martedì 24 luglio 2012

Materne, sì al referendum contro il finanziamento alle private

Materne, sì al referendum contro
il finanziamento alle private

Il comitato Articolo 33 potrà raccogliere le firme per la consultazione popolare. Ne servono novemila in tre mesi

 

 Materne, sì al referendum contro il finanziamento alle private

 

 Via libera al referendum sui finanziamenti comunali alle scuole materne private. Il Comitato dei garanti del Comune, dopo più di quattro ore di discussione, ha giudicato ammissibile uno dei due quesiti presentati dal Comitato “Articolo 33”. Approvato è quello più generale, dove si chiede in sintesi se si è d'accordo con l'erogazione di fondi pubblici alle paritarie. 

Sulla scheda, insomma, i bolognesi potranno trovare questa domanda:  “Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia? Utilizzarle per le scuole comunali e statali o per le scuole paritarie private”. 

 Non è passato invece al verdetto dei “saggi” il quesito più specifico che faceva riferimento, pur non cambiando nella sostanza, all’utilizzo delle risorse finanziarie comunali indicate in un milione e 55.500 euro per l’anno scolastico 2011-2012.

La battaglia dei referendari dura da due anni. L’anno

scorso il comitato dei garanti non si pronunciò perché mancava il consiglio comunale (Bologna era commissariata, c’era Annamaria Cancellieri al posto del primo cittadino). Con l’elezione di Virginio Merola e di un nuovo consiglio comunale il comitato dei garanti è stato rinominato. Ne fanno parte i professori di Istituzioni di diritto pubblico Antonio Carullo (riconfermato) e Francesca Rescigno, i costituzionalisti Tomaso Francesco Giupponi ed Edoardo Carlo Raffiotta, l’ avvocato Donatella Ianelli.

Le reazioni. La decisione dei garanti è il primo passo per avviare la consultazione popolare. Ora i referendari dovranno raccogliere novemila firme in tre mesi. Una volta depositate le firme, il refendum dovrebbe essere indetto. “Vuol dire che si può trovare il petrolio a Bologna”, commenta Bruno Moretto, anima del Comitato e voce di Scuola e Costituzione. “Finalmente si ridà parola ai cittadini, erano quesiti ripresentati secondo le indicazioni date dai garanti l’anno scorso. Festeggeremo”.

"L'entusiasmo è tanto, da parte delle centinaia di bolognesi che hanno promosso l'iniziativa per restituire la parola ai cittadini su un tema così importante come la scuola pubblica". Così Francesca De Benedetti, portavoce del nuovo comitato Articolo 33, alla notizia che i garanti del comune di Bologna hanno dato il via libera a uno dei referendum sulle scuole private. "Dopo più di un anno di impegno e qualche stop provvisorio, il traguardo del referendum è raggiunto. Raccoglieremo le 9 mila firme necessarie per l'indizione del referendum, certi che la nostra bologna, la città che è stata modello per la scuola dell'infanzia pubblica, saprà farsi sentire", chiosa De Benedetti.
 

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