mercoledì 2 gennaio 2013

Siria ,Fermate questa guerra assurda

Siria Una guerra da sessantamila morti


Un padre visita le tombe dei suoi tre figli, morti nella guerra civile ad Azaz, vicino ad Aleppo, in Siria. (Ahmed Jadallah, Reuters/Contrasto)
Secondo un rapporto del commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, le vittime del conflitto in Siria sono più di 60mila. La cifra dei morti è addirittura superiore a quelle diffuse in questi mesi dagli attivisti dell’opposizione. Gli stessi inviati dell’Onu hanno definito il bilancio “davvero scioccante.”
La Siria brucia. “Il fallimento della comunità internazionale, in particolare del consiglio di sicurezza ci fa vergognare tutti”, ha detto l’alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay. “In questi mesi abbiamo perso tempo mentre la Siria continuava a bruciare”.
Il rapporto non specifica quanti dei 60mila morti siano ribelli, soldati o civili, fa notare Al Jazeera.
La cosa certa, secondo le Nazioni Unite, è che le uccisioni da parte del regime di Assad sono progressivamente aumentate. Nel primo periodo dopo l’inizio degli scontri, scoppiati nel marzo del 2011, il bilancio era di mille morti al mese circa. A un anno di distanza se ne registrano almeno cinquemila al mese.
Raid e rapimenti. Ad aumentare il bilancio delle vittime è arrivato il raid aereo dell’esercito governativo di oggi, 2 gennaio, che ha colpito un distributore di benzina alla periferia di Damasco. Secondo gli attivisti il bombardamento ha causato almeno una decina di morti e altrettanti feriti.
Nel frattempo è stato denunciato il rapimento, nel nord del paese, del giornalista statunitense free lance James Foley. Lo ha annunciato la sua famiglia. Secondo testimonianze raccolte dalla France Presse, era stato arrestato il 22 novembre a Taftanaz da quattro uomini armati di kalashnikov, che successivamente hanno rilasciato il suo autista e il suo interprete. Del reporter, però, non si hanno notizie

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