martedì 17 aprile 2012

LEGA ma tu Maroni dove stavi??Belsito riconsegna diamanti e lingotti


Belsito riconsegna diamanti e lingotti

Boni si dimette, 'Come Bossi, passo indietro'. Terzo leghista a lasciare il Pirellone

17 aprile, 19:05
Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega Nord indagato dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria per truffa ai danni dello Stato e riciclaggio, ha consegnato i diamanti e i lingotti d'oro alla Guardia di finanza di Milano. La riconsegna e' avvenuta tramite il suo legale, l'avvocato genovese Paolo Scovazzi.

Secondo quanto si è appreso, l'ex tesoriere della Lega nord ha consegnato 11 lingotti per un peso complessivo di 5 chilogrammi e 11 diamanti in una confezione sigillata. Il trasferimento è avvenuto a bordo di un'auto.

BONI SI DIMETTE, 'FACCIO PASSO INDIETRO COME BOSSI'- "Ho sentito un dovere in questo momento in cui il mio partito è continuamente sui giornali". Davide Boni ha spiegato così le sue dimissioni da presidente del Consiglio regionale della Lombardia. "Ne ho sentito il bisogno", ha poi aggiunto l'esponente della Lega in una conferenza stampa, aggiungendo che "non c'é stato altro, la mia situazione giudiziaria non è cambiata rispetto a 5 settimane fa" e "sono estraneo" a quella vicenda.
Boni ha spiegato che le sue dimissioni dal Pirellone saranno depositate domattina (18 marzo), mentre il sostituto (che sarà sempre leghista) verrà eletto l'8 maggio, nella prima seduta del Consiglio regionale. Di conseguenza, Boni lascerà anche la presidenza della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. "La Lega è la mia vita, da domani tornerò alla politica attiva, che mi mancava", ha sostenuto l'esponente della Lega spiegando in una conferenza stampa i motivi delle sue dimissioni. Ma non c'é solo questo che, a suo dire, lo ha indotto a fare un passo indietro che era stato evitato più di un mese fa. "Dopo 35 giorni - ha detto facendo riferimento all'informazione di garanzia ricevuta per un presunto giro di tangenti - la situazione non è facile, soprattutto a livello personale, soprattutto avendo una famiglia". Boni ha assicurato di essere comunque "sereno".

