lunedì 30 luglio 2012

Roma i Politici non ti danno una mano per non farti coinvolgere dalla malavita organizzata/«Ex banda della Magliana diventa consulente al Campidoglio» Pd: interrogazione al ministro

«Ex banda della Magliana
diventa consulente al Campidoglio»
Pd: interrogazione al ministro

Polemiche su Lattarulo, ex Nar. Belviso: era riabilitato, si occupò del reinserimento degli ex detenuti dal 2008 al 2010

 

 ROMA - È polemica a Roma per il contratto di consulenza stipulato dal Campidoglio con l'ex componente della Banda della Magliana e dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar) Maurizio Lattarulo tra il 2008 e il 2010. Lattarulo ha lavorato nell'amministrazione del sindaco Gianni Alemanno come consulente per le politiche sociali a 1.500 euro al mese. «Era riabilitato», dice il vicesindaco di Roma Sveva Belviso, che è anche l'assessore interessato. «Una vergogna» secondo il segretario Pd di Roma Marco Miccoli. Belviso accusa l'opposizione di voler strumentalizzare la vicenda in vista delle elezioni comunali del 2013. Il presidente della Commissione Politiche sociali del Comune, Giordano Tredicine (Pdl), smentisce che Lattarulo sia ora il suo segretario particolare o che abbia mai lavorato con lui. 

L'opposizione attacca. Sul caso denunciato da “Repubblica” è polemica. «Ormai il Campidoglio di Alemanno è diventato una succursale lavorativa per ex terroristi di destra, fascisti e boss della malavita», dice Miccoli. La deputata romana del Pd Ileana Argentin annuncia un'interrogazione al
ministro dell'Interno. Per il senatore Idv Stefano Pedica «con Alemanno la malavita è entrata in Campidoglio». 

Athos De Luca ha presentato una interrogazione sul caso«per sapere se sono stati rispettati i requisiti morali previsti dall'art 90 del regolamento comunale sulle assunzioni». «È una vicenda che ha dell'incredibile» afferma in una nota il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli che chiede le dimissioni del sidnaco.

«Scelta inopportuna». «Ma come è possibile che il vicesindaco Belviso abbia scelto proprio il braccio destro di De Pedis per affidargli una consulenza esterna? Non si può nascondere dietro l'importanza del recupero dei detenuti e il loro reinserimento nella società per giustificare l'ennesimo scandalo che espone - ancora una volta - il Comune a attacchi e polemiche» afferma in una nota Alessandro Onorato, capogruppo Udc in Campidoglio che parla di «scelta inopportuna». 

La replica del vicesindaco Belviso. Il vicesindaco di Roma Capitale, Sveva Belviso, commenta: «Lattarulo per il reato di banda armata legata ai Nar è stato prosciolto in fase istruttoria 20 anni fa e mai gli è stato imputato alcun reato di usura così come riportato dal quotidiano. Quando l'ho conosciuto, all'inizio del mio mandato - aggiunge Belviso - si è presentato dicendo che aveva avuto problemi con la giustizia, precisamente per un reato associativo generico, e che, a quella data, nessun carico pendente risultava in tribunale e che era iniziato il suo percorso riabilitativo, conclusosi poi nel 2010 con sentenza definitiva di riabilitazione». 

«Lattarulo quindi, nel 2008, - dice la Belviso - era un cittadino come tanti, nel pieno dei suoi diritti. Proprio per il suo passato, ho pensato potesse rappresentare un esempio concreto di persona riabilitata alla quale dare un'occasione nuova di vita. Possibilità quest'ultima, fra l'altro contenuta nelle competenze dirette dell'assessorato alle Politiche sociali previste dalla Legge 381 del 1981, dedicata proprio al reinserimento lavorativo di detenuti, tossicodipendenti ed ex detenuti». 

«Si occupava del reinserimento degli ex detenuti». «Ricordo inoltre - prosegue Belviso - che le politiche a favore dell'inclusione sociale sono state e sono tutt'oggi, un fiore all'occhiello dell'amministrazione capitolina che, con la delibera 60 del 2010, ha previsto la riserva del 5% (finanziamenti riservati alle cooperative di tipo B) per le persone in stato di fragilità e per le categorie sociali sopra menzionate. È dello stesso periodo poi anche la nascita del programma Retis, progetto che ha le stesse finalità sociali». «Per quanto detto sopra - continua Belviso - Lattarulo quindi è stato inserito nello staff dell'assessorato alle Politiche sociali a tempo determinato, con uno stipendio di 1.500 euro mensili con l'incarico di occuparsi del reinserimento degli ex detenuti e dei rapporti con il garante regionale dei detenuti Angiolo Marroni (padre del capogruppo del Pd in Consiglio Comunale) che, conoscendo anch'egli Lattarulo per l'incarico avuto da me, non potrà che confermare le mie parole».

«Lattarulo - ricorda Belviso - ha poi lasciato spontaneamente l'assessorato nel 2010, dicendo che aveva trovato una soluzione lavorativa più stabile. Attualmente non conosco il suo impiego lavorativo. Alla luce di quanto fin qui ricostruito, appaiono dunque davvero vergognosi e strumentali gli attacchi verso il Sindaco, che non conosce Maurizio Lattarulo, oggi riabilitato di fronte alla legge e competente nell'incarico che gli era stato assegnato, da parte di una sinistra ipocrita e falsa che prima fa dell'inclusione sociale una bandiera e poi, quando una amministrazione comunale concretamente si attiva per il reinserimento sociale degli ex detenuti, non indugia a strumentalizzare l'accaduto, citando anche notizie palesemente false».

Il Pdl. Il capogruppo del Pdl in Campidoglio, Luca Gramazio parla di «polemiche squallide e strumentali» perché «dal 2010 Lattarulo non fa più parte dello staff dell'assessore alle politiche sociali». «L'idea che una decina di parlamentari di centrosinistra, al solo scopo di fare un po' di propaganda estiva, definiscano terrorista una persona che non è mai stata condannata per terrorismo, o che parlino di un contratto circoscritto e limitato nel tempo e ampiamente spiegato e giustificato dal vicesindaco Belviso con tono sobrio e pacato con cui Caifa trattava le cause nel sinedrio, è uno spettacolo francamente penoso» dichiara il senatore del Pdl, Andrea Augello.

La Destra. «La sinistra rimprovera Alemanno per un consulente ex Nar, poi finito nella malavita. Chi assunse la Baraldini? Veltroni parla», si chiede invece il leader della Destra Francesco Storace, riferendosi alla ex terrorista di sinistra incarcerata a lungo negli Stati Uniti, poi estradata in Italia e che nel 2003 ottenne una collaborazione con il Campidoglio.

Pareri contrastanti tra i garanti dei detenuti di Roma Capitale e del Lazio. Secondo il garante dei detenuti di Roma Capitale, Filippo Pegorari, «l'iniziativa del Campidoglio è lodevole» perché il «reintegro sociale dei detenuti è un diritto costituzionale». Di parere contrario il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni secondo il quale la Belviso fece una scelta azzardata», «faceva molte chiacchiere, ma per quello che ho potuto vedere non combinava niente

 

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