venerdì 30 marzo 2012

Agcom, La Stampa pubblica una bozza del provvedimento sulla tutela del diritto d'autore


Agcom, La Stampa pubblica una bozza del provvedimento sulla tutela del diritto d'autore

Agcom, La Stampa pubblica una bozza del provvedimento sulla tutela del diritto d'autore
© Mauro Scrobogna /LaPresse
L'esecutivo di Mario Monti avrebbe intenzione di conferire all'Autorità Garante delle Comunicazioni carta bianca sulla rimozione di siti e contenuti considerati illegittimi.
L' Agcom avrà in sostanza il potere di oscurare interi portali o rimuovere contenuti specifici che vìolino il diritto d'autore senza chiedere l'intervento di un giudice.
È questo il contenuto di una bozza del provvedimentopubblicato da Anna Masera sulle pagine de La Stampa e relativa alla posizione del Governo in merito al discusso regolamento del garante delle Comunicazioni sul rispetto della paternità dei contenuti in Rete.
Il testo ha immediatamente scatenato il dibattito circa l'orientamento intrapreso, poiché sembra ormai chiaro che l'eventuale approvazione del testo non solo andrebbe ad accelerare un preciso percorso senza nemmeno consentire il necessario dibattito parlamentare, ma sopratutto perché porterebbe in Italia provvedimento molto simile alla contestatissima Hadopi francese. 
Marco Scialdone, responsabile del team legale di AgoràDigitale, ha così commentatoquesta interpretazione della bozza:
"Si tratta di un vero e proprio capolavoro di pressappochismo giuridico che corre il rischio di vanificare le competenze dell'altre autorità di garanzia, da quella della Concorrenza e del Mercato, a quella per la tutela dei dati personali. Non possiamo e non vogliamo credere che un Governo tecnico possa adottare una disposizione del genere. Chiediamo a Monti di invertire la rotta e di uscire dalla logica emergenziale che ancora una volta la lobby dell'industria dell'intrattenimento vorrebbe imporre al Paese"
Nel documento infatti si legge che:
"Nei casi di particolare gravità o di reiterazione delle condotte illecite, l'Autorità inoltredispone la disabilitazione dell’accesso al servizio o, solo se possibile, ai contenuti resi accessibili in violazione della legge 22 aprile 1941, n. 633"
Come spiega Guido Scorza su Punto informatico:
"Con il Provvedimento in questione il Governo affiderebbe - il condizionale è conseguenza del carattere non ufficiale del documento pubblicato sulle pagine de La Stampa e del silenzio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il compito di vigilare sul rispetto della disciplina in materia di diritto d'autore online, di risolvere le relative controversie e, come se non bastasse, di dettare le regole che governeranno i procedimenti relativi alla rimozione dei contenuti pubblicati in violazione del diritto d'autore online.
Un'Autorità una e trina, dunque. Un'Autorità che - caso più unico che raro in un paese democratico - è tenutaria, in relazione ad una materia tanto rilevante come la circolazione dell'informazione e del sapere nello spazio pubblico telematico, dei tre poteri dello Stato: quello legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario"
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, in un'intervista a La Stampa, ha cercato di fare chiarezza e ha smentito le voci circolate subito dopo la pubblicazione del testo:
"Garantisco che la norma non è affatto censoria, non ha niente a che vedere con l’Hadopi francese, non prevede mai in alcuna maniera la disabilitazione né la disconnessione degli utenti, ma solo la rimozione dei contenuti illegali. Cioè non siano accessibili i siti che li ospitano, se non li tolgono entro un tempo ragionevole"
e ha precisato che in realtà, quella non è l'unica bozza del provvedimento:
"Ci sono decine di bozze. Alcune contengono anche qualcosa di vero, cioè di simile a quello che c’è scritto nella mia. Sono ipotesi di studio, nel mio pc ne ho altre tre o quattro, ma quello che avete pubblicato non è il testo che sta per essere varato, sarà un’esercitazione di un borsista. Finchè si tratta di indiscrezioni non esiste niente nè dal punto di vista politico nè dal punto di vista giuridico"
Altro aspetto da non sottovalutare è che nell'approvazione del provvedimento giocherà un ruolo fondamentale il fattore tempo: il mandato dell'attuale consiglio dell'Agcom infatti scade fra un mese e mezzo e l'approvazione del regolamento dovrà avvenire nei tempi.

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