lunedì 11 giugno 2012

Messico, cartello dei Templari contro la Pepsi


Messico, cartello dei Templari contro la Pepsi



Cinque centri di distribuzione della compagnia Sabritas, di proprietà della statunitense Pepsi Co., e 49 mezzi per il trasporto delle lattine di bibite e degli alimentari che distribuisce, sono andati completamente distrutti la scorsa notte, in seguito a una serie di incendi dolosi, negli Stati di Michoacàn e Guanajuato. La notizia diffusa dalla Bbc, ha suscitato molto scalpore. Fortunatamente gli incendi non hanno causato vittime né feriti, ma come detto solo molti danni materiali.

Spencer Platt/Getty Images
Per gli inquirenti le indagini sono terminate presto considerando che poco dopo l’attentato è arrivata la rivendicazione del cartello dei “Los Caballeros Templarios” nato da una scissione della Familia Michoacana (altro gruppo narcos), e considerato uno dei gruppi più violenti e crudeli del Messico.
Nella loro rivendicazione i Templari fanno sapere di aver colpito la multinazionale perché avrebbe collaborato con le forze di sicurezza messicane per alcune operazioni, una delle quali avrebbe portato all’arresto di uno dei leader del gruppo.
Dalla Sabritas negano con forza qualsiasi coinvolgimento in operazioni che non abbiano a che fare con la propria finalità aziendale. Fra l’altro è la prima volta in assoluto che un cartello della droga compie un attentato di questo tipo.
Le associazioni degli imprenditori hanno timore che l’attentato possa essere l’inizio di una nuova strategia da parte delle organizzazioni criminali. Ma la vera preoccupazione per le autorità messicane è che questo genere di attacco contro le industrie possa far scappare gli investitori stranieri. A Città del Messico la preoccupazione c’è e nessuno la nasconde. Addirittura nella questione è entrato anche il Dipartimento di Stato Usa che ha fortemente condannato l’attacco e ha promesso che raccoglierà informazioni sull’accaduto.
I Templari sono un gruppo molto potente e hanno il controllo della gran parte di due Stati: Michoacan e Guanajuato. Qui la politica non esiste quasi più. E le forze di sicurezza faticano a tenere a bada tanta violenza. Le autorità messicane, inoltre, sono sicure che il gruppo possa contare anche sull’appoggio di altre bande criminali che gestiscono il traffico di droga e armi negli Stati confinanti, così da rendere i Templari quasi invincibili.
Il cartello oltre ad essere il padrone assoluto del traffico di sostanze stupefacenti, armi, esseri umani, controlla anche il mercato della frutta e quello del mais. Non solo. Secondo le autorità dello Stato di Michoacan, quasi tutti gli esercizi commerciali present nell’area sarebbero sottoposti al pagamento del pizzo per poter continuare a lavorare.
Secondo Isnardo De la Cruz, professore di Scienze Politiche presso la Universidad Nacional Autónoma de México (Unam), è convinto che il cartello dei Templari non abbia alcun interesse nel vedere che gli investimenti stranieri lasciano il Paese ma, con i loro attacchi “vogliono dimostrare la loro forza ed evidenziare il totale fallimento delle istituzioni federali messicane”

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