venerdì 16 novembre 2012

Barnard: Mario Monti ci regala povertà, paura e odio


Barnard: Mario Monti ci regala povertà, paura e odio



Mario Monti e i suoi “padroni” sono molto più pericolosi della mafia: possono attentare alla Costituzione della Repubblica “fondata sul lavoro”, creare milioni di disoccupati, distruggere l’economia, causare il crollo dei redditi di milioni di lavoratori e di anziani, fino a sospingere gli italiani «verso derive autoritarie fascistoidi, in accordo coi maggiori politici europei». Rischio-Weimar: dopo la Prima Guerra Mondiale toccò alla Germania, vessata dalla Francia, assaggiare le super-austerity dei risarcimenti di guerra, giudicate crudeli e pericolose dal grande economista John Maynard Keynes. Risultato: l’avvento di Hitler come “giustiziere” del popolo tedesco affamato e umiliato. Corsi e ricorsi tenebrosi: in Grecia i neonazisti dominano la scena. «Oggi – sostiene Paolo Barnard – l’economia dei politici serve nel 99% dei casi all’interesse dell’1%, cioè dei potenti e della finanza. Perché glielo permettiamo? Perché ci tengono nell’ignoranza di economia».
“Perché Monti è un criminale”, spiegato a tua figlia. Così Barnard semplifica: «L’economia si fa in due modi: 1) la si studia sui libri o nei congressi fra neonazisticervelloni; 2) la si usa in politica per mantenere il tuo Paese. Mentre i primi dovrebbero studiare per il beneficio del 99% di noi persone (e spesso non accade), la politica deve usare l’economia per il beneficio del 99% di noi persone». Dicono che “c’è lacrisi” e dobbiamo tutti tirare la cinghia? «Lo dice il professore serio con la faccia da primario che sta a Roma. Tutti i politici annuiscono con tono greve. Ma no, è tutto falso. Non c’è una crisi. C’è un disastro creato appositamente per rubare ricchezza al 99% di noi, così che i politici possano fare nel 99% dei casi l’interesse dell’1% dei potenti, che gli garantiscono la carriera. Questa tragica truffa oggi te la spacciano per “l’economia”». Con la politica di sovranità monetaria teorizzata da Warren Mosler, aggiunge Barnard, si potrebbe stare tutti meglio. Quindi, «i politici che ci nascondono la cura sono dei delinquenti».
Lo spettacolo del rigore è davanti ai nostri occhi: disoccupati, donne «che abortiscono perché hanno perso il lavoro e non possono mantenere il bambino», genitori «che ogni sera arrivano a casa distrutti dal lavoro e con in tasca due soldi, che non avranno neppure la testa per parlare ai figli, che cresceranno nella tensione continua e nella solitudine». E poi i malati, «che aspettano mesi per una cura, e che poi scoprono che quell’attesa li ha condannati a morire». Chi ha investito tutti i sacrifici di una vita per metter su un’attività, oggi vede questa «falsacrisi» distruggergliela. «Perché devono soffrire così se non è necessario? Non è delinquenziale questo?». Ma allora, cos’è successo all’economia sana, autorevole, indispensabile per far funzionare il paese? «Ce l’hanno nascosta, l’hanno fatta sparire dai libri di testo». Gli intellettuali non osano parlarne, «perché i padroni delle loro carriere gli toglierebbero fama e incarichi», e «i politici idem», all’ombra di Mario MontiMario Monti, l’uomo inviato da Bruxelles ad aggravare la crisi italiana.
“Fondata sul lavoro”, dice l’articolo 1 della Costituzione? Monti sta «facendo di tutto» per distruggerlo, il lavoro: lo precarizza, «tassa a morte le attività» causando licenziamenti in massa, e poi taglia la spesa di Stato, gli stipendi pubblici e le pensioni, «e questo impoverisce tutti, ma se siamo più poveri compriamo di meno, se compriamo di meno le aziende o i negozi non vendono, sono costretti a licenziare e non assumono». Monti sta demolendo il primo assunto della Carta costituzionale: il lavoro. Inoltre, i massimi studiosi mondiali dell’economia, quella vera, «hanno sancito che il danno più distruttivo in assoluto per l’economia di una nazione si chiama disoccupazione». Chi non lavora non solo costa allo Stato un sacco di soldi inutili, ma è «ricchezza perduta, gettata nella discarica: i disoccupati sono ricchezza reale sottratta alla società». In casi rarissimi, sostiene Barnard, la disoccupazione può essere causata da forza maggiore, ma «quasi sempre – incredibile a dirsi – è il frutto dell’uso di quell’economia distruttiva, di cui Mario Monti è il primo paladino in Italia». E quindi: «Un politico che mantiene apposta in vita questa distruzione che ci danneggia tutti, che fa soffrire milioni di persone e che avvantaggia solo i suoi amici potenti, non è un criminale?».
Secondo Barnard, Monti sta «assassinando» l’economia italiana «per favorire i suoi patron ideologici, che sono i mega industriali (soprattutto tedeschi) e i mega banchieri». Quelli che negano 10.000 euro all’artigiano, al piccolo imprenditore, ma poi – vedi il caso del Monte dei Paschi di Siena – intascano sull’unghia due miliardi di euro, dallo stesso governo che taglia i viveri ai cittadini comuni perché deve “rimettere i conti in ordine” e dice di avere le casse vuote. E attenti: «La durezza delle privazioni economiche e la paura per il futuro che queste generano nelle persone, possono giocare bruttissimi scherzi alla società». Oggi la Germania si sta comportando come i paesi che, alla fine della Grande Guerra, le imposero austerità umilianti, Paolo Barnard esasperando la popolazione, per obbligarla a ripagare i suoi debiti di guerra. Ora quelle stesse austerità le impongono a noi «per farci ripagare altri debiti, che oltretutto non sono neppure veri debiti».
Nel 1919, l’errore tragico fu pretendere dai tedeschi sacrifici assurdi: «Li spremettero come schiavi», precipitandoli nella rabbia e nella disperazione e gettandoli in pasto a Hitler.  Se in Grecia si fa largo “Alba Dorata”, «nell’Italia incrisi ed esasperata abbiamo già forze pronte a raccogliere la disperazione e la paura di tanti per imporre soluzioni antidemocratiche, odio e violenza». Si tratta di forze «che in un’economia sana al servizio del 99% di noi sarebbero ignorate da tutti». Ma oggi, «nel clima d’incertezza e di privazione causato da Monti, stanno drizzando la loro brutta testa». La verità è che Monti «sta sospingendo l’Italia verso una disgregazione democratica gravissima, un vero crimine contro lo sforzo che questo Paese ha fatto per ritagliarsi una civiltà moderna dopo il fascismo». Monti è il capo del governo di una nazione pacifica, ma «ne sta avvelenando la fibra democratica con conseguenze gravissime». E anche questo, conclude Barnard, «è un crimine».

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