lunedì 21 maggio 2012

Horreyya! La rivoluzione nella rivoluzione, quella delle donne, nel mondo arabo.


Horreyya!

21 maggio 2012versione stampabile
Christian Elia
La prima cosa che speri, mentre leggi, è che nessuno tradisca i loro sogni. Nesma, Fatma, Hoda, Dina, Basma, Sara. Donne, egiziane. Le loro voci le hanno raccolte Valeria Brigida e Carmine Cartolano, nel libro Horreyya! – La rivoluzione delle donne egiziane. Se non ora quando?, edito da Editori Internazionali Riuniti.
Un libro che racconta, un anno dopo, piazza Tahrir per quello che è stato un cammino personale, femminile e plurale. Non si svendono analisi a buon mercato, non si promettono previsioni di scenario. Si raccolgono emozioni. Che sono, per ora, l’energia più preziosa e potente scatenata dalla ribellione contro il regime di Mubarak. Anche la prima a essere tradita. Dai militari, dai partiti strutturati, dalla politica internazionale.
Per tutto questo, però, proprio alla vigilia delle elezioni presidenziali che scriveranno un’altra pagina del controverso futuro dell’Egitto, resta la memoria di uno slancio. Di quel momento, della scintilla, che i due autori hanno raccolto dalle protagoniste. La rivoluzione nella rivoluzione, quella delle donne, nel mondo arabo.
Ecco che si determinano dei ritratti, delle storie personali, cataloghi di paure, ansie, speranze che conducono a una presa di coscienza. Quella che ti porta a dire: se non ora quando? Anche a costo dell’unica vita che a ciascuno è dato di vivere, e che proprio per questo deve essere onorata da una costante ricerca di dignità.
Ed è affascinante notare come, per una volta, chi racconta si mette in gioco. Finendo per tirare le fila di un presente incerto. Quello dove nella società le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini, dove la meritocrazia non è un faro del mondo del lavoro, dove le raccomandazioni e la corruzione non sono ancora solo un brutto ricordo, dove essere giovani è una condanna, spesso all’esilio. Ecco, si tirano le fila, e si scopre che Tahrir siamo noi.

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