giovedì 12 marzo 2015

Scuola, studenti in piazza nel giorno della riforma, tensioni a Milano

Scuola, studenti in piazza nel giorno della riforma, tensioni a Milano


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Manifestazioni e iniziative di mobilitazione di tutta Italia: per la scuola, quella di oggi è una giornata 'calda' (VIDEO). Gli studenti tornano in piazza nel giorno in cui il governo presenta in Consiglio dei ministri il ddl per tradurre in via legislativa le linee guida de 'La Buona Scuola'. Il primo assaggio è arrivato nella notte. Le motivazioni delle manifestazioni di oggi sono state annunciate con un blitz studentesco messo a segno nella notte davanti al Miur, dove è stato esposto uno striscione per dire 'stop' alla riforma del governo e per supportare la LIP e le proposte dell'Altrascuola. Numerosi i cortei da nord a sud della Penisola, anche se, nel dettaglio, la riforma Renzi è sconosciuta al 57% degli studenti . A Milano tensioni tra polizia e manifestanti e il corteo è stato interrotto dal lancio di lacrimogeni.
In 50 mila in piazza "abbiamo sfiduciato il Governo" afferma l'Uds (Unione degli studenti) che questa mattina ha organizzato 40 cortei in tutto il Paese "contro l'idea di scuola contenuta nelle linee guida del Governo che verranno presentate questo pomeriggio". "Il Governo non ha la fiducia degli studenti. Le piazze di oggi devono essere ascoltate, è tempo di finirla con vuoti slogan e populismo!" - afferma Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti - La consultazione imposta dal Governo, con la scarsissima partecipazione che ha raccolto da parte della componente studentesca, non può legittimare una riforma della scuola che risponde alle esigenze dell'impresa e ai poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie le scuole private e il bonus fiscale per gli investimenti privati nella scuola pubblica". "Vogliamo un' "Altra Scuola" giusta che riparta dalle sette priorità presentate il 10 marzo alla Camera. Chiediamo a gran voce che oltre alle priorità si ponga in discussione la Legge d'Iniziativa Popolare sulla scuola ripresentata ad agosto perché, se implementata, potrebbe costituire un grande punto di partenza per la definizione di una scuola inclusiva, laica e democratica". "Anche gli universitari hanno animato le piazze di stamane - continua Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Universitario - In tante città abbiamo murato simbolicamente l'ingresso delle facoltà per rivendicare l'accesso all'università a partire dal finanziamento del diritto allo studio, chiedendo l'introduzione dei L.E.P."
"Nei cortei di stamane - conclude Riccardo Laterza, portavoce della Rete della Conoscenza - abbiamo detto un secco no alla precarietà e dell'austerità. Il Governo Renzi è espressione dei poteri forti che tengono sotto scacco l'intera Europa".
Intanto il ministero dell'Istruzione Università e Ricerca comunica che l'organizzazione sindacale Anief ha proclamato ''lo sciopero di tutto il personale docente a tempo determinato delle istituzioni scolastiche ed educative per l'intera giornata del 17 marzo 2015''.
Roma, la manifestazione degli studenti è partita da piazza della Repubblica e si è conclusa in piazza Santi Apostoli con un sit-in. Ad aprire il corteo, diretto in piazza santi Apostoli, un grande striscione con su scritto: '12 M una generazione che non si arrende'. "Questa mattina in piazza - ha detto uno degli studenti da un megafono - denunciamo l'ennesimo regalo alle scuole private piuttosto che finanziare la scuola pubblica. La nostra generazione non si arrende, bloccheremo questa riforma. Non ci fermeremo oggi, difenderemo il diritto allo studio con la lotta".
Via del Corso e via del Plebiscito sono state presidiate dai mezzi blindati delle forze dell'ordine che ne hanno bloccato l'ingresso mentre i manifestanti arrivavano a piazza Venezia. Chiusa anche via IV Novembre. Al termine della manifestazione, gli studenti hanno esposto uno striscione con la scritta 'Cancelliamo l'austerità', lanciando simbolicamente delle gomme da cancellare.
Milano il corteo è stato interrotto dal lancio di lacrimogeni. I manifestanti, partiti intorno alle 10 da piazza Cordusio diretti alla sede della Regione, hanno gridato slogan contro il governo ed espresso forte dissenso anche nei confronti dell'Expo. Giunti in piazza Einaudi, nei pressi di Palazzo Lombardia, avrebbero voluto superare il blocco delle forze dell'ordine per avvicinarsi ancora di più al palazzo. Così hanno prima dipinto una simbolica linea rossa sull'asfalto, poi hanno gettato della vernice sulla polizia che ha risposto lanciando i lacrimogeni e procedendo all'identificazione di uno dei manifestanti. 
Torino lanci di pennarelli e matite contro la sede cittadina del Miur. Gli studenti, arrivati con cartelli e striscioni in corso Vittorio Emanuele II, hanno scandito slogan e cori tra cui "La nostra buona scuola non e' privata, ma e' quella pubblica e finanziata". Poi hanno lasciato i loro cartelli a terra davanti al portone del ministero, protetto da un cordone di forze dell'ordine, e hanno proseguito il corteo.

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