giovedì 24 gennaio 2013

Roberto Baggio lascia la FIGC sbattendo la porta: "Non amo le poltrone, amo fare"


Roberto Baggio lascia la FIGC sbattendo la porta: "Non amo le poltrone, amo fare"


Calciomercato l’aveva anticipato: Roberto Baggio prepara il rientro nel calcio professionistico, come dirigente o allenatore, deciso com’è ad abbandonare l’incarico di presidente del Settore Tecnico della FIGC. Dopo settimane di notizie nella stessa direzione filtrate su altri media è arrivata la conferma del diretto interessato, il divin codino lascia l’incarico in Federazione rilasciando una polemica intervista al Tg1, lui che non è mai stato poi così abile nel gestire i rapporti con i media.
L’obiettivo è uscire di scena, cercando di farlo nella maniera più rumorosa possibile, anche nell’ottica di preparare al meglio il ritorno ad un incarico in un club. Con la FIGC dell’eterno riconfermato Giancarlo Abete è stato un fiasco. Baggio non condanna il suo ex presidente (coraggioso sì, ingenuo no), ma lascia intendere che tutto il suo lavoro in questi due anni è rimasto lettera morta:
In Consiglio federale non avevo diritto di voto e ho capito che era inutile stare ad assistere a riunioni che nulla avevano a che fare con il mio incarico di presidente del settore tecnico. Faccio un esempio: quando abbiamo presentato il progetto, abbiamo fatto cinque ore di anticamera e abbiamo avuto un quarto d’ora per presentarlo. È stato approvato, sono stati stanziati 10 milioni, e sono grato al presidente Abete. Ma purtroppo al momento non ho ricevuto i fondi, e tutto è rimasto sulla carta
Il piano su cui Baggio ha lavorato con un ampio staff che comprendeva l’amico-manager Vittorio Petrone, quelle 900 pagine che avrebbero dovuto riorganizzare il sistema di formazione dei giovani calciatori, non è stato ufficialmente bocciato da nessuno (anche se sottovoce di critiche ne sono arrivate), ma era rimasto nel cassetto senza trovare uno sbocco nella realtà.

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