mercoledì 6 febbraio 2013

Ecco perche' Votare ad Ingroia,per evitare il grande inciucio capeggiato da D'Alema


Monti-Pd, prove di alleanza

Il Prof apre a una grande coalizione. E anticipa l'abbassamento di Irpef e Irap. Bersani: «Pronti a collaborare».

Un riavvicinamento improvviso. Inaspettato, soprattutto se letto alla luce delle ultime schermaglie.
Pier Luigi Bersani e Mario Monti tornano a parlare, pur con i condizionali del caso, di un'alleanza post-elezioni.
Il primo passo in avanti porta la firma del Professore che, nel corso dell'intervista aLa Stampa del 5 febbraio, ha ipotizzato che, dopo il voto, al governo dell'Italia possa andare una «grande coalizione». E ancora: «Sarò disponibile ad alleanze con tutti coloro che saranno impegnati in riforme strutturali».
UNITI CONTRO IL CAV. Parole che non sono sfuggite al segretario del Partito democratico (Pd). Nonostante sia a Berlino, Bersani ha subito colto la palla al balzo: «Noi siamo prontissimi a collaborare con tutte le forze contro il leghismo, contro il berlusconismo, contro il populismo. E quindi certamente possiamo farlo anche con il professor Monti», ha chiarito, spiegando poi le motivazioni di una eventuale alleanza. «Monti è arrivato da solo. Era il professor Monti. Gli abbiamo dato noi la maggioranza. Lo abbiamo voluto noi».
Da Pordenone, nel pomeriggio, il premier ha detto di «apprezzare ogni apertura e disponibilità, comprese le parole di Pier Luigi Bersani».
«I SINDACATI NON PARALIZZINO IL PAESE». Anche sui sindacati la posizione del leader democratico appare più simile che mai a quella di Monti. «Certo io ascolto i sindacati. Ascolto anche gli imprenditori, perché se ascolti fai meno errori, ma se sai dove devi andare ci arrivi», ha spiegato Bersani parlando al Dgap, aggiugendo però: «Credo al dialogo sociale ma credo anche che non debba paralizzare le decisioni e credo che questo sia possibile anche in Italia».
E proprio la scelta di Berlino, terra di Angela Merkel, dove Bersani è andato anche ad intensificare i rapporti, fa pensare a un ulteriore passo europeista di avvicinamento fra Monti e il segretario Pd.
«BERLUSCONI? MA QUALE SORPASSO...». Bersani a Berlino si è rivolto a una platea di tedeschi, per spiegare il rapporto con il premier del governo tecnico. «Abbiamo affrontato insieme il popolo per le riforme ci sentiamo protagonisti nel bene e nel male di questo anno e mezzo. Ora bisogna andare avanti e fare le elezioni, come in tutti i Paesi». Attualmente con il Prof ci sono però «schermaglie elettorali».
E sui nuovi sondaggi - sbandierati dal Cav - che vedrebbero il centrodestra in rimonta sul centrosinistra, Bersani ha minimizzato. «Berlusconi più la Lega sono una forza che arriva al 24%. Di questo si tratta, e quindi di una forza non tanto lontana dalle destre di altri paesi europei come la Francia».

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