al partito (l'ex ministro su facebook invoca pulizia, il senatur spiega che c'é già chi la sta facendo). In realtà - conclude - hanno detto la stessa cosa". La prova del fuoco sarà la manifestazione di domani a Bergamo. In mattinata si riunisce per la prima volta il 'triumvirato' Maroni-Calderoli-Dal Lago: sul tavolo non ci sono le espulsioni (le può fare soltanto la segreteria nazionale): si organizzerà il lavoro, anche quello di pulizia, per il futuro. Chissà se basterà ai Giovani Padani che domani arriveranno armati di 'scope'. E chissà se Umberto Bossi ci sarà.

lunedì 9 aprile 2012

Napolitano e Monti denunciati per attentato contro l’integrità e l’indipendenza dello Stato (e altri 7 reati)



Napolitano e Monti denunciati per attentato contro l’integrità e l’indipendenza dello Stato (e altri 7 reati)

La notizia è di quelle che fanno saltare sulla sedia. Un avvocato di Cagliari, Paola Musu, ha sporto formaledenuncia nei confronti di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, tutti i ministri e tutti i membri del parlamento. 
I reati ravvisabili, come si legge nel documento protocollato e presentato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari, sono: 
- attentato contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato;
- associazioni sovversive; 
- attentato contro la Costituzione dello Stato;
- usurpazione di potere politico;
- attentato contro gli organi costituzionali;
- attentato contro i diritti politici del cittadino;
- cospirazione politica mediante accordo;
- cospirazione politica mediante associazione;
La denuncia è scattata a seguito delle vicende degli ultimi mesi, conseguenza della crisi economica e del diktat della Bce che hanno "suggerito" al Presidente della Repubblica la formazione di un nuovo governo, cosidetto "tecnico", a guida di Mario Monti. Un governo non legittimato dal voto popolare. Di ciò si è molto discusso, ma nessuno finora si era spinto così in là da sporgere una denuncia formale impugnando la Costituzione e il Codice Penale.
La prima violazione, secondo l'avvocato Paola Musu, sarebbe all'articolo 1 della Costituzione: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
La denuncia continua: "Contenuto essenziale della sovranità di un popolo è dato dalla propria sovranità in materia di politica monetaria, economica e fiscale: è con essa, ed attraverso i suoi strumenti, che un popolo determina le sue sorti. Svuotare un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva dalla facoltà e dal potere di determinare il proprio destino ed il proprio stesso "essere", compromettendone la sua stessa esistenza".
La sovranità monetaria oggi non appartiene più al popolo italiano, ma effettivamente alla Banca Centrale Europea che ha dettato, negli ultimi mesi, le politiche economiche del Governo Monti. 
Sotto, il testo integrale della denuncia di Paola Musu, che finora ha trovato il sostegno del giornalista Paolo Barnardtra i principali divulgatori della Modern Money Teory e impegnato contro quello che non esita a definire un Golpe Finanziario.









Che dite ha ragione??l'Italia e il rischio di un "colpo di stato"


DALLA CINA/ Lao Xi: l'Italia e il rischio di un "colpo di stato"

lunedì 9 aprile 2012
DALLA CINA/ Lao Xi: l'Italia e il rischio di un colpo di statoMario Monti (Infophoto)

Caro direttore,
la democrazia, o la politica (anche dittatoriale), ha bisogno di una premessa etica: che chi è al potere pensi pure al suo interesse personale (la ricerca del suo potere è infatti una molla senza cui nessun leader farebbe il leader), ma anche un bene pubblico. Se i gruppi di potere si mettono d’accordo solo nello spartire il denaro dei cittadini minori e non pensano al bene comune, si torna a una forma di neo-feudalesimo.
Questa sembra situazione in Italia con Lega di Bossi. La vicenda per cui Bossi appare implicato, di uso privato di fondi del partito, se confermata, mostra che il leader leghista innalzava la bandiera anti meridionale, contro “Roma ladrona”, ma peccava di coerenza.

Tale vicenda diventa però quasi solo lo specchio estremo di quello che avviene tra i politici italiani incapaci di fare le riforme necessarie al paese. Mario Monti è stato chiamato a farle al posto loro, ma le forze politiche sembrano impedirglielo ora che il pericolo estremo è solo un attimo più lontano, nel timore di perdere voti.
Intanto però la crisi non è finita, non si è nemmeno placata, è solo mitigata un po’ la sua furia. I mercati mondiali chiedono sicurezza politica a lungo termine, perché le riforme di Monti necessitano tempo, e temono che Monti sia solo una specie di estate di San Martino, una breve parentesi di caldo prima del ritorno di un gelido inverno.

