venerdì 22 giugno 2012

Lettera di risposta alla narcosi degli italiani


Lettera di risposta alla narcosi degli italiani

Tutto ciò mi dà da pensare oltre le convinzioni politiche ideologiche che, quando sincere, sono da rispettare. Quello che mi lascia perplesso, sconcertato e scoraggiato è il consenso acritico ed addirittura l’adorazione verso certe persone che dovrebbero o vorrebbero simboleggiare la nostra fede politica, la nostra ideologia, il nostro ideale, di qualunque parte esso sia. 
Il desiderio insito nell’uomo di adorare, di adulare, di compiacere colui di cui subiamo il fascino, annichilendo la nostra personalità per accettare la volontà dell’altro. Ricordo che questa è la spiegazione del fenomeno dell’ipnosi data dal capo dell’equipe degli psicologo di Cape Canaveral. Infatti il gregge umano ha da sempre seguito il pifferaio magico di turno, incarnato dallo psicotico del momento. Nel novecento vedi Hitler, Stalin, Mussolini, un poco De Gaulle e Berlusconi, che venne addirittura applaudito da qualche centinaio di inebetiti quando disse che entro 3 anni il cancro sarebbe stato sconfitto. Parola di Silvio. Suggestione ipnotica o imbecillità? Mah.
Forse che noi Italiani siamo soggetti particolarmente sensibili alla suggestione ipnotica?
Oppure siamo imbelli, un poco vigliacchetti, opportunisti, leccaculo, ipocriti, bugiardi, approssimativi e con poca voglia di lavorare?
Sarà la nostra storia ad averci ridotto così dopo secoli e secoli di sudditanza a tiranni, re, imperatori, signorotti locali, nobili vari e, diciamolo pure, capi mafia, capi n’drangheta, capi camorra e capi sacra (sic) corona unita? 
Siamo stati abituati e condizionati a prendere le botte e baciare il bastone come fosse il nostro ineluttabile e del tutto naturale destino?
Quello che è certo è che siamo un vecchio popolo con troppi vizi e poche virtù. o addirittura vecchi popoli - da nord a sud - stipati quasi a forza in uno stato in fondo nuovissimo. 
“Bella Italia, amate sponde / pur ti torno a riveder / trema in petto e si confonde / l’alma oppressa (purtroppo non) dal piacer” Ma oppressa da neri pensieri.
L’unica speranza è che Dio ce la mandi buona, ma non un deus ex machina dell’ultimo momento. 

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