venerdì 27 gennaio 2012


Il New York Times racconta le condizioni dei lavoratori Apple in Cina
© Kevork Djansezian/Getty Images News

New York Times racconta le condizioni dei lavoratori Apple in Cina

l New York Times porta a galla un'inchiesta sullecondizioni dei lavoratori che producono per la Apple in Cina. Un lungo articolo racconta e riporta le testimonianze di familiari e di ex operai.


Si parla di sostanze chimiche pericolose, operai costretti a subire soprusi per lavorare di più e meglio, orari di lavoro oltre la legalità, ma soprattutto poca tutela del lavoratore e troppi rischi alla salute.
"Una volta che la Apple ha scelto un fornitore difficilmente si preoccupa se il codice di condotta è rispettato come garantito prima di firmare il contratto"
Si legge sul New York Times, da un'intervista ad un ex manager. 
Nel 2011 l'azienda Foxconn che produce parti per iPod, iPad e iPhone era rimasta al centro della cronaca internazionale dopo l'incidente in cui morirono alcuni operai a causa di un'esmplosione in una fabbrica. Un paio di mesi dopo la Students & Scholars Against Corporate Misbehaviour, una Ong con sede a Hong Kong, aveva diffuso un video che documenta le condizioni di lavoro allo stabilimento della Foxconn, a Chengdu, dopo i suicidi avvenuti nel 2010.
Ma oltre a quelli della Apple, l'attenzione si sposta anche su aziende che lavorano per Amazon, Dell, Hewlett-Packard, Nintendo, Nokia e Samsung. La Foxconn era rimasta sulle pagine dei nostri giornali per molto tempo e, scrive il New York Times, dai suoi capannoni esce il 40% di tutti i prodotti di elettronica venduti nel mondo con svariati marchi. Se da un lato c’è la necessità di bassi margini e alta produttività, dall’altra si deve condannare la presenza di imprenditori senza scrupoli che non disdegnano le scorciatoie pur di riempirsi il portafoglio. 
La Apple ha avviato campagne e iniziative per rendere più sostenibili le condizioni di lavoro nelle imprese che producono i suoi dispositivi, ma la società viene accusata di aver fatto ancora troppo poco. Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, ha deciso di rispondere alle critiche con una lettera inviata a tutti i propri dipendenti e ha suggerito ai lettori di tenere sotto controllo il sito della Apple dove si spiega l'impegno dell'azienda. 
Su Il Post la lettera tradotta:
Team,
come società e come persone, siamo definiti da quelli che sono i nostri valori. Sfortunatamente in questi giorni alcune persone stanno mettendo in discussione i valori di Apple, e vorrei occuparmi di questo direttamente con voi. Abbiamo a cuore ogni impiegato della nostra catena di produzione in tutto il mondo. Ogni incidente ci preoccupa profondamente e ogni problema sulle condizioni di lavoro è causa di inquietudine. L’ipotesi che questo non ci interessi è chiaramente falsa e offensiva nei nostri riguardi. Come sapete bene e meglio di chiunque altro, questo tipo di accuse vanno contro i nostri valori. Noi non siamo fatti così.
So che le centinaia di voi che si trovano nei siti di produzione dei nostri fornitori in tutto il mondo, o che trascorrono lunghi periodi lavorando lontani dalle loro famiglie, si sentono oltraggiate come ci sentiamo noi. Le persone che non sono così vicine alla catena di produzione, invece, hanno il diritto di sapere come stanno le cose.
Ogni anno sottoponiamo a ispezioni un numero sempre maggiore di fabbriche, alzando gli standard a cui sottoponiamo i nostri soci e approfondiamo quanto accade nella catena di produzione. Come abbiamo comunicato all’inizio di questo mese, diamo molta importanza al miglioramento delle condizioni di lavoro di centinaia di migliaia di lavoratori. Non sappiamo di nessuno, nel nostro settore industriale, che faccia quanto facciamo noi, in tutti i posti in cui lo facciamo noi, con tutte le persone con cui abbiamo a che fare noi.
Allo stesso modo, nessuno sta affrontando con maggiore determinazione di noi queste sfide. Insieme alle maggiori organizzazioni e autorità mondiali a tutela della sicurezza, dell’ambiente e del lavoro, stiamo attaccando aggressivamente i problemi che abbiamo davanti. Sarebbe troppo facile cercare i problemi in pochi posti e diffondere risultati piacevoli, ma questo non sarebbe un comportamento da veri leader.
All’inizio di questo mese abbiamo messo a disposizione la nostra catena di produzione perché venga giudicata in modo indipendente dalla Fair Labour Association. Apple si trova in una posizione senza pari per guidare l’intera industria ad assumere queste decisioni, e l’abbiamo fatto senza alcuna esitazione. Questo porterà a controlli più frequenti e rapporti più trasparenti sullo stato della nostra catena di produzione, cosa che incentiviamo. Questo è il genere di cose che i nostri clienti si aspettano da Apple, e faremo altre cose del genere in futuro.
Siamo impegnati a istruire i lavoratori sui loro diritti, così che possano alzare la voce quando riscontrano condizioni di lavoro pericolose o trattamenti iniqui. Come sapete, più di un milione di persone sono già state formate e istruite all’interno del nostro programma.
Andremo avanti, andremo ancora più a fondo, e indubbiamente troveremo altre cose di cui occuparci. Quello che non faremo – e che non abbiamo mai fatto – è restare fermi o chiudere gli occhi davanti ai problemi della nostra catena di produzione. Avete la mia parola, su questo. Potete seguire i nostri progressi all’indirizzo apple.com/supplierresponsibility.
A chi in Apple combatte questi problemi ogni giorni vanno i nostri ringraziamenti e la nostra ammirazione. Il vostro lavoro è importante e sta cambiando le vite di molte persone. Siamo tutti orgogliosi di lavorare insieme con voi.
Tim

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