venerdì 6 aprile 2012

Guerra in Bosnia, a 20 anni di distanza Sarajevo non dimentica


Guerra in Bosnia, a 20 anni di distanza Sarajevo non dimentica 




1.425 giorni, tanto durò l'assedio alla città di Sarajevo cominciato il 5 aprile 1992, un assedio che la vicina Europa ha vissuto giorno per giorno tramite i media e la partecipazione diretta dell'Onu. A scatenare la miccia del conflitto fu l'indipendenza della Bosnia Erzegovina dalla Federazione Jugoslava, che portò a un'escalation di tensione, anche se nessuna delle 50.000 persone che il 5 aprile scesero in strada a Sarajevo per unamanifestazione pacifica immaginava che da quel giorno nulla sarebbe più stato uguale. Le truppe jugoslave infatti stavano già accerchiando la città, e dei cecchini spararono tra la folla uccidendo due donne, tra le quali una funzionaria del Parlamento bosniaco. Il giorno successivo la Cee, l'Unione Europea di allora, riconobbe l'indipendenza della Bosnia e l'Onu dispose 14.000 caschi blu nel Paese, dando il via all'impegno internazionale nell'area.
In onore delle vittime della guerra il 6 aprile si terrà a Sarajevo un concerto davanti a 11.541sedie vuote, tanti quanti furono i morti, che verranno disposte in fila lungo l'arteria principale della città. Per il sindaco Alija Behmen la "linea rossa" (così si chiama l'evento") è un monito per il futuro:
"È nostro dovere ricordare e commemorare la scomparsa dei nostri concittadini, ma noi lo facciamo anche per le future generazioni, affinché una tale tragedia non si ripeta mai più nel cuore dell'Europa".
La guerra è in un certo modo ancora in corso per i 74.000 sfollati che come denuncia L'Unhcr sono tuttora senza una dimora, mentre l'economia del Paese non si è mai davvero ripresa: una famiglia su cinque è sotto la soglia della povertà.

Nessun commento:

Posta un commento