Visto l’assetto costituzionale dell’Italia, i partiti dovrebbero muoversi per approvare le riforme necessarie, quasi come una nuova costituente che affronti i tanti problemi sistemici, non solo di finanza pubblica, del Paese. Però, vista la guerra per bande che imperversa nel Paese sembra improbabile che ciò avvenga. Né le elezioni del prossimo anno sembrano dare una prospettiva chiara di cosa vogliano fare i partiti.

D’altro canto, la Germania vuole contribuire a fissare le regole del gioco, ma non vuole dare il potere a Bruxelles di muoversi verso una più significativa unità politica, né, vista la sua storia, vuole prendersi le responsabilità di guidare l’Europa davvero.
Per un investitore, straniero ma anche italiano, quindi l’Italia non ha prospettive a medio e lungo termine, e il governo Monti pare sempre più solo un tampone temporaneo, perché di più non può essere.

Quindi?

L’incapacità dei partiti di agire e gli ostacoli creati al governo dei tecnici di muoversi crea una paralisi intollerabile per il Paese e mette l’Italia davanti alla prospettiva di un colpo di stato.
Infatti, o si dà potere e tempo a Monti di fare le riforme necessarie, o è il caso che le facciano i partiti. Nella terza ipotesi il sistema Italia crolla in una nuova spirale di crescita folle degli interessi con il rischio di un colpo di stato compiuto da forze interne o straniere. 
Già Monti è stato imposto di fatto da fuori, ma si è trattata di una soluzione “morbida”. Altre soluzioni potrebbero non esserlo altrettanto. Che il mondo decida in tale senso o meno, è un problema reale. 
Sembra incredibile, ma è così: il mondo può permettersi il lusso di un’Italia che innesta una nuova crisi dell’euro e poi del sistema finanziario mondiale? 

Pensiamoci un attimo, l’ordine economico italiano è più importante e delicato per il mondo in questo momento del programma nucleare iraniano o dei missili balistici del Nord Corea. E se gli israeliani bombardano Teheran per la bomba, ci si può aspettare paracadutisti più o meno virtuali a Montecitorio.

Il fascismo, come raccontano gli storici, nasceva da un problema di caos oggettivo, e di sbandamento delle istituzioni. Allora c’era il re oggi c’è la Germania, la Francia o gli Usa. Se l'Italia fosse stata meno grande in termini di Pil sarebbe già fallita come la Grecia e l'Argentina e nessuno avrebbe versato una lacrima.

L'uso del fuoco risale a un milione di anni fa


L'uso del fuoco risale a un milione di anni fa

L'uso del fuoco risale a un milione di anni fa
© AFP

L'era del fuoco sarebbe cominciata molto prima di quanto fino a ora stimato.
Secondo una recente scoperta di un gruppo di ricercatori internazionali, guidato da Michael Chazan, co-direttore degli scavi e dell'Archaeology Centre dell' Università di Toronto, e Liora Kolska Horwitz della Hebrew University di Gerusalemme, il primo cuoco forse era unHomo erectus vissuto ben un milione di anni fa, se non di più.
Fino a ora gli antropologi non erano concordi sul momento in cui i nostri antenati scoprirono come produrre scintille per accendere un fuoco per cuocere i cibi e riscaldarsi. Tracce di queste attività sono state ritrovate in Africa, Asia ed Europa, ma secondo i primi rilevamenti (alcuni contenitori carbonizzati in Israele) la presenza del fuoco era attestata tra 700.000 e 800.000 anni fa. A conferma di questa collocazione sull'asse temporale, nel 2004, l'Università di Gerusalemme portò alla luce a Gesher Benot Ya’aqov, in Israele, i resti di fuochi risalenti a 790.000 anni fa.
Le tracce che invece sono state scoperte in Sudafrica, nella caverna di Wonderwerk, insieme ai resti vegetali inceneriti, frammenti di ossa carbonizzate e resti di strumenti in pietra, dimostrano che gli antenati dell'uomo usavano il fuoco e sapevano controllarlo 300.000 anni prima di quanto immaginato finora. I reperti sono stati analizzati con la tecnica della microspettroscopia a infrarossi e hanno dimostrato che i materiali sembrano essere stati bruciati sul posto anziché essere stati trasportati nella caverna dal vento o dall'acqua. La brace ottenuta bruciando erbe, ramoscelli e foglie potrebbe essere stata utilizzata per cuocere il cibo, probabilmente carne, come suggeriscono i resti delle ossa trovati nelle vicinanze.
Ma non è tutto. All'interno della Wonderwerk Cave, che fu occupata da ominidi, sarebbero stati trovati dei resti che potrebbero risalire a fuochi ancora più antichi, databili anche a 1,7 milioni di anni fa.

