venerdì 9 marzo 2012

Salvador Dali' a Roma in mostra


Sicuramente è una mostra da vedere,ho visitato il suo museo a Figueras sono rimasto impressionato dai colori dalla fantasia e dalla bellezza del suo disegno

Salvador Dali' a Roma in mostra

Assente da quasi 60 anni, dal 9 marzo al Vittoriano olii, disegni, e altre opere

08 marzo, 20:04
Autoritratto con il collo di Raffaello 1921 ca. Olio su tela 40,5 x 53 cmAutoritratto con il collo di Raffaello 1921 ca. Olio su tela 40,5 x 53 cm
di Nicoletta Castagni
ROMA - Assente da quasi sessant'anni, il genio visionario di Salvador Dali' torna a Roma per una grande mostra che si apre il 9 marzo al Complesso del Vittoriano. Esposti olii, disegni, documenti, fotografie, filmati, lettere, oggetti, per raccontare la sua pittura intrisa di sogni, incubi e ossessioni, alla continua ricerca di quel 'meraviglioso', che fu la cifra del movimento surrealista. Dal titolo 'Dali'. Un artista, un genio', l'importante rassegna (prodotta da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia) presenta capolavori dalla Fundacio' Gala-Salvador Dali' di Figueres e vanta la collaborazione e il supporto di grandi istituzioni museali come il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, la Thyssen-Bornemisza Collection. A curarla Montse Aguer, direttrice del Centro per gli studi daliniani alla Fundacio' Gala-Salvador Dali', e Lea Mattarella dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, che hanno puntato a documentare la grandezza dell'artista e l'originalita' del personaggio, il cammino umano e creativo di un uomo che ha contrassegnato un'epoca con la sua opera.
Nel percorso espositivo, particolare rilievo e' stato inoltre assegnato alla relazione tra Dali' e l'Italia, della cui cultura fu profondamente influenzato. Una relazione che e' stata oggetto di nuovi, inediti approfondimenti. Il confronto con i maestri del passato, soprattutto con quelli, insuperati, del Rinascimento italiano, e' infatti alla radice della sua poetica. Un dialogo costante che, lontano dall'emulazione, si tinge di scontro, sfida, lotta, competizione alla pari. Dali' vuole ardentemente essere Raffaello o Michelangelo, arriva a inserire perfino il suo nome in un foglio autografo (presentato in mostra) dove valuta stile, colore, invenzione, disegno dei giganti dell'arte antica.
A documentare questa tensione, ecco un'opera degli esordi che e' proprio il giovanile 'Autoritratto con il collo di Raffaello' del 1921, in cui l'artista rivela fin da subito il suo desiderio di identificazione con il Divin Pittore.
E non manca la sua rivisitazione di Michelangelo, che invece chiude la rassegna. Immagini ispirate alla Pieta' vaticana e al Giorno e la Notte delle Cappelle Medicee a Firenze mostrano come per il pittore spagnolo guardare all'antico non abbia significato fare a meno del proprio lato visionario. In mezzo ai due grandi del passato, scorre il mondo onirico, inquietante, denso di suggestioni di Dali'.
Dopo la fase divisionista (Bagnanti) e realista (Ritratto di ragazza del '25), arriva l'incontro con Picasso e il cubismo (Omaggio a Satie), ma soprattutto con Gala, sua compagna di vita, e il surrealismo, documentato da una carrellata di capolavori, tra cui 'Il sentimento della velocita'', 'Figura e drappeggio in un paesaggio', 'Gradiva ritrova le rovine antropomorfiche (fantasia retrospettiva)', 'Il piano surrealista', 'Cortile Ovest dell'Isola dei morti (ossessione ricostitutiva da Boecklin)', 'Coppia con la testa piena di nuvole', 'Autoritratto con pancetta fritta', 'Eclissi e osmosi vegetali',' Singolarita'', 'La couple', lo 'Spettro del sex appeal', 'Impressioni d'Africa', scaturite da un viaggio in Sicilia. Il rapporto con l'Italia non ha riguardato solo l'arte classica. Dali' entro' in stretto contatto con l'intera produzione culturale italiana del '900. Non solo i Valori plastici di de Chirico, ma anche l'interscambio con registi come Visconti o Fellini, o Anna Magnani con cui sognava di fare un film. In mostra c'e' perfino la Vespa della Piaggio su cui Dali' intervenne nel 1962: lo scooter, infatti, venne ribattezzato Dulcinea come la donna amata da Don Chisciotte, una delle molte ossessioni del visionario Dali'.

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