giovedì 14 maggio 2015

DDL Scuola Lettera della Prof. Maria Preziuso (detta Mariuccia)

Egregio Signor Presidente...

ma no, forse, seguendo il Suo esempio, dovrei dire:

Caro Matteo,

sono estremamente lieta di osservare che ha pensato di inviare una mail a ciascuno di noi, per farci meglio comprendere quali siano le reali intenzioni del DDL sulla scuola, ora in discussione in Parlamento. Ci permette, in questo modo, di metterLe in evidenza alcune delle criticità, a mio avviso evidenti, che rendono questa probabile riforma un vero problema per la scuola e non una soluzione, come il Suo governo ritiene.
E giacchè ci ha segnalato dei punti, anche tramite il Suo video, proprio da quelli partirò.
Gli otto punti enunciati nella mail, senza alcun chiarimento tecnico sui modi della loro realizzazione (per non parlare di reperimento di risorse), possono essere riassunti in un semplice "Chiacchiere e tabacchiere di legno, non le vogliono neanche al monte dei pegni". E su questo la chiudo qui.
Passiamo invece al video che ieri abbiamo visto riprodotto, sebbene con ampi tagli, un po' ovunque.
Vede, Matteo, il Suo problema odierno è che stanno dialogando con Lei (peraltro senza ricevere risposte adeguate) persone fortemente dotate di senso critico, che quello stesso senso critico cercano di far emergere e sviluppare nei loro allievi. Ne consegue che il contraddittorio non può che essere intenso.
Quindi, torniamo alla Sua lavagna con i gessetti, rimbocchiamoci le maniche e partiamo dalla.....

1) ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. Lei cita giustamente l'Alto Adige, ma si è, per ipotesi, posto il problema delle regioni d'Italia in cui il lavoro è inesistente? In quali aziende sarà fatta questa alternanza? E' al corrente del fatto che in molti paeselli della mia bella regione il 75% delle piccole (si, perchè di medie e grandi non ne abbiamo) imprese è in mano alla criminalità organizzata? E cosa proponiamo, allora, l'alternanza "scuola-mafia"?
2) CULTURA UMANISTICA. Naturalmente, da buona insegnante di matematica, potrei contestarLe che non è affatto vero che la cultura umanistica sia trascurata nella scuola italiana; è sufficiente considerare che l'esame di Stato di un liceo scientifico, prima dell'ultima riforma della secondaria di secondo grado, verteva su italiano, latino, storia, filosofia, lingua inglese, lingua francese, storia dell'arte e, infine, fisica e scienze....Cosa c'è di scientifico in questo esame?
3) PIU' SOLDI AGLI INSEGNANTI. Qui potrei scrivere per ore, mi limito a chiedere l'adeguamento agli stipendi europei e agli orari di servizio europei (senza barare sulla durata delle unità orarie, quando si fanno le comparazioni, cortesemente). Inoltre, direi che la svalutazione della figura del docente, non è certamente attribuibile, neanche in parte come Lei sostiene, alla manifestazione del 5 maggio o al boicottaggio delle PROVE INVALSI....siamo oggettivi davvero, per favore! Ma il vero nocciolo della questione, qui, è la valutazione degli insegnanti: e perchè mai, dicono i più (Lei incluso) i docenti non dovrebbero essere valutati, come loro valutano gli studenti? Risposta semplicissima: perchè gli studenti e i loro genitori sanno su cosa sono valutati, in che modo, e quali prestazioni vengono richieste loro...noi no! E finchè non avremo chiari, precisi, trasparenti ed OGGETTIVI criteri di valutazione, noi non potremo mai concordare su questo aspetto della riforma!
4) AUTONOMIA. E qui casca un altro "asinello"; il potere di scelta dato ai DS, sentiti i pareri degli altri organi collegiali, che non sono però vincolanti, su cosa dovrebbe basarsi? Si dice sull'analisi del curriculum di ciascuno: lauree, specializzazioni, master? Tutto ciò fa di un docente un buon docente? Ha mai avuto un insegnante di matematica incapace di trasmettere con chiarezza la materia? Temo di si...Ebbene, quella dote, quella di "saper insegnare" non è quantizzabile, nè valutabile, nè può essere inserita in alcun curriculum. E ancora...come si valuta l'esperienza? Tutte le piccole cose che abbiamo imparato nel corso di decenni, che ci aiutano a comprendere meglio le esigenze dei nostri ragazzi e che fanno si che la loro attenzione sia sempre desta, non avranno più valore? E infine, qual è il docente più bravo? Quello che fa continuare a studiare i bravi o quello che riesce a motivare i più deboli e trasforma le insufficienze in sufficienze? Sono più bravi coloro che "producono" dei 10 senza sforzo o quelli che sudano sette camice per far ottenere un 6? Ergo, se si vuole davvero una buona scuola, a chi dare la preferenza? Come vede, anche qui, occorrono criteri validi, trasparenti ed OGGETTIVI, di cui nel Suo DDL non v'è traccia. E poi perchè punire ulteriormente coloro che perdono le classi per contrazione e diventano soprannumerari, buttandoli dentro gli albi territoriali?
5) CONTINUITA'. Ebbene, confesso: quando per la prima volta lessi "organico d'istituto" ebbi un sussulto di gioia! Finalmente si era capito che quella è l'unica soluzione per eliminare il precariato...Santo Cielo! Almeno una cosa buona in questo decreto c'è! Su come e quando assumere i precari, non mi pronuncio: sono stati già scritti fiumi di parole e non intendo aggiungerne altri. Invece ho un'ultima parola sul versamento del 5 per mille: reddito pro-capite alto=5 per mille alto, reddito pro-capite basso=5 per mille basso; vogliamo acuire maggiormente le differenze tra sud e nord Italia? MA CHE IDEONA!

Cordialmente
Prof. Maria Preziuso (detta Mariuccia)

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