giovedì 25 settembre 2014

Creata la proteina che ferma il cancro: addio chemioterapia?

Creata la proteina che ferma il cancro: addio chemioterapia?
Creata la proteina che ferma il cancro: addio chemioterapia?
Creata la proteina che ferma il cancro: addio chemioterapia?
La scoperta di un team di ricerca dell'università di Stanford: create in laboratorio proteine "evolute" che possono fermare le metastasi. Come? In pratica, impedendo alle cellule tumorali di staccarsi dai "siti" originali


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La notizia è di quelle che potrebbero davvero cambiare il mondo. Un team di ricercatori dell'università di Stanford ha creato in laboratorio delle "proteine evolute" che potrebbero fermare la diffusione del cancro. Con questa terapia, ancora alla fase sperimentale, sono già state bloccate le metastasi del cancro al seno e alle ovaie nei topi usati come cavie. Da qui la speranza: (non tanto) presto la devastante chemioterapia potrebbe essere solo un ricordo.
Tralasciamo i termini troppo tecnici e proviamo a spiegarvi come funziona questa "scoperta". I ricercatori di Stanford hannosviluppato una proteina che sconvolge letteralmente il processo che induce le cellule a staccarsi dai "siti" tumorali originali e iniziare il loro mortale viaggio attraverso il flusso sanguigno. Così si eviterebbe l'aggressione da parte di queste cellule in altre parti del corpo. 
"La maggior parte dei pazienti che perdono la vita, non muoiono a causa del 'cancro originale', bensì a causa di forme metastatiche della malattia", ha spiegato Jennifer Cochran, professore associato di bioingegneria dell'università. 
Un documento che descrive la ricerca è stato pubblicato on-line il 21 settembre su Nature Chemical Biology. CJennifer Cochran and Amato Giaccia, professori di oncologia di radiazione, condividono la "paternità" di questo studio, il cui autore principale è Mihalis Kariolis, un loro ex studente, che oggi sta facendo un dottorato nel laboratorio di Giaccia. 
"Oggi i medici cercano di rallentare o fermare le metastasi con la chemioterapia, ma questi trattamenti sono purtroppo non molto efficaci e hanno gravi effetti collaterali" hanno spiegato dal team. Da qui la necessità di fermare le metastasi "senza effetti collaterali". Come? Impedendo a due proteine, chiamate Axl e Gas6, di interagire per avviare la diffusione del cancro.
Le proteina Axl, infatti, sono come delle setole che agiscono sulla superficie delle cellule tumorali grazie ai segnali biochimici che arrivano dalle proteine Gas 6. Quando le proteine Gas6 si collegano con le Axl, alle cellule tumorali arriva il segnale ti abbandonaer il sito del tumore originale.
Per fermare questo processo, Cochran ha creato una versione "innocua" di proteina Axlche agisce come un'esca: questa si attaccherebbe alle proteine ​​Gas6 nel sangue impedendo loro di collegarsi. 
"Questa è una terapia molto promettente che sembra essere efficace e non tossica negli esperimenti preclinici," ha detto Giaccia. "Si potrebbe aprire un nuovo approccio al trattamento del cancro".  Ora "ci attendono anni di lavoro per determinare se questa terapia proteica potrà essere usata per il trattamento del cancro negli esseri umani". 
L'iter sarà lungo e complicato: si dovrà prima aumentare la produzione del decoy Axl per generare materiale puro per i test clinici. Quindi i ricercatori dovranno eseguire test su altri animali al fine di ottenere l'approvazione per condurre la sperimentazione umana. "Sono passi costosi e che richiedono finanziamenti e tempo". Ma la speranza c'è: "Questi primi, promettenti risultati suggeriscono che l'approccio di Stanford potrebbe diventare un modo non tossico per combattere il cancro metastatico".  Parola di Glenn Dranoff, professore di medicina all'Harvard Medical School e "capo-ricercatore" presso il Cancer Institute Dana-Farber.

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