martedì 20 novembre 2012

Fisco, Svizzera-Italia: «Intesa entro fine 2012»


Fisco, Svizzera-Italia: «Intesa entro fine 2012»

L'ambasciatore Knapp: «Accordo entro dicembre». Resta l'anonimato, ma aliquote al 35% per la sanatoria.

Vittorio Grilli, ministro dell'Economia.

A testimoniarlo sono le parole dell'ambasciatore Oscar Knapp, responsabile divisione Mercati della segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali: «Siamo fiduciosi di trovare un accordo entro il 21 dicembre», ha detto.
L'eventuale intesa dovrebbe poi essere sottoposta ai governi e ai parlamenti per la ratifica. Gli incontri a livello tecnico si sono intensificati a partire dall'estate e hanno cadenza quindicinale e in alcuni casi addirittura settimanale.
RESTA L'ANONIMATO. L'accordo che si sta studiando tra Svizzera e Italia segue il modello di quelli già raggiunti tra il governo di Berna e la Germania, l'Austria e l'Inghilterra. Secondo queste intese, i capitali in Svizzera vengono tassati con un'aliquota vicino a quella dei Paesi di provenienza ma i clienti mantengono l'anonimato.
CONDONO TOMBALE.  L'accordo Svizzera-Italia dovrebbe costituire una sorta di sanatoria per chi non ha usufruito dei precedenti scudi fiscali concessi dal governo italiano. Secondo Fabrizio Vedana, vicedirettore dell'Unione fiduciaria, la differenza con i precedenti scudi sta tutta nell'aliquota. Con il nuovo accordo le attività finanziarie potrebbero essere sanate pagando un'aliquota che dovrebbe attestarsi tra il 30 e il 35%. «Una stangata», ha sottolineato Vedana, «rispetto al 4% pagato mediamente da chi dal 2001 al 2010 ha fatto ricorso agli scudi».

Vola la pressione fiscale: +2,2% in un anno

Nel frattempo, Confesercenti ha stimato per il 2012 un aumento della pressione fiscale, che dovrebbe toccare il 44,7% (+2,2% rispetto al 2011). Così, da un anno all'altro, gli italiani avranno pagato 35 miliardi in più, per effetto delle tre manovre che si sono succedute da metà 2011, con 1.450 euro di aggravio a famiglia. L'Italia è al terzo posto (dopo Danimarca e Svezia) fra i 27 paesi dell'Ue, con un distacco di 5 punti rispetto alla pressione fiscale media.
Guardando al lungo periodo, Confesercenti ha calcolato aumenti netti d'imposta fra il 2001 e il 2012 di oltre 103 miliardi.

AUMENTI PER 9 MILIARDI L'ANNO. In media, quasi 9 miliardi in più per ciascuno dei 12 anni trascorsi dall'inizio del terzo millennio.

Un risultato «che spiega altri due fenomeni: un aumento di 204 miliardi del gettito complessivo registrato nello stesso periodo, dai 495 del 2000 ai 699 attesi per il 2012 (le maggiori entrate dovute alle manovre, dunque, rappresentano oltre la metà dell'aumento complessivo); un aumento della pressione fiscale di 3,4 punti (dal 41,3% del 2000 al 44,7% del 2012), che porta a quasi 5 punti il divario rispetto al resto d'Europa».


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