Nigeria. Basta la violenza religiosa basta

NIGERIA, ALMENO VENTI MORTI IN ATTENTATO DAVANTI A CHIESA

Ancora una strage di cristiani in Nigeria. E proprio nel giorno di Pasqua. Almeno venti persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite in seguito all'esplosione di uno o due ordigni vicino a una chiesa a Kaduna, nel nord del gigante petrolifero africano. ''Le bombe - secondo un soccorritore - erano state nascoste in due automezzi e sono scoppiate proprio davanti alla chiesa''. Tant'e' che la maggior parte delle vittime sono conducenti di moto-taxi che aspettavano la fine della messa per portare a casa i fedeli. La dinamica dell'attentato pero' non e' stata del tutto chiarita.

Secondo un poliziotto, un kamikaze a bordo di un'auto imbottita di esplosivo e' stato fermato a un posto di blocco mentre si avvicinava a una chiesa. Ha quindi fatto retromarcia e si e' diretto verso un altro edificio religioso, facendosi infine saltare in aria davanti a un albergo. Molti veicoli sono stati completamente distrutti e finora non e' stato accertato se avessero altro esplosivo a bordo. Resta il fatto che, nonostante le rigide misure di sicurezza adottate da esercito e polizia nigeriani proprio in vista delle festivita' pasquali, un'altra strage e' stata compiuta.

E cio' proprio mentre papa Benedetto XVI condannava ''i sanguinosi attentati terroristici'' compiuti contro i cristiani in numerosi Paesi, tra cui proprio la Nigeria, Paese di 160 milioni di abitanti suddivisi in misura uguale tra musulmani e cristiani. L'attentato non e' stato finora rivendicato. E' convinzione generale tuttavia che si sia trattato dell'ennesimo attacco del gruppo integralista islamico Boko Haram che gia' a Natale dell'anno scorso aveva compiuto una serie di attacchi: il piu' sanguinoso fece 44 morti in una chiesa della capitale federale Abuja.

In serata una bomba e' esplosa nella citta' di Jos, causando un numero imprecisato di feriti. Un portavoce dell'Ente nazionale per le situazioni di emergenza (Nema), Yushau Shuaib, ha detto che i soccorritori hanno cominciato ad evacuare i feriti, il cui numero non e' stato precisato.

Lega/ cerchio magico atto tribale

BOSSI: PULIZIA IN ATTO. MARONI: STOP CERCHI MAGICI

di Maurizio Lucchi
MILANO - "Mi sono rotto di cerchi magici". Anche oggi, giorno di festa, Roberto Maroni non rinuncia, nel suo sito su facebook, alla polemica contro gli avversari interni, come un generale che non rinuncia ad incalzare un nemico in rotta. E mentre ribadisce, come in un mantra, 'pulizia, pulizia, pulizia', rispondendo ai suoi amici di sito li invita al meeting in programma martedì sera a Bergamo, a quella serata dell'orgoglio padano che è diventato in queste ore un appuntamento carico di attese.
"Venite martedì sera a Bergamo e avrete le riposte. Oggi è Pasqua - scrive Maroni - e la colomba (della pace) va bene, ma solo fino a domani. Pulizia, pulizia, pulizia, mi sono francamente rotto di cerchi magici e Culi nudi!!!". L'ultimo riferimento è alla canzone 'Kooly Noody' (parole in finto inglese, ma vale l'assonanza italiana) incisa tempo fa da Pier Mascogiuri, ex guardia del corpo di Rosi Mauro. E sempre rispondendo ad un post Maroni spiega che "vanno espulsi quelli che hanno usato i soldi della Lega (e quindi dei militanti) per fini personali". Ecco sul tema della richiesta di espulsioni, ce ne è per tutti i gusti. Lo spiega all'ANSA Matteo Salvini.
"Ne stanno arrivando da sezioni di ogni provincia del nord". "Martedì sera a Bergamo ci saranno un sacco di persone e tutti aspettano segnali forti, dimissioni o espulsioni di chi ha sbagliato. Verrà un sacco di gente - spiega - da tutto il nord, militanti, amministratori locali e sindaci, tutta gente che è pronta a ripartire da mercoledì mattina con l'azione politica. Speriamo che ci sia posto per tutti, volevamo trovare qualcosa di più grande ma con la Pasqua di mezzo abbiamo rimediato la Fiera che ha cinquemila posti. Ma martedì sera ci aspettiamo segnali di forti di cambiamento". 'E vuol saperne una - conclude Salvini - tanto per dire quanto e'strana la Lega? C'é già chi riparte anche senza segnali: mi hanno appena detto che abbiamo 15 nuovi iscritti, tutta gente che si è presentata in sede a Milano!". E Bossi, intanto, stamani è andato, nella massima riservatezza, ad una funzione religiosa pasquale in una piccola chiesa a Varese. Poi ha fatto rientro a casa, a Gemonio, all'ora di pranzo per passare la festività tra le mura domestiche.

