lunedì 5 novembre 2012

One Life, l'incredibile spettacolo della vita Animali e altre meraviglie in docu Bbc Earth che arriva in sala


One Life, l'incredibile spettacolo della vita

Animali e altre meraviglie in docu Bbc Earth che arriva in sala



Quattro anni di lavoro, location nei luoghi piu' impervi di tutti i continenti, tremila giorni di set, tecniche di ripresa all'avanguardia per emozionare il pubblico alla vita, alla natura e agli animali. E' One Life, il film documentario di Bbc Earth Films, che il 19 e 21 novembre arriva in sala in Italia distribuito da Dnc con Qmi.
L'amore, la ricerca di cibo, la lotta per la sopravvivenza, la cura dei piccoli: tutto quello che ci sembra noto, per averlo visto in tv in tanti documentari proprio Bbc, e' ora sul grande schermo e con la qualita' Hd decuplicato, con un risultato che non lascera' indifferenti.
Sostenuto dal Wwf, con Mario Biondi voce narrante (nell'originale e' lo 007 Daniel Craig), Tessa Gelisio come testimonial, One Life cattura i momenti cruciali della vita degli animali con sequenze toccanti. E' una celebrazione della vita, anche a costo di essere brutali, quell'insieme di immagini e di storie con esseri paurosi, eroici, teneri. A realizzarlo sono stati Mike Gunton e Martha Holmes, veterani della documentaristica naturalista, che hanno selezionato immagini tra le oltre 10.000 ore di riprese.
Si vedranno, tra i tanti, la foca nel mare di Ross in Antartide che protegge il suo piccolo appena nato, la scimmia delle nevi in Giappone, la rane punta di freccia in Costa Rica, il gorilla in Congo, l'elefante africano in Kenia, la formica taglia foglia in Argentina, l'avvoltoio barbuto in Etiopia, la scimmia cappuccino in Brasile, lo stambecco in Israele, il camaleonte in Madagascar, il ghepardo in Kenia, il drago di Komodo in Indonesia, il Toporagno elefante in Kenia, il polpo gigante in Oregon. 

Viminale, si è dimesso il vicecapo della polizia accusato dal "corvo"


Viminale, si è dimesso il vicecapo della polizia accusato dal "corvo"



Sulla vicenda sta indagando la procura di Roma, che potrebbe nei prossimi giorni ascoltare Izzo e il prefetto Giuseppe Maddalena, ex responsabile della direzione tecnico logistica del Ministero degli Interni, entrambi citati nell'esposto del "corvo" da cui è partita l'inchiesta. A difesa del vicecapo, però, si è schierata anche Anna Maria Cancellieri: "Non si condanna un uomo per un esposto anonimo o per delle parole", ha detto il ministro, "È importante quello che dirà la magistratura e che diranno i riscontri interni che stiamo facendo".

La politica come volontà e rappresentazione

La politica come volontà e rappresentazione.


La politica non è realtà, è rappresentazione. Perdonate l’apertura molto schopenhaueriana, ma ciò che vorrei sottolineare in queste prime righe è che il ruolo (teorico) del Parlamento è quello di sintetizzare il pensiero di un abbondante mezzo centinaio milioni di persone in poche centinaia rappresentanti. Buon politico è colui che riesce ad incarnare contemporaneamente la prospettiva e le aspettative di un grande numero di cittadini, politico malizioso (anch’egli bravo, ma i un altro senso) è invece quello che riesce a dire ai cittadini cosa devono pensare e, poi ottenere voti su quegli stessi princìpi.

Indipendentemente da quale tecnica venga utilizzata (argomento interessante, ma che non tratterò ora), la caratteristica che un sistema parlamentare deve raggiungere per funzionare è la perfetta similitudine tra Parlamento e società civile, in cui il termine simile deve essere inteso in modo propriamente matematico-geometrico, ovvero come l’uguaglianza dei rapporti tra le parti dei due oggetti presi in esame.
Quando questa similitudine sussiste, incominciano i problemi. Se analizziamo i dati delle recenti elezioni siciliane, per esempio, ci viene spontanea una domanda: a parte l’astensione degli elettori mafiosi o simpatizzanti di Cosa Nostra -dato sul quale non mi azzardo a fare stime di grandezza-, chi non è andato a votare? La mia impressione è che la delusione da mala-politica non basti a spiegare il 19% e più di elettori in meno rispetto alla scorsa edizione (66,68%, contro il 47,42%), soprattutto considerando che il Movimento 5 Stelle, spiaggia dei delusi per eccellenza, ha raggiunto il 18.

Probabilmente mi sbaglio, ma credo che quell’abbondante 19%, sia costituito solo da un 1-2% da delusi dalla politica che hanno deciso di non votare nessuno, nemmeno il M5S; la maggioranza di questi, tenendo conto del discorso di apertura, credo non abbia votato a causa di alcuni vuoti, alcune mancanze, in quel rapporto di necessaria similitudine tra cittadini e rappresentanti. Ma cosa manca? Di quali idee politiche non esiste il corrispettivo votabile nella classe dirigente? I vuoti maggiori, in questo senso, sono due (e sono anche i luoghi politici in cui si stanno muovendo più cose negli ultimi giorni).

