mercoledì 27 febbraio 2013

Elezioni, impresentabili in parlamento


Elezioni, impresentabili in parlamento

Da Cesaro a D'Alì: eletti che hanno avuto e hanno guai con la giustizia. La lista degli esclusi e degli sconfitti.

Raffaele Fitto.

Le Politiche hanno decretato l'ingresso in parlamento a molti neofiti della politica, visto il boom del Movimento 5 stelle e l'elezione degli esponenti della cosiddetta società civile. Ma non hanno cancellato dalle Aule gli impresentabili. A caccia di una rinnovata immunità.
I VOLTI NOTI: FITTO E ROMANO. Alla Camera, per esempio, spiccano due volti noti: i pidiellini Raffaele Fitto e Saverio Romano. Il primo è stato riconosciuto colpevole in primo grado di corruzione, finanziamento illecito ai partiti e abuso di ufficio. Il secondo, uomo molto vicino a Totò «vasa vasa» Cuffaro è stato sì recentemente assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ma coinvolto in una nuova inchiesta per corruzione (per la quale è stata presentata la richiesta di archiviazione).
GIGGINO 'A PURPETTA. Sempre a Montecitorio, tra le file del Pdl, siederà anche Luigi Cesaro detto Giggi 'a purpetta, ex presidente della Provincia di Napoli e indagato dalla Dda per associazione camorristica. Insieme con lui ci saranno anche Antonio Angelucci (indagato per associazione a delinquere, truffa e falso) ed Elvira Savino che nella sua regione, la Puglia, è accusata di riciclaggio.
E fin qui i confermati. Passando invece alle new entry, tra gli onorevoli della nuova legislatura si trovano anche Paolo Alli, vice dell'ex governatore lombardo Roberto Formigoni. Secondo la procura di Milano, Alli avrebbe ricevuto 250 mila euro da Mazarino De Petro, formigoniano, finito nell'inchiesta Oil for Food. E il siciliano Nino Minardo a cui la condanna a un anno per abuso di ufficio è stata ridotta a otto mesi.
INDAGATI AL SENATO. A Palazzo Madama la tendenza non cambia, anzi. Negli scranni del Senato si trovano Alfredo Messina, berlusconiano, su cui pende l'accusa di favoreggiamento in bancarotta, Paolo Romani, indagato per peculato e istigazione alla corruzione, Ignazio Abrignani, indagato per dissipazione post fallimentare. E Salvatore Sciascia, sempre pidiellino, su cui pende una condanna di due anni e sei mesi per corruzione. Senza contare Formigoni e Antonio D'Alì, Pdl, per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. O Denis Verdini che guai con le procure ne ha avuti parecchi.
Sorvolando sul ritorno dei peones Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, eletti per volere esplicito del Cav come Elena Centemero ex insegnante dei berluschini.
GLI SCHELETRI DEL PD. Anche il Pd però ha i suoi 'impresentabili'. Alla Camera sono stati eletti la giornalista anticamorra Rosaria Capacchione indagata per calunnia, e Francantonio Genovese per abuso d'ufficio. Al Senato, invece, tra i democratici è passato Bruno Astorre, nei guai sempre per abuso d'ufficio.


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