domenica 8 aprile 2012

Napoli ..sei tanto bella perchè ti succede questo??

MUORE IN OSPEDALE A NAPOLI: '6 ORE IN PRONTO SOCCORSO'

NAPOLI - Lasciata oltre sei ore nel pronto soccorso senza avere assistenza adeguata, nonostante dolori lancinanti, e poi morta, per arresto cardiaco, in un'altra struttura ospedaliera di Napoli dove era giunta in condizioni ormai gravissime. Questa la denuncia dei familiari di Claudia D'Aniello, morta il 3 aprile scorso a 41 anni, per i "forti dubbi sull'operato dei sanitari". La denuncia-querela è stata presentata al commissariato Vasto-Arenaccia per ravvisare "tutti i reati che la competente A.G. possa ravvisare a carico dei diversi medici intervenuti nella triste vicenda".
Una vicenda complessa, che nell'ultima drammatica fase si svolge nelle prime ore del mattino del 3 aprile scorso quando Claudia D'Aniello, in cura chemioterapica successiva all'asportazione di un tumore al seno, dopo un malore viene portata al pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli in via Manzoni a Napoli.
Qui, secondo i familiari, viene lasciata per oltre sei ore su una barella, durante le quali le viene diagnosticata una colica renale e somministrati solo antidolorifici e morfina. I dolori però non cessano e, dopo una visita ginecologica, alle 8 del mattino, le viene prescritta una eco-addome urgente, Ma, secondo quanto denunciato, fino alle 11, nonostante i fortissimi dolori e Ie tante insistenze dei familiari l'esame diagnostico non viene eseguito, sostenendo che il radiologo, più volte sollecitato dagli infermiere di turno "era in riunione", Le viene praticato "solo un prelievo del sangue, i cui risultati non furono forniti".
Ad oltre sei ore dall'arrivo al pronto soccorso, i familiari decidono quindi di portare la donna all'ospedale Pascale. Qui, d'urgenza le vengono praticati una serie di esami, da quali emerge la presenza di liquido nell'addome, di causa sconosciuta, nonché un bassissimo livello di globuli bianchi che, a detta dei medici, impediva un immediato intervento. La donna viene ricoverata in terapia intensiva e dopo un miglioramento che sembra poter preludere alla possibilità di intervenire chirurgicamente, in serata i familiari vengono avvertiti che le condizioni sono peggiorate e all'arrivo in ospedale apprendono del decesso della congiunta per arresto cardiaco. Nella denuncia é stato chiesto il sequestro della salma.
I familiari di Claudia D'Aniello, che lascia quattro figli, evidenziano nella denuncia che la donna dopo aver iniziato il 21 marzo scorso la chemioterapia all'ospedale Pascale, per un recente intervento di asportazione di un tumore aveva cominciato ad avvertire un forte malessere generale, valutato dal medico curante come effetto collaterale della cura e per il quale le erano stati prescritti antidolorifici. I dolori si erano però fatti sempre più forti fino a quando, il 3 aprile, è stata poi portata al pronto soccorso. Da qui la sequela di eventi che hanno portato alla morte della donna sulla quale ora dovrà fare chiarezza la procura di Napoli. "Mia sorella urlava dal dolore e non capivamo perché non si potesse fare una semplice indagine radiologica che avrebbe scoperto cosa stava accadendo e forse l'avrebbe salvata". Così Guglielmo D'Aniello, fratello di Claudia. "Vogliamo sapere cosa è successo - aggiunge -, perché mia sorella non è stata portata in radiologia. Mi dicevano 'ora la portiamo' ma restava lì a urlare. Le hanno dato ogni tipo di antidolorifico fino alla morfina. Alle 11, dopo sei ore, quando mi hanno detto che il radiologo era in una riunione, ho deciso di portarla via. Ma era troppo tardi".