Quella delle dimissioni è stata una "scelta maturata nel tempo, sofferta, che ho preso io con la mia famiglia. E per una volta non ho obbedito né a Maroni, né a Calderoli né a Bossi", ha aggiunto, ricordando di aver ricevuto "anche ieri la fiducia" dei triumviri della Lega e di aver incontrato in via Bellerio anche Umberto Bossi. "Maroni e Calderoli - ha concluso - sono stati i primi a telefonarmi oggi per ringraziarmi".
"Se devo essere polemico, il mio pensiero va a Nichi Vendola e Vasco Errani": ha risposto così Davide Boni a chi in conferenza stampa gli ha chiesto un parere sulle polemiche che riguardano le scelte di Filippo Penati. Il presidente dimissionario del Consiglio regionale della Lombardia ha fatto riferimento ai due governatori del centrosinistra che sono indagati e non si dimettono. "Io il passo l'ho fatto - ha aggiunto l'esponente della Lega - qualcun altro evidentemente non se la sente".
"In funzione di quanto ha fatto il mio Segretario federale, Umberto Bossi, che ha fatto un passo indietro per agevolare una serena condizione politica per il movimento, faccio anch'io un passo indietro, precisando che nessuno me l'ha mai chiesto, in totale autonomia", fatto sapere Boni con una nota. "Nessuno me l'ha mai chiesto" di dimettermi, ha spiegato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, dicendo di averlo fatto "in totale autonomia, quindi, ed in assenza di qualsivoglia nuovo elemento riguardante le indagini che mi hanno mio malgrado coinvolto".
"Dopo 22 anni di militanza - continua Boni - non posso e non voglio però fare altro, ancora una volta, che seguire l'esempio del mio segretario federale, Umberto Bossi, al quale già rimisi il mandato un mese fa. Se fa un passo indietro lui, diviene un imperativo morale per me seguirlo". L'esponente della Lega conferma infine che finora ha sempre avuto la fiducia di via Bellerio, dopo l'emergere dell'indagine per corruzione a suo carico, a inizio marzo: "Il triumvirato sia in precedenza sia in occasione della riunione con i consiglieri regionali, durante la quale sono state discusse le dimissioni di Monica Rizzi, non ha mai chiesto le mie dimissioni, rinnovandomi la fiducia". La stessa cosa che "peraltro fin da subito la segreteria politica federale, alla quale ho dato le mie spiegazioni, mi ha concesso fiducia incondizionata, confermandola nel tempo".
Con le dimissioni annunciate da Davide Boni da presidente del Consiglio regionale della Lombardia sale a tre il numero degli esponenti della Lega che hanno lasciato nell'ultima settimana il Pirellone. Martedì della scorsa settimana è toccato a Renzo Bossi formalizzare le sue dimissioni da consigliere per lo scandalo dell'uso dei rimborsi elettorali del Carroccio. Proprio stamani Boni ha messo in votazione la ratifica. Ieri Monica Rizzi, che aveva curato la candidatura di Bossi Jr a Brescia nel 2010, si è dimessa da assessore allo Sport della Giunta Formigoni su pressione del movimento. Il passo indietro di Boni oggi chiude anche la polemiche per le sue mancate dimissioni dopo essere stato indagato per corruzione e finanziamento illecito dei partiti a inizio marzo. Sempre dichiaratosi innocente, Boni mise a disposizione il suo mandato ai vertici della Lega, che però gli rinnovarono la fiducia a livello di segreteria federale. Ma le nuove indagini che hanno coinvolto il Carroccio, e le conseguenti dimissioni di Bossi Jr e della Rizzi, hanno cambiato il quadro della situazione.
Roberto Formigoni non intende lasciare il suo incarico di presidente della Lombardia. "In questo momento - ha spiegato alla Telefonata di Belpietro su Canale 5 - confermo che il mio desiderio è di completare la legislatura fino al 2015 dando dimostrazione che il nostro è e resta e sarà in questi tre anni un buon governo a vantaggio dei cittadini". "Non la do certamente vinta - è la sua conclusione -, a chi penserebbe di mettermi in fuga o trovare scorciatoie". "Anche Gesù ha sbagliato a scegliersi uno dei collaboratori, non pensiamo di essere impeccabili. Può essere che ciascuno di noi abbia nelle sue infinite conoscenze una persona che non è perfettamente limpida ma questo lo stabilirà la magistratura"; così il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, a margine dell'inaugurazione del Salone del Mobile a Fieramilano, ha risposto a una domanda sui suoi rapporti con Pierluigi Daccò, coinvolto nell'inchiesta sul San Raffaele e la Fondazione Maugeri.
Le dimissioni da consigliere regionale del leghista Renzo Bossi sono state accolte all'unanimità dall'aula del Pirellone. Ma la votazione, un passaggio di solito formale, è stata accompagnata da uno scambio polemico. "La vicenda del consigliere Renzo Bossi - ha detto Luca Gaffuri (Pd) - è l'immagine di una legislatura andata a male e che deve finire presto". Stefano Galli (Lega) ha però chiesto "soprattutto all'opposizione di fare autocritica: noi siamo coerenti". Per prassi l'accettazione delle dimissioni di un consigliere regionale non viene accompagnata da dibattito, ma le opposizioni hanno voluto evidenziare che il passo indietro di Renzo Bossi non è come gli altri. La discussione è durata un quarto d'ora: una volta ratificate all'unanimità le dimissioni, in Aula ha fatto il suo ingresso Clotilde Lupatini, leghista bresciana che ha preso il posto di Bossi Jr, eletta nello stesso collegio. Non è naturalmente in Aula Monica Rizzi, altra leghista bresciana che si è dimessa ieri (16 marzo) da assessore regionale allo Sport che non è consigliere e dunque ha concluso la sua esperienza al Pirellone.

lunedì 16 aprile 2012

Lavitola 1 Ordine di custodia per sen.De Gregorio


Ordine di custodia per sen.De Gregorio

In ambito indagine Napoli su Lavitola e finanziamenti editoria

16 aprile, 10:10
Ordine di custodia per sen.De Gregorio(ANSA) - ROMA, 16 APR - Nella vicenda all'interno della quale sono scattate nuove accuse per Valter Lavitola e' stato emesso anche un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio. Il provvedimento e' stato trasmesso al Senato per l'autorizzazione all'esecuzione.