Da una parte, a sinistra, c’è un buco ideo-logico tra il Movimento 5 Stelle e l’asse Pd-Sel: manca, ad esempio, una forza potentemente di sinistra (ma post-comunista) che si opponga frontalmente al blairismo del Pd ma che, contemporaneamente, si proponga come forza costruttiva e propositiva prendendo le distanze da Grillo e soci; unitamente all’Italia dei Valori, una forza di questo tipo potrebbe raggiungere il 3-4% degli italiani. Dalla parte opposta, a destra, non c’è un vero e proprio vuoto, ma manca un polo moderato credibile e post-berlusconiano che sia in grado di proporsi al posto di Monti correggendone il tiro (o per lo meno promettendo di farlo in campagna elettorale), ma senza avere la necessità di osteggiarne l’opera per partito preso (e senza esserne necessariamente dipendente come Casini). Questa grande forza rappresentante ha un corrispettivo reale intorno al 14-15% dei suffragi, che sommati ai 3-4% di cui sopra e ai “delusissimi” fanno 18-19%, relegando il voto “mafioso” al restante 0,5%. Mi pare verosimile.

Dal lato sinistro, come ho anticipato, è l’Italia dei Valori a dover prendere l’iniziativa, perché è l’unica forza in quella zona desolata e, ormai fuori dalla “coalizione vastese”, è a rischio per lo sbarramento (ma ci sono uno o due punti percentuale da giocarsi). Le vie possibili sono diverse e passano tutte, ovviamente, da quello che deciderà di fare Antonio Di Pietro, centro delle attenzioni nell’ultima settimana: al di là del fato che ha dichiarato di voler «collaborare con Grillo», rimarrà nel partito che ha fondato, o se ne staccherà per creare un nuovo movimento personale? Se rimarrà, ci sarà una scissione -magari guidata da Donadi- per portare parte dell’Italia dei Valori dentro il Centrosinistra di Pd e Sel senza l’Antonio nazionale? Oppure l’Idv resterà dov’è e cercherà solo di allargare i suoi orizzonti facendo da ponte tra il Centrosinistra e i Cinque Stelle e/o diventando polo aggregativo per nuovo formazioni? Io credo che, alla fine, i Radicali andranno ad unirsi al Centrosinistra, ma gli operai delusi dal montismo (magari vicini alla Fiom) e gli universitari della sinistra radicale, soprattutto in grandi città come Milano, Napoli e Roma, rappresenterebbero dei buoni alleati per l’ex PM (soprattutto se uniti in movimenti nuovi in cui potrebbe confluire l’esperienza di qualche Comunista Italiano, ex Rifondazione e simili), il cui partito ha un baricentro troppo spostato sulla questione giustizia per essere anche espressione di certe categorie.

A destra, invece, il gioco che si configura è molto delicato, e sembrerebbe essere un superamento di Berlusconi da parte del Pdl tramite le primarie per trovare un nuovo candidato-segretario e, contemporaneamente, attraverso un riavvicinamento a Monti (che sarebbe inteso come segno di responsabilità e di distacco dalla vecchia matrice populista). Facendo questo, però, è fondamentale tenere rapporti di non-ostilità con Berlusconi, in modo che il 10-12% di voti che questi, per natura, si porta dietro possano essere indirizzati dentro il nuovo Pdl moderato che, a questo punto, il Cavaliere potrebbe davvero appoggiare dall’esterno. Con le scuse di ieri per la mancata rivoluzione liberale (osteggiata dalla crisi) e il riavvicinamento ad Alfano, la direzione sembrerebbe questa, ma la partita è ancora aperta, da tutte e due le parti.

venerdì 2 novembre 2012

Enti locali, Governo ancora sotto Sì emendamento Lega su Equitalia


Enti locali, Governo ancora sotto Sì emendamento Lega su Equitalia


(Adnkronos)

Roma - (Adnkronos/Ign) - Il via libera durante l'esame del decreto in Commissione Bilancio della Camera. Dal Carroccio spiegano: "I Comuni e gli Enti locali potranno revocare a Equitalia e alle società partecipate la gestione della riscossione dei tributi". In precedenza era passato un emendamento di Simonetta Rubinato (Pd) che cancella le penali per l'estinzione anticipata dei prestiti ai comuni

Incidente ferroviario:esame scatola nera

Incidente ferroviario:esame scatola nera

Consulenti dovranno presentare relazione su cause entro 2 mesi

 
BRINDISI, 2 NOV - La procura di Brindisi ha disposto una perizia, che e' in corso, per l'estrazione e la valutazione dei dati della scatola nera del treno Freccia Argento 9351, Roma - Lecce, che il 24 settembre si e' schiantato contro un tir, all'altezza del passaggio a livello che si trova a Cisternino (Brindisi), provocando la morte del macchinista, Giuseppe Campanella, di 50 anni. Con l'accusa di disastro ferroviario e omicidio colposo e' in carcere Ionut Cociabab, di 26 anni, romeno, conducente del tir.
 


