venerdì 4 gennaio 2013

Spread Btp-Bund stabile a 275. Borse europee in calo


Spread Btp-Bund stabile a 275. Borse europee in calo


Borse e spread

Apertura stabile per lo Spread. Il differenziale tra il Btp e il Bund a 10 anni apre in linea con le quotazioni della vigilia a 275 punti. Il rendimento è al 4,25%.
BORSE EUROPEE IN CALO - Avvio negativo per Piazza Affari: il primo indice Ftse Mib segna una perdita dello 0,11%, l'Ftse It All-Share un calo dello 0,09%. Tra i titoli principali, dove comunque le variazioni sono molto contenute, il peggiore nelle prime battute è quello di Telecom Italia, che perde lo 0,8%, seguito da Mediaset (-0,6%). Bene invece Fiat (+1,3%) dopo l'ulteriore crescita in Chrysler e i dati di vendita del marchio statunitense. La Borsa di Parigi apre in calo dello 0,22% con il Cac 40 a 3.712,93 punti. Apertura in negativo per la Borsa di Francoforte: l'indice Dax cede lo 0,2% a 7.740,09 punti. Londra apre debole con l'indice Ftse-100 che segna -0,1% a 6.039,97 punti.

TOKYO +2,8&, A LIVELLI PRE-TSUNAMI - La Borsa di Tokyo brinda al nuovo anno e, sostenuta dalla frenata dello yen e dall'accordo negli Usa per scongiurare il 'fiscal cliff' (il cosiddetto 'baratro fiscale'), termina la prima seduta di contrattazioni del 2013 in rialzo del 2,82%, tornando ai livelli presisma/tsunami dell'11 marzo 2011. I listini giapponesi vivono una vera euforia nella prima seduta del 2013 dopo la lunga pausa festiva del Capodanno e nella fresca veste di Japan Exchange Group, la super borsa nipponica nata dalla fusione operativa da inizio anno tra Tokyo Stock Exchange e Osaka Securities Exchange. L'indice Nikkei, che ha segnato un massimo intraday del 3,2% circa, guadagna 292,93 punti e si attesta a quota 10.688,11. Si tratta di livelli superiori a quelli avuti alla vigilia della catastrofe che l'11 marzo 2011 devastò il nordest del Giappone e causò la crisi nucleare di Fukushima: allora l'indice guida chiuse gli scambi a 10.434 punti. Debole l'impatto, a differenza delle altre Borse asiatiche, legato alla diffusione dei verbali dell'ultima riunione del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve, dai quali è emersa l'intenzione di diversi componenti di mettere fine entro il 2013 al programma di acquisto di bond, il terzo round di quantitative easing attualmente da 85 miliardi di dollari al mese. Un orientamento che ha alimentato i timori sulle prospettive dell'economia americana.

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