Lega/Pivetti,la Mauro solo capro espiatorio


Pivetti,la Mauro solo capro espiatorio

Lo hanno usata sul piano politico,non giudiziario

13 aprile, 17:29
(ANSA) - ROMA, 13 APR - 'Siamo davanti a un capro espiatorio''. Lo ha detto a Tgcom24 Irene Pivetti a proposito dell'espulsione di Rosy Mauro dalla Lega Nord.

''Sul piano politico, non penale, e' stata usata come capro espiatorio e ne sono la prova le parole di Maroni 'abbiamo fatto pulizia'. Come dire che una volta cacciata lei e' tutto finito - spiega l'ex presidente della Camera - Questo mi fa pensare che la Lega non voglia fare pulizia''.

Idv,Monti? Ragionierucolo da strapazzo


Idv,Monti? Ragionierucolo da strapazzo

Di Pietro, ha preso i soldi dove era piu' facile prenderli

13 aprile, 19:54
Idv,Monti? Ragionierucolo da strapazzo(ANSA) - ROMA, 13 APR - L'Italia non aveva bisogno di un ''professore della Bocconi''. Secondo il Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro intervenuto oggi a un incontro a Carrara il Governo Monti ''ha preso i soldi dove e' piu' facile, dai pensionati e dai lavoratori, da coloro che pagano le tasse, persone per bene che con sacrifici si sono costruiti la casa.

C'era bisogno di un professore della Bocconi? Bastava un ragionieruncolo da strapazzo, con tutto il rispetto che ho per i ragionieri''.

Povero Berluisca!!adesso son dolori


Lavitola arrivato a Fiumicino
Si costituisce l'ex direttore dell'Avanti

Il faccendiere era latitante da otto messi dopo un ordine di custodia cautelare emesso dalla procura di Napoli con l'accusa di concussione, Sarà sentito dai magistrati che indagano sulla P4, sulle tangenti Finmeccanica e dovrà chiarire i suoi rapporti con Tarantini


ROMA - Walter Lavitola, l'ex direttore dell'Avanti latitante in Sudamerica dal 14 ottobre 2011, è rientrato stamattina in Italia per costituirsi. L'aereo Alitalia proveniente da Buenos Aires con a bordo Lavitola è atterrato all'aeroporto di Fiumicino alle 6:41. Piumino blu smanicato,
maglioncino bianco, jeans, scarpe da ginnastica, zainetto beige in spalla e con un piccolo trolley: così è apparso Valter Lavitola appena sbarcato dal Boeing 777 dell'Alitalia atterrato a Fiumicino.
Qui l'ex direttore dell'Avanti è stato prelevato da un nutrito dispiegamento di uomini della Polizia di frontiera e condotto negli uffici della Polizia giudiziaria, dove avverrà la notifica degli atti a suo carico.

Lavitola è latitante da otto mesi, da quando la procura di Napoli ha emesso un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti, accusandolo di estorsione, in concorso con Giampaolo Tarantini e la moglie, nei confronti di Silvio Berlusconi. Ai magistrati dovrà dare spiegazioni sul suo ruolo alle diverse procure che indagano sulla P4 e sulle tangenti di Finmeccanica e che hanno incontrato il suo nome nel corso delle indagini. Tra l'altro dovrà chiarire i suoi rapporti con Tarantini, l'imprenditore pugliese che procacciava le escort per le feste del premier a Palazzo Grazioli. "Ho paura della prigione ma non ne posso più", aveva detto alla partenza da Buenos Aires.

Beppe Grillo riletto da Vendola


Beppe Grillo riletto da Vendola

Tiziano il 15.04.2012 alle 18:51 in Politica
Beppe Grillo è un fenomeno di populismo che non ha le caratteristiche per offrire una prospettiva al nostro paese. Considero il populismo un nemico. Quando sono crollati la democrazia e i partiti negli anni '30, il populismo ha fatto nascere un'avventura drammatica. I regimi reazionari sono stati alimentati dalle culture populistiche. Il nostro problema è ricostruire la democrazia, la credibilità delle forme organizzate per fare politica.

