sabato 13 ottobre 2012

NEUROCHIRURGO IN COMA AVREBBE INCONTRATO DIO: “SONO STATO IN PARADISO E VI RACCONTO COM’È”


NEUROCHIRURGO IN COMA AVREBBE INCONTRATO DIO: “SONO STATO IN PARADISO E VI RACCONTO COM’È”


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Il dottor Eben Alexander è uno stimato neurochirurgo di Harvard.
Dopo aver contratto una rara forma di meningite è finito in coma prima di risvegliarsi, miracolosamente, dopo sette giorni. Grazie a Dio, direbbe qualcuno.
E chissà se lo ha ringraziato di persona lo stesso Alexander che, una volta aperti gli occhi, ha raccontato al mondo la sua esperienza ultraterrena. «Il paradiso esiste e io ci sono stato», ha affermato orgogliosamente il neurochirurgo, che ha pensato bene di scrivere un libro sull’esperienza che lo ha reso famoso, finendo pure sulla copertina di Newsweek.
«NEOCORTECCIA SPENTA». «Quel particolare tipo di coma», ha raccontato l’uomo, «ha spento la parte umana del mio cervello, la neocorteccia.
I batteri erano entrati nel mio fluido cerebrospinale e stavano mangiando il mio cervello. L’esperienza che ho vissuto è stata così profonda che mi ha dato una ragione scientifica per credere che esista una coscienza dopo la morte».

«AMATO DA UN VENTO DIVINO». Alexander dice di «aver visitato un regno fatto di nuvole ed entità superiori, mentre un vento divino mi diceva che ero amato e adorato, per sempre. Un lunghissimo viaggio, incalcolabilmente positivo».
Il neurochirurgo, a supporto, del suo viaggio ha portato argomentazioni scientifiche
«Per quanto ne sappia, nessuno ha mai visitato questa dimensione parallela mentre la sua corteccia era completamente disattivata e mentre il suo corpo era sottoposto ad attenta osservazione clinica, come il mio lo è stato durante i sette giorni di coma».

DERISO DA COMUNITÀ SCIENTIFICA. Inutile dire che la comunità scientifica non abbia accolto di buon grado questa sua descrizione, trattandolo alla stregua di un uomo qualunque  nonostante la sua indubitabile professionalità scientifica.
Critiche che non hanno risparmiato neppure il giornale che ha scelto di dare tanto così spazio ad Alexander e alla sua storia. Per molti, Tina Brown, direttrice di Newsweek starebbe usando tutti i metodi possibili per vendere copie e non essere ricordata soltanto come colei che ha affondato la storica testata.

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