domenica 26 febbraio 2012

Aiutiamo il popolo siriano

FATTI DEL GIORNO
BAGNO SANGUE A VIGILIA VOTO, NO ACCORDO PER HOMS

di Alberto Zanconato
All'indomani di un appello per la fine delle violenze lanciato dalla conferenza degli 'Amici della Siria' riuniti a Tunisi, almeno altre 75 persone, secondo l'opposizione, sono morte oggi nella repressione, di cui otto 'giustiziate' sommariamente dopo l'arresto. Mentre l'agenzia governativa Sana riferisce di sei poliziotti e militari uccisi da "terroristi", tra i quali un colonnello rapito e ritrovato cadavere a Homs con "segni di mutilazione". Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) ha fatto sapere da parte sua che non hanno portato finora a risultati i negoziati a Homs per evacuare i feriti e i malati dal quartiere di Bab Amro, martoriato da tre settimane dai bombardamenti governativi. Tra loro, la giornalista francese Edith Bouvier e il fotografo irlandese Paul Conroy, rimasti feriti alle gambe martedì in un attacco a colpi di mortaio in cui sono stati uccisi l'inviata americana del Sunday Times Marie Colvin e il fotografo francese Remi Ochlik. Ieri la Mezzaluna rossa siriana era riuscita ad evacuare sette feriti, poi ricoverati nell'ospedale privato Al Amin di Homs, e 20 tra donne e bambini malati. Ma l'opposizione ha detto che gli uomini hanno rifiutato di essere trasferiti, temendo conseguenze se dovessero essere ricoverati in ospedali controllati dal regime. Una fonte del ministero degli Esteri citata dalla Sana ha accusato "gruppi armati" di avere rifiutato di fare evacuare i giornalisti feriti e di consegnare le salme dei due uccisi, che in assenza di efficienti sistemi di refrigerazione potrebbe essere necessario seppellire a Homs. Fonti dell'opposizione hanno invece detto alla televisione panaraba Al Jazira che sono stati gli stessi giornalisti a rifiutare di partire in assenza di una scorta diplomatica o del Cicr.
Domani intanto è in programma il referendum su una nuova Costituzione proposta dal regime come primo passo verso riforme democratiche che dovrebbero garantire la riconciliazione nazionale. Ma l'opposizione ha deciso di boicottare la consultazione, nonostante la nuova carta costituzionale preveda la fine del ruolo guida del Partito Baath e prometta elezioni multi-partitiche, e continua a chiedere al presidente Bashar al Assad di farsi da parte. Nel frattempo, mentre la televisione di Damasco ha definito quella di ieri a Tunisi la riunione dei "nemici della Siria e amici di Washington" e ha respinto con forza i contenuti emersi dall'incontro, in particolare l'ipotesi di finanziare e armare l'opposizione, fatto che equivarrebbe a "sostenere terroristi", fonti dei ministeri degli Esteri italiano e britannico interpellate dall'ANSA hanno smentito una voce diffusa dal sito israeliano Debka secondo la quale Usa, Francia, Gran Bretagna, Turchia e Italia si starebbero preparando ad un intervento militare in Siria. L'unica strada rimane la "soluzione politica", ha affermato la fonte della Farnesina. Sul terreno, i Comitati locali di coordinamento segnalano oggi la prosecuzione dei bombardamenti su alcuni quartieri di Homs, compreso Bab Amro, con un bilancio di 31 morti, tra cui un ragazzo di 14 anni, e altri 19 uccisi nei sobborghi di Hama. Mentre i corpi di otto oppositori 'giustiziati' dopo essere stati arrestati sarebbero stati trovati nella località di Afes, nella provincia nord-occidentale di Idlib. L'agenzia Sana dà invece notizia di tre uomini delle forze governative uccisi a Idlib, uno a Homs e del ritrovamento nel quartiere di Al Qarabis, nella stessa città, dei corpi mutilati del colonnello Midhat Ibrahim e di un altro ufficiale, Mohsen Suleiman, rapiti giovedì da "terroristi".

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