Ci sono delle involuzioni nel discorso pubblico di Grillo che colgo con preoccupazione, alcune battute che sembrano in stile leghista, una mescolanza di argomenti di estrema sinistra ed estrema destra e questo me lo rende un fenomeno tutt'ora da decifrare e guardare con attenzione ma è un fenomeno inquietante. Oggi la malattia della cattiva politica si cura con la partecipazione, con la cultura e con la democrazia.
Il Vendola pensiero sul Movimento 5 Stelle alla luce dei recenti sondaggi di SWG che giocano sui fantomatici risultati stratosferici della creatura grillina

Il ministro Corrado Passera istituisce una task force per l’innovazione e le start up in Italia


Il ministro Corrado Passera istituisce una task force per l’innovazione e le start up in Italia

Il ministro Corrado Passera istituisce una task force per l’innovazione e le start up in Italia

Dal palco della Convention di Confindustria digitale, il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera ha annunciato importanti novità per il mondo delle imprese.
In particolare, il ministro ha svelato la nascita di una "task force governativa sulle start up" con "l'obiettivo di arrivare a concepire un pacchetto di misure di varia natura – amministrative, fiscali, di semplificazione burocratica, di credito d’imposta e in generale di incentivi, di sostegno all'internazionalizzazione – per alimentare in Italia un ambiente nuovo che incoraggi e promuova la creazione e la crescita di imprese innovative".
La Task Force sarà coordinata da Alessandro Fusacchia, consigliere del ministro Passera per gli affari europei e i giovani, il merito e l’innovazione, e sarà composta di esperti di riconosciuta competenza:
Paolo Barberis (che ha appena avviato l’acceleratore Nana Bianca a Firenze), Mario Mariani(The Net Value), Massimiliano Magrini (Annapurna), Riccardo Donadon (H-Farm), Andrea Di Camillo (Principia), Selene Biffi (Youth Action for Change), Annibale D’Elia (Bollenti Spiriti), Giuseppe Ragusa (Luiss), Giorgio Carcano (ComoNExT) ed Enrico Pozzi, psicoanalista. A questo team si aggiungono Luca De Biase e Donatella Solda-Kutzmann, consulente del ministro.
Riccardo Donadon, uno dei membri del team, nell'occasione ha annunciato la costituzione diItalian Startup, una nuova piattaforma, strettamente connessa al progetto del ministero, anche se nei fatti si tratta di "una piattaforma indipendente che nasce dall’aggregazione di soggetti privati già operativi nel campo dell’innovazione, del digitale e dell’imprenditoria".
Come riporta Wired:
"L’obiettivo è creare insieme un sistema da zero, 'perché se oggi tutti vanno a Berlino domani potrebbero restare qui' , ha spiegato Donadon. Il primo appuntamento sarà a maggio a Venezia per un raduno internazionale di acceleratori d’impresa. Passera durante l’evento ha sostenuto che occorre "costruire il futuro mentre si affronta l’immediato” e in questa direzione si muoverà anche Italia Startup, sul cui sito è presente un programma di interventi che la lobby propone:
- detassazione delle operazioni di investimento in Startup e/o di operazioni di fusioni e acquisizioni aventi come target startup italiane;
- deroga alle normative di Testo Unico Finanziario (TFU) e Bancario (TUB) e ai regolamenti di Banca d’Italia per mini-SGR che intendono esclusivamente gestire e/o già gestiscono fondi che investono in startup;
- deroga al TUF per permettere la raccolta di capitale attraverso crowdfunding fino a un massimo di 300 mila euro senza dover applicare la normativa sulla raccolta del risparmio ai sensi del TUF;
- creazione di un sistema di “Safe Harbor” in modo tale che per i primi tre anni dalla costituzione di una startup la stessa sia soggetta unicamente al codice civile, il codice penale e alcune leggi tassativamente indicate (es: leggi per la tutela della salute e della sicurezza, leggi ambientali…);
- annullamento, per i primi tre anni dalla costituzione della startup, di costi e adempimenti burocratici camerali (anche rivedendo il sistema di funzionamento e governance delle SRL). Sostituzione degli adempimenti burocratici con semplici autocertificazioni (che dovranno essere soggette a controlli di verifica) da inviare alle CCIAA.
Il lavoro del gruppo sarà portato avanti in stretto raccordo con le altre priorità strategiche che interessano il mondo delle imprese o altri settori strettamente collegati, tra cui l’agenda digitale, l’accesso al credito e il riordino degli incentivi.