giovedì 4 ottobre 2012

PD programma per perdere le prossime elezioni(la lunga mano di d'alema


Primarie, scontro sulle regole

Renzi: No cambio regole con ballottaggio. Veltroni: Se disponibile premier e' ricchezza

(cari lettori secondo voi sara' meglio votare le cinque stelle??)


No a cambi di regole in corsa per le primarie del centrosinistra, con l'inserimento del ballottaggio: è quanto chiede Matteo Renzi. "Non capisco perché non vadano bene le regole del passato quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani", scrive nella sua newsletter.
"Mi pare un errore - ha aggiunto Renzi - inserire il ballottaggio (alle primarie chi arriva primo vince. Non è che dopo aver vinto, poi, c'é la gara di ritorno). Mi pare un errore grave immaginare un ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno (e se la prima domenica ti ammali?). Mi pare un errore cercare di restringere la partecipazione: in tutto il mondo la sinistra allarga il campo della partecipazione e la destra restringe".
Matteo Renzi ha annunciato che non parteciperà all'assemblea nazionale del Pd in programma sabato: "Non faccio parte dell'assemblea nazionale del Pd - ha scritto nella sua newsletter -. E non voglio dare motivi di ulteriore divisione: Bersani ha detto che farà di tutto per fare primarie aperte, libere e democratiche. Non so se il segretario ha ancora la maggioranza degli elettori del centrosinistra: questo lo diranno le primarie. Ma il segretario ha sicuramente la maggioranza dei membri dell'assemblea: tocca a lui dimostrarsi di parola, come io mi auguro. Da parte mia rinuncio alle polemiche e aspetto di capire cosa verrà fuori. Continuando a coltivare la speranza che prevalga la saggezza e non si cambino le regole in corsa".
"Viviamo un clima impressionante, quasi magico: è come se avessimo la percezione che da un momento all'altro può finire l'incantesimo di una stanca politica che in questi anni ha cambiato solo i nomi, ma non le facce". Lo ha scritto nella sua newsletter Matteo Renzi ringraziando Oscar Farinetti, ideatore di Eataly, per la sua lettera di endorsement e parlando del suo tour elettorale. "Il coraggio - ha aggiunto - è contagioso. Se uno non ha paura di andare controvento, controcorrente, contro la pigrizia, gli altri si lasciano contagiare volentieri. E a quel punto l'onda non si ferma. Ecco perché chiedo a chi ci crede di non lasciar sfiorire questa possibilità. Stiamo mettendo in moto un noi, non un insieme di io".
BERSANI, ANCHE PREMIER VUOLE PAESE NORMALE - "Monti a cominciare dalle dichiarazioni a New York non è estraneo alla prospettiva che l'Italia deve essere un paese normale, non figlio di un Dio minore ma della democrazia europea". Pier Luigi Bersani, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Monti, risponde così sul Monti bis.
"A Monti - sostiene il segretario Pd - non sfugge che per rassicurare il mondo l'Italia deve mettersi nel solco di una normale democrazia. E chiaramente in questa direzione Monti può dare una mano".
Secondo Bersani "Casini ragiona un po' a giorni alterni" rispondendo rispetto al veto del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini su Vendola.
"Dall'incontro ancora una volta viene fuori la lealtà del Pd verso il governo. Con le nostre idee ma con in mente l'Italia. Da parte di tutti serve un'assoluta serieta". Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, spiega l'atteggiamento del Pd verso il governo, definendo "cordialissimo" il faccia a faccia a Palazzo Chigi con il premier Mario Monti, con il quale "quando ci si incontra si parla di Italia e di Europa".
"Noi non vogliamo rivendicare la nostra autosufficienza anche se arriviamo al 51%". Pier Luigi Bersani risponde ai giornalisti che lo sollecitano sui rapporti con i possibili alleati, da Sel all'Udc. "Continuo pensare che il nostro campo deve rivolgersi in modo aperto, collaborativo e disponibile a tutte le forze moderate, liberali e europeiste", ha aggiunto il segretario del Pd.
VELTRONI, SE DISPONIBILE MONTI E' RISORSA - "Bisogna creare la condizione di un grande schieramento riformista che non solo assuma l'agenda Monti, perché non basta, ma apra una riflessione più grande. Si può fare con Monti? Se èdisponibile lui èuna risorsa e una ricchezza per il Paese. Le forme si definiranno senza premettere i nomi alle cose". Lo ha detto Walter Veltroni.
"Per la mia posizione e il mi ruolo sono preoccupato della tenuta del Pd, che non si spacchi e per questo più che schierarmi mantengo come Prodi una posizione di riserbo", ha detto Veltroni aggiungendo "se Renzi tira dalla sua parte e i giovani turchi dalla loro c'é rischio di tensioni identitarie, di ritorni alle origini pericolose".
"Per questo, più che discutere quale maglietta indossare, preferisco pensare al futuro del partito", aggiunge Veltroni rispondendo ad una domanda sulle primarie del Pd durante la presentazione del libro di Enrico Morando e Giorgio Tonini al Teatro dei Servi di Roma.

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