domenica 11 marzo 2012

Sensazionale è italiano!!!


Fabrizio Tamburini, scopre la vorticità del campo magnetico, ma in Italia è un precario

Fabrizio Tamburini è un ricercatore precario all'università di Padova. I risultati di una sua recente ricerca sono stati pubblicati sul New Journal of Physics come una semplice ricetta di cucina. Sorride Tamburini se viene chiamato il nuovo Marconi.
"Non esageriamo però può essere una rivoluzione: dipende da quanto si vuole investire per mettere tutto in pratica. Che funzioni, ormai, non ci sono dubbi. Con l'aiuto della fisica quantistica siamo arrivati al risultato di oggi che è duplice: avendo capito come si trasmettono questi fusilli d'onde oltre alle tante applicazioni che si materializzano sappiamo pure interpretare in modo più ricco i segnali inviati dalle stelle"
racconta Tamburinise. La sostanza della ricerca è l'esperimento sulle onde elettromagnetiche che, con il loro sistema, vengono lanciate attorcigliate in un vortice "come fossero dei fusilli". In questo modo invece di trasmettere per ogni banda di frequenza al massimo cinque canali come succede adesso, possiamo inviarne migliaia e migliaia. Radio, tv, wi-fi, segnali ottici e d'ogni genere non avrebbero più limiti.
"Veneziano d'origine e de cor, frequentavo i frati francescani vicino a casa che spiegavano ai ragazzi le meraviglie del cielo. Così dopo il liceo mi iscrissi ad astronomia all' università di Padova"
racconta al Corriere Tamburini che poi ha seguito la passione per le corse con le automobili, al punto da interrompere gli studi. Finché il richiamo degli astri non lo riporta nella città del Santo. Dopo la laurea vola in Gran Bretagna per il dottorato lavorando per quattro anni con un mito dell'astrofisica, Dennis Sciama. 
Con Tamburini lavorano quattro altri giovani ricercatori e Bo Thidé dell'Istituto di fisica spaziale svedese. Anche il DARPA, l'agenzia di ricerca del Pentagono si è interessata allo studio:
"Ci dissero che il lavoro era interessante ma si tennero il tutto e non ci fu seguito. Ora sappiamo che la Darpa ha assegnato un finanziamento di 20 milioni dollari al Mit di Boston per sviluppare la tecnologia. Noi abbiamo dimostrato che funziona spendendo duemila euro. Però bisogna andare oltre".

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