Putin come 'Gangnam style' su web,Opposizione lancia concorso facendo il verso alla hit coreana

Putin come 'Gangnam style' su web
Opposizione lancia concorso facendo il verso alla hit coreana
 
 
 
MOSCA, 2 NOV - Dopo il segretario Onu Ban Ki-Moon, anche Vladimir Putin e Dmitri Medvedev, davanti al Cremlino, ballano il Gangnam Style, la pop hit sudcoreana che spopola nel mondo. E' ''Oppa Putin Style'', un video animato con cui Demokratia 2, nuova piattaforma Internet dell'opposizione russa, a inizi ottobre ha lanciato un concorso di video, foto, t-shirt con protagonisti ''gli eroi della democrazia''.
Insieme a Putin, ovviamente, nel video compare il suo maggiore avversario, il blogger anti corruzione Alexei Navalni. Che alle spalle di presidente e premier russo scappa inseguito da tre agenti antisommossa. Sullo sfondo personaggi tipici dell'era putiniana: un astronauta, un militare, un poliziotto, un riccone, un funzionario con "auto blu", il nazionalista Vladimir Zhirinovsky. Ma anche un pioniere sovietico, il miliardario Mikhail Prohorov e la popstar Madonna, che si è schierata con la band anti-Putin Pussy Riot.

giovedì 1 novembre 2012

Grillo in soccorso a Di Pietro «L'uomo giusto per il Quirinale»


Grillo in soccorso a Di Pietro
«L'uomo giusto per il Quirinale»

Il comico: «È uomo onesto, è l'unico che si è opposto al berlusconismo»




«È l'unico in Parlamento che si è opposto in tutti questi anni al Berlusconismo» ed è un uomo «onesto». Pertanto, secondo quanto si legge nel blog di Beppe Grillo è il leader dell'Idv Antonio Di Pietro l'uomo «giusto» per il Quirinale.
GLI ERRORI - «Di Pietro ha commesso degli errori, ha inserito nel suo partito persone impresentabili come De Gregorio e Scilipoti, ha evitato, per scelte forse tattiche, prese di posizioni nette su Tav e G8, ma lui solo in Parlamento ha combattuto il berlusconismo», scrive Grillo nel suo blog. «Lo ha fatto con armi spuntate, con una truppa abborracciata tenuta insieme unicamente dalla sua testardaggine e caparbietà. È sempre stato un isolato, mal sopportato dai pdmenoellini e odiato da tutti gli altri. Ha confuso talvolta la politica con la realpolitik e cercato un compromesso impossibile con partiti corrotti e in via di estinzione. Si è fidato troppo di persone a lui vicine, di signor nessuno che ne hanno sfruttato la popolarità assecondando in modo acritico ogni sua richiesta», prosegue il leader del M5S. E, sottolinea, «ha allevato, forse consapevolmente, piranha e squali che pensava di tenere a bada e che ora mostrano le loro fauci.
«PERÒ...» - Però in questi lunghi anni di inciucio tra il Pdl e il Pdmenoelle, senza di lui, in Parlamento si sarebbe spenta anche l'unica flebile luce rimasta accesa. La Camera non sarebbe stata differente dall'aula sorda e grigia evocata da Benito Mussolini o dall'attuale obitorio della democrazia di Rigor Montis». «Il suo "Caro presidente che non c'è" rivolto allo psiconano e gli attacchi ai servi del berlusconismo sono gli unici lampi di luce che meritano di essere ricordati nel peggior Parlamento dell'Unità d'Italia, un luogo immondo popolato da pregiudicati e piduisti, da nemici dichiarati della democrazia. Può essere - scrive ancora Beppe Grillo - che Tonino abbia lanciato dei referendum pro domo sua, ma se abbiamo potuto votare contro il nucleare di Casini, Bossi, Fini e Berlusconi lo dobbiamo a lui che ha raccolto e validato le firme necessarie». «Solo per questo - assicura il comico - dovremmo dirgli grazie». «Il Lodo Alfano, che anche un bambino avrebbe dichiarato incostituzionale, ma non il presidente della Repubblica, fu criticato e osteggiato in solitudine da Di Pietro nel silenzio dei Bersani, dei D'Alema e con il plauso dei Cicchitto e dei Gasparri. L'uomo ha un caratteraccio, non ascolta nessuno - sostiene Grillo - ma è onesto. Quando ha dovuto affrontare il giudizio di un tribunale lo ha fatto senza esitazioni e ne è sempre uscito prosciolto. Quanti in Parlamento possono dire altrettanto? Chi può scagliare la prima pietra? Nessuno». «Nel 2013 Napolitano decadrà - conclude - per ora è l'unica buona notizia certa. Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l'unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!».