giovedì 15 novembre 2012

Vergogna MonLa crisi morde, ci si rifugia nella famiglia


La crisi morde, ci si rifugia nella famiglia

Raddoppiati quelli che stentano a mangiare carne e pesce



ROMA - La soddisfazione per le proprie condizioni di vita, complice la crisi, cala e gli italiani si rifugiano nella famiglia e nei rapporti di amicizia. E' il quadro che emerge dall'indagine Istat su 'Deprivazione e soddisfazione, aspetti di vita quotidiana' secondo cui "si riscontra una contrazione del livello di soddisfazione per la vita in generale, mentre aumenta per alcuni ambiti rilevanti della vita quotidiana, come le relazioni familiari e amicali". Anche la soddisfazione per il tempo libero cresce, mentre peggiora quella per la situazione economica personale e familiare. Secondo l'indagine, nel 2011 sono aumentate le famiglie che dichiarano di non poter sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 33,3% al 38,4%), di non potersi permettere una settimana di ferie all'anno (dal 39,8% al 46,5%) o, se lo desiderassero, un pasto con carne o pesce ogni due giorni (dal 6,7% al 12,3%), nonché quella di chi non può permettersi di riscaldare adeguatamente l'abitazione (dal 11,2% al 17,9%). In compenso, il 91% degli intervistati si dichiara soddisfatto per le relazioni familiari (il 36,8% lo è molto): per le relazioni amicali tale quota è pari all'84,0%, con il 26,6% di molto soddisfatti.
SODDISFAZIONE ITALIANI IN CALO, E' APPENA SUFFICIENTE - La soddisfazione per le proprie condizioni di vita è per gli italiani appena sufficiente. L'Istat ha chiesto a 19 mila famiglie per un totale di circa 48 mila individui:"quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?". Potendo indicare un voto da 0 a 10 il risultato é stato pari a 6,8 (era 7,1 nel 2011). Rispetto al passato sono aumentati i divari territoriali e sociali nella diffusione del benessere soggettivo. La flessione è più intensa tra gli strati sociali e nei territori che già facevano rilevare livelli più bassi della soddisfazione per la vita nel complesso.

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