mercoledì 16 maggio 2012

L'Ast taglia le corse, a rischio 180 posti di lavoro


L'Ast taglia le corse, a rischio 180 posti di lavoro

ast
16 maggio 2012 - Previsioni nere per le autolinee regionali. I tagli previsti nella finanziaria porteranno al licenziamento di molti lavoratori, la riduzione delle corse degli autobus e conseguenti disservizi per i cittadini. L’Azienda siciliana Trasporti ha infatti annunciato, dopo un incontro con i sindacati,  tagli alle corse che metterebbero a rischio180 posti di lavoro.
Nel nuovo piano d’impresa ad essere dismessi saranno oltre 4 mila e 800 chilometri. A farne le spese, secondo fonti sindacali,  oltre ai lavoratori che verranno messi in mobilità già dalla prossima estate, saranno gli utenti. Quindi pendolari, studenti e turisti avranno meno corse a disposizione. E visto il continuo aumento del carburante, c’è da aspettarsi anche un aumento del costo dei biglietti. In particolare si prevedono tagli ai collegamenti da Palermo a Marsala, Trapani e le altre delle città della provincia, nonché Catania, Agrigento, Licata, Messina e i capoluoghi siciliani.

Nel corso degli ultimi mesi, l’Azienda Siciliana Trasporti ha registrato un calo vertiginoso del numero di corse. La causa? La mancanza di gasolio e il mancato pagamento degli stipendi. Il problema è legato alla mancata erogazione dei fondi da parte dei Comuni e della Regione e anche a  uno spreco di risorse da parte della dirigenza.  La Corte dei conti contesta a Vincenzo Giambrone, ex direttore generale Ast, all’avvocato Tanina Maniscalchi e al direttore  Emanuele Nicolosi la somma complessiva di 48 mila euro. Somma che riguarda utilizzo di carburante ad uso proprio, noleggio di auto per la consulente (10 mila euro in tutto) e non ultime le indennità degli autisti per altri 20 mila euro.
Nel dettaglio la dismissione dei servizi urbani  riguarderà le città di Acireale, Augusta, Caltagirone, Chiaramonte Gulfi, Gela, Lentini e Carlentini Ragusa, Gela, Salemi e Siracusa. Saranno ridotti invece del 20% i servizi a Barcellona Pozzo di Gotto, Modica, Paternò e Scicli. Saranno dismesse anche altre linee extraurbane in provincia di Catania, Enna, Ragusa, Trapani e Palermo.Situazione critica anche a Milazzo dove l’Ast si prepara a ridurre del 20% le corse urbane e a cancellare la corsa tra la città del Capo e Catania.
“E’ un piano d’impresa che critichiamo fortemente e da rivedere”, spiega la Fit Cisl. L’Azienda si è impegnata a portare avanti la riorganizzazione più efficace e a rivedere la condizione del parco auto. “Riteniamo utile – aggiunge il sindacato – accelerare il processo di fusione per incorporazione in modo da stabilire una sorte di regia pubblico-privato. E per la riduzione dei costi, siamo dell’idea che all’Ast occorrano per una gestione snella all’insegna dei risparmio, solo tre dirigenti”.

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