mercoledì 18 luglio 2012

Finalmente gli investitori ignorano Moody's


Borse ignorano Moody's, Bernanke gela listini

Asta spagnola fa il pieno, spread in tensione



ROMA - Le Borse ignorano gli ultimi affondi di Moody's sull'Italia e in prima battuta tentano il recupero, anche sulla spinta dell'inaspettato successo dell'asta di Madrid e dell'attesa per l'Eurogruppo che dovra' definire il meccanismo dello scudo anti-spread e i dettagli del salvataggio delle banche spagnole. Poi pero' arriva la delusione per il messaggio del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke e i listini azzerano i guadagni, a partire da Wall Street, mentre restano in tensione lo spread (sopra 480 punti), e l'euro.
La piazza peggiore e' Milano che chiude in ribasso dello 0,94%. Fa meglio Madrid che archivia un +0,40% seguita da Francoforte (+0,18%) Parigi (-0,09%) e Londra (-0,59%).
Dal presidente della Federal Reserve non e' arrivato l'aiuto sperato: nell'attesa audizione alla commissione bancaria del Senato Usa, il governatore si e' limitato a ripetere di essere pronto a sostenere l'economia, ma non ha offerto spunti, e soprattutto nessun dettaglio, su concrete misure di stimolo che potessero far prefigurare l'ok a un terzo ciclo di acquisti di Bond. Una misura 'salutare' su cui il mercato scommette da tempo tanto piu' che il quadro economico tratteggiato da Bernanke e' tutt'altro che incoraggiante: crescita ''moderata'', progressi nel mercato del lavoro ''frustranti'', fiducia ''bassa''. E la colpa - dice chiaramente il numero uno della Fed - e' in buona parte dell'''Europa che sta rallentando l'economia mondiale'' e c'e' il rischio che la crisi monti ancora. Il messaggio non e' piaciuto. Le piazze del Vecchio Continente hanno azzerato i guadagni raccolti a fatica e a dispetto del taglio del rating su enti locali italiani e banche comunicato nella notte da Moody's.
Sull'iniziale buon umore dei mercati molto aveva contato l'exploit dell'asta spagnola in cui Madrid ha collocato tutto (3,56 miliardi di euro) riuscendo a strappare tassi in ribasso.
Sulla scadenza a 12 mesi il rendimento medio e' sceso al 3,918% dal 5,074% dell'asta di giugno e per la tranche a 18 mesi il tasso e' calato al 4,242% dal 5,107%.
L'euro e' risalito sopra 1,23 dollari, per poi chiudere in Europa attorno a 1,2280, mentre per lo spread Btp-Bund e' stata tutta una altalena con un picco a quota 490 e un minimo a 471 punti prima di chiudere a 481. A pesare, dicono nelle sale operative, e' stato anche l'allarme default della Sicilia piu' che le prevedibili mosse di Moody's. Bankitalia - nel bollettino mensile - ha tenuto a sottolineare che il taglio del rating dell'Italia annunciato da Moody's la scorsa settimana poco prima di un'asta ''non ha avuto effetti sulla domanda o sui rendimenti''. Anzi - ha rimarcato il dirigente generale del Tesoro, Maria Cannata - si e' registrata ''una forte domanda dall'estero pari al 54% contro il 46% di domanda domestica''.
E se ora gli occhi sono puntati sull'Eurogruppo di venerdi', il capoeconomista della Bce Joerg Asmussen avverte che per garantire il futuro dell'euro serve un' ''ulteriore condivisione della sovranita''' a favore di una autorita' europea per ''correggere politiche non sostenibili'' degli stati membri.

ROMA - La coesione dell'Ue e la fine della tempesta sui mercati saranno decisivi per la ripresa in Italia che quest'anno, se lo spread si manterra' elevato a 450 punti, sara' colpita da un calo del pil del 2% e una recessione che finira' solo a inizio 2013. Il prossimo anno il prodotto scendera' comunque dello 0,2% e la disoccupazione salira' a oltre l'11%. Anticipata dal governatore Ignazio Visco all'assemblea dell'Abi la scorsa settimana, la revisione al ribasso delle stime contenuta nel bollettino economico della Banca d'Italia e' pesante e riflette l'allarme lanciato anche nell'ultimo bollettino della Bce e che ha giustificato il taglio dello 0,25% dei tassi.
Il ribasso del rating di Moody's per Via Nazionale non ha influito sull'asta dei titoli triennali da 3,5 miliardi tenuta il giorno successivo, venerdi'. E anche il direttore del Tesoro Maria Cannata rileva come la ''domanda estera'' e' forte e nell'ultima emissione e' stata pari al 54%, confermata anche nell'asta degli operatori specialisti di lunedi'. Per questo non rispondono al vero le ricostruzioni di stampa che parlavano di pressioni sulle banche dal Tesoro, avvisato dall'agenzia di rating del downgrade. ''C'e' un obbligo di riservatezza'' spiega e rileva come le entrate vanno bene e siamo ricchi di liquidita''' e per questo e' stata cancellata come d'abitudine l'asta di agosto.
Per il nostro paese pero', come avvisa la Banca d'Italia, il quadro economico non brillante a livello internazionale si innesta, in una situazione di ''elevata incertezza'' e per questo sono cruciali le modalita''' dell'attuazione del vertice europeo di fine giugno e le misure su ''liberalizzazione, di stimolo dell'attivita' economica e di riforma del mercato del lavoro'' che 'incideranno positivamente sulle capacita' di crescita della nostra economia, con effetti soprattutto nel medio periodo. Nel frattempo pero', quest'anno e il prossimo, ''l'attivita' economica continuerebbe a essere caratterizzata da un'accentuata debolezza della domanda interna'' con una significativa contrazione dei consumi delle famiglie gravate dalle misure di correzione dei conti del governo e dalla disoccupazione.
La Banca d'Italia segnala infatti che ''a fronte di un significativo aumento della partecipazione al mercato del lavoro, gia' osservato nella prima parte del 2012, il tasso di disoccupazione si porterebbe al di sopra dell'11 per cento nel 2013''.
L'agenzia Moody's taglia il rating di tre compagnie assicurative italiane. Il ratign di Assicurazioni Generali e' stato tagliato a Baa1 da A1 con outlook negativo. Il rating di Allianz Spa e' stato ridotto ad A3 da A1 con prospettive negative. Il rating di Unipol Assicurazioni e' stato ridotto a Baa2 da A3. Il taglio e' legato al downgrade dell'Italia deciso lo scorso 13 giugno. Il rating di Assicurazioni Generali, nonostante il downgrade, si mantiene di un gradino superiore a quello dell'Italia.

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