martedì 8 gennaio 2013

Conseguenze della concorrenza ferroviaria Prezzi mediamente più bassi, più persone prendono il treno, meno persone prendono l'aereo (e infatti ne soffre soprattutto Alitali


Conseguenze della concorrenza ferroviaria

Prezzi mediamente più bassi, più persone prendono il treno, meno persone prendono l'aereo (e infatti ne soffre soprattutto Alitalia)


Conseguenze della concorrenza ferroviaria

Dall’inizio del servizio, avvenuto nell’aprile di quest’anno, a tutto novembre, il nuovo treno Italo di NTV ha totalizzato oltre 1.600.000 viaggiatori, con un record giornaliero di 10.333 passeggeri. E anche il load factor (tasso di riempimento medio) è passato dal 41 al 46 per cento, contro il 30 per cento programmato, inducendo ormai a puntare al 65 per cento per il 2014. Ma dall’ufficio stampa di Trenitalia ribattono di non riscontrare per ora mutamenti di rilievo nelle cifre della loro clientela (25 milioni nel 2011), a dimostrazione che la concorrenza sui binari italiani funge anche da moltiplicatore degli utenti serviti.
Sciarrone, amministratore delegato di NTV afferma ora con orgoglio che: “Il nostro arrivo ha spinto il concorrente a fare del suo meglio. Non spetta a noi dire se ci sia riuscito, ma un fatto è certo: il servizio di Trenitalia è migliorato grazie alla nostra concorrenza”. Prima della fine dell’anno avremo trasportato 2 milioni di passeggeri”, aggiungendo: “L’anno prossimo contiamo di trasportare 6 milioni di viaggiatori”. “Ma – si è chiesto l’ad di NTV – dove li abbiamo presi questi passeggeri e a chi li abbiamo tolti? A quale mezzo di trasporto? Oppure abbiamo incentivato i cittadini a muoversi di più in treno perché il servizio ferroviario è migliorato?”. E allora, “andando a vedere i dati dei nostri concorrenti di Trenitalia”, emerge che il competitor ha dichiarato “che il loro mercato è cresciuto del 6-7%, e cioè di 2 milioni di viaggiatori. Se questi si aggiungono ai nostri, si ha una crescita del mercato di 4 milioni di passeggeri, per un +10-15% di persone a bordo dell’Alta velocità”. Un dato che “sarebbe poco in una fase di stabilità economica ma che a nostro avviso in un periodo di crisi economica è un’enormità”, ha segnalato Sciarrone. “Per la prima volta in 60 anni di storia le autostrade mostrano un segno meno” e inoltre il mercato auto risulta in calo”. Insomma, “in questa tendenza negativa di tutti i settori risalta lo straordinario +15% sull’Alta velocità“.
Se l’ingresso di Italo nel mercato dell’alta velocità ferroviaria non ha danneggiato Trenitalia, sicuramente i due vettori ferroviari stanno però mettendo in grave difficoltà il trasporto aereo e, in particolare, Alitalia. Nel 2008, anno di inaugurazione dell’alta velocità, sulla tratta Roma – Milano, il treno aveva una quota di mercato del 36%, l’aereo il 51%, l’auto il 13%. Alla fine del 2011 invece i rapporti sono completamente ribaltati, con le ferrovie che conquistano il 56% dei passeggeri trasportati, mentre l’aereo arretra al 32% e l’auto si stabilizza al 12%. Ma, per quanto detto in precedenza, alla fine del 2012 il servizio di alta velocità ferroviaria raggiungerà probabilmente il 60% e questa quota è destinata ad aumentare ulteriormente quando saranno completati i lavori di adeguamento tecnologico e miglioramento infrastrutturale sulla rete, che consentiranno di ridurre ulteriormente i tempi di percorrenza tra le due città.

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