mercoledì 7 novembre 2012

Commissione Ue più cauta di governo su pareggio di bilancio


Commissione Ue più cauta di governo su pareggio di bilancio





BRUXELLES/MILANO (Reuters) - La Commissione europea ha peggiorato il quadro recessivo dell'Italia per quest'anno e per il prossimo, avvicinando le proprie previsioni a quelle del governo.

Bruxelles si dimostra più pessimista riguardo la caduta del Pil nel 2013 e più cauta sul raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali l'anno prossimo.

Per mantenere tale traguardo negli anni seguenti, inoltre, avverte Bruxelles, non si potrà prescindere da ulteriori misure di aggiustamento.

Nel dettaglio, la Commissione prevede che il 2012 si chiuda con un calo del Pil del 2,3% dal -1,4% indicato nelle stime di primavera. La recessione proseguirà, a un ritmo meno intenso, nel 2013, quando, secondo la Commissione, il Pil calerà dello 0,5%, contro la precedente stima a +0,4%. Pesano il brusco calo della domanda interna e il prolungarsi della crisi dei debiti sovrani, con la conseguente stretta creditizia.

Nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, il governo mette in conto una calo del Pil del 2,4% quest'anno e dello 0,2% il prossimo. Governo e Commissione concordano sul fatto che il 2014 sarà l'anno del ritorno alla crescita, stimata rispettivamente pari all'1,1% e allo 0,8%.

"Ci si aspetta che l'attività economica riprenda a crescere nella seconda parte del 2013, ma a un ritmo molto modesto", scrive la Commissione.

EXPORT UNICO CONTRIBUTO POSITIVO

Guardando alle componenti del Pil, l'unico contributo positivo nel biennio 2012-2013 è garantito dalle esportazioni nette, mentre la domanda interna non tornerà a crescere prima del 2014.

"L'attesa accelerazione dei mercati dell'export italiano e il deprezzamento dell'euro nel corso del 2012 porteranno a una crescita delle esportazioni nel 2013, soprattutto nell'area extra Ue", verso cui, sostiene la Commissione, l'Italia sta recuperando competitività.

BRUXELLES PIU' CAUTA SUL DEFICIT

Sul fronte dei conti pubblici, Bruxelles è meno ottimista e indica un deficit/Pil al 2,9% quest'anno e al 2,1% il prossimo. Un disavanzo sotto il 3% è condizione per la chiusura della procedura di infrazione aperta dalla Ue nei confronti dell'Italia per deficit eccessivo.

Le stime precedenti, risalenti a maggio, prevedevano per il 2012 un disavanzo al 2,0% e per il 2013 all' 1,1%. L'esecutivo si aspetta un deficit al 2,6% quest'anno e all'1,8% il successivo.

In termini strutturali, ovvero al netto del ciclo economico, Bruxelles prevede un deficit all'1,4% del Pil quest'anno e allo 0,4% il prossimo, livello definito "vicino al pareggio". Ma per mantenere l'equilibrio strutturale dei conti pubblici nel 2014 saranno necessarie nuove misure.

"Assumendo politiche invariate, l'equilibrio strutturale si avvia ad allontanarsi da tale posizione nel 2014", avverte Bruxelles.

Le stime di Roma incorporano un deficit strutturale a 0,9% per il 2012. L'anno prossimo è previsto il pareggio e nel 2014 il deficit è indicato allo 0,2%.

PESO DEBITO SU PIL AUMENTA

La Commissione Ue si aspetta che il rapporto debito/Pil quest'anno si attesterà al 126,5 dal 123,5% stimato a maggio, mentre nel 2013 il debito salirà al 127,6% dal 123,5 previsto in precedenza.

"Il debito pubblico è atteso in crescita significativamente come quota del prodotto interno lordo principalmente a causa del calo del Pil reale e per l'impatto del supporto finanziario agli altri Paesi dellarea euro", spiega la Commissione, che non include al momento il programma di dismissioni del patrimonio immobiliare preannunciato dal governo.

Nella nota di aggiornamento al Def, il governo indica un rapporto debito/Pil al 126,4% quest'anno, al 127,1% il prossimo e al 125,1% nel 2014.

TASSO DISOCCUPAZIONE A DOPPIA CIFRA

Il quadro recessivo è destinato a pesare sul mercato del lavoro e il 2012 si chiuderà con un tasso di disoccupazione a doppia cifra. Secondo la Commissione, la percentuale dei senza lavoro salirà al 10,6% quest'anno e l'anno prossimo si porterà all'11,5% (9,5% e 9,7% le stime precedenti).

Il calo dei redditi disponibili delle famiglie spinge più individui, in particolare donne e giovani, a cercare lavoro e d'altra parte l'aumento dell'eta pensionabile ha costretto i lavoratori più anziani a rimanere attivi, spiega la Commissione.

INFLAZIONE IN DISCESA

Riviste le stime dei prezzi al consumo. L'inflazione nel 2012 dovrebbe, secondo la Commissione, attestarsi al 3,3% (3,2% la stima precedente) per poi raffreddarsi al 2% l'anno prossimo (2,3% l'ultima previsione).

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