giovedì 27 settembre 2012

Droni antisisma scovano vivaio canapa

Droni antisisma scovano vivaio canapa

Nel Ravennate. Sequestrati 7 quintali. 'Coltivatore' in carcere

 

 

Un vivaio di canapa indiana, allestito nelle campagne di Ravenna in un terreno abbandonato e nascosto da fitta vegetazione, è stato individuato dalla Gdf grazie a droni telecomandati già utilizzati per verificare la stabilità degli edifici lesionati dal sisma. I finanzieri hanno tenuto d'occhio la piantagione, alimentata con accurato sistema di irrigazione e illuminazione, e sorpreso i 'coltivatori' che vi entravano: 182 piante di canapa indiana per 7 quintali sono state sequestrate.
Convalida dell'arresto e custodia cautelare in carcere: è quanto il Gip Piervittorio Farinella ha deciso per il 30enne portuale ravennate arrestato dalla Guardia di Finanza per la vasta piantagione di canapa scoperta domenica a Mezzano, alle porte di Ravenna, dopo sei mesi d'indagine. In totale 182 piante alte anche più di quattro metri per un totale di sette quintali di peso, che sono costate la denuncia a piede libero ad altri due ravennati di 28 e 31 anni. I tre sono difesi dagli avv.Filippo Bianchini, Luca Donelli, Alessandro Docimo e Giovanni Scudellari. Il 4 ottobre verrà affidato l'incarico al perito Onelio Morselli per l'esame della marijuana. Il destino delle piante, già estirpate, è quello di essere incenerite nell'impianto ravennate di Hera. L'appezzamento, delle dimensioni di 16 ettari circa, conteneva vari lotti di piantagioni per un totale di quasi un ettaro circondati dalla macchia a sua volta delimitata da una robusta rete e protetta dall'alto dai fili dell'alta tensione. All'interno, un efficiente sistema d'irrigazione di due tipi, normale e a goccia, comandato da tre gruppi elettrogeni. Ma c'erano anche canaline di scolo ben disegnate, un impianto d'illuminazione notturna e pompe dell'acqua che attingevano da un pozzo autonomo. Per inquadrare l'esatta dimensione della coltivazione sono state necessarie le immagini fornite dagli elicotteri del reparto Operativo Aeronavale della Finanza di Rimini e dei droni telecomandati muniti di telecamere assemblati da tre giovani ravennati e utilizzati anche per operazioni antisciacallaggio tra le macerie del terremoto in Emilia. La marijuana che i militari hanno trovato era così abbondante che le foglie lasciate per terra avevano formato una sorta di humus. L'organizzazione dei lotti e lo stato di usura degli attrezzi, oltre alla dimensione delle piante, ha fatto supporre agli inquirenti che la piantagione andasse avanti da almeno 5-10 anni, fornendo un prodotto giudicato di altissima qualità a tutto il territorio circostante.

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