domenica 5 febbraio 2012


L'ILGA denuncia: "L'Italia non è un Paese gay friendly"

L'ILGA denuncia:
© TIZIANA FABI/AFP
La situazione italiana non è grave quanto quella cipriota - nel territorio settentrionale dell'isola, controllato dalla Turchia, l'omosessualità è illegale e negli scorsi mesi sono stati eseguiti diversi arresti di persone gay - ma certo è molto lontana da quella dei Paesi più avanzati in materia come Svezia e Inghilterra.
In Italia infatti sebbene la discriminazione sessuale sia vietata dalla Costituzione, non esiste nessuna normativa che tuteli le unioni tra persone dello stesso sesso o ne disciplini l'adozione di bambini, mettendo di fatto gli omosessuali in una situazione di invisibilità legislativa.
A livello europeo la Commissione Europea propose nel 2008 una norma antidiscriminatoria che garantisse i diritti non solo della comunità gay e lesbica, ma di diverse minoranze, un decreto che non andò mai in porto: secondo Linda Freimane, portavoce di ILGA-Europe
"L'Europa si considera un leader globale nei campi dei diritti umani e delll'eguaglianza, ma gli indici ci dicono che siamo ancora molto lontani dal diventare un continente dove i diritti dei gay e delle lesbiche sono garantiti completamente e dal poterci dichiarare campioni d'uguaglianza".

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